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== La Riesumazione ==
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Nel 1946, volendo celebrare gli 80<ref><small>In qualche testo è riportato come l'85° anniversario, ma una copia del documento originale, pubblicata in uno dei testi che fanno parte della Bibliografia, specifica senza ombra di dubbio che si tratta dell'80°.</small></ref> anni di vita del sodalizio, la “''Società di Mutuo Soccorso fra gli operai, agricoltori ed altri cittadini di Foligno''”, decise di far risorgere, tra le antiche tradizioni della Città, quella dell’''Autunno Folignate'', da svolgersi in occasione della rituale ''Fiera di Settembre''. Emilio De Pasquale<ref><small>In alcuni testi è citato come Emilio De Pasquali</small></ref>, "''assiduo frequentatore della documentazione storica cittadina''", già segretario di Monsignor Faloci, suggerì al segretario Feliciano Cecchini di inserire, tra le manifestazioni celebrative dell’80° anniversario della Società, la riesumazione di un antico torneo cavalleresco di cui gli presentò gli atti storici: la corsa alla Quintana effettuata in Foligno il 10 Febbraio del 1613, in occasione del Carnevale, descritta in ogni particolare dal cancelliere di quel tempo, Ettore Tesorieri. Le motivazioni che indussero le persone facenti parte del sodalizio, tra le quali anche cultori della storia della città, ad aderire con slancio alla proposta non furono dettate solo dal proposito iniziale, né da una chiara coscienza storico-rievocativa, che tuttavia venne sempre meglio delineandosi nel corso del tempo; tutti ne intuirono la dimensione, ma videro soprattutto la possibilità di ritrovare in quell’evento festivo un’occasione di raccordo e di armonia tra tutta la popolazione, nelle mura di una città provata e devastata dagli eventi bellici dell’ultimo conflitto mondiale. Nella riunione del Consiglio di Amministrazione della Società del 23 Giugno 1946, al punto 3 dell’Ordine del Giorno, venne stabilito che “''la Giostra dell’Inquintana''” sarebbe stata inserita tra le manifestazioni e si dette incarico al segretario di avviare i contatti con i rappresentanti delle banche ed i cittadini più facoltosi, allo scopo di assicurare adeguata copertura finanziaria. Il 23 Giugno 1946 è quindi ufficialmente la data di nascita della Giostra della Quintana nell’era moderna. Nel poco tempo a disposizione, venne creato il primo Comitato Centrale ed il primo Agosto fu dato a mezzo stampa l’annuncio ufficiale della manifestazione, che si sarebbe svolta Domenica 14 Settembre, preceduta dal Corteo Storico del Sabato sera.
Foligno (Fulginia, Fulginium o Fulginiae in latino, Fuligno in dialetto folignate) è la terza città dell'Umbria, è situata a 234 m. sul livello del mare, al centro della Valle Umbra, in corrispondenza dello sbocco in piano e della confluenza delle valli del fiume Topino e del fiume Menotre, tributari del Tevere. Il comune di Foligno si trova in provincia di Perugia e conta 55.609<ref><small>Al 1° gennaio 2020</small></ref> abitanti. La città di Foligno è il centro commerciale e industriale più ricco e importante della Valle Umbra e, per la centralità della sua ubicazione, punto d'incontro d'importanti arterie di comunicazione dell'Italia centrale, è uno dei principali nodi stradali e ferroviari dell'intera regione. Patrono della città è San Feliciano, compatrona la Madonna del Pianto. Nel 1997 la città è stata colpita, insieme ad una vasta zona lungo il confine tra Umbria e Marche, da un prolungato sciame sismico che ha seriamente danneggiato la città e le frazioni di montagna. La successiva ricostruzione, seguita da una lunga e complessa opera di riqualificazione del centro urbano, hanno fatto per lunghi anni di Foligno un cantiere a cielo aperto.
Nonostante gli innumerevoli disagi, è opinione comune che Foligno oggi sia più bella che mai.<br>
Sulla Gazzetta di Foligno del 10 Agosto 1946 apparve questo articolo:
L’organizzazione aveva poco più di un mese per reclutare i Cavalieri ed i figuranti, suddividerli nei dieci Rioni, stilare un programma della manifestazione con un cerimoniale ed un regolamento della corsa, e dare infine inizio a quella che sarebbe diventata una tradizione. Vennero coinvolti i giovani del San Carlo che, entusiasticamente, si prestarono a partecipare come figuranti, mentre il neonato Comitato Centrale lavorava febbrilmente per delineare lo svolgimento della manifestazione. Ovviamente non tutto fu fatto e non tutto fu fatto bene, ma la manifestazione riuscì “''meravigliosa e superiore ad ogni aspettativa''” e, per preparare l’edizione successiva, stavolta c’era un intero anno a disposizione.
Le prime due edizioni della Giostra della Quintana vennero organizzate dalla ''Società Operaia di Mutuo Soccorso''; dal 1948 si costituì l’Ente Autonomo Giostra della Quintana che venne legalmente riconosciuto nel 1952 come Ente Morale non lucrativo. In linea di massima, la struttura generale dell’Ente Giostra attuale, non si discosta molto da quella che era negli anni 50; si sono delineati con più precisione scopi, incarichi e modalità elettive in conformità con i tempi. L’ultimo Statuto dell’Ente Giostra è datato 2009 e prevede le figure del Presidente<ref><small>L'attuale Presidente è Domenico Metelli.</small></ref> e del Vicepresidente, un Consiglio Direttivo, un Collegio Sindacale, un Comitato Centrale, composto dai Priori delle 10 contrade e responsabile delle Commissioni Artistica, Tecnica ed Elettorale ed un Comitato Scientifico, per lo studio e la conoscenza del periodo storico di riferimento. L’organo plenipotenziario con potere incondizionato di controllo e disciplina su tutte le precedenti figure è il Consiglio dei Cento, composto dai Priori e dai Consiglieri dei 10 Rioni, in numero massimo di 15 per ogni Rione, e da una rappresentanza, di diritto, del Comune di Foligno. Negli anni ’50 era un ''Comitato d’Onore'', composto da personalità di spicco della società folignate, ad assolvere questa funzione. Sotto di esso c’era il Comitato Centrale, composto dai Priori, il Consiglio Direttivo, con Presidente e Vicepresidente ed altri membri, la Commissione Tecnica ed il Collegio dei Sindaci Revisori. Copia dello Statuto è scaricabile presso il sito ufficiale dell’Ente Giostra.
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| <small>'''Comune di Foligno'''</small> || <small>'''Provincia di Perugia'''</small> || <small>'''Regione Umbria'''</small> || <small>'''Italia'''</small>
Dal 1946 al 1978, salvo eccezioni, la Giostra della Quintana si è svolta ogni seconda Domenica di Settembre, preceduta dal Corteo Storico del Sabato sera. In questo periodo, la Giostra della Quintana di Foligno è stata chiamata per due volte a Roma per le manifestazioni collaterali delle Olimpiadi (''1960 – Circo Massimo'') e dei Campionati Europei di Atletica (''1974 - Piazza di Siena'').
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Dal 1979 al 1999, salvo eccezioni, si sono svolte due Giostre, denominate Sfida e Rivincita, la seconda e terza Domenica di Settembre, con il Corteo Storico al Sabato antecedente la Giostra della Sfida. Il 14 Giugno 1992 si è svolta un'edizione speciale della Giostra della Quintana, legata alla Lotteria Nazionale. L'abbinamento della Giostra con la Lotteria Nazionale si è ripetuta anche nel 1996, il 13 Luglio, e nel 1997, il 12 Luglio.
Dal 2000 ad oggi, sempre salvo eccezioni, si svolgono due Giostre, una a metà Giugno, di Sabato sera, preceduta dal Corteo Storico il Venerdì, l’altra a metà Settembre, di Domenica pomeriggio, preceduta dal Corteo Storico il Sabato.
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== Il Campo de li Giochi ==
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[[File:CampoDeLiGiochi01.jpg|240px|thumb|left|Il Campo de li Giochi]]
| colspan="2" | <small>Stefano Zuccarini</small>
L’impianto di via Nazario Sauro, oggi intitolato ai due grandi della Quintana, Marcello Formica e Paolo Giusti, venne completato nel 1929, anno VII dell’era fascista, ed inaugurato l’anno successivo come Stadio del Littorio. Nel 1936 venne intitolato a Dandolo Gramellini, folignate che cadde in combattimento durante la "guerra di Spagna". Dopo la Liberazione divenne semplicemente Stadio Comunale e scomparve il busto dedicato a Gramellini che si trovava all'ingresso. Durante la lettura del Bando, veniva chiamato “''Campo de li Giochi''” fin dal 1946, ma è solo di recente che ha assunto questa denominazione in via ufficiale. Fino al 1983, anno in cui venne completato il nuovo Stadio Comunale in loc. Santo Pietro, oggi dedicato ad Enzo Blasone, la Quintana ha condiviso l’uso del campo con il Foligno Calcio, ragion per cui i cavalli dovevano galoppare sull’erba e su un terreno facilmente allentabile dalle piogge, causa di numerose e a volte drammatiche cadute. Nonostante il trasferimento del Foligno Calcio nel nuovo impianto, l’uso promiscuo del vecchio stadio proseguirà fino alla fine degli anni '90 per l’utilizzo del campo da parte di squadre minori. Conseguito finalmente l’uso esclusivo del terreno per la Giostra della Quintana, si sono potute apportare importanti modifiche al circuito di gara: la pista è in terra battuta, sopraelevata rispetto al resto del campo e con le curve leggermente paraboliche, condizioni che hanno permesso di raggiungere tempi di Giostra mai registrati prima e di limitare notevolmente le cadute, che erano invece frequenti negli anni precedenti.<ref><small>L’artefice di questa opera è Marco Cardinali, presidente della Commissione Tecnica dal 2000.</small></ref>
Il Bando ai Cittadini, compilato con stile dell’epoca dall’avvocato Giuseppe Mancini, venne letto la sera di sabato 14 settembre 1946, prima dell’inizio del Corteo Storico.
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"''Nobili et illustrissimi messeri et magnifiche madonne e voi tutti popolo di Foligno, che in cittade vivete o fuor di mura, per le verdi contrade e le montagne tutte, udite!''
''Al campo delli giochi scendono armati d'antica lancia, a dorso di focoso destriero, i dieci cavalier di nostra gente, che in gara d'honore e di virtude, alla vittoria per sé e per lor rione drizzan la galoppante corsa! Non patir danno in singolar tenzone, ma sfida aperta al simulacro di guerra, che li padri nostri antiqui costrussero e chiamarono Quintana!
L'honor de la vittoria al cavalier cui benigna sarà Fortuna e buona destrezza aiuterà al cimento: non solo honore, ma anco segno di meritato premio e al suo Rione il Palio cittadino e nel tempo la fama di tanta conquista!''
''Udite o cittadini!''
''Dieci rioni in gran tenzone: ciascuno a un cavalier affida e a un bizzarro destriero la propria sorte; e voi incitate a gran voce gridando per l'uomo vostro; lo quale volitando incalza destino e bendata fortuna l'anello infilando nella man di Marte, che assicura vittoria a chi la merita!''
''Udite o cittadini, ed accorrete!''
''Non l'un contro l'altro, ma tutti in gara, ognun per sé, e la volontade di vittoria in tutti!''
''Voi dei Pugilli e del rion La Spada, voi che abitate il Rion de la Mora e degli Ammanniti; o che dei corruschi color vi esaltate del Morlupo e de la Croce Bianca; voi che lo stendardo amate o dei Giotti o di Badia, o che vivete in Cassero o in Rion di Contrastanga!''
''Tutti al campo delli giochi a rituffar nei secoli le menti esacerbate e rinnovate trarle dalla tenzone della virtude e dell'honore!''"
</poem>
Nel 1947 venne redatto, sempre dall’avvocato Mancini, un altro Bando; nel 1948 venne scelto un altro testo ancora, ma l’anno successivo venne ripreso il Bando del 1947 che è quello riproposto ogni anno fino ad oggi, seppur con delle minime modifiche.
'''Bando sopra la pubblica Giostra da porsi in Fuligno'''
[[File:ClaudioPesaresi01.jpg|180px|thumb|left|Il Banditore di Giostra, messer Claudio Pesaresi]]
''o dentro le mura o fuor per le campagne amene, udite!''
''Dame superbe in preziosi broccati''
''coi lor sorrisi alle genti intorno,''
''e scintillar di lance e di cruenti sproni''
''e saettar di focosi destrieri''
''e lor nitrire nel divorar lo spazio''
''e gran virtute dei cavalieri eletti;''
''e nembi di polve e volitar di piume''
''e grida e gioia et urla di Vittoria,''
''ecco vi attendono al Campo de li Giochi,''
''nel corruscar del vespro settembrino!''<ref><small>Nell’edizione di Giugno la frase diventa “nel corruscar dell’aere vespertino!”</small></ref>
''Ecco tra Voi rinnovellata torna la tenzone''
''della virtute e de l'honore''
''che in premio porge al più bravo, tra i bravi''
''de cavalieri vostri in campo,''
''prezioso palio e sorriso di Madonna illustre.''
''Qual dè Rioni appagherà il desio''
''di tor di mano al Cavalier di Croce Bianca''<ref><small>Ad ogni lettura del Bando si sostituisce il nome del Rione con quello del vincitore dell’ultima edizione.</small></ref>
''il lauro cinto in ultima tenzone?''
''Ciascun de cavalieri nel maneggiar di lancia''
''alla corsa furente di veloce destriero''
''l'arma sua drizza alla desiata vittoria.''
''E ciascun di Voi ha il cavaliere eletto,''
''cui Fortuna e Valore''
''daranno il vanto di altissimo honore.''
''Tutti accorrete e rimirate i prodi!''
''Tutti scendete ne le Piazze,''
''ne le Vie e nel Campo de li Giochi!''
''E fate festa a cavalieri vostri!''
''Tutte accorrete, o genti dei Rioni,''
''tutte accorrete a gioir di Vittoria,''
''anco se arride altrui,''
''che la concordia e l'amor de la Cittade tutta,''
''son pur vittoria e bella e grande!!!''
</div>
</poem>
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Agli inizi era il Maestro di Campo a dare lettura del Bando, sia prima del Corteo che prima dell’inizio della Giostra. Poi per qualche anno fu il Sindaco della Città ad assumersi tale incombenza finchè, nel 1984, il compito passò a chi spettava di diritto, ovvero al Banditore, figura che esisteva nel ‘600 e che viene, da oltre 25 anni, impareggiabilmente interpretata da Claudio Pesaresi<ref><small>Claudio Pesaresi, attore, regista e rappresentante legale della compagnia teatrale “''Al Castello''” di Foligno, con sede in S.Eraclio.</small></ref>
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== Il Corteo Storico ==
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A differenza della Giostra, il Corteo non è una replica o una rivisitazione di un evento svoltosi nel '600, ma si tratta di un elemento introdotto nel 1946 come presentazione al pubblico della manifestazione dal punto di vista scenico e spettacolare. In esso confluiscono costumi e bandiere, Dame e Cavalieri, cavalli e carri, tamburini, trombettieri e sbandieratori e tutti quegli elementi che contribuiscono a rappresentare uno spaccato della realtà dell'epoca, in una scenografia di addobbi, luminarie e colori, che fanno calare il pubblico nell'atmosfera seicentesca. Il primo Corteo Storico, del 14 Settembre 1946, era composto da circa 90 personaggi in costume:
[...] "''da [[Palazzo Trinci]] si snoda il corteo dei dieci Rioni: Tamburini in testa, seguiti dal Maestro di Campo, dai Capitani del Popolo e dai dieci rappresentanti dei Rioni, partecipanti alla Giostra, a cavallo, guidati da un Palafreniere. A chiudere il carro trionfale, dove in piedi ed in perfetto costume del tempo, sono i Trombettieri e le dieci Dame dei Rioni con le lance che all’indomani avrebbero dovuto consegnare ciascuna al proprio Cavaliere prima della corsa ed il Palio destinato in premio al Rione vincente.''"
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Precedentemente, a mezzo stampa o con manifesti affissi in Città, i cittadini residenti lungo le vie del percorso del Corteo, vennero pregati di "''addobbare le finestre ed i balconi, possibilmente illuminandoli con fiaccole o lampioncini''". Si prescriveva inoltre di "''tenere sgombre le strade del percorso da veicoli od altro e di mantenersi sui marciapiedi o lungo i muri, evitando intralci al procedere del Corteo.''"
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La composizione del Corteo era molto diversa da quella che siamo abituati a vedere oggi; anch'essa ha subito modifiche e variazioni, sia per quanto riguarda la composizione dei singoli Rioni, l'ordine di sfilata ed il numero di figuranti, che per quanto riguarda l'attinenza dei costumi al periodo storico di riferimento. Non era infatti inusuale, nei primi anni, vedere capi d'abbigliamento di periodi storici diversi anche addosso ad uno stesso figurante. Nel 1949 viene istituita una Commissione per valutare l’insieme storico, artistico e disciplinare, ovvero l’aderenza dei costumi al periodo storico, la disciplina, la disinvoltura e la marzialità dei figuranti: “''Il Corteo non è né un funerale, né un gregge, né una mascherata carnevalesca; ma va inteso nel suo senso storico''”, si legge nel testo del regolamento Artistico. La stragrande maggioranza dei costumi venivano affittati a Roma, a Cinecittà o nei teatri della Capitale, e spesso la foggia non corrispondeva al periodo storico di riferimento, ed abbracciava vari secoli prima e dopo il ‘600. La severità nei giudizi della Commissione Storico-Artistica ha senz’altro prodotto nel tempo ottimi risultati; oggi, infatti, c'è una grande attenzione riguardo il confezionamento dei costumi che si attengono rigorosamente al periodo storico, ovvero ad un periodo in cui Foligno era parte dello Stato Pontificio ed in cui era forte l'influenza spagnola; oggi ogni Rione ha la sua sartoria e i costumi sono tutti di proprietà.
| colspan="2" | <small>234 m s.l.m. (min 195 - max 1.250)</small>
Per quanto riguarda il Corteo, attualmente è disciplinato da un Regolamento che stabilisce, entro una certa tolleranza, la composizione e la struttura delle rappresentanze rionali:
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Apre il ''Gruppo Politico'', ovvero il Priore con il Consiglio e il suo seguito di valletti. Segue il ''Gruppo Nobiliare'', nel quale figurano gentiluomini, le Dame e la Dama di Giostra, con il seguito di paggi e valletti. Il ''Gruppo Equestre'' è determinato dalla presenza del Cavaliere di giostra con il suo padrino, il portalancia, il portanome ed altri cavalieri di scorta. Ogni Rione esibisce una compagine di tamburini e di trombettieri. L’Alfiere rionale, in genere, apre tutto il gruppo, che può essere anche preceduto dal porta-targhe, dove sono raffigurati gli stemmi di ciascun Rione.
| colspan="2" | <small>'''Superficie:'''</small>
Dopo la lettura del Bando, il Corteo, governato dai Cerimonieri del Comitato Centrale con la collaborazione di quelli rionali percorre le strade cittadine, secondo un itinerario ben preciso, lungo il quale sono disseminati archi trionfali e luminarie particolari. Sono circa un migliaio le persone che in costume danno vita a questo momento così spettacolare e così ricco di suoni e di colori. Di particolare rilevanza è la presenza obbligatoria nel Corteo del ''Comitato Centrale'', che è anche detto undicesimo Rione, non competitivo. Per essere più precisi, la definizione Comitato Centrale riguarda il Corpo di Magistrature al completo di tutti i membri di diritto e designati. Ma i Priori rionali sfilano con il proprio Rione, quindi, nell’ambito del Corteo, appare in pubblico il Direttivo dell'Ente, formato da Presidente, vice-Presidente e i dieci magistrati del Consiglio, e gli altri appartenenti ad esso, secondo quanto stabilisce la normativa. In questo Gruppo sono presenti il Gonfalone della città e dell’Ente ed una Rappresentanza delle Pubbliche Istituzioni, cioè il Sindaco ed alcuni assessori. Anche il Comitato Centrale è accompagnato dalla compagine di tamburini, di trombettieri e di altro personale nobiliare e subalterno. L'ordine di sfilata dei Rioni è stabilito in base al piazzamento nella Giostra precedente.
Nel corso degli anni, il Regolamento di Giostra ha subito diverse modifiche, alcune minori, altre di maggior impatto, dettate perlopiù dalla necessità di adeguamento alle nuove situazioni man mano che si presentavano. Ad esempio, le prime Giostre si correvano su una pista ovale e la Statua era posta sotto la tribuna. La modifica del tracciato, da un ovale ad un “8”, si deve, più che alla volontà di aumentare la difficoltà, all’accoglimento delle proteste del pubblico che per la gran parte non riusciva a vedere il momento dell’infilzamento dell’anello. Si è anche dovuto tener conto della crescente bravura dei Cavalieri, delle nuove tecnologie e dei vari ricorsi che sono stati presentati nel corso degli anni contro un Regolamento che lasciava spazio ad interpretazioni.
Il primo regolamento tecnico era molto scarno:
1) I tre giri del percorso devono essere percorsi nel tempo massimo di 2’30’’.
2) Per ogni anello infilato al galoppo e lasciato cadere a terra, oltre il limite prescritto (bandierina n.4) vengono assegnati punti 30.
3) I Cavalieri a parità di punteggio, ripeteranno la gara, con anelli di diametro inferiore; verificandosi ancora la parità di punteggio si terrà conto del minor tempo impegnato.
Penalità:
1) Per ogni minuto secondo impiegato in più del tempo massimo, penalità: punti 0.50
2) Caduta della lancia, penalità: Fuori Gara
3) Caduta del Cavallo e del Cavaliere, penalità: punti 15
4) Caduta del solo Cavaliere, penalità: punti 30
5) Caduta di qualsiasi oggetto di vestiario e rottura di bardature in genere,
verificatesi durante il percorso, penalità: punti 10
6) Il Cavaliere deve effettuare il percorso entro la pista;
ogni scarto dalla pista, penalità: punti 10
7) Lo scarto dalla pista per più di 3 volte, penalità: Eliminazione
8) Si terrà conto con modalità che verranno ulteriormente diramate dall’assetto, compostezza e disciplina del Cavaliere. Per la validità del percorso è tassativamente prescritto di compiere evoluzioni all’esterno degli appositi segnali (bandierine) girando da sinistra rispetto alla direzione del percorso.
Come già detto, la pista era un ovale e, rispetto ad oggi, numerose altre erano le differenze: le bandierine erano solo 4, che bisognava lasciarsi a sinistra nelle curve del percorso, gli anelli erano “nudi”, ovvero non avevano il pennacchio bicolore che presentano oggi, inoltre il loro diametro interno era “forfettario”, le misure non erano specificate nel Regolamento (cosa che avverrà solo nel 1975). C’era una tornata eliminatoria ed uno spareggio ed il tempo contava solo nello spareggio, con una precisione al quinto di secondo; contavano gli anelli lasciati cadere a terra dopo il traguardo, particolare che in seguito verrà rivisto con buone ragioni.
Nel 1948, la voce 8 delle penalità viene sostituita con:
“L’intero tragitto dovrà essere percorso al galoppo. Un momentaneo arresto al trotto, per vizio del Cavallo (a giudizio della Giuria) e non per volontà del Cavaliere, sarà esente da penalità.”
Viene ritoccato anche il regolamento tecnico, in considerazione dell’aggiunta delle bandierine lungo il percorso e dei nastri che adornano gli anelli: vengono introdotti 10 punti di penalità per l’abbattimento di una bandierina e l’eliminazione per l’abbattimento di 3 o più bandierine; inoltre “catturare” l’anello per i nastri anziché infilandolo viene considerato nullo. Infine, non viene più fatta distinzione sui motivi che portano all’interruzione del galoppo, ma si assegnano 15 punti di penalità in ogni caso. Si specifica che, per ragioni organizzative, il percorso non può variare dalla forma ad “ellisse”; questa era in pratica una risposta alle proteste degli spettatori per la scarsa visibilità. Si evidenzia che il verdetto della giuria è inappellabile, ma questo non eviterà clamorose proteste, come vedremo in seguito.
Nel 1950, contrariamente a quanto esposto l’anno precedente, il percorso diventa un 8, con la statua posta al centro del campo.
Nel 1952, per la prima volta, due binomi ottengono lo stesso punteggio e lo stesso tempo nella tornata di spareggio: (1’50’’ e 2/5). Si rende necessaria una terza tornata che vinse Remigio Cinti dello Spada, davanti a Cruciano Giusti del Contrastanga.
Nel 1953 il Regolamento inizia a farsi più corposo; si specifica che il percorso ha la forma di un “8”, si abbassa il tempo massimo a 2’20’’ e si stabilisce che gli anelli infilati dovranno essere trattenuti sulla lancia e presentati alla Giuria al termine del percorso; l’errore di percorso rettificato costerà 10 punti di penalità, mentre in caso di non rettifica c’è l’eliminazione.
Nel 1958 i margini della pista sono contrassegnati da bandierine, il cui abbattimento o danneggiamento costano penalità al Cavaliere.
Nel frattempo la terza tornata è diventata abituale, stante la crescente bravura dei Cavalieri di Giostra.
Il diametro interno degli anelli verrà indicato con precisione in occasione della Giostra del 1975: le misure dovranno essere esattamente 11, 9 e 6,5 cm. Inoltre, anche se non era mai stato espressamente indicato nel Regolamento, la corsa prevedeva di percorrere una diagonale a vuoto per giungere all’arrivo dalla stessa direzione da cui si era svolta la partenza; dal 1975 questa diagonale viene abolita ed il Cavaliere può dirigersi verso l’arrivo, dalla direzione opposta rispetto alla partenza, subito dopo il terzo anello. Il lento abbassamento dei tempi, che aveva portato i Cavalieri migliori a compiere il giro in 1’15’’2°° (record del 1973; il tempo inizia ad essere cronometrato anche con i centesimi di secondo) subirà un repentino abbassamento: è infatti del 1979 il primo record di pista inferiore al minuto: 59’’55°° di Mario Giacomoni dell’Ammanniti.
Dal 1980 si prende in considerazione il tempo complessivo delle tre tornate per stabilire il vincitore e non più il solo tempo dell’ultima.
L’ultima modifica al Regolamento è del 2016 quando, vista l’abilità dei Cavalieri che ormai non sbagliavano più il primo anello, si decise di restringerli ad 8, 6 e 5 cm di diametro interno.
Il percorso si sviluppa per una lunghezza di 754 metri, su una pista delimitata da 44 bandierine, e si compone di un ovale e due diagonali da percorrere al galoppo; ad ogni tornata bisogna infilare con una lancia i tre anelli appesi al braccio della Statua della Quintana, posizionata al centro del Campo.
Questo è il regolamento attuale:
=== Art. 01 ===
Ogni Rione farà gareggiare un cavaliere che dovrà percorrere al galoppo il tracciato a forma di “8”, delimitato a destra e a sinistra da 44 bandiere.
=== Art. 02 ===
Possono giostrare cavalieri professionisti o dilettanti con cavalli di ogni razza e paese. Il cavaliere di Giostra di ogni Rione è obbligato a partecipare alle manifestazioni precedenti le gare (arruolamento, corteo storico); cavaliere e cavallo ritenuto idoneo dalla commissione sanitaria, dovranno essere iscritti presso la giuria almeno trenta minuti prima dell’inizio della gara. Il cambiamento del cavaliere rispetto a quello che ha partecipato alle manifestazioni può avvenire solo per cause di forza maggiore che dovranno essere motivate e documentate. Decide, al riguardo,la giuria di gara. Il giudizio della Giuria di gara è inappellabile.
=== Art. 03 ===
Il cavaliere deve compiere l’intero percorso al galoppo ed infilare con la lancia di prescrizione tre anelli che devono restare infilati alla lancia. La lancia con gli anelli infilati sarà presentata alla giuria di gara per la convalida della tornata.
=== Art. 04 ===
Gli anelli della prima tornata saranno del diametro interno di centimetri 8 (otto).
=== Art. 05 ===
A parità di punteggio i cavalieri ripeteranno il percorso con tre anelli del diametro interno di centimetri 6 (sei).
=== Art. 06 ===
I cavalieri restanti in gara, verificandosi ancora parità di punteggio, ripeteranno il percorso con anelli del diametro interno di centimetri 5 (cinque). Nel caso in cui permanesse tale parità, la classifica sarà fatta in base alla somma dei tempi impiegati nelle tre tornate.
=== Art. 07 ===
Qualora a parità di punteggio si dovesse registrare uguale somma dei tempi, espressi in millesimi di secondo, tra due o più cavalieri, dovrà essere effettuato uno spareggio, con ordine di partenza a sorteggio, con anelli del diametro interno di centimetri 5 (cinque). Per ogni anello consegnato alla giuria infilato nella lancia, verranno assegnati punti 30. Una volta iniziata la gara, qualora per qualsiasi motivo venisse sospesa, per la proclamazione del vincitore e della classifica, viene considerata valida la classifica delle tornate completamente disputate. In caso di rinvio prima dell’inizio oppure in caso di sospensione durante lo svolgimento, la Giostra viene rinviata alla data successiva conformemente a delibera del Comitato centrale.
=== Art. 08 ===
L’ordine di partenza viene stabilito con le seguenti modalità:
a – prima tornata: estrazione a sorte effettuata in occasione dell’arruolamento.
b – seconda tornata: in ordine inverso dei tempi conseguiti nella prima tornata, inizierà per primo il cavaliere che avrà impiegato il tempo maggiore.
c – terza tornata: si applica lo stesso criterio di cui al punto b, sommando il tempo della prima e della seconda tornata.
=== Art. 09 ===
Il tempo massimo viene stabilito dai componenti della giuria, la mattina del giorno in cui si svolge la gara, previo sopralluogo al Campo de li Giochi, per verificare lo stato della pista. Il Presidente, il Vice Presidente ed i Magistrati, sentito il parere della Giuria di gara, hanno facoltà di rinviare o sospendere la Giostra.
=== Art. 10 ===
Il tempo viene calcolato dal momento in cui il petto del cavallo supera i pali di partenza, fino a quello in cui attraversa i pali di arrivo.
=== Art. 11 ===
Le lance di gara e le bandierine, vengono controllate e punzonate dalla giuria nei giorni antecedenti la Giostra, presso la sede dell’Ente Giostra.
Esse devono avere le seguenti caratteristiche:
- lunghezza millimetri 3150
- diametro millimetri 24-26
- peso chilogrammi 2,00-3,00
- impugnatura a millimetri 1600-1700 dal puntale
- bandierina da millimetri 220x150 a millimetri 280 dal puntale.
Il controllo della punzonatura della lancia di gara e delle bandierine sarà effettuata dalla giuria al Campo, all’ingresso di ciascun Rione. Le lance saranno raccolte in una rastrelliera sotto il controllo diretto di una persona in costume, scelta dalla giuria; la lancia e/o labandierina può essere sostituita durante la gara con un’altra, purché punzonata e esibita per convalida alla giuria.I cavalieri dovranno indossare durante le sessioni di prove ufficiali, le attività di addestramento e durante la gara un corpetto protettivo omologato. Il costume di gara dei cavalieri dovrà essere presentato, nello stesso luogo e nella stessa data di cui al primo comma, alla giuria di gara integrata dal presidente della commissione artistica o da suo delegato, ai fini della convalida del costume.
=== Art. 12 ===
Il cavaliere, in costume d’epoca, con il cavallo di gara, partecipa obbligatoriamente al giro d’onore. Per la cerimonia del giro d’onore è consentito l’ingresso al Campo di gara di tre addetti ai box per ogni Rione. Terminato il giro d’onore i cavalieri lancia in mano porgeranno il saluto rivolti alla tribuna figuranti. Il cavaliere gareggia in costume d’epoca completato di mantello o mantellina, corpetto
protettivo di cui al precedente art. 11), di stivali e di cappello d’epoca supportato da casco protettivo che rispetti le vigenti normative di sicurezza; resta facoltativo l’uso dei guanti d’epoca, degli speroni da equitazione mozzati e non stellati. E’fatto obbligo a chiunque accompagni in Campo i cavalli di Giostra di indossare un costume adeguato all’epoca storica di riferimento. Tutte le persone addette ai box, devono essere inscritte nel libro dei soci dei rispettivi Rioni.
=== Art. 13 ===
La bardatura del cavallo è libera, ma con coperta sottosella completata dallo stemma del Rione.
=== Art. 14 ===
All’inizio della prima tornata e al termine di tutte le altre, il cavaliere deve presentarsi alla giuria di gara accompagnato dal maestro di Campo.
=== Art. 15 ===
La giuria di gara entra nel pieno delle sue funzioni all’ingresso in Campo de li Giochi del primo figurante componente il Corteo Storico.
=== Art. 16 ===
La gara inizia nel momento in cui il maestro di Campo abbassa la bandierina, dopo che avrà ricevuto il benestare dai giudici di curva e dalla giuria di gara. Il cavaliere dovrà superare la linea di partenza entro 120 secondi dal via.Per questa operazione potranno assistere il cavaliere tre addetti ai box i quali dovranno lasciare il campo nel momento in cui il cavaliere supera la linea di partenza. La giuria non deve convalidare la partenza se rileva irregolarità sul percorso di gara nei 120 secondi (es. abbattimento bandierine). La gara si considera conclusa nel momento in cui il binomio taglia il traguardo. Il punteggio viene assegnato alla consegna degli anelli dal cavaliere a cavallo di fronte al tavolo della Giuria.
=== Art. 17 ===
Il cavaliere e il cavallo che abbiano compiuto la prima prova e non possano partecipare alle successive, per qualsiasi ragione, non possono essere sostituiti.
=== Art. 18 ===
Il cavallo eliminato dalla gara non può essere utilizzato da altro Rione.
=== Art. 19 ===
La giuria di gara, nominata dal Comitato Centrale in composizione ristretta, è costituita da:
- un presidente
- nove giudici ordinari (tre di loro verranno indicati dalla Commissione tecnica, due si collocheranno all’interno delle curve e uno nei pressi della statua al fine di un corretto controllo delle curve e del posizionamento degli anelli. In caso di impedimento o di assenza di un giudice, il presidente della giuria nomina il sostituto fra i giudici supplenti. In caso di votazione, stante il risultato di parità, il voto del presidente vale doppio. Il Comitato centrale nomina altresì sette commissari di percorso (compreso il maestro di Campo), i quali collaborano con la giuria di gara avendo le seguenti attribuzioni; quattro di loro, commissari di curva, dovranno:
1. segnalare alla giuria le penalità nelle quali i concorrenti sono incorsi, in riferimento al percorso;
2. provvedere a far ricollocare correttamente ed esattamente al loro posto le bandierine eventualmente abbattute o spostate;
3. provvedere a controllare lo stato del fondo della pista, specialmente nelle curve, facendo effettuare agli addetti gli interventi necessari.
Due di questi quattro commissari dovranno essere eletti su indicazione della Commissione tecnica, con specifiche competenze per quanto previsto al punto 3.
Due di loro, “commissari agli anelli”, hanno il compito specifico del corretto posizionamento della statua e della corretta sistemazione degli anelli durante la gara.
Al maestro di Campo, oltre alle funzioni di cui agli articoli 14 e 16, è affidato il collegamento tra la giuria di gara e gli altri commissari
=== Art. 20 ===
Il servizio di cronometraggio è effettuato dalla Fic (Federazione italiana cronometristi), con rilevamento dei tempi al centesimo e al millesimo di secondo.
=== Art. 21 ===
La giuria adotta tutte le decisioni e impartisce le disposizioni che saranno da essa ritenute opportune per il migliore svolgimento della gara. Ha facoltà, altresì, di iniziativa in tutti quei casi in cui dovessero riscontrarsi irregolarità, assicurandosi in particolare dell’identità dei cavalieri, della regolarità della lancia di gara e dell’abbigliamento. Spetta alla giuria di gara, prima dell’inizio della stessa, controllare che l’altezza da terra al braccio della statua, dove viene appeso l’anello, sia da metri 2,03 a metri 2,05.
=== Art. 22 ===
Nel caso in cui la Commissione sanitaria nominata dall’Ente Giostra riscontri a vista una menomazione fisica di un cavallo, essa decide sulla idoneità o meno del cavallo di gara. Il parere della Commissioneè vincolante nel caso di giudizio di non idoneità del cavallo alla gara e la giuria deve escludere il cavallo dalla gara stessa.
=== Art. 23 ===
E’proibito prestare aiuto, dalla linea di partenza fino alla consegna degli anelli, al cavallo e al cavaliere di Giostra.
=== Art. 24 ===
Le bandierine delimitanti il percorso si considerano penalità solo quando, urtate dal binomio in gara, vengono abbattute e si adagiano a terra. Le bandierine abbattute devono essere immediatamente rimosse.
La bandierina si intende adagiata a terra anche quando tocca il terreno solo con la testa, intendendosi per testa la parte dove è legata la bandierina in stoffa. L’abbattimento costituisce penalità anche quando la bandierina urtata non cade subito, ma comunque prima che il cavaliere tagli il traguardo. Le bandierine abbattute, prima che il cavallo tagli la linea di partenza, oppure dopo che abbia tagliato la linea di arrivo, non sono da considerarsi penalità. Quando le bandierine, essendo urtate dal cavallo e/o cavaliere, si inclinano con la proiezione perpendicolare della testa della bandierina all’interno della pista, i giudici collocati all’interno delle curve e/o i commissari di percorso devono rimuovere la bandierina inclinata ed in questo caso senza che ciò costituisca penalità per il Rione giostrante.
=== Art. 25 ===
Le bandierine lungo il percorso sono l’unico riferimento di delimitazione; in caso di uscita di pista, il rientro dovrà avvenire prima della bandierina successiva a quella di uscita, pena la squalifica. Il rientro in pista nello stesso punto di uscita si considera errore di percorso rettificato. Il numero delle bandierine previste lungo il percorso tracciato di gara è 44 posizionate come risulta dalla planimetria già approvata dal Comitato centrale. Le anime che sostengono le bandierine devono scrupolosamente essere: della stessa lunghezza, dello stesso diametro, dello stesso spessore, dello stesso tipo di materiale plastico. Tali anime, al centro, per la lunghezza di 5 centimetri, devono essere visibilmente colorate, in modo tale che, quando inserite nel supporto conficcato nel terreno, si inseriscano sino al punto contrassegnato.
=== Art. 26 ===
==== Penalità ====
{|
|-
|-
|a) cambiamento di andatura, arresto o difesa || - Punti 15
| colspan="2" | <small>'''Shibukawa''' (Giappone), dal 2000</small>
|-
|-
|i) percorso contrario a quello del maestro di campo durante il giro d’onore || - Centesimi 30 di secondo
| colspan="4" |
-----
|}
|}
== Posizione ==
Il territorio comunale è prevalentemente montano, mentre la città capoluogo si trova completamente in pianura. Il centro abitato più elevato in altitudine è la frazione di Curasci, che si trova a 1.016 m s.l.m., mentre il più basso è la frazione di Budino, posto a 196 m s.l.m. <br>
Da un punto di vista idrografico la maggior parte del territorio comunale è nel bacino del Tevere, quindi sul versante tirrenico della dorsale appenninica, mentre una parte, gli Altopiani di Colfiorito, è collocata sul versante adriatico. Tutto il territorio comunale si trova in zona ad elevato rischio sismico, secondo la classificazione prevista dal P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003, in “zona 1” con “rischio catastrofico”.<br>
Il clima del capoluogo e della pianura circostante è di tipo sub continentale, con inverni freddi e abbastanza umidi. Le estati sono calde e molte volte afose con diversi temporali, soprattutto in Giugno. In inverno ci sono spesso giorni con nebbia. La media di Gennaio, il mese più freddo, è di circa 5,3°, con frequenti gelate. Molto pronunciato è il fenomeno dell'inversione termica<ref><small>Sommariamente: l'aria a contatto con il terreno al calar del sole si raffredda molto rapidamente, raggiungendo temperature inferiori rispetto a quella degli strati atmosferici sovrastanti, col risultato che la temperatura risulta più bassa in pianura che in montagna.</small></ref>. L'autunno è tiepido ed è la stagione più piovosa dell'anno. La primavera è più fredda dell'autunno, con frequenti e dannose gelate tardive. Il clima della montagna è invece quello tipico dell'Appennino Centrale, di tipo sub-alpino continentale: inverni molto freddi, con abbondanti precipitazioni nevose e venti da Nord-Est, primavere incerte (sull'altopiano di Colfiorito non sono rare le nevicate anche a fine Marzo od Aprile inoltrato) e piovose, estati fresche, ideali per la villeggiatura, autunni anch'essi piovosi e che qualche volta sono un vero e proprio anticipo d'inverno.<br>
==== Eliminazione ====
La pianura circostante, ricca di acque, è una delle più fertili aree agricole dell'Umbria, coltivata prevalentemente a cereali, cui si alternano foraggi e piante industriali; notevole diffusione ha il vigneto, mentre le colline intorno alla città sono ricoperte di uliveti. Una parte del territorio comunale si estende sulle montagne, a oriente, ricca di boschi e pascoli fino a raggiungere lo spartiacque appenninico, nella zona di grande interesse naturalistico denominata Altopiano di Colfiorito.<br>
<poem>
a) caduta del cavallo o del cavaliere o di entrambi
b) arresto o difesa del cavallo, che non permette di superare la linea di partenza, entro 120 secondi dal via
c) arresto o difesa del cavallo, superiore a 60 secondi, durante la gara
d) errore di percorso non rettificato
e) tempo limite superiore
f) aiuti al cavaliere o al cavallo durante la gara, come citato precedentemente
g) perdita della lancia
h) lancia non presentata alla giuria, a fine di ogni prova, per il controllo degli anelli infilati
i) terza difesa, arresto e cambiamento di andatura, terza bandiera abbattuta, terzo errore di percorso rettificato
j) gesti o parole che offendono platealmente la giuria o gli spettatori
k) mancata partecipazione al giro d’onore con il cavallo di gara
Il Cerimoniale al Campo de li Giochi non può subire interruzioni per attendere un Rione ritardatario.
</poem>
=== Art. 27 ===
Dal centro della città si snodano quattro vie principali, una delle quali attraversa Porta Romana, ed è quella che porta a Roma; un'altra da Porta Firenze conduce in Toscana, la terza da Porta Ancona, a una certa distanza dalla città, si divide in due, conducendo quella di destra a Civitanova e quella di sinistra ad Ancona o in Romagna, la quarta per la piazza di San Domenico è la Porta Todi o di Santa Maria e conduce a Todi. La forma ovale di Foligno, ormai persa nella ragnatela della periferia, è percepibile dalle colline che la circondano scendendo da Montefalco o lungo la vallata del Menotre. Viali alberati conducono dai quattro punti cardinali alle porte unite dal tessuto ancora percepibile delle mura medievali.<br>
Il vincitore, in base alla classifica presentata dalla giuria di gara, viene proclamato tale e riceve il Palio dal presidente dell’Ente Giostra. La classifica può subire variazioni, solo e soltanto, dopo l’esito dei test anti-doping, effettuato come previsto dal Regolamento per il controllo e tutela dell’animale, depositato presso l’Ente Giostra della Quintana di Foligno.
=== Art. 28 ===
Il centro storico-monumentale della città si svolge attorno alle contigue piazze della Repubblica e del Duomo. La prima è un vasto spazio regolare, contraddistinto dalla sapiente composizione di edifici di stile e forma diversi. Al romanico prospetto del fianco laterale del Duomo si contrappone il prospetto neoclassico della facciata rifatta del Palazzo Comunale, a sua volta affiancata dal cinquecentesco Palazzo Orfini e dal quattrocentesco Palazzo Pretorio. Conclude la rassegna il Palazzo Trinci, opera che risale alla fine del Trecento, rifatto nel XIX secolo secondo schemi neoclassici e oggi sede del Museo Archeologico, della Pinacoteca Civica e della Biblioteca comunale. Piazza del Duomo è invece dominata dalla maestosa presenza della Chiesa, il cui impianto originale è del XII secolo. Venne poi radicalmente riplasmato nel Rinascimento e nel Settecento, su un disegno del Vanvitelli eseguito dal Piermarini. All'aspetto rappresentativo del centro, richiamato dall'edilizia nobile di diversi palazzi urbani, si contrappone il caratteristico ambiente del quartiere medievale e degli antichi borghi: in particolare, la minuta rete di vicoli del quartiere delle Poelle e i resti delle antiche fortificazioni sul lungofiume, tra cui la torre dei Cinque Cantoni. In posizione periferica rispetto al centro storico, in piazza San Domenico, sorge la chiesa di Santa Maria Infraportas che risale all'epoca romanica. L'edificio è preceduto da un portico su colonne originali ed è dotato di una massiccia torre campanaria quadrilatera.<br />
Il rione il cui cavallo risulterà positivo al test anti doping, post gara, sarà retrocesso all’ultimo posto in classifica con restituzione immediata del palio e/o del premio vinto che verranno assegnati al rione successivo risultante dalla classifica ufficiale. Per l’ordine di sfilata, in caso di ex aequo, verrà effettuato un sorteggio.
=== Art. 29 ===
L’Ente Giostra Quintana non è responsabile di eventuali danni che possano accadere ai cavalli, ai cavalieri o che, da questi, possano essere causati.
=== Art. 30 ===
<!-- INIZIO PANORAMA -->
Per tutto quanto non previsto dal presente regolamento, la giuria adotta, con giudizio inappellabile, tutte le decisioni, compresa quella della sospensione della gara per fatti incompatibili con il proseguimento momentaneo della stessa. La giuria, con giudizio inappellabile, può decidere altresì la ripetizione di una tornata da parte di un cavaliere, nel caso abbia accertato fatti eccezionali che impediscono lo svolgimento regolare della gara.
! style="background: #F5FAFF;"| '''Panorama di Foligno'''
|-
|}
{{Panorama
|immagine = File:PanoramaFoligno.jpg
|altezza = 320
}}
<!-- FINE PANORAMA -->
=== Art. 31 ===
La città è attualmente suddivisa in dieci Rioni, superstiti degli originari diciassette da cui era composta nel Medio Evo. Fra suddivisioni ed accorpamenti, ai primi dell'Ottocento i Rioni arrivarono ad essere venti, poi ridotti agli attuali dieci nel 1946, anno della riesumazione della Giostra della Quintana.
Durante la gara, l’eventuale reclamo deve essere presentato alla giuria dal priore o dal suo vice. E’vietato a chiunque l’ingresso in campo per sollecitare l’esito del reclamo. La giuria può convocare il reclamante per chiarimenti. La giuria dovrà decidere su eventuali reclami, prima di dare il via alla tornata successiva. In caso di reclamo relativo alla terza tornata lo stesso dovrà essere presentato prima della consegna del palio.
| [[File:PagDedicata.png|x30px]] ''<small>Vedi pagina dedicata:</small>'' [[Rioni di Foligno]]
|}
=== Art. 32 ===
=== Cartografia ===
Se uno o più rioni, con i propri figuranti, ritardano il regolare svolgimento della gara per dimostrare protesta o, addirittura, abbandonano il Campo de li giochi, sono passibili delle seguenti sanzioni:
<poem>
a) il collocamento all’ultimo posto in classifica
b) deferimento dell’intero Consiglio Rionale alla Commissione di Disciplina.
c) Radiazione dall’elenco dei soci inscritti all’Ente Giostra della Quintana di Foligno dei figuranti direttamente responsabili.
Dalla seconda edizione della Giostra, si cominciò a delineare la sequenza degli eventi come un rito. Il Sabato a mezzogiorno si esposero le bandiere rionali sul balcone del Palazzo Municipale, la sera alle 21 si dette lettura del Bando prima dell’inizio del Corteo, la Domenica, sfilando per raggiungere il Campo, si passò davanti alla Cattedrale per ricevere la benedizione del Vescovo. Da allora numerose rivisitazioni, innovazioni, aggiunte e correzioni hanno modificato il cerimoniale rendendolo sempre più affascinante. Oggi tutte le vie del Centro Storico vengono imbandierate, con i colori del rispettivo Rione, con largo anticipo (è tradizione che tutti i Rioni lo facciano durante la "notte delle bandiere", in modo che la Città si risvegli al mattino pavesata a festa) e durante le due settimane che precedono ciascuna Giostra aprono le dieci caratteristiche Taverne rionali; si è curata con particolare attenzione la scenografia degli eventi che si susseguono di fronte ad un pubblico sempre più entusiasta.
|-
|[[File:MappaItalliaCentrale.jpg|x320px]]
|[[File:MappaUmbria.jpg|x320px]]
|[[File:MappaFolignoGeoplan.jpg|x320px]]
|}
Al presente, fanno parte del cerimoniale:
== Dintorni ==
<poem>
Foligno è posta verso la metà di quella vasta pianura che si estende da Perugia a Spoleto. Questa pianura è fertilissima e le ultime pendici dei monti, che la circondano da ogni parte, sono coperte di viti e di olivi, in mezzo ai quali spuntano numerosi gruppi di case, numerose ville e innumerevoli casolari. Il Chiascio, il Topino, e il celebratissimo Clitunno, solcano e fecondano questa bella pianura che numerose città, affacciantisi sulle pendici dei monti circostanti, circondano e abbelliscono. A nord di Foligno, su di un colle ricco di olivi, spunta la vicina e antica Spello, ricca di memorie romane. A est di Foligno, Bevagna, l'antica Mevania, e a sud di questa, Montefalco, posta in superba posizione, da cui si domina gran parte dell'Umbria: a sud di Foligno, Trevi, l'antica Trebis, e alquanto più lontano l'alta Spoleto che in sé compendia tanta parte della storia medioevale d'Italia. Dal lato Est, inoltrandosi nell'Appennino attraverso la Flaminia e la Val di Chienti, si incontrano Valtopina, Nocera Umbra, Sellano ed infine le Marche.
- Il saluto e lo scambio dei doni tra l’Autorità Ecclesiastica e quella Civile, costituita dalla rappresentanza del Comune e dell’Ente Giostra.
- Lo ''Stimolo Generoso di Virtude'', attraverso la riproposizione teatrale del dilemma se ''per un Cavalier d'honore, del quale si conoscono le virtù e le qualità, è di maggior contento mantenere la gratia del suo Principe, oppure scegliere il continuato favore di bellissima e gentilissima dama''.
- L’arruolamento dei Cavalieri, in cui chiedono di essere iscritti a gareggiare per il proprio Rione.
- La benedizione dei Cavalieri da parte del Vescovo. Dal 2021, complice la pandemia da Covid-19, la benedizione dei Cavalieri viene effettuata separatamente; ciascun Cavaliere riceve la benedizione in una chiesa all'interno del Rione.
- Il sorteggio dell’ordine di partenza.
- La suggestiva lettura del Bando da una delle finestre degli antichi palazzi che si affacciano sulla Piazza.
- Il Corteo Storico, che si snoda per le vie della Città seguendo un percorso che può anche variare di anno in anno. La Domenica non si effettua più il Corteo Storico su un percorso ridotto, ma l'ammassamento avviene al Parco dei Canapè da dove i componenti dei Rioni si recano al Campo secondo una precisa sequenza.
- L’ingresso in Campo dei tamburini, dei trombettieri e degli sbandieratori che precedono i Gruppi Nobiliari.
- L’ingresso dei 10 Cavalieri che dovranno eseguire il giro d’onore.
- Lettura del Bando.
- Giostra.
- Consegna del Palio.
- Premiazione dei vincitori in Piazza.
</poem>
-----
=== Comuni limitrofi ===
Elenco dei comuni limitrofi a Foligno ordinati per distanza crescente, calcolata in linea d'area dal centro urbano.
Dagli inizi degli anni '70, i Rioni cominciarono a dotarsi di una Taverna, ricavata da un locale dei numerosi palazzi seicenteschi della Città, in cui poter consumare cibi semplici nell'atmosfera medioevale. L'evoluzione di questo fenomeno fu rapida e costante, già nel 1976 si istituì la prima "Gara Gastronomica" tra i Rioni, i cibi proposti erano diventati più complessi e più aderenti al periodo storico. Nel corso degli anni, le Commissioni Artistiche rionali si sono addentrate sempre di più nella conoscenza di quello che era il "banchetto barocco" studiando sui testi dell'epoca non soltanto i segreti della preparazione dei cibi, ma anche l'addobbo, la presentazione dei piatti ed il contorno di musici ed attori che allietavano il Principe ed i suoi ospiti. Balli, musiche, rappresentazioni teatrali e spettacoli di magia accompagnano la Giuria durante la degustazione dei piatti, e concorrono al punteggio finale. Il Gareggiare si divide in due manche: a Giugno vengono visitati 5 Rioni ed altrettanti a Settembre, in modo da avere due Rioni finalisti che si contenderanno la vittoria nel periodo del Carnevale successivo.
|- style="text-align: center;"
Tre sono i Rioni che si vantano di aver “inventato” le taverne: il Cassero, il Giotti e il Contrastanga. In realtà nel 1968, i dirigenti del [[Rione Cassero]], nello scantinato molto caratteristico di Palazzo Gentili-Spinola vollero approntare in modo rustico una forma di accoglienza con cibi molto semplici. Il successo fu notevole. L’anno seguente la medesima esperienza fu praticata dal [[Rione Giotti]] e dal [[Rione Contrastanga]]. Bisognerà giungere al 1976 perché le taverne rionali potessero assumere una fisionomia ben precisa. I Rioni divennero, per questa occasione, “pionieri”, ricavando le loro taverne negli angoli più riposti degli antichi scantinati, tanto che fondi e cantine tornarono a risplendere. In linea di massima, esse sono attigue, se non addirittura facenti parte dello stesso complesso edilizio della sede rionale.
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''N°'''</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''Località o Frazione'''</span>
{|
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''Km da Foligno'''</span>
| style="background: #6891bb;" | <span style="color:#FFFF00">'''Mt. s.l.m.'''</span>
|-
| 1
| Abbazia di Sassovivo
| 9
| 575,8
|- style="background: #F5FAFF;"
| 2
| Acqua Santo Stefano
| 19
| 926,6
|-
| 3
| Afrile
| 17
| 850
|- style="background: #F5FAFF;"
| 4
| Aghi
| 12
| 450
|-
| 5
| Ali
| 27
| 939,8
|- style="background: #F5FAFF;"
| 6
| Altolina
| 8,4
| 290
|-
| 7
| Annifo
| 33
| 874
|- style="background: #F5FAFF;"
| 8
| Arvello
| 32,5
| 825
|-
| 9
| Ascolano
| 18
| 625
|- style="background: #F5FAFF;"
| 10
| Barri
| 15
| 693
|-
| 11
| Belfiore
| 6
| 295
|- style="background: #F5FAFF;"
| 12
| Borgarella
| 24
| 858
|-
| 13
| Borroni
| 2
| 220
|- style="background: #F5FAFF;"
| 14
| Budino
| 8
| 196
|-
| 15
| Camino
| 24,4
| 825
|- style="background: #F5FAFF;"
| 16
| Cancellara
| 6
| 436
|-
| 17
| Cancelli
| 17
| 902
|- style="background: #F5FAFF;"
| 18
| Cantagalli
| 7
| 208
|-
| 19
| Capannaccio
| 4,3
|
|- style="background: #F5FAFF;"
| 20
| Capodacqua
| 13
| 371
|-
| 21
| Caposomigiale
| 29,5
| 924
|- style="background: #F5FAFF;"
| 22
| Cappuccini
| 4
| 321,6
|-
| 23
| Cariè
| 37
| 906,4
|- style="background: #F5FAFF;"
| 24
| Carpello
| 2,5
| 324
|-
| 25
| Casa del Prete
| 7
| 207
|- style="background: #F5FAFF;"
| 26
| Casa Pacico
| 19,5
| 429
|-
| 27
| Casale del Leure
| 31
| 806
|- style="background: #F5FAFF;"
| 28
| Casale della Macchia
| 28
| 810
|-
| 29
| Casale di Morro
| 21
| 830
|- style="background: #F5FAFF;"
| 30
| Casale di Scopoli
| 15
| 840
|-
| 31
| Cascito
| 17
| 920
|- style="background: #F5FAFF;"
| 32
| Casco dell'Acqua
| 8
| 210
|-
| 33
| Casenove
| 16
| 570
|- style="background: #F5FAFF;"
| 34
| Casette di Cupigliolo
| 25
| 791
|-
| 35
| Casevecchie
| 6
| 208
|- style="background: #F5FAFF;"
| 36
| Cassignano
| 35
| 740
|-
| 37
| Castello di Morro
| 21,5
| 883,9
|- style="background: #F5FAFF;"
| 38
| Castretto
| 16,5
| 604
|-
| 39
| Cavallara
| 31
| 861
|- style="background: #F5FAFF;"
| 40
| Cave
| 3
| 218
|- style="background: #F5FAFF;"
| 41
| Cerritello
| 20,3
| 824
|-
| 42
| Chieve
| 21
| 655
|- style="background: #F5FAFF;"
| 43
| Cifo
| 18
| 675
|-
| 44
| Civitella
| 19
| 940
|- style="background: #F5FAFF;"
| 45
| Colfiorito
| 27
| 760
|-
| 46
| Collazzolo
| 20,9
| 781
|- style="background: #F5FAFF;"
| 47
| Colle di Verchiano
| 23
| 818
|-
| 48
| Colle San Giovanni
| 7
| 375
|- style="background: #F5FAFF;"
| 49
| Colle San Lorenzo
| 6
| 447
|-
| 50
| Colle Scandolaro
| 4,5
| 345
|- style="background: #F5FAFF;"
| 51
| Collelungo
| 14
| 696
|-
| 52
| Collenibbio
| 26
| 975
|- style="background: #F5FAFF;"
| 53
| Colpernaco
| 3
| 295
|-
| 54
| Colpersico
| 5
| 402
|- style="background: #F5FAFF;"
| 55
| Corvia
| 2
| 218
|-
| 56
| Costa di Arvello
| 28
| 813
|- style="background: #F5FAFF;"
| 57
| Crescenti
| 21
| 782
|-
| 58
| Croce di Roccafranca
| 24,8
| 1050
|- style="background: #F5FAFF;"
| 59
| Croce di Verchiano
| 21
| 794
|-
| 60
| Cupacci
| 12
| 636
|- style="background: #F5FAFF;"
| 61
| Cupigliolo
| 25
| 856
|-
| 62
| Cupoli
| 19,5
| 820
|- style="background: #F5FAFF;"
| 63
| Curasci
| 27
| 1016
|-
| 64
| Fiamenga
| 4,5
| 212
|- style="background: #F5FAFF;"
| 65
| Fondi
| 34
| 936
|-
| 66
| Forcatura
| 30
| 850
|- style="background: #F5FAFF;"
| 67
| Fraia
| 28
| 819
|-
| 68
| Hoffmann
| 3
| 242
|- style="background: #F5FAFF;"
| 69
| La Franca
| 17
| 794
|-
| 70
| La Spiazza
| 16
| 573
|- style="background: #F5FAFF;"
| 71
| La Valle
| 5,5
| 426
|-
| 72
| Leggiana
| 14,5
| 550
|- style="background: #F5FAFF;"
| 73
| Liè
| 7
| 420
|-
| 74
| Maceratola
| 3,5
| 215
|- style="background: #F5FAFF;"
| 75
| Maestà di Colfornaro
| 12
| 460
|-
| 76
| Madonna delle Grazie
| 20
| 675
|- style="background: #F5FAFF;"
| 77
| Montarone
| 22
| 824
|-
| 78
| Morro
| 21
| 868
|- style="background: #F5FAFF;"
| 79
| Navello
| 3,5
| 259
|-
| 80
| Orchi
| 17
| 485
|- style="background: #F5FAFF;"
| 81
| Paciana
|
|
|-
| 82
| Palarne
| 31
| 876
|- style="background: #F5FAFF;"
| 83
| Pale
| 9,5
| 480
|-
| 84
| Pallailla - I Santi
| 17,3
| 618
|- style="background: #F5FAFF;"
| 85
| Perticani
| 3
| 218
|-
| 86
| Pescara I°
| 3
| 355
|- style="background: #F5FAFF;"
| 87
| Pescara II°
| 3,5
| 361
|-
| 88
| Pieve Fanonica
| 10,5
| 327
|- style="background: #F5FAFF;"
| 89
| Pisenti
| 16,5
| 792
|-
| 90
| Poggiarello
| 11,5
| 451
|- style="background: #F5FAFF;"
| 91
| Polveragna
| 32
| 830
|-
| 92
| Ponte San Lazzaro
| 26
| 701
|- style="background: #F5FAFF;"
| 93
| Ponte Santa Lucia
| 10,5
| 494
|-
| 94
| Pontecentesimo
| 9,5
| 325
|- style="background: #F5FAFF;"
| 95
| Popola
| 25
| 852
|-
| 96
| Rasiglia
| 19
| 636
|- style="background: #F5FAFF;"
| 97
| Ravignano
| 8,5
| 510
|-
| 98
| Rio
| 17
| 740
|- style="background: #F5FAFF;"
| 99
| Roccafranca
| 28
| 802
|-
| 100
| Roviglieto
| 8
| 706
|- style="background: #F5FAFF;"
| 101
| San Bartolomeo
| 2,8
| 360
|-
| 102
| San Giovanni Profiamma
| 4
| 264
|- style="background: #F5FAFF;"
| 103
| San Sebastiano
| 3,6
|
|-
| 104
| San Vittore
| 7
| 337
|- style="background: #F5FAFF;"
| 105
| Sant'Eraclio
| 3
| 232
|-
| 106
| Santo Stefano dei Piccioni
| 6
| 355
|- style="background: #F5FAFF;"
| 107
| Scafali
| 4
| 213
|-
|-
|Rione Ammanniti || - Locanda della Rosa
| 108
| Scandolaro
| 6
| 452
|- style="background: #F5FAFF;"
| 109
| Scanzano
| 5
| 265
|-
|-
|Rione Badia || - Hostaria del Centurione
| 110
| Scopoli
| 12
| 532
|- style="background: #F5FAFF;"
| 111
| Seggio
| 19
| 916
|-
|-
|Rione Cassero || - Taverna del Leon d'Oro
| 112
| Serra Alta
| 5,3
| 450
|- style="background: #F5FAFF;"
| 113
| Serra Bassa
| 5,1
| 425
|-
|-
|Rione Contrastanga || - Taverna Sette Selle
| 114
| Serrone
| 16,5
| 580,6
|- style="background: #F5FAFF;"
| 115
| Sostino
| 11
| 659
|-
|-
|Rione Croce Bianca || - Taverna del Fedele
| 116
| Sterpete
| 2
| 220
|- style="background: #F5FAFF;"
| 117
| Tenne
| 2,4
| 212
|-
|-
|Rione Giotti || - Locanda del Prete di Rostoviglio
Istituita nel 1981, la manifestazione comprende spettacoli musicali, teatrali, cinematografici e mostre in qualche modo improntate al barocco. La ricerca di questo stile nelle arti non si limita al solo ‘600, ma ai suoi influssi o riprese posteriori e contaminazioni. La manifestazione si accompagna a feste in costume, giostre e giochi. Il pretesto è evidentemente la Giostra della Quintana: questa constatazione trovava elementi confermativi della giustezza dell’idea nella considerazione che segni importanti di stile barocco, nella città di Foligno, si rintracciano nella tipologia architettonica, negli interni dei palazzi e delle chiese e nella produzione artistica e letteraria. Si svolge durante il periodo della Giostra della Quintana di Settembre e fino ad ora ha compreso otto edizioni della "''Notte Barocca''", durante la quale restano aperti negozi, ristoranti, musei e taverne dei Rioni della Giostra della Quintana, che saranno animate con giochi, spettacoli e gruppi musicali itineranti.
| [[File:FrazAbbaziaSassovivo.jpg|x96px]]
-----
| [[File:FrazAnnifo.jpg|x96px]]
| [[File:FrazBelfiore.jpg|x96px]]
=== Il Carnevale Ritrovato ===
| [[File:FrazCapodacqua.jpg|x96px]]
La Quintana del 1613, quella di riferimento storico per l'attuale edizione, fu corsa proprio per dar luogo ai festeggiamenti del Carnevale. In Città si segnalava l’apertura del Carnevale esponendo in Piazza Grande la statua detta della Quintana a cura di una famiglia nobile<ref><small>vedi pagina dedicata: [[Giostra della Quintana nel '600#I Baroni Gregori|Famiglia Gregori]]</small></ref> che aveva acquisito questo privilegio che mantenne sino al diciannovesimo secolo. Sempre da documentazione sappiamo che banchetti, balli nei palazzi, carri e mascherate rendevano lieti gli animi dei cittadini e sollecitavano nel contempo le reazioni di coloro che vedevano in queste manifestazioni “gli apparecchi del diavolo” e con appositi riti opponevano al Profano il Sacro, ovvero organizzavano veglie di preghiera e di espiazione. La presenza del Carnevale risulta documentata fino a tutto il secolo XIX, per entrare gradatamente in una zona di silenzio, mentre la Statua non si espone più dal 1834.
| [[File:FrazCasenove.jpg|x96px]]
L’Ente Giostra della Quintana, a partire dal 2001 ha dedicato tre giorni per “ritrovare” questa storica occasione festiva, giorni scanditi in appuntamenti ben circostanziati:
| [[File:FrazColfiorito.jpeg|x96px]]
| [[File:FrazLeggiana.jpg|x96px]]
• Esposizione della Statua della Quintana;
| [[File:FrazPale.jpg|x96px]]
• Apertura di alcune taverne;
| [[File:FrazRasiglia.jpg|x96px]]
• Festa in un Palazzo nobile;
|-
• Festa in Piazza o nelle vie della città.
|<small>'''Sassovivo'''</small>
|<small>'''Annifo'''</small>
|<small>'''Belfiore'''</small>
|<small>'''Capodacqua'''</small>
|<small>'''Casenove'''</small>
|<small>'''Colfiorito'''</small>
|<small>'''Leggiana'''</small>
|<small>'''Pale'''</small>
|<small>'''Rasiglia'''</small>
|-
| [[File:FrazRio.jpg|x96px]]
| [[File:FrazSanBartolomeo.jpg|x96px]]
| [[File:FrazSanGiovanniProfiamma.jpg|x96px]]
| [[File:FrazSantEraclio.jpg|x96px]]
| [[File:FrazScopoli.jpg|x96px]]
| [[File:FrazTorreMontefalco.jpg|x96px]]
| [[File:FrazTreggio.jpg|x96px]]
| [[File:FrazVerchiano.jpg|x96px]]
| [[File:FrazVolperino.jpg|x96px]]
|-
|<small>'''Rio'''</small>
|<small>'''San Bartolomeo'''</small>
|<small>'''San Giovanni Profiamma'''</small>
|<small>'''Sant'Eraclio'''</small>
|<small>'''Scopoli'''</small>
|<small>'''Torre di Montefalco'''</small>
|<small>'''Treggio'''</small>
|<small>'''Verchiano'''</small>
|<small>'''Volperino'''</small>
|}
<br>
== Cenni di Storia ==
L'origine protostorica di Foligno risale all'epoca umbra preromana, essendo stata la città fondata dagli "Umbri Fulginates”. La Fulginia umbra (città preromana la cui fondazione risalirebbe al X secolo a.C. e di cui si hanno memorie precedenti al 500 a.C.), poi Fulginium romana, situata alla biforcazione (diverticulum) dell'antica via Flaminia (che qui si divideva in due rami) e allo sbocco del fiume Topino (l'antico Supunna umbro o Tinia romano) a fondovalle, ha lasciato alla città moderna l'impianto di strade rettilinee che si incrociano perpendicolarmente. Le strade sono in rapporto con quattro ponti romani tuttora esistenti sull'antico corso del fiume Topino. Dal 258 a.C. fu Prefettura e Municipio, dal 254 a.C., iscritto alla tribù Cornelia ed ebbe notevole importanza durante l'epoca imperiale. Nel 476 fu assoggettata da Odoacre e poi dai Goti dal 493 al 550.<br>
La Statua della Quintana, il simulacro ligneo, su di un carro del Seicento, trainato da bianchi buoi apparati splendidamente, percorre le strade cittadine, seguita da un gran corteggio di personaggi in costume. Nel Palazzo nobile, con Dame e Gentiluomini, in abiti sfarzosi, si intrecciano danze e si ascoltano musiche d’epoca eseguite dal vivo, ci si diverte con intrattenimenti tipici di queste occasioni. In Piazza grande ancora danze, fuochi di artificio, varie festevolezze, fuochi di artificio ed offerta di dolci e di vino.
Successivamente appartenne ai Longobardi che la annessero al Ducato di Spoleto e poi ai Franchi. Appartenne al Ducato di Spoleto fino al 1198, quando fu annessa allo Stato Pontificio, da papa Innocenzo III. Nel 1255 iniziò il periodo comunale e fu assoggettata prima all'Impero e poi ai Trinci fino al 1439. Durante la prima metà del XIII secolo, fatta eccezione per il breve periodo (1237-1239) in cui si alleò con Todi, Gubbio e soprattutto con la potentissima e guelfa Perugia, Foligno fu saldamente fedele all'Impero. Sempre unico baluardo ghibellino in Umbria (escluso il periodo dei Trinci), nel XIII secolo si scontrò in quattro cruente guerre con la vicina guelfa Perugia. La prima fu combattuta tra il 1248 e il 1251, la seconda nel 1254, la terza tra il 1282 e il 1283 e la quarta tra il 1288 e il 1289. Le prime tre furono vinte dai folignati, nell'ultima ebbe invece la meglio Perugia che estese la propria sfera di influenza a Foligno. Secondo lo storico Jean-Claude Maire Vigueur, "Grundman sostiene addirittura che una vittoria di Foligno avrebbe aperto la strada in Umbria per un tipo di sviluppo economico, politico e culturale del tutto diverso, mentre la dominazione di Perugia ha fatto di essa il Mezzogiorno dell'Italia centrale, dedito principalmente alle attività agricole e subordinato, dal punto di vista commerciale e finanziario, agli uomini d'affari toscani...". La fazione ghibellina, sempre più potente fino alla morte di Federico II, fu poi soppiantata da quella guelfa nel 1254, ma nel 1268 troviamo la città nuovamente ghibellina governata da Ansaldo di Filippo degli Anastasi. Nel 1305, sconfitto Corrado degli Anastasi, con la nomina di Nallo Trinci a Gonfaloniere di Giustizia, ovvero Capitano di parte Guelfa e Capitano del Popolo, per Foligno iniziò un lungo periodo di governo signorile che terminò nel 1439 con la cacciata di Corrado Trinci per mano del cardinale Giovanni Vitelleschi, incaricato da papa Eugenio IV "de reductione communis et hominum civitatis Fulginei ad obedientiam et gremium Ecclesiae". Nel Trecento e nei primi decenni del Quattrocento, sotto la signoria guelfa dei Trinci (alleati di Perugia), Foligno estese i propri confini fino all'Abruzzo. Fu questa un'epoca di notevole sviluppo economico per la città, con l'affermazione di manifatture legate alla lavorazione del legno, della carta, dei filati, della ceramica e di alcuni metalli (fra cui oro e argento). A Foligno si svolgeva anticamente (dal 20 maggio al 20 luglio di ogni anno dal 1425 e fino al 1816) una nota fiera, denominata “Fiera dei Soprastanti”, alla quale accorrevano mercanti da tutta Europa.<br>
Dal 2012 viene riproposta la gara canora tra i Rioni, il Cantaquintaniere, che, tra goliardia ed autentico talento musicale, vede sfidarsi giovani artisti rionali. Venne proposta per la prima volta nel 1968 e replicata l'anno successivo, poi venne "dimenticata" fino al 2012, quando il Magistrato Lucio Cacace ne propose il ripristino, diventandone il direttore artistico.
-----
=== La Cena Grande ===
Con il ritorno del dominio del Papa, Foligno tornò ad essere amministrata da magistrature comunali, anche se la loro autonomia fu più nominale che sostanziale. Proprio in quegli anni, infatti, lo Stato della Chiesa iniziò la sua riorganizzazione amministrativa e politica in modo da poter meglio controllare le periferie. I forti contrasti, sorti dopo il 1439, tra la fazione popolare e quella nobiliare terminarono nel 1460 con l'esclusione, concessa da papa Pio II all'aristocrazia cittadina, del ceto popolare dal consiglio comunale. Da allora Foligno ebbe una delle forme oligarchiche più rigide dello Stato Pontificio. Foligno è stata sempre fornitrice ufficiale di canapa dello Stato Pontificio, con la quale venivano realizzate soprattutto corde per campane. Le principali coltivazioni di canapa si sviluppavano nella zona ovest della città, in corrispondenza delle attuali Fiamenga e Budino. La città sotto lo Stato Pontificio, ne ha condiviso le sorti fino alla sua incorporazione nel Regno d'Italia.<br>
Come dice il nome, una grande conviviale che ruota intorno all'essenza più vera della manifestazione più importante della Città: lo stare insieme in nome dei valori quintanari: concordia, passione, aggregazione e sano agonismo. Rappresenta l'apertura ufficiale degli eventi dell'anno e si svolge per le vie della Città; ormai rappresenta un appuntamento particolare per i cittadini e per coloro che si trovano come ospiti o di passaggio a Foligno. Alla prima istituzione, era l’anno 2000, si contarono duemilacinquecento persone; adesso l’obiettivo è di superare le partecipazioni dell’anno precedente.
-----
=== La Fiera dei Soprastanti ===
Durante la seconda guerra mondiale fu sede di un importante aeroporto, di caserme, di scuole militari e di industrie belliche (in particolare aeronautiche). Subì per questo numerosissimi bombardamenti angloamericani che la distrussero per circa l'80%, e a tal riguardo, la città fu poi insignita di medaglia d'argento. Nella storia della città si sono susseguiti numerosi terremoti anche di entità catastrofica: il più recente, di magnitudo 6.1, risale al 26 settembre 1997. Il sisma, con epicentro nella frazione di Annifo, causò molti danni alla città: furono maggiormente colpite, oltre ad Annifo, le altre frazioni montane, tra cui quella di Colfiorito, poiché più vicine all'epicentro rispetto al centro città. La scossa principale fu seguita da uno sciame sismico che si protrasse per quasi un anno. La scossa delle 17:23 del 14 ottobre 1997, di magnitudo 5.5, con epicentro tra Sellano e Preci, causò il crollo della lanterna del Palazzo Comunale, chiamata erroneamente anche “torrino": la scossa si verificò durante un sopralluogo dei vigili del fuoco che cercavano di mettere in sicurezza la torre e fu ripresa in diretta TV. Il 14 ottobre 2007, con una festosa cerimonia pubblica in piazza della Repubblica, si è inaugurato il completamento del restauro della parte terminale (sovrastruttura a forma di lanterna) della torre civica del Palazzo Comunale, dopo il crollo avvenuto esattamente 10 anni prima. Fra il 2008 e il 2014, nell'ambito del P.I.R. (piano integrato di recupero), il centro storico viene ripavimentato e riqualificato: vengono rifatte ex novo la rete fognaria, la rete idrica, la rete del gas metano, la rete elettrica e la rete telefonica.<br>
Riproposizione dell'antica Fiera che si svolgeva a Foligno<ref><small>vedi pagina dedicata [[Fiere a Foligno nello Stato Pontificio]]</small></ref> fino al 1816, dal 1998 è stata ripristinata per un solo giorno, prima della Giostra di Settembre, e viene presentata con particolare cura ed attenzione ai dettagli, con banchi di vendita costruiti secondo lo stile dell'epoca e merci attentamente controllate per la loro aderenza al periodo storico. Personaggi in costume (i Soprastanti, le "forze dell'ordine" dell'epoca), musici e giocolieri allietano i visitatori che potranno acquistare le merci esclusivamene pagando con la moneta appropriata: il Quattrino di Foligno<ref><small>vedi pagina dedicata [[Zecca di Foligno]]</small></ref>, al cui cambio è deputato lUfficiale Depositario''.
''I PRESIDENTI DELLA FIERA DELLA CITTÀ DI FOLIGNO''
=== Onorificenze ===
<poem>
La città di Foligno è stata decorata con la ''Medaglia d'argento al Valor Civile''.<br />
''Dovendosi celebrare anche in questo anno la''
''magnifica et antichissima Fiera de' Soprastanti''
''nel dì 30 Agosto, libera et franca de ogni datio et''
''gabella; se fa invito alla S. V. Ill.ma ad intervenirvi''
''con le proprie merci, con avvertimento che sarà be''
''accolta, trattata e difesa in ogni incontro.''
''La quale Fiera avrà svolgimento in luogo opportuno''
''nei pressi del Centro Storico, avendo inizio ad ore 17''
''et fino alle 24.''
''In fede. Dato dalla Residenza del Magnifico Cancelliere della Giostra della Quintana''
<small>''Sopportava con fiero comportamento ripetuti bombardamenti che arrecavano gravi distruzioni agli impianti ed ai fabbricati e numerose perdite di vite umane.''
''Partecipava con intrepido coraggio alla lotta per la liberazione, offrendo alla resurrezione della patria un largo tributo di sangue dei suoi figli migliori''.</small>
</poem>
</poem>
-----
A conferire il riconoscimento, il 16 gennaio 1961, fu il Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, che lo consegnò all'allora sindaco di Foligno, Italo Fittajoli.<br>
* Ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata
* Ex Chiesa di San Domenico - Auditorium di San Domenico
* Monastero di Sant'Anna
* Monastero di Santa Lucia
* Monastero di Santa Maria di Betlem
* Oratorio del Crocefisso
* Oratorio della Misericordia
* Oratorio della Nunziatella
</div>
==== La Filome’ ====
=== Architetture civili ===
Possiamo definire la Filome’ come il più semplice e diffuso strumento di aggregazione sociale esistente a Foligno, in periodo di Quintana. Ma che cos’è la Filome’?
Innanzitutto, non è un’attività praticabile da astemi; tenuto conto di questa necessaria premessa, tutti i convenuti siedono ad una tavolata, ciascuno col proprio bicchiere davanti. Tutti insieme recitano una filastrocca, che detta i tempi dei movimenti: ogni partecipante dovrà infatti passare il proprio bicchiere alla persona alla sua destra, ricevendo al contempo il bicchiere della persona alla sua sinistra. Prima o poi qualcuno, inevitabilmente, incespica e interrompe la catena; lo “sventurato” dovrà pagare pegno, bevendo un bicchiere di vino. Ovviamente, sta poi al senso di responsabilità dei convenuti evitare di eccedere nel consumo di alcolici e uscire dal banchetto in preda ad un’ebbrezza potenzialmente pericolosa.<br>
* Palazzo Comunale
* Palazzo Trinci
La “penitenza” viene accompagnata da un breve ritornello, che rappresenta il “brindisi propiziatorio”:
* Palazzo del Podestà
* Palazzo delle Canoniche
''Se l’è bevuto tutto e non j’ha fatto male / l’acqua fa male lu vino fa canta’''
* Palazzo delle Logge
* Palazzo Alleori-Ubaldi
a cui fa immediatamente seguito, per l’inizio di un nuovo giro, la filastrocca:
* Palazzo Barnabò alle Conce
* Palazzo Barugi-Meloni
''Filome’ / Filome’ / voglio stare / accanto a te / sul sofà / sul sofà / con lo zigolo-zigolo-zà.''
* Palazzo Brunetti-Candiotti
* Palazzo Cantagalli
L’ultima strofetta è più lunga, perché prevede un “passaggio a vuoto”, ovvero il bicchiere non viene passato, ma tenuto in mano, per un solo passaggio. E’ a questo punto che, di solito, qualcuno s’imbroglia interrompendo la catena.
* Palazzo Cibo-Nocchi
* Palazzo Deli
==== La gara ====
* Palazzo Giusti-Orfini
[[File:Filomè01.jpg|400px|thumb|left|La gara della Filomè]]
* Palazzo Lezi-Marchetti
La gara si svolge tra i dieci rioni della Giostra della Quintana.
* Palazzo Orfini
Ogni rione partecipa con due popolani (in totale venti persone) in costume che prendono posto, secondo sorteggio, al tavolo di gara.
* Palazzo Pesci-Maiolica
Dopo il brindisi propiziatorio i concorrenti iniziano la gara.
* Palazzo Pierantoni
La gara si svolge cantando la filastrocca in modo tradizionale fino all’ eliminazione di dieci giocatori. Si continua effettuando un giro tradizionale ed un giro muto finché rimangono in gara cinque giocatori, i quali si sfidano con un giro tradizionale, uno muto ed uno al contrario, fin quando non rimangono in gara due giocatori. Gli ultimi due partecipanti si sfidano con due bicchieri (uno per mano), eseguono un giro tradizionale, uno muto ed uno al contrario, fino a sancire il vincitore.<br>
* Palazzo Piermarini
* Palazzo Varini
Il giudizio dei sei giudici dell’Ente Giostra Quintana che presiedono il Palio è inappellabile!<br>
* Parco dei Canapè
</div>
Ogni errore del concorrente, giudicato tale dalla Giuria, comporta una penalità.<br>
Sono fonte di penalità i seguenti errori:
* errore nel maneggiare il bicchiere;
* non cantare la filastrocca;
* tenere il braccio non utilizzato sopra il tavolo;
* passare il bicchiere al concorrente accanto creando difficoltà a quest’ ultimo;
* polemizzare in maniera esagerata o insistente contro una decisione della Giuria.<br>
| colspan="3" | <small>'''Piazza San Francesco'''</small>
|<small>'''Chiesa di San Paolo'''</small>
|<small>'''Abbazia di Sassovivo'''</small>
|<small>'''Ponte della Liberazione'''</small>
|<small>'''Le Conce'''</small>
|<small>'''S.M. del Suffragio'''</small>
|<small>'''Parco dei Canapè'''</small>
|<small>'''Statua dell'Alunno'''</small>
|}
|}
-----
<br>
=== Il Palio di San Rocco ===
La "corsa dei somari", goliardicamente organizzata dal [[Rione Cassero]], è ormai parte di diritto del programma ufficiale degli eventi collaterali alla Giostra della Quintana. Si svolge nei periodi di Giugno e Settembre, in Piazza San Domenico, e vede i rappresentanti dei dieci Rioni sfidarsi in groppa a degli asini. Nel “Palio di San Rocco”, in dettaglio, ogni rione – che per l’occasione assumono una diversa denominazione – sarà rappresentato da tre popolani ed un somarello. Ad ogni manche prendono parte cinque rioni, dei quali i primi tre classificati accedono alla finale. A questa partecipano quindi sei rioni, dai quali al termine della curiosissima corsa esce il vincitore.
-----
=== La Gara dei Tamburini ===
I tamburini dei dieci Rioni si sfidano in Piazza, sotto gli occhi di un'apposita ed attenta Giuria, che decreta quale delle formazioni merita il premio del "''pistillo d'argento''".
-----
=== Il Mas Galano ===
Premio riservato al Cavaliere che si distinguerà dagli altri per l'abbigliamento e la nobiltà del portamento, contrariamente alle altre manifestazioni rievocative, come il Palio di Siena, in cui il premio è destinato al figurante, senza distinzione di categoria.
-----
[[Categoria:Giostra della Quintana]]
[[Categoria:Foligno]]
[[Categoria:Pagine che richiamano file inesistenti]]
Versione attuale delle 21:50, 5 nov 2021
Foligno (Fulginia, Fulginium o Fulginiae in latino, Fuligno in dialetto folignate) è la terza città dell'Umbria, è situata a 234 m. sul livello del mare, al centro della Valle Umbra, in corrispondenza dello sbocco in piano e della confluenza delle valli del fiume Topino e del fiume Menotre, tributari del Tevere. Il comune di Foligno si trova in provincia di Perugia e conta 55.609[1] abitanti. La città di Foligno è il centro commerciale e industriale più ricco e importante della Valle Umbra e, per la centralità della sua ubicazione, punto d'incontro d'importanti arterie di comunicazione dell'Italia centrale, è uno dei principali nodi stradali e ferroviari dell'intera regione. Patrono della città è San Feliciano, compatrona la Madonna del Pianto. Nel 1997 la città è stata colpita, insieme ad una vasta zona lungo il confine tra Umbria e Marche, da un prolungato sciame sismico che ha seriamente danneggiato la città e le frazioni di montagna. La successiva ricostruzione, seguita da una lunga e complessa opera di riqualificazione del centro urbano, hanno fatto per lunghi anni di Foligno un cantiere a cielo aperto.
Nonostante gli innumerevoli disagi, è opinione comune che Foligno oggi sia più bella che mai.
Il territorio comunale è prevalentemente montano, mentre la città capoluogo si trova completamente in pianura. Il centro abitato più elevato in altitudine è la frazione di Curasci, che si trova a 1.016 m s.l.m., mentre il più basso è la frazione di Budino, posto a 196 m s.l.m.
Da un punto di vista idrografico la maggior parte del territorio comunale è nel bacino del Tevere, quindi sul versante tirrenico della dorsale appenninica, mentre una parte, gli Altopiani di Colfiorito, è collocata sul versante adriatico. Tutto il territorio comunale si trova in zona ad elevato rischio sismico, secondo la classificazione prevista dal P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003, in “zona 1” con “rischio catastrofico”.
Il clima del capoluogo e della pianura circostante è di tipo sub continentale, con inverni freddi e abbastanza umidi. Le estati sono calde e molte volte afose con diversi temporali, soprattutto in Giugno. In inverno ci sono spesso giorni con nebbia. La media di Gennaio, il mese più freddo, è di circa 5,3°, con frequenti gelate. Molto pronunciato è il fenomeno dell'inversione termica[2]. L'autunno è tiepido ed è la stagione più piovosa dell'anno. La primavera è più fredda dell'autunno, con frequenti e dannose gelate tardive. Il clima della montagna è invece quello tipico dell'Appennino Centrale, di tipo sub-alpino continentale: inverni molto freddi, con abbondanti precipitazioni nevose e venti da Nord-Est, primavere incerte (sull'altopiano di Colfiorito non sono rare le nevicate anche a fine Marzo od Aprile inoltrato) e piovose, estati fresche, ideali per la villeggiatura, autunni anch'essi piovosi e che qualche volta sono un vero e proprio anticipo d'inverno.
La pianura circostante, ricca di acque, è una delle più fertili aree agricole dell'Umbria, coltivata prevalentemente a cereali, cui si alternano foraggi e piante industriali; notevole diffusione ha il vigneto, mentre le colline intorno alla città sono ricoperte di uliveti. Una parte del territorio comunale si estende sulle montagne, a oriente, ricca di boschi e pascoli fino a raggiungere lo spartiacque appenninico, nella zona di grande interesse naturalistico denominata Altopiano di Colfiorito.
Dal centro della città si snodano quattro vie principali, una delle quali attraversa Porta Romana, ed è quella che porta a Roma; un'altra da Porta Firenze conduce in Toscana, la terza da Porta Ancona, a una certa distanza dalla città, si divide in due, conducendo quella di destra a Civitanova e quella di sinistra ad Ancona o in Romagna, la quarta per la piazza di San Domenico è la Porta Todi o di Santa Maria e conduce a Todi. La forma ovale di Foligno, ormai persa nella ragnatela della periferia, è percepibile dalle colline che la circondano scendendo da Montefalco o lungo la vallata del Menotre. Viali alberati conducono dai quattro punti cardinali alle porte unite dal tessuto ancora percepibile delle mura medievali.
Il centro storico-monumentale della città si svolge attorno alle contigue piazze della Repubblica e del Duomo. La prima è un vasto spazio regolare, contraddistinto dalla sapiente composizione di edifici di stile e forma diversi. Al romanico prospetto del fianco laterale del Duomo si contrappone il prospetto neoclassico della facciata rifatta del Palazzo Comunale, a sua volta affiancata dal cinquecentesco Palazzo Orfini e dal quattrocentesco Palazzo Pretorio. Conclude la rassegna il Palazzo Trinci, opera che risale alla fine del Trecento, rifatto nel XIX secolo secondo schemi neoclassici e oggi sede del Museo Archeologico, della Pinacoteca Civica e della Biblioteca comunale. Piazza del Duomo è invece dominata dalla maestosa presenza della Chiesa, il cui impianto originale è del XII secolo. Venne poi radicalmente riplasmato nel Rinascimento e nel Settecento, su un disegno del Vanvitelli eseguito dal Piermarini. All'aspetto rappresentativo del centro, richiamato dall'edilizia nobile di diversi palazzi urbani, si contrappone il caratteristico ambiente del quartiere medievale e degli antichi borghi: in particolare, la minuta rete di vicoli del quartiere delle Poelle e i resti delle antiche fortificazioni sul lungofiume, tra cui la torre dei Cinque Cantoni. In posizione periferica rispetto al centro storico, in piazza San Domenico, sorge la chiesa di Santa Maria Infraportas che risale all'epoca romanica. L'edificio è preceduto da un portico su colonne originali ed è dotato di una massiccia torre campanaria quadrilatera.
Panorama di Foligno
La città è attualmente suddivisa in dieci Rioni, superstiti degli originari diciassette da cui era composta nel Medio Evo. Fra suddivisioni ed accorpamenti, ai primi dell'Ottocento i Rioni arrivarono ad essere venti, poi ridotti agli attuali dieci nel 1946, anno della riesumazione della Giostra della Quintana.
Foligno è posta verso la metà di quella vasta pianura che si estende da Perugia a Spoleto. Questa pianura è fertilissima e le ultime pendici dei monti, che la circondano da ogni parte, sono coperte di viti e di olivi, in mezzo ai quali spuntano numerosi gruppi di case, numerose ville e innumerevoli casolari. Il Chiascio, il Topino, e il celebratissimo Clitunno, solcano e fecondano questa bella pianura che numerose città, affacciantisi sulle pendici dei monti circostanti, circondano e abbelliscono. A nord di Foligno, su di un colle ricco di olivi, spunta la vicina e antica Spello, ricca di memorie romane. A est di Foligno, Bevagna, l'antica Mevania, e a sud di questa, Montefalco, posta in superba posizione, da cui si domina gran parte dell'Umbria: a sud di Foligno, Trevi, l'antica Trebis, e alquanto più lontano l'alta Spoleto che in sé compendia tanta parte della storia medioevale d'Italia. Dal lato Est, inoltrandosi nell'Appennino attraverso la Flaminia e la Val di Chienti, si incontrano Valtopina, Nocera Umbra, Sellano ed infine le Marche.
Comuni limitrofi
Elenco dei comuni limitrofi a Foligno ordinati per distanza crescente, calcolata in linea d'area dal centro urbano.
COMUNI CONFINANTI (O DI PRIMA CORONA)
DISTANZA
SPELLO
6,3 km
MONTEFALCO
7,3 km
BEVAGNA
7,6 km
TREVI
8,4 km
VALTOPINA
13,2 km
SELLANO
19,4 km
NOCERA UMBRA
19,9 km
SERRAVALLE DI CHIENTI (MC)
24,9 km
VISSO (MC)
31,5 km
COMUNI CAPOLUOGO DELL'UMBRIA
PERUGIA
31,0 km
TERNI
42,1 km
ALTRE CITTA' ITALIANE
ROMA
116,4 km
PESCARA
134,6 km
FIRENZE
150,2 km
BOLOGNA
204,9 km
NAPOLI
265,7 km
VENEZIA
279,1 km
GENOVA
346,7 km
MILANO
397,5 km
BARI
398,4 km
REGGIO CALABRIA
592,9 km
Montefalco
Nocera Umbra
Perugia
Sellano
Serravalle di Chienti
Spello
Terni
Trevi
Valtopina
Visso
Località e Frazioni
Elenco Frazioni e Località del Comune di Foligno, con l'indicazione della distanza dalla città e l'altitudine sul livello del mare.
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N°
Località o Frazione
Km da Foligno
Mt. s.l.m.
1
Abbazia di Sassovivo
9
575,8
2
Acqua Santo Stefano
19
926,6
3
Afrile
17
850
4
Aghi
12
450
5
Ali
27
939,8
6
Altolina
8,4
290
7
Annifo
33
874
8
Arvello
32,5
825
9
Ascolano
18
625
10
Barri
15
693
11
Belfiore
6
295
12
Borgarella
24
858
13
Borroni
2
220
14
Budino
8
196
15
Camino
24,4
825
16
Cancellara
6
436
17
Cancelli
17
902
18
Cantagalli
7
208
19
Capannaccio
4,3
20
Capodacqua
13
371
21
Caposomigiale
29,5
924
22
Cappuccini
4
321,6
23
Cariè
37
906,4
24
Carpello
2,5
324
25
Casa del Prete
7
207
26
Casa Pacico
19,5
429
27
Casale del Leure
31
806
28
Casale della Macchia
28
810
29
Casale di Morro
21
830
30
Casale di Scopoli
15
840
31
Cascito
17
920
32
Casco dell'Acqua
8
210
33
Casenove
16
570
34
Casette di Cupigliolo
25
791
35
Casevecchie
6
208
36
Cassignano
35
740
37
Castello di Morro
21,5
883,9
38
Castretto
16,5
604
39
Cavallara
31
861
40
Cave
3
218
41
Cerritello
20,3
824
42
Chieve
21
655
43
Cifo
18
675
44
Civitella
19
940
45
Colfiorito
27
760
46
Collazzolo
20,9
781
47
Colle di Verchiano
23
818
48
Colle San Giovanni
7
375
49
Colle San Lorenzo
6
447
50
Colle Scandolaro
4,5
345
51
Collelungo
14
696
52
Collenibbio
26
975
53
Colpernaco
3
295
54
Colpersico
5
402
55
Corvia
2
218
56
Costa di Arvello
28
813
57
Crescenti
21
782
58
Croce di Roccafranca
24,8
1050
59
Croce di Verchiano
21
794
60
Cupacci
12
636
61
Cupigliolo
25
856
62
Cupoli
19,5
820
63
Curasci
27
1016
64
Fiamenga
4,5
212
65
Fondi
34
936
66
Forcatura
30
850
67
Fraia
28
819
68
Hoffmann
3
242
69
La Franca
17
794
70
La Spiazza
16
573
71
La Valle
5,5
426
72
Leggiana
14,5
550
73
Liè
7
420
74
Maceratola
3,5
215
75
Maestà di Colfornaro
12
460
76
Madonna delle Grazie
20
675
77
Montarone
22
824
78
Morro
21
868
79
Navello
3,5
259
80
Orchi
17
485
81
Paciana
82
Palarne
31
876
83
Pale
9,5
480
84
Pallailla - I Santi
17,3
618
85
Perticani
3
218
86
Pescara I°
3
355
87
Pescara II°
3,5
361
88
Pieve Fanonica
10,5
327
89
Pisenti
16,5
792
90
Poggiarello
11,5
451
91
Polveragna
32
830
92
Ponte San Lazzaro
26
701
93
Ponte Santa Lucia
10,5
494
94
Pontecentesimo
9,5
325
95
Popola
25
852
96
Rasiglia
19
636
97
Ravignano
8,5
510
98
Rio
17
740
99
Roccafranca
28
802
100
Roviglieto
8
706
101
San Bartolomeo
2,8
360
102
San Giovanni Profiamma
4
264
103
San Sebastiano
3,6
104
San Vittore
7
337
105
Sant'Eraclio
3
232
106
Santo Stefano dei Piccioni
6
355
107
Scafali
4
213
108
Scandolaro
6
452
109
Scanzano
5
265
110
Scopoli
12
532
111
Seggio
19
916
112
Serra Alta
5,3
450
113
Serra Bassa
5,1
425
114
Serrone
16,5
580,6
115
Sostino
11
659
116
Sterpete
2
220
117
Tenne
2,4
212
118
Tesina
15
710
119
Tito
38
860
120
Torre di Montefalco
7
208
121
Treggio
5
400
122
Uppello
3
382
123
Vallupo
21
930
124
Vegnole
5
400
125
Verchiano
22
775
126
Vescia
4
265
127
Vionica
20,5
769
128
Volperino
21
850
Sassovivo
Annifo
Belfiore
Capodacqua
Casenove
Colfiorito
Leggiana
Pale
Rasiglia
Rio
San Bartolomeo
San Giovanni Profiamma
Sant'Eraclio
Scopoli
Torre di Montefalco
Treggio
Verchiano
Volperino
Cenni di Storia
L'origine protostorica di Foligno risale all'epoca umbra preromana, essendo stata la città fondata dagli "Umbri Fulginates”. La Fulginia umbra (città preromana la cui fondazione risalirebbe al X secolo a.C. e di cui si hanno memorie precedenti al 500 a.C.), poi Fulginium romana, situata alla biforcazione (diverticulum) dell'antica via Flaminia (che qui si divideva in due rami) e allo sbocco del fiume Topino (l'antico Supunna umbro o Tinia romano) a fondovalle, ha lasciato alla città moderna l'impianto di strade rettilinee che si incrociano perpendicolarmente. Le strade sono in rapporto con quattro ponti romani tuttora esistenti sull'antico corso del fiume Topino. Dal 258 a.C. fu Prefettura e Municipio, dal 254 a.C., iscritto alla tribù Cornelia ed ebbe notevole importanza durante l'epoca imperiale. Nel 476 fu assoggettata da Odoacre e poi dai Goti dal 493 al 550.
Successivamente appartenne ai Longobardi che la annessero al Ducato di Spoleto e poi ai Franchi. Appartenne al Ducato di Spoleto fino al 1198, quando fu annessa allo Stato Pontificio, da papa Innocenzo III. Nel 1255 iniziò il periodo comunale e fu assoggettata prima all'Impero e poi ai Trinci fino al 1439. Durante la prima metà del XIII secolo, fatta eccezione per il breve periodo (1237-1239) in cui si alleò con Todi, Gubbio e soprattutto con la potentissima e guelfa Perugia, Foligno fu saldamente fedele all'Impero. Sempre unico baluardo ghibellino in Umbria (escluso il periodo dei Trinci), nel XIII secolo si scontrò in quattro cruente guerre con la vicina guelfa Perugia. La prima fu combattuta tra il 1248 e il 1251, la seconda nel 1254, la terza tra il 1282 e il 1283 e la quarta tra il 1288 e il 1289. Le prime tre furono vinte dai folignati, nell'ultima ebbe invece la meglio Perugia che estese la propria sfera di influenza a Foligno. Secondo lo storico Jean-Claude Maire Vigueur, "Grundman sostiene addirittura che una vittoria di Foligno avrebbe aperto la strada in Umbria per un tipo di sviluppo economico, politico e culturale del tutto diverso, mentre la dominazione di Perugia ha fatto di essa il Mezzogiorno dell'Italia centrale, dedito principalmente alle attività agricole e subordinato, dal punto di vista commerciale e finanziario, agli uomini d'affari toscani...". La fazione ghibellina, sempre più potente fino alla morte di Federico II, fu poi soppiantata da quella guelfa nel 1254, ma nel 1268 troviamo la città nuovamente ghibellina governata da Ansaldo di Filippo degli Anastasi. Nel 1305, sconfitto Corrado degli Anastasi, con la nomina di Nallo Trinci a Gonfaloniere di Giustizia, ovvero Capitano di parte Guelfa e Capitano del Popolo, per Foligno iniziò un lungo periodo di governo signorile che terminò nel 1439 con la cacciata di Corrado Trinci per mano del cardinale Giovanni Vitelleschi, incaricato da papa Eugenio IV "de reductione communis et hominum civitatis Fulginei ad obedientiam et gremium Ecclesiae". Nel Trecento e nei primi decenni del Quattrocento, sotto la signoria guelfa dei Trinci (alleati di Perugia), Foligno estese i propri confini fino all'Abruzzo. Fu questa un'epoca di notevole sviluppo economico per la città, con l'affermazione di manifatture legate alla lavorazione del legno, della carta, dei filati, della ceramica e di alcuni metalli (fra cui oro e argento). A Foligno si svolgeva anticamente (dal 20 maggio al 20 luglio di ogni anno dal 1425 e fino al 1816) una nota fiera, denominata “Fiera dei Soprastanti”, alla quale accorrevano mercanti da tutta Europa.
Con il ritorno del dominio del Papa, Foligno tornò ad essere amministrata da magistrature comunali, anche se la loro autonomia fu più nominale che sostanziale. Proprio in quegli anni, infatti, lo Stato della Chiesa iniziò la sua riorganizzazione amministrativa e politica in modo da poter meglio controllare le periferie. I forti contrasti, sorti dopo il 1439, tra la fazione popolare e quella nobiliare terminarono nel 1460 con l'esclusione, concessa da papa Pio II all'aristocrazia cittadina, del ceto popolare dal consiglio comunale. Da allora Foligno ebbe una delle forme oligarchiche più rigide dello Stato Pontificio. Foligno è stata sempre fornitrice ufficiale di canapa dello Stato Pontificio, con la quale venivano realizzate soprattutto corde per campane. Le principali coltivazioni di canapa si sviluppavano nella zona ovest della città, in corrispondenza delle attuali Fiamenga e Budino. La città sotto lo Stato Pontificio, ne ha condiviso le sorti fino alla sua incorporazione nel Regno d'Italia.
Durante la seconda guerra mondiale fu sede di un importante aeroporto, di caserme, di scuole militari e di industrie belliche (in particolare aeronautiche). Subì per questo numerosissimi bombardamenti angloamericani che la distrussero per circa l'80%, e a tal riguardo, la città fu poi insignita di medaglia d'argento. Nella storia della città si sono susseguiti numerosi terremoti anche di entità catastrofica: il più recente, di magnitudo 6.1, risale al 26 settembre 1997. Il sisma, con epicentro nella frazione di Annifo, causò molti danni alla città: furono maggiormente colpite, oltre ad Annifo, le altre frazioni montane, tra cui quella di Colfiorito, poiché più vicine all'epicentro rispetto al centro città. La scossa principale fu seguita da uno sciame sismico che si protrasse per quasi un anno. La scossa delle 17:23 del 14 ottobre 1997, di magnitudo 5.5, con epicentro tra Sellano e Preci, causò il crollo della lanterna del Palazzo Comunale, chiamata erroneamente anche “torrino": la scossa si verificò durante un sopralluogo dei vigili del fuoco che cercavano di mettere in sicurezza la torre e fu ripresa in diretta TV. Il 14 ottobre 2007, con una festosa cerimonia pubblica in piazza della Repubblica, si è inaugurato il completamento del restauro della parte terminale (sovrastruttura a forma di lanterna) della torre civica del Palazzo Comunale, dopo il crollo avvenuto esattamente 10 anni prima. Fra il 2008 e il 2014, nell'ambito del P.I.R. (piano integrato di recupero), il centro storico viene ripavimentato e riqualificato: vengono rifatte ex novo la rete fognaria, la rete idrica, la rete del gas metano, la rete elettrica e la rete telefonica.
Onorificenze
La città di Foligno è stata decorata con la Medaglia d'argento al Valor Civile.
Sopportava con fiero comportamento ripetuti bombardamenti che arrecavano gravi distruzioni agli impianti ed ai fabbricati e numerose perdite di vite umane. Partecipava con intrepido coraggio alla lotta per la liberazione, offrendo alla resurrezione della patria un largo tributo di sangue dei suoi figli migliori.
A conferire il riconoscimento, il 16 gennaio 1961, fu il Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, che lo consegnò all'allora sindaco di Foligno, Italo Fittajoli.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Abbazia di Sassovivo
Basilica di Santa Maria Infraportas
Cattedrale di San Feliciano
Chiesa del Corpo di Cristo, detta di Betlem
Chiesa del Santissimo Salvatore
Chiesa di Santa Caterina
Chiesa di Santa Maria di Pistia
Chiesa di Santa Maria in Campis
Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Giacomo
Chiesa di San Nicolò
Chiesa di San Paolo Apostolo
Ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata
Ex Chiesa di San Domenico - Auditorium di San Domenico
↑Sommariamente: l'aria a contatto con il terreno al calar del sole si raffredda molto rapidamente, raggiungendo temperature inferiori rispetto a quella degli strati atmosferici sovrastanti, col risultato che la temperatura risulta più bassa in pianura che in montagna.