I Cavalieri di Giostra
Per la prima edizione della Giostra del '46, gli "esperti cavallerizzi" dovettero presentare domanda di iscrizione presso il comitato dei festeggiamenti. Non abbiamo modo di verificarlo, ma probabilmente vennero assegnati in maniera casuale ai Rioni, ipotesi supportata dal fatto che, negli anni immediatamente successivi, molti di loro cambiarono Rione più volte. La partecipazione era gratuita, supportata dallo spirito di competizione ed animata da un pizzico di sana follia.
Di molti di loro si è persa memoria, avendo partecipato solo a una o due edizioni, ma già in quegli anni pionieristici cominciarono ad emergere figure che sono poi entrate nella storia della Giostra della Quintana, tra cui alcuni che hanno legato il loro nome al Rione di appartenenza.
Evoluzione della figura del Cavaliere di Giostra
Tra i primi Cavalieri "stabili" in uno stesso Rione troviamo Marcello Formica, che negli anni 1951-1960 fece le fortune del Croce Bianca, vincendo ben 7 Palii; Paolo Giusti, che per 9 anni proseguì il rapporto con il Contrastanga di cui dal 1948 era Cavaliere il padre Cruciano (morto nel '55 per un incidente con un cavallo), prima di iniziare una lunga e fruttuosa collaborazione con il Morlupo; Mario Margasini, che fu Cavaliere dell'Ammanniti dal 1960 al 1976, Amedeo Ciancaleoni, che fu Cavaliere e Priore del Giotti dal 1966 al 1975.
Gli ingaggi
Le prime voci di un ingaggio per i Cavalieri di Giostra iniziano a diffondersi verso la metà degli anni '70, quando vennero chiamati a giostrare per la Quintana i primi Cavalieri "stranieri", i faentini Gianfranco Ricci per il Cassero e Mario Giacomoni per l'Ammanniti, ma troveranno conferma solo nel 1982 quando Fabio Cruciani del Contrastanga passò, dietro compenso, al Badia. Da allora è diventata pratica comune stipulare dei veri e propri contratti tra Rione e Cavaliere, tenendo anche conto del fatto del progressivo crescente impegno in termini di spostamenti ed allenamenti.
Gli "stranieri"
In alcuni periodi la presenza "straniera" di Cavalieri nella Giostra della Quintana è stata piuttosto forte; diversi sono stati i Cavalieri provenienti da Città dove si svolgono Giostre simili alla nostra: Faenza, Arezzo, Servigliano, Ascoli Piceno, Narni. Negli ultimi anni si assiste al percorso inverso, sono infatti i Cavalieri della Scuola Ippica Folignate a farsi valere nelle Giostre di queste Città, in particolare alla Quintana di Ascoli Piceno.
I Plurivittoriosi
I Cavalieri più vittoriosi della Giostra della Quintana sono Marcello Formica e Paolo Giusti, con 12 Palii ciascuno, di cui uno ex-aequo, e Paolo Margasini, con 11 Palii[1].
Galleria foto Cavalieri di Giostra
I più bravi tra i bravi
Marcello Formica
Anno Domini 1980; Giostra della Sfida. Marcello Formica, sicuramente il "campionissimo" della Quintana, stravinceva la sua ultima Giostra. Un trionfo memorabile, colto in una edizione della tenzone che proprio in quell'anno conosceva, nel suo ambito tecnico, una vera e propria rivoluzione copernicana. Per la prima volta, infatti, veniva introdotta la cosiddetta "somma dei tempi". In virtù di questa novità, il binomio che voleva vincere la Quintana doveva dare il massimo fin dalla prima tornata e non limitarsi più, come gli consentiva il regolamento precedente, a spendersi solo nella terza ed ultima tornata, l'unica che valeva, a parità di punteggio, ai fini del computo del tempo. Anche se grandissimo, forse Marcello Formica, ormai nella parabola discendente della sua straordinaria carriera agonistica, appariva il meno indicato ad interpretare al meglio la nuova tenzone. Il suo esordio, infatti, era datato 1950, in qualità di cavalier "Fedele" del rione Croce Bianca, e già l'anno successivo, il 1951, Formica coglieva il primo successo al Campo de li Giochi in sella a Violetta. Era l'inizio di una carriera agonistica fuori dal comune. Tra il 1954 ed il 1960, il "Fedele" non ebbe praticamente rivali, centrando ben sei trionfi quasi consecutivi, in tandem con Piccolo, completati con la storica vittoria nella Quintana olimpica di Roma del 1960, disputata all'interno dello stadio delle terme di Caracalla. Una vittoria a "cinque cerchi" che fece di Formica il vero eroe della nostra massima manifestazione cittadina. Dopo due anni di pausa, nel 1963, ecco un nuovo trionfo: questa volta non più in casacca biancorossa, ma con i colori bianco azzurri del Giotti, in una tenzone che il grande fantino folignate dominò in sella a Briosa. Quindi, siamo agli inizi degli anni '70, ecco l'approdo al rione Cassero. Da quelli parti Marcello Formica colse due straordinari allori: il primo, nel 1970, insieme a Baiardo. L'altro, nel '72, in sella a Furia. Infine, l'arrivo nel cuore delle Puelle. Lì, già nel 1976, impose la sue legge, sovrastando il resto della pattuglia dei cavalieri in sella a Cheri. Un palmares eccezionale (arricchito anche da successi conseguiti in altre tenzoni similari alla nostra: Ascoli ed Arezzo su tutte), costruito, nella sua parte più significativa, in un periodo in cui la Quintana appariva decisamente più semplificata rispetto a quella che sarebbe andata in "onda" nel 1980. Eppure, malgrado ciò, Marcello Formica aveva in serbo il colpo da maestro. Il Moro si presentò al "Campo de li Giochi" in sella a Ringo; uno splendido anglo-arabo-sardo dalle ottime potenzialità. Un animale veloce ed affidabile con il quale Formica era perfettamente consapevole di poter fare la differenza. E così fu: quella di Marcello Formica fu una vera e propria cavalcata trionfale, scandita da tre giri di poco superiori al minuto, portati a termine sotto lo sguardo incredulo dei superfavoriti della vigilia. Una devastante dimostrazione di forza, concretizzata, al cospetto dei giovani rampanti degli anni '80, da un "vecchio" veterano che aveva cominciato a vincere nei lontani anni cinquanta, quando le Giostre si disputavano al rallentatore e con riscontri cronometrici che definire biblici è poco. La grandezza di Marcello Formica è tutta qui: riuscire ad imprimere il suo sigillo attraverso tre decenni di Quintana, "leggere" con grande acume agonistico l'evoluzione delle caratteristiche tecniche della gara e riuscire sempre a trovare le motivazioni e gli equilibri per poter regolare la concorrenza. Quella della Sfida del 1980 fu la penultima Quintana disputata da Marcello Formica. L'ultima, sempre in quel 1980, fu quella della Rivincita e solo una gravissima caduta (le cui conseguenze fecero maturare a Formica la decisione di appendere la lancia al chiodo), impedì al Moro di chiudere in modo trionfale il suo ennesimo anno quintanaro. Sempre in tandem con Ringo, Formica stava nuovamente annichilendo, a suon di tornate record, il resto della pattuglia di cavalieri. Prima di affrontare la terza ed ultima tornata disse (almeno così narra la leggenda metropolitana) ai dirigenti puellari: "domenica scorsa ho vinto per il Rione. Oggi voglio portare a termine una Giostra memorabile". Questo voleva significare che Formica voleva strapazzare i cronometri come non mai. E, probabilmente, se l'otto di gara (decisamente più insidioso di quello di oggi) avesse supportato la grande velocità impressa a Ringo, Marcello Formica avrebbe terminato la sua fatica abbondantemente sotto al minuto. Sono passati oltre quattro decenni da quegli eventi. Marcello Formica dal 1998 non è più tra noi, ma il suo mito, anche in virtù di quella straordinaria “ultima" del 1980, è tutt'altro che offuscato.
Note
- ↑ vedi pagina dedicata Statistiche
Bibliografia
"I Rioni di Foligno - Tradizione e Storia" - Bruno Martinelli - Associazione Orfini-Numeister - Foligno 1994
"Rione Spada - Giostra della Quintana 1946" - Gabriele Brinci - Ente Giostra della Quintana - Foligno 2007
"Giostra della Quintana 1946 - I protagonisti" - Gabriele Brinci - Ente Giostra della Quintana - Foligno 1996
"1946:nonsoloquintana" - Lanfranco Cesari, Domenico Doni, Franco Bosi - Foligno 1996
"Discorso della Città di Foligno - Cronologia dei Vescovi, Governatori, e Podestà, ch'hanno retto essa Città." - Lodovico Jacobilli - Foligno 1646
La Gazzetta di Foligno
Ente Giostra della Quintana
Sito "Quintana di Foligno"
"Qui - Brochure ufficiale della Giostra della Quintana di Foligno" - A cura di Manuela Marinangeli e Mauro Silvestri
"Il Cittadino" - Periodico di costume, arte, cultura e turismo
Con il gentile contributo di Ivano Bruschi e Silvio Ceccarelli
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