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Paolo Trinci (Foligno, 1309 - Foligno, 17 settembre 1391) fu l'istitutore della riforma dell’osservanza di San Francesco, nominata degli Zoccolanti. Figlio di Vagnozio Trinci e Ottavia Orsini, Nallo II Trinci era suo nonno, Corrado I e Ugolino II suoi zii, Trincia e Corrado II suoi cugini. Nato nel 1309, a soli quattordici anni, nel 1323, fu inviato con suo fratello Francesco al convento di San Francesco in Foligno. Nonostante fosse nato nella famiglia dei signori di Foligno, era molto umile e semplice, tanto che per umiltà volle restare sempre un fratello laico. Nei documenti è descritto come "''homo ydiota (cioè senza lettere, illetterato), semplice e laico''" ed era detto "''Paoluccio''", secondo alcuni per la sua semplicità, secondo altri per la giovane età nella quale era entrato in monastero, secondo altri ancora per la sua bassa statura, e il soprannome l’accompagnò per tutta la vita. Si vestiva di abiti poveri, osservava il digiuno, si dedicava ai lavori più umili e mendicava in nome del Convento di casa in casa; nonostante ciò rendeva lodi e grazie a Dio, guadagnandosi fin da subito la stima e l’affetto degli altri religiosi.
Foligno (Fulginia, Fulginium o Fulginiae in latino, Fuligno in dialetto folignate) è la terza città dell'Umbria, è situata a 234 m. sul livello del mare, al centro della Valle Umbra, in corrispondenza dello sbocco in piano e della confluenza delle valli del fiume Topino e del fiume Menotre, tributari del Tevere. Il comune di Foligno si trova in provincia di Perugia e conta 55.609<ref><small>Al 1° gennaio 2020</small></ref> abitanti. La città di Foligno è il centro commerciale e industriale più ricco e importante della Valle Umbra e, per la centralità della sua ubicazione, punto d'incontro d'importanti arterie di comunicazione dell'Italia centrale, è uno dei principali nodi stradali e ferroviari dell'intera regione. Patrono della città è San Feliciano, compatrona la Madonna del Pianto. Nel 1997 la città è stata colpita, insieme ad una vasta zona lungo il confine tra Umbria e Marche, da un prolungato sciame sismico che ha seriamente danneggiato la città e le frazioni di montagna. La successiva ricostruzione, seguita da una lunga e complessa opera di riqualificazione del centro urbano, hanno fatto per lunghi anni di Foligno un cantiere a cielo aperto.
Nonostante gli innumerevoli disagi, è opinione comune che Foligno oggi sia più bella che mai.<br>


== Note storico-biografiche ==
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Il clima religioso del periodo era mosso da crisi e contrasti, dai quali non era escluso l'Ordine Francescano, che fu agitato da fermenti interni che, in virtù di un’aspirazione ad interpretare più fedelmente la Regola originaria e a vivere l’esperienza comunitaria secondo il vero spirito del Fondatore, portarono alla divisione dell’Ordine stesso in più famiglie. Sorsero così i vari movimenti come gli "''Spirituali''", i "''Clareni''", i "''Fraticelli''" e altri che hanno avuto una grande influenza sul farsi dell’ "''Osservanza Francescana''".<br>
Particolare importanza hanno avuto fra Giovanni della Valle e fra Gentile da Spoleto. Questi due religiosi formatisi nel convento di S. Francesco di Foligno, con altri compagni, tentarono le prime esperienze di vita dell’osservanza della Regola "''ad litteram''" nell'eremo di Brogliano<ref><small>Il convento di Brogliano è un cenobio francescano, dedicato a san Bartolomeo apostolo, situato sugli altopiani Plestini ai confini tra Umbria e Marche. Sorge su un'altura, a mezza costa del monte di Brogliano verso il monte Pennino, a circa 2 km da Colfiorito e a 3 da Serravalle di Chienti.</small></ref>.<br>
Fra Giovanni della Valle, nel 1334, ottenne licenza dal Ministro Generale dell'Ordine, Padre Gerardo Odone, di ritirarsi con alcuni compagni, accesi dalla stessa vocazione, nell'eremo. Qui Giovanni della Valle (poi Beato Giovanni della Valle) visse, seguendo alla lettera la Regola di San Francesco, con i suoi compagni fino al 1351, anno in cui morì e fu sepolto in una cappella di questa chiesa.<br>
Il suo successore, Gentile da Spoleto (anche lui successivamente nominato Beato) non vi rimase che soli tre anni: il Ministro Generale, Guglielmo Farinerio, giudicando che questi movimenti di riforma potessero causare sollevamenti e disunione nella religione, convinse il Papa, Innocenzo VI, ridusse Gentile e i suoi compagni all'obbedienza al Ministro Generale. Dovette intervenire il Cardinale spagnolo Egidio Albornoz, che fece incarcerare fra Gentile e alcuni dei suoi compagni.<br>
Le luci di questa rinascita si spensero così ben presto, ma il desiderio di riaccenderle fu accolto da fra Paoluccio, che si mosse rispettando tutti i crismi della legalità. Nel 1367 fu eletto Ministro Generale dell'Ordine il Padre fra Tommaso da Ferignano Modenese, che pochi anni dopo sarebbe stato elevato a Cardinale da Urbano VI. Nel 1368 Padre Tommaso era a Foligno, dove strinse amicizia col Signore dell'epoca, Trincia Trinci, cugino di Paoluccio. Egli si presentò, povero e scalzo, in quel palazzo signorile dov’era nato, a supplicare l’intercessione del Signore di Foligno. Egli implorò il cugino di fargli prestare il "''povero e solitario luogo di Brugliano''" e Trincia, "''molto benemerito della religione''" promise di aiutarlo in tal proposito. <br>
Non senza qualche difficoltà, Trincia riuscì a mantenere la promessa; lo Jacobilli riporta infatti che il Ministro Tommaso dette immediatamente il proprio assenso, ma durante la notte se ne pentì. Il mattino successivo, tornò da Trincia per chiedergli di scioglierlo dalla sua promessa, cosa che fece infuriare il Signore di Foligno il quale, senza mezzi termini, passò alle minacce. Padre Tommaso, che non si aspettava questa reazione, fece di necessità virtù e riconfermò la parola data, ammonendo però Trincia che questo avrebbe causato la distruzione dell'Ordine. Tornato al convento, il Ministro, "''tra gemiti e sospiri''" concesse a Paoluccio e quattro o cinque suoi compagni, le facoltà che tanto desideravano. <br>
Nello stesso anno, Paoluccio e i suoi compagni, ottenuto il Convento di Brogliano, diedero dunque inizio alla riforma dell’Osservanza, che conquistò numerosi confratelli; dopo due anni contava undici conventi e nel 1391, anno della morte del beato, i conventi erano diventati ventidue.<br>
In un documento del 1416 Paoluccio Trinci è indicato come il fondatore del Monastero di San Quirico di Assisi. Il Convento Francescano di San Damiano invece (nei dintorni di Assisi), fu concesso nel 1373 agli Osservanti di Paoluccio Trinci, che lo tennero fino alla soppressione post-unitaria del 1860. Sempre nello stesso anno, e cioè nel 1373, anche l’eremo delle Carceri (nei dintorni di Assisi) venne consegnato a Paoluccio Trinci, fondatore dell’Osservanza, che vi costruì le prime celle. Dell’eremo francescano di Cesi invece, (in provincia di Terni) si sa che venne ampliato ulteriormente dal Beato Trinci. Lo stesso Beato, ampliò anche un convento fondato da San Francesco nei pressi di Spoleto.


== L'"Osservanza" ==
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"
Con questa nuova esperienza, il movimento degli spirituali avanzò i suoi primi passi e, in seguito per merito di altri (S. Bernardino da Siena, S. Giovanni da Capestrano, Alberto da Sarteano, S. Giacomo della Marca) s’impose come particolare struttura approvata dall’Ordine: è l’"''Osservanza''". In questo progredire del movimento, che diede ai Frati un volto nuovo, più pulito, c’è l’opera di fra Paoluccio: questo uomo semplice, povero, fedelissimo alla Regola, deve essere considerato un pioniere. Si immise sulla scia di altri, ma con un programma del tutto personale: vi si preparò con un lungo periodo di vita eremitica, volle che il movimento avesse tutti i crismi della legalità, sentendosi legato alla Chiesa. I primi passi del suo movimento attualizzano la piena concordanza tra azione e contemplazione, che è il cuore della missione francescana.<br>
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Quando ancora oggi pensiamo ai frati "''zoccolanti''", quasi tutti ignorano che ne fu proprio Paoluccio l'iniziatore. Un giorno decise di indossare gli zoccoli in legno che utilizzavano i contadini più umili, come calzatura propria e per i fratelli.<br>
| colspan="4" style= "background-color: #6891bb;" | <big>'''Foligno'''</big>
Paoluccio fu responsabile anche di una profonda riforma anche nella vita spirituale femminile, promuovendo monasteri aperti e trovando nell'entusiasmo e nella forza carismatica di Angelina<ref><small>La Beata Angelina da Montegiove</small></ref>, una degna continuatrice.<br>
|-
I suoi biografi sintetizzano così la sua esperienza: penitenza, obbedienza, osservanza della regola alla lettera. La penitenza in particolare scaturisce dalla certezza di essere amati, dal sentire con gioia la propria dipendenza da Dio. Questo consente di accettare volontariamente di "morire un po’" a imitazione di Gesù, in contrapposizione ad Adamo che pensando di salvare la sua vita aveva disobbedito a Dio.<br>
| colspan="4" | [[File:Spqf.jpg|x64px]]
|- style="text-align:center;"
| colspan="4" | <small>'''Localizzazione'''</small>
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|- style="text-align:center;"
| [[File:StemmaFoligno02.jpg|30px]] || [[File:StemmaProvinciaPerugia.jpg|30px]] || [[File:StemmaUmbria.jpg|30px]] || [[File:StemmaItalia.jpg|36px]]
|- style="text-align:center;"
| <small>'''Comune di Foligno'''</small> || <small>'''Provincia di Perugia'''</small> || <small>'''Regione Umbria'''</small> || <small>'''Italia'''</small>
|-
| colspan="4" |
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|- style="text-align:center;"
| colspan="4" | <small>'''Amministrazione'''</small>
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| colspan="4" |
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|-
| colspan="2" | <small>'''Sindaco:'''</small>
| colspan="2" | <small>Stefano Zuccarini</small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Indirizzo Municipio:'''</small>
| colspan="2" | <small>Piazza della Repubblica,10</small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Sito istituzionale:'''</small>
| colspan="2" | <small>https://www.comune.foligno.pg.it/</small>
|-
| colspan="4" |
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|- style="text-align:center;"
| colspan="4" | <small>'''Territorio'''</small>
|-
| colspan="4" |
-----
|-
| colspan="2" | <small>'''Coordinate:'''</small>
| colspan="2" | <small>42° 56' 42,00 N - 12° 42' 7,20 E</small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Altitudine:'''</small>
| colspan="2" | <small>234 m s.l.m. (min 195 - max 1.250)</small>  
|-
| colspan="2" | <small>'''Superficie:'''</small>
| colspan="2" | <small>264,67 Km<sup>2</sup></small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Abitanti:'''</small>
| colspan="2" | '''57.146'''
|-
| colspan="2" | <small>'''Densità:'''</small>
| colspan="2" | <small>215,92 ab/Km<sup>2</sup></small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Frazioni:'''</small>
| colspan="2" | <small>Vedi elenco</small>
|-
| colspan="4" |
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|- style="text-align:center;"
| colspan="4" | <small>'''Informazioni generali'''</small>
|-
| colspan="4" |
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|-
| colspan="2" | <small>'''Denominazione abitanti:'''</small>
| colspan="2" | <small>Folignati (singolare: Folignate)</small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Patrono:'''</small>
| colspan="2" | <small>S. Feliciano Vescovo e Martire</small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Giorno festivo:'''</small>
| colspan="2" | <small>24 gennaio</small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Codice Postale:'''</small>
| colspan="2" | <small>06034</small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Prefisso Telefonico:'''</small>
| colspan="2" | <small>0742</small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Codice ISTAT:'''</small>
| colspan="2" | <small>054018</small>
|-
| colspan="2" | <small>'''Codice Catastale:'''</small>
| colspan="2" | <small>D653</small>
|-
| colspan="4" |
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|- style="text-align:center;"
| colspan="4" | <small>'''Reti di comuni'''</small>
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| colspan="4" |
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| <small>Città del Bio</small> || <small>Città del Miele</small> || <small>Città dell'Olio</small> || <small>Patto dei Sindaci</small>
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| colspan="4" |
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|- style="text-align:center;"
| colspan="4" | <small>'''Gemellaggi'''</small>
|-
| colspan="4" |
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|-
| colspan="2" style="text-align:center;" | [[File:Belgium_flag.png|36px]]
| colspan="2" | <small>'''La Louvière''' (Belgio), dal 1996</small>
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| colspan="2" style="text-align:center;" | [[File:Italy_flag.png|36px]]
| colspan="2" | <small>'''Gemona del Friuli''', dal 2001</small>  
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| colspan="2" style="text-align:center;" | [[File:Japan_flag.png|36px]]
| colspan="2" | <small>'''Shibukawa''' (Giappone), dal 2000</small>
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| colspan="4" |
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|}
 
== Posizione ==
Il territorio comunale è prevalentemente montano, mentre la città capoluogo si trova completamente in pianura. Il centro abitato più elevato in altitudine è la frazione di Curasci, che si trova a 1.016 m s.l.m., mentre il più basso è la frazione di Budino, posto a 196 m s.l.m. <br>
Da un punto di vista idrografico la maggior parte del territorio comunale è nel bacino del Tevere, quindi sul versante tirrenico della dorsale appenninica, mentre una parte, gli Altopiani di Colfiorito, è collocata sul versante adriatico. Tutto il territorio comunale si trova in zona ad elevato rischio sismico, secondo la classificazione prevista dal P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003, in “zona 1” con “rischio catastrofico”.<br>


== La cecità e il ritorno a Foligno ==
Il clima del capoluogo e della pianura circostante è di tipo sub continentale, con inverni freddi e abbastanza umidi. Le estati sono calde e molte volte afose con diversi temporali, soprattutto in Giugno. In inverno ci sono spesso giorni con nebbia. La media di Gennaio, il mese più freddo, è di circa 5,, con frequenti gelate. Molto pronunciato è il fenomeno dell'inversione termica<ref><small>Sommariamente: l'aria a contatto con il terreno al calar del sole si raffredda molto rapidamente, raggiungendo temperature inferiori rispetto a quella degli strati atmosferici sovrastanti, col risultato che la temperatura risulta più bassa in pianura che in montagna.</small></ref>. L'autunno è tiepido ed è la stagione più piovosa dell'anno. La primavera è più fredda dell'autunno, con frequenti e dannose gelate tardive. Il clima della montagna è invece quello tipico dell'Appennino Centrale, di tipo sub-alpino continentale: inverni molto freddi, con abbondanti precipitazioni nevose e venti da Nord-Est, primavere incerte (sull'altopiano di Colfiorito non sono rare le nevicate anche a fine Marzo od Aprile inoltrato) e piovose, estati fresche, ideali per la villeggiatura, autunni anch'essi piovosi e che qualche volta sono un vero e proprio anticipo d'inverno.<br>
[[File:Paoluccio02.jpg|180px|left]]
Nel 1389, ormai cieco "''per il continuo piangere i peccati del mondo''", scrive lo Jacobilli, Paoluccio Trinci decise di trascorrere gli ultimi anni della sua vita nel luogo in cui tutto aveva avuto inizio:  il Convento di San Francesco, nella sua città natale. Coerentemente con la sua fama, partì a piedi da Brogliano, "''ch'egli altra compagnia non voleva, eccetto una Croce, che portava, e un Padre della sua Riforma, laico come lui, né altro cavallo che un bastone''", rifiutando cortesemente le cavalcature inviategli da Ugolino III Trinci, figlio di suo cugino Trincia e Signore di Foligno in quegli anni.<br>
Percorse così a piedi tutte le dodici miglia che separavano Brogliano da Foligno, giungendo in città la sera del 17 settembre 1389 (secondo lo Jacobilli). Siccome i messi inviatigli da Ugolino erano tornati molto prima di lui, tutta la città era in attesa dell'ormai celebre frate, per toccarlo, baciargli le mani o la tonaca, o semplicemente vederlo dal vivo.<br>
Umile e schivo, imbarazzato da tanti onori, Paoluccio si rivolse così al popolo adorante:<br>


<poem style="border: 1px solid #7B7B7B; background-color: #F5FAFF; padding: 5px;">
La pianura circostante, ricca di acque, è una delle più fertili aree agricole dell'Umbria, coltivata prevalentemente a cereali, cui si alternano foraggi e piante industriali; notevole diffusione ha il vigneto, mentre le colline intorno alla città sono ricoperte di uliveti. Una parte del territorio comunale si estende sulle montagne, a oriente, ricca di boschi e pascoli fino a raggiungere lo spartiacque appenninico, nella zona di grande interesse naturalistico denominata Altopiano di Colfiorito.<br>
<small>"''Fratelli, e perchè quest'honore a me? Chi sono io, che meriti questo? Sono altro che un povero e grave peccatore, e una creatura a Dio ingratissima? Sono altro ch'un frate laico, vile, ignorante, e che per i peccati miei il Signor m'ha levato la luce degli occhi? Fratelli, non date in questi eccessi, perchè ne potreste riportar castigo da Dio. Partitevi (priego) da me, e lasciatemi andare in Chiesa ad adorare il mio Redentore, e a ringratiarlo, che si sia degnato ricondurmi, dopo tanti anni, in questa cara patria mia.''"</small>
 
<small>'''Ludovico Jacobilli - Vita del Beato Paolo detto Paoluccio'''</small>
Dal centro della città si snodano quattro vie principali, una delle quali attraversa Porta Romana, ed è quella che porta a Roma; un'altra da Porta Firenze conduce in Toscana, la terza da Porta Ancona, a una certa distanza dalla città, si divide in due, conducendo quella di destra a Civitanova e quella di sinistra ad Ancona o in Romagna, la quarta per la piazza di San Domenico è la Porta Todi o di Santa Maria e conduce a Todi. La forma ovale di Foligno, ormai persa nella ragnatela della periferia, è percepibile dalle colline che la circondano scendendo da Montefalco o lungo la vallata del Menotre. Viali alberati conducono dai quattro punti cardinali alle porte unite dal tessuto ancora percepibile delle mura medievali.<br>
</poem><br>
 
Il centro storico-monumentale della città si svolge attorno alle contigue piazze della Repubblica e del Duomo. La prima è un vasto spazio regolare, contraddistinto dalla sapiente composizione di edifici di stile e forma diversi. Al romanico prospetto del fianco laterale del Duomo si contrappone il prospetto neoclassico della facciata rifatta del Palazzo Comunale, a sua volta affiancata dal cinquecentesco Palazzo Orfini e dal quattrocentesco Palazzo Pretorio. Conclude la rassegna il Palazzo Trinci, opera che risale alla fine del Trecento, rifatto nel XIX secolo secondo schemi neoclassici e oggi sede del Museo Archeologico, della Pinacoteca Civica e della Biblioteca comunale. Piazza del Duomo è invece dominata dalla maestosa presenza della Chiesa, il cui impianto originale è del XII secolo. Venne poi radicalmente riplasmato nel Rinascimento e nel Settecento, su un disegno del Vanvitelli eseguito dal Piermarini. All'aspetto rappresentativo del centro, richiamato dall'edilizia nobile di diversi palazzi urbani, si contrappone il caratteristico ambiente del quartiere medievale e degli antichi borghi: in particolare, la minuta rete di vicoli del quartiere delle Poelle e i resti delle antiche fortificazioni sul lungofiume, tra cui la torre dei Cinque Cantoni. In posizione periferica rispetto al centro storico, in piazza San Domenico, sorge la chiesa di Santa Maria Infraportas che risale all'epoca romanica. L'edificio è preceduto da un portico su colonne originali ed è dotato di una massiccia torre campanaria quadrilatera.<br />
 
 
<!-- INIZIO PANORAMA -->
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 100%; text-align:center; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 10px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb;"
! style="background: #F5FAFF;"| '''Panorama di Foligno'''
|-
|}
{{Panorama
|immagine = File:PanoramaFoligno.jpg
|altezza = 320
}}
<!-- FINE PANORAMA -->
 
La città è attualmente suddivisa in dieci Rioni, superstiti degli originari diciassette da cui era composta nel Medio Evo. Fra suddivisioni ed accorpamenti, ai primi dell'Ottocento i Rioni arrivarono ad essere venti, poi ridotti agli attuali dieci nel 1946, anno della riesumazione della Giostra della Quintana.
{| style= "border: 1px solid #000000; border-radius: 5px; box-shadow: 1px 1px 0px 0px #000000; background-color:#f4ffe3;"
|-
| [[File:PagDedicata.png|x30px]] ''<small>Vedi pagina dedicata:</small>'' [[Rioni di Foligno]]
|}
 
=== Cartografia ===
 
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|-
|[[File:MappaItalliaCentrale.jpg|x320px]]
|[[File:MappaUmbria.jpg|x320px]]
|[[File:MappaFolignoGeoplan.jpg|x320px]]
|}
 
== Dintorni ==
Foligno è posta verso la metà di quella vasta pianura che si estende da Perugia a Spoleto. Questa pianura è fertilissima e le ultime pendici dei monti, che la circondano da ogni parte, sono coperte di viti e di olivi, in mezzo ai quali spuntano numerosi gruppi di case, numerose ville e innumerevoli casolari. Il Chiascio, il Topino, e il celebratissimo Clitunno, solcano e fecondano questa bella pianura che numerose città, affacciantisi sulle pendici dei monti circostanti, circondano e abbelliscono. A nord di Foligno, su di un colle ricco di olivi, spunta la vicina e antica Spello, ricca di memorie romane. A est di Foligno, Bevagna, l'antica Mevania, e a sud di questa, Montefalco, posta in superba posizione, da cui si domina gran parte dell'Umbria: a sud di Foligno, Trevi, l'antica Trebis, e alquanto più lontano l'alta Spoleto che in sé compendia tanta parte della storia medioevale d'Italia. Dal lato Est, inoltrandosi nell'Appennino attraverso la Flaminia e la Val di Chienti, si incontrano Valtopina, Nocera Umbra, Sellano ed infine le Marche.  
 
=== Comuni limitrofi ===
Elenco dei comuni limitrofi a Foligno ordinati per distanza crescente, calcolata in linea d'area dal centro urbano.
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<br>


[[Categoria:I Trinci]]
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|- style="background-color:#6891BB"
| <span style="color:#FFFF00">'''COMUNI CONFINANTI (O DI PRIMA CORONA)'''</span> || <span style="color:#FFFF00">'''DISTANZA'''</span>
|- style="background-color:#FFFFFF"
|SPELLO||6,3 km
|-
|MONTEFALCO||7,3 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|BEVAGNA||7,6 km
|-
|TREVI||8,4 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|VALTOPINA||13,2 km
|-
|SELLANO||19,4 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|NOCERA UMBRA||19,9 km
|-
|SERRAVALLE DI CHIENTI (MC)||24,9 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|VISSO (MC)||31,5 km
|-style="background-color:#6891BB"
| <span style="color:#FFFF00">'''COMUNI CAPOLUOGO DELL'UMBRIA'''</span> ||
|-
|PERUGIA||31,0 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|TERNI||42,1 km
|-style="background-color:#6891BB"
| <span style="color:#FFFF00">'''ALTRE CITTA' ITALIANE'''</span> ||
|-
|ROMA||116,4 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|PESCARA||134,6 km
|-
|FIRENZE||150,2 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|BOLOGNA||204,9 km
|-
|NAPOLI||265,7 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|VENEZIA||279,1 km
|-
|GENOVA||346,7 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|MILANO||397,5 km
|-
|BARI||398,4 km
|- style="background-color:#FFFFFF"
|REGGIO CALABRIA||592,9 km
|}
<br>


== Il Convento di S. Bartolomeo di Marano ==
{| style= "margin-left: auto; margin-right: auto; width: 90%; text-align: center; font-size:90%; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 20px solid #6891BB; border-top: 10px solid #6891BB; border-right: 1px solid #6891BB; border-left: 1px solid #6891BB; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"
L'anno successivo, nel 1390, Ugolino III fece dono a questo suo parente, in segno di rispetto e devozione, di un terreno che egli possedeva a un miglio da Foligno, nella contrada di Marano, su cui sorgevano una fortezza e un palazzo. A proprie spese vi edificò una Chiesa, dedicandola a S. Bartolomeo apostolo, e un Convento per i Padri dell'Osservanza. Il complesso divenne abitabile nel 1406, anno in cui ne prese possesso Giovanni da Stroncone, discepolo di Paoluccio, e venne terminato nel 1415 da Niccolò Trincia, figlio di Ugolino e suo successore.<br>
|-
Il chiostro del Convento di San Bartolomeo fu decorato a tempera, nel 1714, da fra Ippolito Lemmi da Coceto (Orvieto),con ventiquattro lunette dove sono raffigurati altrettanti episodi della vita del beato Trinci:
| [[File:ComuneMontefalco.jpg|x96px]]
<poem>
| [[File:ComuneNoceraUmbra.jpg|x96px]]
I) la nascita di Paoluccio;  
| [[File:ComunePerugia.JPG|x96px]]
II) la sua vita di pietà;  
| [[File:ComuneSellano.jpg|x96px]]
III) la professione di fede;  
| [[File:ComuneSerravalleDiChienti.jpg|x96px]]
IV) Paoluccio chiede l’elemosina per umiltà;  
| [[File:ComuneSpello.jpg|x96px]]
V) ha la visione della Madonna e di San Francesco che lo liberano dalla morte;  
| [[File:ComuneTerni.jpg|x96px]]
VI) ottiene dal Papa di poter vivere in conformità alla Regola e al Testamento di San Francesco;  
| [[File:ComuneTrevi.jpg|x96px]]
VII) restaura il Convento di San Bartolomeo di Brogliano;  
| [[File:ComuneValtopina.jpg|x96px]]
VIII) per l’asprezza del luogo adotta zoccoli in legno;  
| [[File:ComuneVisso.jpg|x96px]]
IX) il beato è ritratto tra Giovanni da Valle suo precursore e Giovanni da Stroncone suo successore;  
|-
X) nuovo fervore dei minoriti;  
| <small>'''Montefalco'''</small>
XI) visione dell’albero dell’Ordine che, sostenuto dal Beato Paolo, rinvigorisce;  
| <small>'''Nocera Umbra'''</small>
XII) disputa con i fraticelli di Perugia;  
| <small>'''Perugia'''</small>
XIII) i conventuali di Perugia gli concedono San Francesco al Monte;  
| <small>'''Sellano'''</small>
XIV) Paoluccio si reca al convento di Perugia;
| <small>'''Serravalle di Chienti'''</small>
XV) allegoria di santi e sante dell’Osservanza;
| <small>'''Spello'''</small>
XVI) il Beato ritorna nella solitudine di Brogliano;
| <small>'''Terni'''</small>
XVII) estasi del Beato;
| <small>'''Trevi'''</small>
XVIII) perde la vista;
| <small>'''Valtopina'''</small>
XIX) rapimento in Dio;
| <small>'''Visso'''</small>
XX) suo spirito profetico;
|}
XXI) prega entro una torre che sembra in fiamme;
<br>
XXII) torna da Brogliano a Foligno;
 
XXIII) morte del Beato;
=== Località e Frazioni ===
XXIV) prodigi operati presso la sua tomba.
Elenco Frazioni e Località del Comune di Foligno, con l'indicazione della distanza dalla città e l'altitudine sul livello del mare.<br>
</poem>
<small>(Clicca su ['''Espandi'''] per visualizzare)</small>
La chiesa, in stile barocco, è impreziosita da diverse altre opere d'arte tra cui "Il martirio di San Bartolomeo", tavola dell'Alunno; una scultura lignea del ''Cristo morto'', risalente ai primi del '300;
un ciclo di sedici storie di Santa Angela da Foligno, opera dello stesso fra Ippolito. Ilchiostro, a sei arcate per lato, fu costruito nel 1712/13; il lato più prezioso del chiostro è quello del primitivo conventino, fatto costruire da Niccolò Trinci. Nella chiesa è presente una piccola cappella, replica del Santo Sepolcro, costruita nel 1676.<br>
<br>
<br>


{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align:center; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"  
{| class="mw-collapsible mw-collapsed" style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 50%; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #FFFFFF;"
|[[File:SanBartolomeo01.jpg|x320px]]
|- style="text-align: center;"
|[[File:SanBartolomeo02.jpg|x320px]]
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''N°'''</span>
|[[File:SanBartolomeo03.jpg|x320px]]
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''Località o Frazione'''</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''Km da Foligno'''</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''Mt. s.l.m.'''</span>
|-
| 1
| Abbazia di Sassovivo
| 9
| 575,8
|- style="background: #F5FAFF;"
| 2
| Acqua Santo Stefano
| 19
| 926,6
|-
| 3
| Afrile
| 17
| 850
|- style="background: #F5FAFF;"
| 4
| Aghi
| 12
| 450
|-
| 5
| Ali
| 27
| 939,8
|- style="background: #F5FAFF;"
| 6
| Altolina
| 8,4
| 290
|-
| 7
| Annifo
| 33
| 874
|- style="background: #F5FAFF;"
| 8
| Arvello
| 32,5
| 825
|-
| 9
| Ascolano
| 18
| 625
|- style="background: #F5FAFF;"
| 10
| Barri
| 15
| 693
|-
| 11
| Belfiore
| 6
| 295
|- style="background: #F5FAFF;"
| 12
| Borgarella
| 24
| 858
|-
| 13
| Borroni
| 2
| 220
|- style="background: #F5FAFF;"
| 14
| Budino
| 8
| 196
|-
| 15
| Camino
| 24,4
| 825
|- style="background: #F5FAFF;"
| 16
| Cancellara
| 6
| 436
|-
| 17
| Cancelli
| 17
| 902
|- style="background: #F5FAFF;"
| 18
| Cantagalli
| 7
| 208
|-
| 19
| Capannaccio
| 4,3
|
|- style="background: #F5FAFF;"
| 20
| Capodacqua
| 13
| 371
|-
| 21
| Caposomigiale
| 29,5
| 924
|- style="background: #F5FAFF;"
| 22
| Cappuccini
| 4
| 321,6
|-
| 23
| Cariè
| 37
| 906,4
|- style="background: #F5FAFF;"
| 24
| Carpello
| 2,5
| 324
|-
| 25
| Casa del Prete
| 7
| 207
|- style="background: #F5FAFF;"
| 26
| Casa Pacico
| 19,5
| 429
|-
| 27
| Casale del Leure
| 31
| 806
|- style="background: #F5FAFF;"
| 28
| Casale della Macchia
| 28
| 810
|-
| 29
| Casale di Morro
| 21
| 830
|- style="background: #F5FAFF;"
| 30
| Casale di Scopoli
| 15
| 840
|-
| 31
| Cascito
| 17
| 920
|- style="background: #F5FAFF;"
| 32
| Casco dell'Acqua
| 8
| 210
|-
| 33
| Casenove
| 16
| 570
|- style="background: #F5FAFF;"
| 34
| Casette di Cupigliolo
| 25
| 791
|-
| 35
| Casevecchie
| 6
| 208
|- style="background: #F5FAFF;"
| 36
| Cassignano
| 35
| 740
|-
| 37
| Castello di Morro
| 21,5
| 883,9
|- style="background: #F5FAFF;"
| 38
| Castretto
| 16,5
| 604
|-
| 39
| Cavallara
| 31
| 861
|- style="background: #F5FAFF;"
| 40
| Cave
| 3
| 218
|- style="background: #F5FAFF;"
| 41
| Cerritello
| 20,3
| 824
|-
| 42
| Chieve
| 21
| 655
|- style="background: #F5FAFF;"
| 43
| Cifo
| 18
| 675
|-
| 44
| Civitella
| 19
| 940
|- style="background: #F5FAFF;"
| 45
| Colfiorito
| 27
| 760
|-
| 46
| Collazzolo
| 20,9
| 781
|- style="background: #F5FAFF;"
| 47
| Colle di Verchiano
| 23
| 818
|-
| 48
| Colle San Giovanni
| 7
| 375
|- style="background: #F5FAFF;"
| 49
| Colle San Lorenzo
| 6
| 447
|-
| 50
| Colle Scandolaro
| 4,5
| 345
|- style="background: #F5FAFF;"
| 51
| Collelungo
| 14
| 696
|-
| 52
| Collenibbio
| 26
| 975
|- style="background: #F5FAFF;"
| 53
| Colpernaco
| 3
| 295
|-
| 54
| Colpersico
| 5
| 402
|- style="background: #F5FAFF;"
| 55
| Corvia
| 2
| 218
|-
| 56
| Costa di Arvello
| 28
| 813
|- style="background: #F5FAFF;"
| 57
| Crescenti
| 21
| 782
|-
| 58
| Croce di Roccafranca
| 24,8
| 1050
|- style="background: #F5FAFF;"
| 59
| Croce di Verchiano
| 21
| 794
|-
| 60
| Cupacci
| 12
| 636
|- style="background: #F5FAFF;"
| 61
| Cupigliolo
| 25
| 856
|-
| 62
| Cupoli
| 19,5
| 820
|- style="background: #F5FAFF;"
| 63
| Curasci
| 27
| 1016
|-
| 64
| Fiamenga
| 4,5
| 212
|- style="background: #F5FAFF;"
| 65
| Fondi
| 34
| 936
|-
| 66
| Forcatura
| 30
| 850
|- style="background: #F5FAFF;"
| 67
| Fraia
| 28
| 819
|-
| 68
| Hoffmann
| 3
| 242
|- style="background: #F5FAFF;"
| 69
| La Franca
| 17
| 794
|-
| 70
| La Spiazza
| 16
| 573
|- style="background: #F5FAFF;"
| 71
| La Valle
| 5,5
| 426
|-
| 72
| Leggiana
| 14,5
| 550
|- style="background: #F5FAFF;"
| 73
| Liè
| 7
| 420
|-
| 74
| Maceratola
| 3,5
| 215
|- style="background: #F5FAFF;"
| 75
| Maestà di Colfornaro
| 12
| 460
|-
| 76
| Madonna delle Grazie
| 20
| 675
|- style="background: #F5FAFF;"
| 77
| Montarone
| 22
| 824
|-
| 78
| Morro
| 21
| 868
|- style="background: #F5FAFF;"
| 79
| Navello
| 3,5
| 259
|-
| 80
| Orchi
| 17
| 485
|- style="background: #F5FAFF;"
| 81
| Paciana
|
|
|-
| 82
| Palarne
| 31
| 876
|- style="background: #F5FAFF;"
| 83
| Pale
| 9,5
| 480
|-
| 84
| Pallailla - I Santi
| 17,3
| 618
|- style="background: #F5FAFF;"
| 85
| Perticani
| 3
| 218
|-
| 86
| Pescara I°
| 3
| 355
|- style="background: #F5FAFF;"
| 87
| Pescara II°
| 3,5
| 361
|-
| 88
| Pieve Fanonica
| 10,5
| 327
|- style="background: #F5FAFF;"
| 89
| Pisenti
| 16,5
| 792
|-
| 90
| Poggiarello
| 11,5
| 451
|- style="background: #F5FAFF;"
| 91
| Polveragna
| 32
| 830
|-
| 92
| Ponte San Lazzaro
| 26
| 701
|- style="background: #F5FAFF;"
| 93
| Ponte Santa Lucia
| 10,5
| 494
|-
| 94
| Pontecentesimo
| 9,5
| 325
|- style="background: #F5FAFF;"
| 95
| Popola
| 25
| 852
|-
| 96
| Rasiglia
| 19
| 636
|- style="background: #F5FAFF;"
| 97
| Ravignano
| 8,5
| 510
|-
| 98
| Rio
| 17
| 740
|- style="background: #F5FAFF;"
| 99
| Roccafranca
| 28
| 802
|-
| 100
| Roviglieto
| 8
| 706
|- style="background: #F5FAFF;"
| 101
| San Bartolomeo
| 2,8
| 360
|-
| 102
| San Giovanni Profiamma
| 4
| 264
|- style="background: #F5FAFF;"
| 103
| San Sebastiano
| 3,6
|
|-
| 104
| San Vittore
| 7
| 337
|- style="background: #F5FAFF;"
| 105
| Sant'Eraclio
| 3
| 232
|-
| 106
| Santo Stefano dei Piccioni
| 6
| 355
|- style="background: #F5FAFF;"
| 107
| Scafali
| 4
| 213
|-
| 108
| Scandolaro
| 6
| 452
|- style="background: #F5FAFF;"
| 109
| Scanzano
| 5
| 265
|-
| 110
| Scopoli
| 12
| 532
|- style="background: #F5FAFF;"
| 111
| Seggio
| 19
| 916
|-
| 112
| Serra Alta
| 5,3
| 450
|- style="background: #F5FAFF;"
| 113
| Serra Bassa
| 5,1
| 425
|-
| 114
| Serrone
| 16,5
| 580,6
|- style="background: #F5FAFF;"
| 115
| Sostino
| 11
| 659
|-
| 116
| Sterpete
| 2
| 220
|- style="background: #F5FAFF;"
| 117
| Tenne
| 2,4
| 212
|-
| 118
| Tesina
| 15
| 710
|- style="background: #F5FAFF;"
| 119
| Tito
| 38
| 860
|-
| 120
| Torre di Montefalco
| 7
| 208
|- style="background: #F5FAFF;"
| 121
| Treggio
| 5
| 400
|-
| 122
| Uppello
| 3
| 382
|- style="background: #F5FAFF;"
| 123
| Vallupo
| 21
| 930
|-
| 124
| Vegnole
| 5
| 400
|- style="background: #F5FAFF;"
| 125
| Verchiano
| 22
| 775
|-
| 126
| Vescia
| 4
| 265
|- style="background: #F5FAFF;"
| 127
| Vionica
| 20,5
| 769
|-
|-
|<small>La Chiesa di San Bartolomeo</small>
| 128
|<small>Il martirio di San Bartolomeo, dell'Alunno</small>
| Volperino
|<small>La cappella, replica del Santo Sepolcro</small>
| 21
| 850
|}
|}
<br>


[[Categoria:I Trinci]]
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 90%; text-align: center; font-size:90%; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"
| [[File:FrazAbbaziaSassovivo.jpg|x96px]]
| [[File:FrazAnnifo.jpg|x96px]]
| [[File:FrazBelfiore.jpg|x96px]]
| [[File:FrazCapodacqua.jpg|x96px]]
| [[File:FrazCasenove.jpg|x96px]]
| [[File:FrazColfiorito.jpeg|x96px]]
| [[File:FrazLeggiana.jpg|x96px]]
| [[File:FrazPale.jpg|x96px]]
| [[File:FrazRasiglia.jpg|x96px]]
|-
|<small>'''Sassovivo'''</small>
|<small>'''Annifo'''</small>
|<small>'''Belfiore'''</small>
|<small>'''Capodacqua'''</small>
|<small>'''Casenove'''</small>
|<small>'''Colfiorito'''</small>
|<small>'''Leggiana'''</small>
|<small>'''Pale'''</small>
|<small>'''Rasiglia'''</small>
|-
| [[File:FrazRio.jpg|x96px]]
| [[File:FrazSanBartolomeo.jpg|x96px]]
| [[File:FrazSanGiovanniProfiamma.jpg|x96px]]
| [[File:FrazSantEraclio.jpg|x96px]]
| [[File:FrazScopoli.jpg|x96px]]
| [[File:FrazTorreMontefalco.jpg|x96px]]
| [[File:FrazTreggio.jpg|x96px]]
| [[File:FrazVerchiano.jpg|x96px]]
| [[File:FrazVolperino.jpg|x96px]]
|-
|<small>'''Rio'''</small>
|<small>'''San Bartolomeo'''</small>
|<small>'''San Giovanni Profiamma'''</small>
|<small>'''Sant'Eraclio'''</small>
|<small>'''Scopoli'''</small>
|<small>'''Torre di Montefalco'''</small>
|<small>'''Treggio'''</small>
|<small>'''Verchiano'''</small>
|<small>'''Volperino'''</small>
|}
<br>
== Cenni di Storia ==
L'origine protostorica di Foligno risale all'epoca umbra preromana, essendo stata la città fondata dagli "Umbri Fulginates”. La Fulginia umbra (città preromana la cui fondazione risalirebbe al X secolo a.C. e di cui si hanno memorie precedenti al 500 a.C.), poi Fulginium romana, situata alla biforcazione (diverticulum) dell'antica via Flaminia (che qui si divideva in due rami) e allo sbocco del fiume Topino (l'antico Supunna umbro o Tinia romano) a fondovalle, ha lasciato alla città moderna l'impianto di strade rettilinee che si incrociano perpendicolarmente. Le strade sono in rapporto con quattro ponti romani tuttora esistenti sull'antico corso del fiume Topino. Dal 258 a.C. fu Prefettura e Municipio, dal 254 a.C., iscritto alla tribù Cornelia ed ebbe notevole importanza durante l'epoca imperiale. Nel 476 fu assoggettata da Odoacre e poi dai Goti dal 493 al 550.<br>


== Morte e sepoltura del Beato Paoluccio ==
Successivamente appartenne ai Longobardi che la annessero al Ducato di Spoleto e poi ai Franchi. Appartenne al Ducato di Spoleto fino al 1198, quando fu annessa allo Stato Pontificio, da papa Innocenzo III. Nel 1255 iniziò il periodo comunale e fu assoggettata prima all'Impero e poi ai Trinci fino al 1439. Durante la prima metà del XIII secolo, fatta eccezione per il breve periodo (1237-1239) in cui si alleò con Todi, Gubbio e soprattutto con la potentissima e guelfa Perugia, Foligno fu saldamente fedele all'Impero. Sempre unico baluardo ghibellino in Umbria (escluso il periodo dei Trinci), nel XIII secolo si scontrò in quattro cruente guerre con la vicina guelfa Perugia. La prima fu combattuta tra il 1248 e il 1251, la seconda nel 1254, la terza tra il 1282 e il 1283 e la quarta tra il 1288 e il 1289. Le prime tre furono vinte dai folignati, nell'ultima ebbe invece la meglio Perugia che estese la propria sfera di influenza a Foligno. Secondo lo storico Jean-Claude Maire Vigueur, "Grundman sostiene addirittura che una vittoria di Foligno avrebbe aperto la strada in Umbria per un tipo di sviluppo economico, politico e culturale del tutto diverso, mentre la dominazione di Perugia ha fatto di essa il Mezzogiorno dell'Italia centrale, dedito principalmente alle attività agricole e subordinato, dal punto di vista commerciale e finanziario, agli uomini d'affari toscani...". La fazione ghibellina, sempre più potente fino alla morte di Federico II, fu poi soppiantata da quella guelfa nel 1254, ma nel 1268 troviamo la città nuovamente ghibellina governata da Ansaldo di Filippo degli Anastasi. Nel 1305, sconfitto Corrado degli Anastasi, con la nomina di Nallo Trinci a Gonfaloniere di Giustizia, ovvero Capitano di parte Guelfa e Capitano del Popolo, per Foligno iniziò un lungo periodo di governo signorile che terminò nel 1439 con la cacciata di Corrado Trinci per mano del cardinale Giovanni Vitelleschi, incaricato da papa Eugenio IV "de reductione communis et hominum civitatis Fulginei ad obedientiam et gremium Ecclesiae". Nel Trecento e nei primi decenni del Quattrocento, sotto la signoria guelfa dei Trinci (alleati di Perugia), Foligno estese i propri confini fino all'Abruzzo. Fu questa un'epoca di notevole sviluppo economico per la città, con l'affermazione di manifatture legate alla lavorazione del legno, della carta, dei filati, della ceramica e di alcuni metalli (fra cui oro e argento). A Foligno si svolgeva anticamente (dal 20 maggio al 20 luglio di ogni anno dal 1425 e fino al 1816) una nota fiera, denominata “Fiera dei Soprastanti”, alla quale accorrevano mercanti da tutta Europa.<br>
[[File:SepolcroPaoluccio.jpg|x240px|left]]
Il 17 Settembre 1391<ref><small>La data di morte del Beato è ritenuta una convenzione da alcuni storici: nello stesso giorno di due anni prima, egli tornava in Foligno.</small></ref>, a ottantadue anni, di cui sessantotto passati nella religione, il Beato Paoluccio Trinci “''il Signore lo chiamò a sé per premiarlo con eterna gloria, dopo haver ricevuta una grave infermità, e presi li santissimi Sacramenti della Chiesa''”. Il corpo fu benedetto con molto onore, devozione e concorso di popolo, e fu sepolto nella Chiesa di San Francesco di Foligno. <br>
Dopo alcuni anni, il suo corpo, segretamente, venne "confinato" nella chiesetta di S. Salvatore, sopra la frazione di Verchiano, nel comune di Foligno; il fatto e la data di questa singolare traslazione, più che alla pietà, deve essere spiegata e datata con il cambiamento della politica dopo la fine della signoria dei Trinci. <br>
In occasione del Giubileo del 2000, la Diocesi di Spoleto ha compiuto un gesto significativo nei confronti della Famiglia francescana , “restituendo” i resti mortali dei Beati Simone da Collazzone e appunto Paoluccio Trinci. Le reliquie di quest’ultimo sono ora affidate ai Frati Minori di Monteluco.<br>
La presenza del sepolcro del Beato Paoluccio Trinci ha trasformato S. Salvatore da santuario di confine a santuario terapeutico. I fedeli vi si recano in pellegrinaggio o in visite individuali per invocare la protezione del Beato.<br>
Il sarcofago in lastre di pietra, di semplice fattura, in cui un tempo era conservato il corpo, presenta un’apertura sul fronte in basso ed una fessura sul coperchio: nella prima i fedeli introducono il piede destro, mentre nella seconda infilano la mano sinistra per essere immunizzati contro le malattie delle ossa.


Con il ritorno del dominio del Papa, Foligno tornò ad essere amministrata da magistrature comunali, anche se la loro autonomia fu più nominale che sostanziale. Proprio in quegli anni, infatti, lo Stato della Chiesa iniziò la sua riorganizzazione amministrativa e politica in modo da poter meglio controllare le periferie. I forti contrasti, sorti dopo il 1439, tra la fazione popolare e quella nobiliare terminarono nel 1460 con l'esclusione, concessa da papa Pio II all'aristocrazia cittadina, del ceto popolare dal consiglio comunale. Da allora Foligno ebbe una delle forme oligarchiche più rigide dello Stato Pontificio. Foligno è stata sempre fornitrice ufficiale di canapa dello Stato Pontificio, con la quale venivano realizzate soprattutto corde per campane. Le principali coltivazioni di canapa si sviluppavano nella zona ovest della città, in corrispondenza delle attuali Fiamenga e Budino. La città sotto lo Stato Pontificio, ne ha condiviso le sorti fino alla sua incorporazione nel Regno d'Italia.<br>


Durante la seconda guerra mondiale fu sede di un importante aeroporto, di caserme, di scuole militari e di industrie belliche (in particolare aeronautiche). Subì per questo numerosissimi bombardamenti angloamericani che la distrussero per circa l'80%, e a tal riguardo, la città fu poi insignita di medaglia d'argento. Nella storia della città si sono susseguiti numerosi terremoti anche di entità catastrofica: il più recente, di magnitudo 6.1, risale al 26 settembre 1997. Il sisma, con epicentro nella frazione di Annifo, causò molti danni alla città: furono maggiormente colpite, oltre ad Annifo, le altre frazioni montane, tra cui quella di Colfiorito, poiché più vicine all'epicentro rispetto al centro città. La scossa principale fu seguita da uno sciame sismico che si protrasse per quasi un anno. La scossa delle 17:23 del 14 ottobre 1997, di magnitudo 5.5, con epicentro tra Sellano e Preci, causò il crollo della lanterna del Palazzo Comunale, chiamata erroneamente anche “torrino": la scossa si verificò durante un sopralluogo dei vigili del fuoco che cercavano di mettere in sicurezza la torre e fu ripresa in diretta TV. Il 14 ottobre 2007, con una festosa cerimonia pubblica in piazza della Repubblica, si è inaugurato il completamento del restauro della parte terminale (sovrastruttura a forma di lanterna) della torre civica del Palazzo Comunale, dopo il crollo avvenuto esattamente 10 anni prima. Fra il 2008 e il 2014, nell'ambito del P.I.R. (piano integrato di recupero), il centro storico viene ripavimentato e riqualificato: vengono rifatte ex novo la rete fognaria, la rete idrica, la rete del gas metano, la rete elettrica e la rete telefonica.<br>


== Note ==  
=== Onorificenze ===
<references />
La città di Foligno è stata decorata con la ''Medaglia d'argento al Valor Civile''.<br />


== Bibliografia ==
[[File:ValorCivile.png|170px]]
<poem>
<poem style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 60%; text-align:center; border: 1px solid #7B7B7B; background-color: #F5FAFF; padding: 5px;">
<small>Archeo Foligno n° 2 - Marzo-Aprile 2007</small>
<small>''Sopportava con fiero comportamento ripetuti bombardamenti che arrecavano gravi distruzioni agli impianti ed ai fabbricati e numerose perdite di vite umane.''
<small>Biografie dei Capitani Venturieri dell'Umbria - Ariodante Fabbretti - Montepulciano - 1843 - Tip. Angiolo Fumi</small>
''Partecipava con intrepido coraggio alla lotta per la liberazione, offrendo alla resurrezione della patria un largo tributo di sangue dei suoi figli migliori''.</small>
<small>Bollettino della Pro Foligno - Anno 11º numero 2, Febbraio 2011</small>
<small>Compendio della Storia di Fuligno - Giuseppe Bragazzi - Foligno - 1858 - Tipografia Tomassini</small>
<small>Del Palazzo Trinci in Foligno - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Di Corrado Trinci, tiranno e mecenate umbro del quattrocento – Medardo Morici – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XI – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1905</small>
<small>Fragmenta Fulginatis Historiae - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Frammenti degli Annali di Spoleto dal 1305 al 1424 - Parruccio Zampolini</small>
<small>Gli affreschi del Palazzo Trinci a Foligno - Mario Salmi</small>
<small>I Gabrielli da Gubbio e i Trinci da Foligno nella storia della Repubblica Fiorentina - G. degli Azzi</small>
<small>I Priori della Cattedrale di Foligno – Don Michele Faloci Pulignani – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XX – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1914</small>
<small>Il Vicariato dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Istoria della Famiglia Trinci - Durante Dorio - Foligno - 1638 - Agostino Alteri</small>
<small>La Gazzetta di Foligno - 1988/89 - articoli di Federica Ferretti</small>
<small>La cronaca del Trecento italiano - Carlo Ciucciovino </small>
<small>Le arti e le lettere alla Corte dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Le concessioni del Cardinale Giovanni Vitelleschi al Comune di Foligno - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Novella cinquantesima quinta - Novelle - Matteo Bandello - Firenze - 1832 - Tipografia Borghi e compagni</small>
<small>Prima edizione a stampa della Divina Commedia – Studi II - Piero Lai</small>
<small>Storia del Comune di Spoleto dal Secolo XII al XVII – Achille Sansi – Stabilimento di P. Sgariglia – Foligno - 1879</small>
<small>Una contrastata impresa di Giacomo Trinci abate di Sassovivo (1412-1440) - Mario Sensi</small>
<small>Vita del Beato Paolo, detto Paoluccio, de' Trinci da Fuligno - – Lodovico Jacobilli - 1627 – Agostino Alteri – Foligno </small>
<small>Vite de’ Santi e Beati di Foligno – Lodovico Jacobilli – Agostino Alteri – Foligno - 1628</small>
<small>[http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale Wikipedia] per le note e le varie voci.</small>
<small>[http://www.protrevi.com/protrevi/manent.asp Pro Trevi – Famiglia Manenti]</small>
<small>[http://www.santiebeati.it/dettaglio/90820 Santi e Beati]</small>
<small>[http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-elmi_%28Dizionario-Biografico%29/ Enciclopedia Treccani Online]</small>
<small>http://www.beatangelinadimarsciano.it/Paoluccio.htm</small>
<small>https://www.santosepolcrofolignoonlus.it/</small>
[<small>http://www.wikideep.it/cat/trinci/ WikiDeep]</small>
</poem>
</poem>
A conferire il riconoscimento, il 16 gennaio 1961, fu il Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, che lo consegnò all'allora sindaco di Foligno, Italo Fittajoli.<br>


== Voci Correlate ==
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
<small><DynamicPageList>
category = I_Trinci
mode = unordered
ordermethod = sortkey
order = ascending
</DynamicPageList>
</small>


[[File:Copy.png|left]]
=== Architetture religiose ===
<div style="column-count:3;-moz-column-count:3;-webkit-column-count:3">
* Abbazia di Sassovivo
* Basilica di Santa Maria Infraportas
* Cattedrale di San Feliciano
* Chiesa del Corpo di Cristo, detta di Betlem
* Chiesa del Santissimo Salvatore
* Chiesa di Santa Caterina
* Chiesa di Santa Maria di Pistia
* Chiesa di Santa Maria in Campis
* Chiesa di San Francesco
* Chiesa di San Giacomo
* Chiesa di San Nicolò
* Chiesa di San Paolo Apostolo
* Ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata
* Ex Chiesa di San Domenico - Auditorium di San Domenico
* Monastero di Sant'Anna
* Monastero di Santa Lucia
* Monastero di Santa Maria di Betlem
* Oratorio del Crocefisso
* Oratorio della Misericordia
* Oratorio della Nunziatella
</div>
 
=== Architetture civili ===
<div style="column-count:3;-moz-column-count:3;-webkit-column-count:3">
* Palazzo Comunale
* Palazzo Trinci
* Palazzo del Podestà
* Palazzo delle Canoniche
* Palazzo delle Logge
* Palazzo Alleori-Ubaldi
* Palazzo Barnabò alle Conce
* Palazzo Barugi-Meloni
* Palazzo Brunetti-Candiotti
* Palazzo Cantagalli
* Palazzo Cibo-Nocchi
* Palazzo Deli
* Palazzo Giusti-Orfini
* Palazzo Lezi-Marchetti
* Palazzo Orfini
* Palazzo Pesci-Maiolica
* Palazzo Pierantoni
* Palazzo Piermarini
* Palazzo Varini
* Parco dei Canapè
</div>
<br>
 
{| style="margin-left: auto; margin-right: auto; width: 90%; text-align: center; font-size:90%; border-bottom-left-radius: 10px; border-bottom-right-radius: 10px; border-top-left-radius: 10px; border-top-right-radius: 10px; border-bottom: 10px solid #6891bb; border-top: 20px solid #6891bb; border-right: 1px solid #6891bb; border-left: 1px solid #6891bb; box-shadow: 3px 3px 0px 0px #000000; background: #F5FAFF;"
| [[File:L16-Canapè02.jpg|x96px]]
| [[File:L09-PiazzaDonMinzoni.jpg|x96px]]
| [[File:L07-ViaGramsci.jpg|x96px]]
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| [[File:L04-PonteSospesoTrinci.jpg|x96px]]
| [[File:L05-PiazzaSanDomenico.jpg|x96px]]
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|-
|<small>'''Parco dei Canapè'''</small>
|<small>'''Piazza Don Minzoni'''</small>
|<small>'''Via Gramsci'''</small>
|<small>'''Via XX settembre'''</small>
|<small>'''Palazzo Comunale'''</small>
|<small>'''Cattedrale e Canoniche'''</small>
|<small>'''Palazzo delle Canoniche'''</small>
|<small>'''Ponte sospeso'''</small>
|<small>'''Piazza San Domenico'''</small>
|<small>'''Statua di Garibaldi'''</small>
|-
| colspan="3" | [[File:L08-PiazzaSanFrancesco.jpg|x96px]]
| [[File:L17-ChiesaSanPaolo.jpg|x96px]]
| [[File:L18-ChiostroSassovivo.jpg|x96px]]
| [[File:L12-PonteLiberazioneTopino.jpg|x96px]]
| [[File:L11-LeConce.jpg|x96px]]
| [[File:L13-SMariaSuffragio.jpg|x96px]]
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| [[File:L14-StatuaAlunno.jpg|x96px]]
|-
| colspan="3" | <small>'''Piazza San Francesco'''</small>
|<small>'''Chiesa di San Paolo'''</small>
|<small>'''Abbazia di Sassovivo'''</small>
|<small>'''Ponte della Liberazione'''</small>
|<small>'''Le Conce'''</small>
|<small>'''S.M. del Suffragio'''</small>
|<small>'''Parco dei Canapè'''</small>
|<small>'''Statua dell'Alunno'''</small>
|}
<br>


[[Categoria:I Trinci]]
[[Categoria:Foligno]]

Versione attuale delle 21:50, 5 nov 2021

Foligno (Fulginia, Fulginium o Fulginiae in latino, Fuligno in dialetto folignate) è la terza città dell'Umbria, è situata a 234 m. sul livello del mare, al centro della Valle Umbra, in corrispondenza dello sbocco in piano e della confluenza delle valli del fiume Topino e del fiume Menotre, tributari del Tevere. Il comune di Foligno si trova in provincia di Perugia e conta 55.609[1] abitanti. La città di Foligno è il centro commerciale e industriale più ricco e importante della Valle Umbra e, per la centralità della sua ubicazione, punto d'incontro d'importanti arterie di comunicazione dell'Italia centrale, è uno dei principali nodi stradali e ferroviari dell'intera regione. Patrono della città è San Feliciano, compatrona la Madonna del Pianto. Nel 1997 la città è stata colpita, insieme ad una vasta zona lungo il confine tra Umbria e Marche, da un prolungato sciame sismico che ha seriamente danneggiato la città e le frazioni di montagna. La successiva ricostruzione, seguita da una lunga e complessa opera di riqualificazione del centro urbano, hanno fatto per lunghi anni di Foligno un cantiere a cielo aperto. Nonostante gli innumerevoli disagi, è opinione comune che Foligno oggi sia più bella che mai.


Foligno
Localizzazione

Comune di Foligno Provincia di Perugia Regione Umbria Italia

Amministrazione

Sindaco: Stefano Zuccarini
Indirizzo Municipio: Piazza della Repubblica,10
Sito istituzionale: https://www.comune.foligno.pg.it/

Territorio

Coordinate: 42° 56' 42,00 N - 12° 42' 7,20 E
Altitudine: 234 m s.l.m. (min 195 - max 1.250)
Superficie: 264,67 Km2
Abitanti: 57.146
Densità: 215,92 ab/Km2
Frazioni: Vedi elenco

Informazioni generali

Denominazione abitanti: Folignati (singolare: Folignate)
Patrono: S. Feliciano Vescovo e Martire
Giorno festivo: 24 gennaio
Codice Postale: 06034
Prefisso Telefonico: 0742
Codice ISTAT: 054018
Codice Catastale: D653

Reti di comuni

Città del Bio Città del Miele Città dell'Olio Patto dei Sindaci

Gemellaggi

La Louvière (Belgio), dal 1996
Gemona del Friuli, dal 2001
Shibukawa (Giappone), dal 2000

Posizione

Il territorio comunale è prevalentemente montano, mentre la città capoluogo si trova completamente in pianura. Il centro abitato più elevato in altitudine è la frazione di Curasci, che si trova a 1.016 m s.l.m., mentre il più basso è la frazione di Budino, posto a 196 m s.l.m.
Da un punto di vista idrografico la maggior parte del territorio comunale è nel bacino del Tevere, quindi sul versante tirrenico della dorsale appenninica, mentre una parte, gli Altopiani di Colfiorito, è collocata sul versante adriatico. Tutto il territorio comunale si trova in zona ad elevato rischio sismico, secondo la classificazione prevista dal P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003, in “zona 1” con “rischio catastrofico”.

Il clima del capoluogo e della pianura circostante è di tipo sub continentale, con inverni freddi e abbastanza umidi. Le estati sono calde e molte volte afose con diversi temporali, soprattutto in Giugno. In inverno ci sono spesso giorni con nebbia. La media di Gennaio, il mese più freddo, è di circa 5,3°, con frequenti gelate. Molto pronunciato è il fenomeno dell'inversione termica[2]. L'autunno è tiepido ed è la stagione più piovosa dell'anno. La primavera è più fredda dell'autunno, con frequenti e dannose gelate tardive. Il clima della montagna è invece quello tipico dell'Appennino Centrale, di tipo sub-alpino continentale: inverni molto freddi, con abbondanti precipitazioni nevose e venti da Nord-Est, primavere incerte (sull'altopiano di Colfiorito non sono rare le nevicate anche a fine Marzo od Aprile inoltrato) e piovose, estati fresche, ideali per la villeggiatura, autunni anch'essi piovosi e che qualche volta sono un vero e proprio anticipo d'inverno.

La pianura circostante, ricca di acque, è una delle più fertili aree agricole dell'Umbria, coltivata prevalentemente a cereali, cui si alternano foraggi e piante industriali; notevole diffusione ha il vigneto, mentre le colline intorno alla città sono ricoperte di uliveti. Una parte del territorio comunale si estende sulle montagne, a oriente, ricca di boschi e pascoli fino a raggiungere lo spartiacque appenninico, nella zona di grande interesse naturalistico denominata Altopiano di Colfiorito.

Dal centro della città si snodano quattro vie principali, una delle quali attraversa Porta Romana, ed è quella che porta a Roma; un'altra da Porta Firenze conduce in Toscana, la terza da Porta Ancona, a una certa distanza dalla città, si divide in due, conducendo quella di destra a Civitanova e quella di sinistra ad Ancona o in Romagna, la quarta per la piazza di San Domenico è la Porta Todi o di Santa Maria e conduce a Todi. La forma ovale di Foligno, ormai persa nella ragnatela della periferia, è percepibile dalle colline che la circondano scendendo da Montefalco o lungo la vallata del Menotre. Viali alberati conducono dai quattro punti cardinali alle porte unite dal tessuto ancora percepibile delle mura medievali.

Il centro storico-monumentale della città si svolge attorno alle contigue piazze della Repubblica e del Duomo. La prima è un vasto spazio regolare, contraddistinto dalla sapiente composizione di edifici di stile e forma diversi. Al romanico prospetto del fianco laterale del Duomo si contrappone il prospetto neoclassico della facciata rifatta del Palazzo Comunale, a sua volta affiancata dal cinquecentesco Palazzo Orfini e dal quattrocentesco Palazzo Pretorio. Conclude la rassegna il Palazzo Trinci, opera che risale alla fine del Trecento, rifatto nel XIX secolo secondo schemi neoclassici e oggi sede del Museo Archeologico, della Pinacoteca Civica e della Biblioteca comunale. Piazza del Duomo è invece dominata dalla maestosa presenza della Chiesa, il cui impianto originale è del XII secolo. Venne poi radicalmente riplasmato nel Rinascimento e nel Settecento, su un disegno del Vanvitelli eseguito dal Piermarini. All'aspetto rappresentativo del centro, richiamato dall'edilizia nobile di diversi palazzi urbani, si contrappone il caratteristico ambiente del quartiere medievale e degli antichi borghi: in particolare, la minuta rete di vicoli del quartiere delle Poelle e i resti delle antiche fortificazioni sul lungofiume, tra cui la torre dei Cinque Cantoni. In posizione periferica rispetto al centro storico, in piazza San Domenico, sorge la chiesa di Santa Maria Infraportas che risale all'epoca romanica. L'edificio è preceduto da un portico su colonne originali ed è dotato di una massiccia torre campanaria quadrilatera.


Panorama di Foligno


La città è attualmente suddivisa in dieci Rioni, superstiti degli originari diciassette da cui era composta nel Medio Evo. Fra suddivisioni ed accorpamenti, ai primi dell'Ottocento i Rioni arrivarono ad essere venti, poi ridotti agli attuali dieci nel 1946, anno della riesumazione della Giostra della Quintana.

Vedi pagina dedicata: Rioni di Foligno

Cartografia

Dintorni

Foligno è posta verso la metà di quella vasta pianura che si estende da Perugia a Spoleto. Questa pianura è fertilissima e le ultime pendici dei monti, che la circondano da ogni parte, sono coperte di viti e di olivi, in mezzo ai quali spuntano numerosi gruppi di case, numerose ville e innumerevoli casolari. Il Chiascio, il Topino, e il celebratissimo Clitunno, solcano e fecondano questa bella pianura che numerose città, affacciantisi sulle pendici dei monti circostanti, circondano e abbelliscono. A nord di Foligno, su di un colle ricco di olivi, spunta la vicina e antica Spello, ricca di memorie romane. A est di Foligno, Bevagna, l'antica Mevania, e a sud di questa, Montefalco, posta in superba posizione, da cui si domina gran parte dell'Umbria: a sud di Foligno, Trevi, l'antica Trebis, e alquanto più lontano l'alta Spoleto che in sé compendia tanta parte della storia medioevale d'Italia. Dal lato Est, inoltrandosi nell'Appennino attraverso la Flaminia e la Val di Chienti, si incontrano Valtopina, Nocera Umbra, Sellano ed infine le Marche.

Comuni limitrofi

Elenco dei comuni limitrofi a Foligno ordinati per distanza crescente, calcolata in linea d'area dal centro urbano.

COMUNI CONFINANTI (O DI PRIMA CORONA) DISTANZA
SPELLO 6,3 km
MONTEFALCO 7,3 km
BEVAGNA 7,6 km
TREVI 8,4 km
VALTOPINA 13,2 km
SELLANO 19,4 km
NOCERA UMBRA 19,9 km
SERRAVALLE DI CHIENTI (MC) 24,9 km
VISSO (MC) 31,5 km
COMUNI CAPOLUOGO DELL'UMBRIA
PERUGIA 31,0 km
TERNI 42,1 km
ALTRE CITTA' ITALIANE
ROMA 116,4 km
PESCARA 134,6 km
FIRENZE 150,2 km
BOLOGNA 204,9 km
NAPOLI 265,7 km
VENEZIA 279,1 km
GENOVA 346,7 km
MILANO 397,5 km
BARI 398,4 km
REGGIO CALABRIA 592,9 km


Montefalco Nocera Umbra Perugia Sellano Serravalle di Chienti Spello Terni Trevi Valtopina Visso


Località e Frazioni

Elenco Frazioni e Località del Comune di Foligno, con l'indicazione della distanza dalla città e l'altitudine sul livello del mare.
(Clicca su [Espandi] per visualizzare)

Località o Frazione Km da Foligno Mt. s.l.m.
1 Abbazia di Sassovivo 9 575,8
2 Acqua Santo Stefano 19 926,6
3 Afrile 17 850
4 Aghi 12 450
5 Ali 27 939,8
6 Altolina 8,4 290
7 Annifo 33 874
8 Arvello 32,5 825
9 Ascolano 18 625
10 Barri 15 693
11 Belfiore 6 295
12 Borgarella 24 858
13 Borroni 2 220
14 Budino 8 196
15 Camino 24,4 825
16 Cancellara 6 436
17 Cancelli 17 902
18 Cantagalli 7 208
19 Capannaccio 4,3
20 Capodacqua 13 371
21 Caposomigiale 29,5 924
22 Cappuccini 4 321,6
23 Cariè 37 906,4
24 Carpello 2,5 324
25 Casa del Prete 7 207
26 Casa Pacico 19,5 429
27 Casale del Leure 31 806
28 Casale della Macchia 28 810
29 Casale di Morro 21 830
30 Casale di Scopoli 15 840
31 Cascito 17 920
32 Casco dell'Acqua 8 210
33 Casenove 16 570
34 Casette di Cupigliolo 25 791
35 Casevecchie 6 208
36 Cassignano 35 740
37 Castello di Morro 21,5 883,9
38 Castretto 16,5 604
39 Cavallara 31 861
40 Cave 3 218
41 Cerritello 20,3 824
42 Chieve 21 655
43 Cifo 18 675
44 Civitella 19 940
45 Colfiorito 27 760
46 Collazzolo 20,9 781
47 Colle di Verchiano 23 818
48 Colle San Giovanni 7 375
49 Colle San Lorenzo 6 447
50 Colle Scandolaro 4,5 345
51 Collelungo 14 696
52 Collenibbio 26 975
53 Colpernaco 3 295
54 Colpersico 5 402
55 Corvia 2 218
56 Costa di Arvello 28 813
57 Crescenti 21 782
58 Croce di Roccafranca 24,8 1050
59 Croce di Verchiano 21 794
60 Cupacci 12 636
61 Cupigliolo 25 856
62 Cupoli 19,5 820
63 Curasci 27 1016
64 Fiamenga 4,5 212
65 Fondi 34 936
66 Forcatura 30 850
67 Fraia 28 819
68 Hoffmann 3 242
69 La Franca 17 794
70 La Spiazza 16 573
71 La Valle 5,5 426
72 Leggiana 14,5 550
73 Liè 7 420
74 Maceratola 3,5 215
75 Maestà di Colfornaro 12 460
76 Madonna delle Grazie 20 675
77 Montarone 22 824
78 Morro 21 868
79 Navello 3,5 259
80 Orchi 17 485
81 Paciana
82 Palarne 31 876
83 Pale 9,5 480
84 Pallailla - I Santi 17,3 618
85 Perticani 3 218
86 Pescara I° 3 355
87 Pescara II° 3,5 361
88 Pieve Fanonica 10,5 327
89 Pisenti 16,5 792
90 Poggiarello 11,5 451
91 Polveragna 32 830
92 Ponte San Lazzaro 26 701
93 Ponte Santa Lucia 10,5 494
94 Pontecentesimo 9,5 325
95 Popola 25 852
96 Rasiglia 19 636
97 Ravignano 8,5 510
98 Rio 17 740
99 Roccafranca 28 802
100 Roviglieto 8 706
101 San Bartolomeo 2,8 360
102 San Giovanni Profiamma 4 264
103 San Sebastiano 3,6
104 San Vittore 7 337
105 Sant'Eraclio 3 232
106 Santo Stefano dei Piccioni 6 355
107 Scafali 4 213
108 Scandolaro 6 452
109 Scanzano 5 265
110 Scopoli 12 532
111 Seggio 19 916
112 Serra Alta 5,3 450
113 Serra Bassa 5,1 425
114 Serrone 16,5 580,6
115 Sostino 11 659
116 Sterpete 2 220
117 Tenne 2,4 212
118 Tesina 15 710
119 Tito 38 860
120 Torre di Montefalco 7 208
121 Treggio 5 400
122 Uppello 3 382
123 Vallupo 21 930
124 Vegnole 5 400
125 Verchiano 22 775
126 Vescia 4 265
127 Vionica 20,5 769
128 Volperino 21 850


Sassovivo Annifo Belfiore Capodacqua Casenove Colfiorito Leggiana Pale Rasiglia
Rio San Bartolomeo San Giovanni Profiamma Sant'Eraclio Scopoli Torre di Montefalco Treggio Verchiano Volperino


Cenni di Storia

L'origine protostorica di Foligno risale all'epoca umbra preromana, essendo stata la città fondata dagli "Umbri Fulginates”. La Fulginia umbra (città preromana la cui fondazione risalirebbe al X secolo a.C. e di cui si hanno memorie precedenti al 500 a.C.), poi Fulginium romana, situata alla biforcazione (diverticulum) dell'antica via Flaminia (che qui si divideva in due rami) e allo sbocco del fiume Topino (l'antico Supunna umbro o Tinia romano) a fondovalle, ha lasciato alla città moderna l'impianto di strade rettilinee che si incrociano perpendicolarmente. Le strade sono in rapporto con quattro ponti romani tuttora esistenti sull'antico corso del fiume Topino. Dal 258 a.C. fu Prefettura e Municipio, dal 254 a.C., iscritto alla tribù Cornelia ed ebbe notevole importanza durante l'epoca imperiale. Nel 476 fu assoggettata da Odoacre e poi dai Goti dal 493 al 550.

Successivamente appartenne ai Longobardi che la annessero al Ducato di Spoleto e poi ai Franchi. Appartenne al Ducato di Spoleto fino al 1198, quando fu annessa allo Stato Pontificio, da papa Innocenzo III. Nel 1255 iniziò il periodo comunale e fu assoggettata prima all'Impero e poi ai Trinci fino al 1439. Durante la prima metà del XIII secolo, fatta eccezione per il breve periodo (1237-1239) in cui si alleò con Todi, Gubbio e soprattutto con la potentissima e guelfa Perugia, Foligno fu saldamente fedele all'Impero. Sempre unico baluardo ghibellino in Umbria (escluso il periodo dei Trinci), nel XIII secolo si scontrò in quattro cruente guerre con la vicina guelfa Perugia. La prima fu combattuta tra il 1248 e il 1251, la seconda nel 1254, la terza tra il 1282 e il 1283 e la quarta tra il 1288 e il 1289. Le prime tre furono vinte dai folignati, nell'ultima ebbe invece la meglio Perugia che estese la propria sfera di influenza a Foligno. Secondo lo storico Jean-Claude Maire Vigueur, "Grundman sostiene addirittura che una vittoria di Foligno avrebbe aperto la strada in Umbria per un tipo di sviluppo economico, politico e culturale del tutto diverso, mentre la dominazione di Perugia ha fatto di essa il Mezzogiorno dell'Italia centrale, dedito principalmente alle attività agricole e subordinato, dal punto di vista commerciale e finanziario, agli uomini d'affari toscani...". La fazione ghibellina, sempre più potente fino alla morte di Federico II, fu poi soppiantata da quella guelfa nel 1254, ma nel 1268 troviamo la città nuovamente ghibellina governata da Ansaldo di Filippo degli Anastasi. Nel 1305, sconfitto Corrado degli Anastasi, con la nomina di Nallo Trinci a Gonfaloniere di Giustizia, ovvero Capitano di parte Guelfa e Capitano del Popolo, per Foligno iniziò un lungo periodo di governo signorile che terminò nel 1439 con la cacciata di Corrado Trinci per mano del cardinale Giovanni Vitelleschi, incaricato da papa Eugenio IV "de reductione communis et hominum civitatis Fulginei ad obedientiam et gremium Ecclesiae". Nel Trecento e nei primi decenni del Quattrocento, sotto la signoria guelfa dei Trinci (alleati di Perugia), Foligno estese i propri confini fino all'Abruzzo. Fu questa un'epoca di notevole sviluppo economico per la città, con l'affermazione di manifatture legate alla lavorazione del legno, della carta, dei filati, della ceramica e di alcuni metalli (fra cui oro e argento). A Foligno si svolgeva anticamente (dal 20 maggio al 20 luglio di ogni anno dal 1425 e fino al 1816) una nota fiera, denominata “Fiera dei Soprastanti”, alla quale accorrevano mercanti da tutta Europa.

Con il ritorno del dominio del Papa, Foligno tornò ad essere amministrata da magistrature comunali, anche se la loro autonomia fu più nominale che sostanziale. Proprio in quegli anni, infatti, lo Stato della Chiesa iniziò la sua riorganizzazione amministrativa e politica in modo da poter meglio controllare le periferie. I forti contrasti, sorti dopo il 1439, tra la fazione popolare e quella nobiliare terminarono nel 1460 con l'esclusione, concessa da papa Pio II all'aristocrazia cittadina, del ceto popolare dal consiglio comunale. Da allora Foligno ebbe una delle forme oligarchiche più rigide dello Stato Pontificio. Foligno è stata sempre fornitrice ufficiale di canapa dello Stato Pontificio, con la quale venivano realizzate soprattutto corde per campane. Le principali coltivazioni di canapa si sviluppavano nella zona ovest della città, in corrispondenza delle attuali Fiamenga e Budino. La città sotto lo Stato Pontificio, ne ha condiviso le sorti fino alla sua incorporazione nel Regno d'Italia.

Durante la seconda guerra mondiale fu sede di un importante aeroporto, di caserme, di scuole militari e di industrie belliche (in particolare aeronautiche). Subì per questo numerosissimi bombardamenti angloamericani che la distrussero per circa l'80%, e a tal riguardo, la città fu poi insignita di medaglia d'argento. Nella storia della città si sono susseguiti numerosi terremoti anche di entità catastrofica: il più recente, di magnitudo 6.1, risale al 26 settembre 1997. Il sisma, con epicentro nella frazione di Annifo, causò molti danni alla città: furono maggiormente colpite, oltre ad Annifo, le altre frazioni montane, tra cui quella di Colfiorito, poiché più vicine all'epicentro rispetto al centro città. La scossa principale fu seguita da uno sciame sismico che si protrasse per quasi un anno. La scossa delle 17:23 del 14 ottobre 1997, di magnitudo 5.5, con epicentro tra Sellano e Preci, causò il crollo della lanterna del Palazzo Comunale, chiamata erroneamente anche “torrino": la scossa si verificò durante un sopralluogo dei vigili del fuoco che cercavano di mettere in sicurezza la torre e fu ripresa in diretta TV. Il 14 ottobre 2007, con una festosa cerimonia pubblica in piazza della Repubblica, si è inaugurato il completamento del restauro della parte terminale (sovrastruttura a forma di lanterna) della torre civica del Palazzo Comunale, dopo il crollo avvenuto esattamente 10 anni prima. Fra il 2008 e il 2014, nell'ambito del P.I.R. (piano integrato di recupero), il centro storico viene ripavimentato e riqualificato: vengono rifatte ex novo la rete fognaria, la rete idrica, la rete del gas metano, la rete elettrica e la rete telefonica.

Onorificenze

La città di Foligno è stata decorata con la Medaglia d'argento al Valor Civile.

Sopportava con fiero comportamento ripetuti bombardamenti che arrecavano gravi distruzioni agli impianti ed ai fabbricati e numerose perdite di vite umane.
Partecipava con intrepido coraggio alla lotta per la liberazione, offrendo alla resurrezione della patria un largo tributo di sangue dei suoi figli migliori.

A conferire il riconoscimento, il 16 gennaio 1961, fu il Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, che lo consegnò all'allora sindaco di Foligno, Italo Fittajoli.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • Abbazia di Sassovivo
  • Basilica di Santa Maria Infraportas
  • Cattedrale di San Feliciano
  • Chiesa del Corpo di Cristo, detta di Betlem
  • Chiesa del Santissimo Salvatore
  • Chiesa di Santa Caterina
  • Chiesa di Santa Maria di Pistia
  • Chiesa di Santa Maria in Campis
  • Chiesa di San Francesco
  • Chiesa di San Giacomo
  • Chiesa di San Nicolò
  • Chiesa di San Paolo Apostolo
  • Ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata
  • Ex Chiesa di San Domenico - Auditorium di San Domenico
  • Monastero di Sant'Anna
  • Monastero di Santa Lucia
  • Monastero di Santa Maria di Betlem
  • Oratorio del Crocefisso
  • Oratorio della Misericordia
  • Oratorio della Nunziatella

Architetture civili

  • Palazzo Comunale
  • Palazzo Trinci
  • Palazzo del Podestà
  • Palazzo delle Canoniche
  • Palazzo delle Logge
  • Palazzo Alleori-Ubaldi
  • Palazzo Barnabò alle Conce
  • Palazzo Barugi-Meloni
  • Palazzo Brunetti-Candiotti
  • Palazzo Cantagalli
  • Palazzo Cibo-Nocchi
  • Palazzo Deli
  • Palazzo Giusti-Orfini
  • Palazzo Lezi-Marchetti
  • Palazzo Orfini
  • Palazzo Pesci-Maiolica
  • Palazzo Pierantoni
  • Palazzo Piermarini
  • Palazzo Varini
  • Parco dei Canapè


Parco dei Canapè Piazza Don Minzoni Via Gramsci Via XX settembre Palazzo Comunale Cattedrale e Canoniche Palazzo delle Canoniche Ponte sospeso Piazza San Domenico Statua di Garibaldi
Piazza San Francesco Chiesa di San Paolo Abbazia di Sassovivo Ponte della Liberazione Le Conce S.M. del Suffragio Parco dei Canapè Statua dell'Alunno


  1. Al 1° gennaio 2020
  2. Sommariamente: l'aria a contatto con il terreno al calar del sole si raffredda molto rapidamente, raggiungendo temperature inferiori rispetto a quella degli strati atmosferici sovrastanti, col risultato che la temperatura risulta più bassa in pianura che in montagna.