Diario di Giostra: Dal 1946 ad oggi

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Dal 1946 ad Agosto 2021 si sono corse 121 Giostre e assegnati 122 Palii (1 ex-aequo nel 1957). Di queste:

  • 2 a Roma: Olimpiadi 1960 e Campionati Europei di Atletica 1974;
  • 3 abbinate alla Lotteria Nazionale negli anni 1992, 1996 e 1997;
  • 1 edizione speciale, di solidarietà per il Comune di Norcia, il 6 ottobre 2019;
  • 3 Giostre non si sono svolte e i Palii non sono stati assegnati: 1969 a causa di un violento nubifragio, 1984 per la pioggia, edizione speciale in onore del Presidente della Repubblica Sandro Pertini e 1997 a causa del terremoto di due giorni prima;
  • 1 palio è stato revocato nella Giostra della Rivincita 2002, vinta dallo Spada, vittoria poi annullata a seguito dei controlli antidoping sul cavallo, e il Palio è stato assegnato al Rione secondo classificato: l'Ammanniti;
  • Dal 1946 al 1978 si è corsa una Giostra l’anno, a eccezione del 1960 (Edizione Olimpica a Roma), del 1969 (Non disputata a causa di un violento nubifragio) e del 1974 (Edizione Europei di Atletica a Roma);
  • Nel 1984 si sarebbe dovuto celebrare l’arrivo a Foligno del Presidente della Repubblica Sandro Pertini con una Giostra in suo onore, ma a causa del maltempo non venne effettuata;
  • Dal 1979 al 1999 si sono corse 2 Giostre l’anno, denominate Sfida e Rivincita, la seconda e la terza Domenica di Settembre, a eccezione degli anni 1992 – 1996 – 1997 in cui è stata corsa una Giostra aggiuntiva abbinata alla Lotteria Nazionale; nel 1997 non si è disputata la Giostra della Rivincita a causa del terremoto;
  • Dal 2000 a oggi le due Giostre si corrono a metà Giugno e a metà Settembre, la prima di Sabato sera, in notturna, la seconda di Domenica pomeriggio.

1946-1950

1946

A Foligno, per festeggiare l'80° anniversario della "Società Operaia di Mutuo Soccorso", Emilio De Pasquale suggerisce la "riesumazione" di un antico gioco cavalleresco disputato in Piazza Grande la sera del 10 febbraio 1613. "Stimolo Generoso di Virtute", così lo aveva chiamato Ettore Tesorieri, patrizio di Andria e cancelliere della Città. Tre secoli dopo De Pasquale, anche lui di Andria, non manca all'appuntamento con la storia e ci consegna la Giostra della Quintana. La Giostra doveva festeggiare solo quella ricorrenza, ma il grande successo della prima edizione ha fatto in modo che la festa si ripetesse ogni anno fino a oggi.
La prima Giostra si disputa il 15 settembre, il regolamento è composto da 7 articoli, la pista è ovale e la statua del Dio Marte viene posizionata sulla dirittura davanti alla Tribuna Centrale. Il tempo massimo per completare il percorso è di tre minuti. La sera prima della Giostra, a Palazzo Trinci, viene letto il Bando scritto dall'avvocato Giuseppe Mancini, che invita alla concordia, per lenire le ferite lasciate dalla guerra. Subito dopo i personaggi in costume sfilano per le vie del centro cittadino tra lo stupore dei folignati. Al Campo de li Giochi i prezzi dei biglietti d'ingresso sono: 250 lire per le tribune, 100 per le gradinate e 50 per i posti al campo. Vince Gianlivio Sorbi su Isabella per il rione Croce Bianca, e i cavalli di Giostra sono tutti rimediati sul posto. Tra loro c'è Morello, cavallo stanco e triste, che durante l'anno percorre la via che porta al cimitero trainando il carro funebre. Non vincerà mai la Giostra, ma la sua versatilità lo rende un cavallo memorabile.
Non mancano le polemiche. La Gazzetta di Foligno, settimanale cattolico fondato da monsignor Michele Faloci Pulignani, concede ampio spazio alla manifestazione; l’Unità, giornale del partito comunista, critica l'organizzazione con la penna di Tito Marziale, che ricorre all'immagine del "cavallo di Troia" associandola alla Quintana, rea di aver riportato alla ribalta personaggi del passato regime. La Quintana, pensata come edizione unica, piace alla gente e viene riproposta anche l'anno successivo.

Lo straordinario successo di quel settembre '46, convinse quel pool di temerari che, forse, quella strana gara equestre, nata per scommessa, poteva avere un avvenire. I folignati, infatti, avevano accolto entusiasti la Quintana e, seppur in presenza di una città devastata, letteralmente, dalla guerra e alle prese con una difficilissima ripresa, avevano voglia di ripartire, di creare nuove occasioni di coesione e socialità. E la Giostra della Quintana rispondeva a questa ansia di mettersi alle spalle uno dei periodi più tristi della storia della città. Ed è in questo contesto che la tenzone barocca, ovviamente declinata nella sua versione novecentesca, conobbe il suo primo cavaliere "plurivittorioso". Alberto Moretti era il suo nome; il Rione Ammanniti la sua contrada.
Certo, i "magnifici dieci" di quegli anni pioneristici, erano lontani anni luce dai binomi stellari dei giorni nostri, ma affrontare una gara come la Quintana (che ancora non conosceva "l'otto" attuale, ma un più rassicurante "zero"), con cavalli che, nella migliore delle ipotesi, fino al giorno prima della competizione erano intenti al trasporto di carretti o altro e, cosa non secondaria, cercare di infilare gli anelli, non rappresentava certamente una passeggiata. E Alberto Moretti fu il primo grande interprete di quei momenti. Nel 1947 il Gagliardo, in sella a "Vaporetto" (già dai nomi di questi cavalli, si intuiva la loro origine più che proletaria), regalò all'Ammaniti il primo palio della sua storia. Le cronache del tempo, la ricordano come una gara molto combattuta, giocata, fino alla fine, sul computo dei bersagli più o meno centrati. Dopo due anni di stop, nel 1950, Moretti concesse il bis. Sempre in qualità di Gagliardo dell'Ammanniti, questa volta insieme a Faro, Alberto Moretti regolò una concorrenza che cominciava a farsi più agguerrita. Era nata la prima "star" della Giostra della Quintana, il primo cavaliere di una sequela di plurivittoriosi che qualche anno più tardi, avrebbe annoverato, tra le sue fila, nomi come quelli di Marcello Formica e Paolo Giusti.
Negli anni successivi, abbandonato l'agonismo, Alberto Moretti rimase nel mondo quintanaro nella veste autorevole di magistrato dell'Ente Giostra della Quintana. Lo ricordiamo attivissimo, sia durante il periodo di presidenza dell'ispettore Raffaeli che in quello di Ariodante Picuti, ascoltato consigliere di questi ultimi, nonché promotore e animatore di moltissime iniziative messe in campo dall'Ente in quel periodo.
Rilevante anche la sua monumentale raccolta di ricordi sulla Giostra. Un archivio immenso, fatto di fotografie, articoli, studi e pubblicazioni varie, che amava mettere a disposizione di chi si poneva al cospetto della Quintana con il dovuto rispetto e ne volesse ricostruire la sua storia recente. Alberto Moretti è stato tutto ciò: il primo monumento vivente della Giostra della Quintana di Foligno.


1947

A Foligno nasce il primo Comitato Centrale e il vice presidente, Monsignor Luigi Faveri propone la benedizione del Vescovo in Piazza per i cavalli e i cavalieri.
Vengono istituite le cariche di Primo Magistrato e dei Consoli del comune. Il primo Capitano del Popolo è Marcello Formica, mentre Emilio De Pasquale viene nominato Primo Magistrato.
Maestro di Campo è Vinicio Talevi e vince la Giostra Alberto Moretti, Gagliardo del rione Ammanniti, in sella a Vaporetto.


1948

L'Ente Giostra diventa autonomo. Il Corteo diventa ancora più ricco e spettacolare grazie alla presenza di oltre 150 cavalli. Alcuni di questi hanno in groppa le bellezze folignati e sono guidati dai palafrenieri.
Il campione Alberto Moretti sbaglia un anello, arriva puntuale la protesta che si concretizza nel rifiuto di sfilare a cavallo all'uscita del Campo.
Vince la Giostra il Fedele di Croce Bianca, Mario Gregori su Blu, fermando il cronometro sul tempo di 1 minuto e 40 secondi.


1949

La Quintana continua la sua ascesa e molti commercianti raccolgono l'invito a promuovere la Giostra. I pittori Cristiano e Blasetti dipingono il Gonfalone dell'Ente.
Vengono istituiti i Capitani di Contrada, la scelta dei costumi non sempre è rigorosa, mentre sono bellissime le bandiere e gli addobbi, e i tamburini riscuotono sempre maggior successo.
Le cronache raccontano con enfasi che gli organizzatori lavorano con "slancio, fede, gioia e sacrificio". Arrivano anche le multe per indisciplina e quelle per i cavalieri, alcuni rioni pagano da 5 a 20mila lire.
La Giostra è del Pertinace del Cassero, messer Agostino Ronci, su Stella.


1950

La Quintana si butta alla ricerca di sponsor, ma i commercianti, gli imprenditori e gli agricoltori rispondono solo con qualche spicciolo.
Viene approvato il nuovo regolamento tecnico e arriva la prima rivoluzione al Campo de li Giochi: dal tracciato ovale si passa alla pista a otto.
Vince ancora Alberto Moretti, questa volta in sella a Faro. Giulio Andreotti invia 500mila lire di contributo, somma decisamente inferiore a quella richiesta dagli organizzatori.



1951-1960

1951

Compaiono le targhe di travertino per delimitare i confini dei 10 rioni e nel Corteo fanno bella mostra di sé le prime corazze.
Il Presidente dell'Ente, Colonnello Mirko Modestini, registra dal notaio Agostino Salmareggi l'atto costitutivo dell'Ente Autonomo Giostra della Quintana.
Marcello Formica vince la sua prima Giostra in sella a Violetta, detta "Bisteccona", per il rione Croce Bianca.


1952

Il Comune decide di illuminare il suo Palazzo e Palazzo Trinci, gli altri edifici vengono illuminati grazie all’Ente Giostra.
E' l'anno del nuovo regolamento tecnico, gli articoli passano da 7 a 17 e il tempo massimo per completare la tornata viene fissato in 2 minuti e 20 secondi.
Prima volta in cui si rende necessaria la terza tornata, tra Contrastanga e Spada; la Giostra la vince Remigio Cinti, Audace del rione Spada, in sella a Piccolo, futuro campione con sei allori.


1953

Il Pugilli vince la Quintana con Aurelio Ravagli su Violetta. Ravagli accetta di giostrare all'ultimo minuto, sostituendo il cavaliere titolare infortunato.
Le prove del sabato sono disastrose e il nuovo Moro non infila neppure un anello. Il giorno dopo, in gara, Ravagli, in sella a Violetta, infila i 9 anelli e si ritrova a disputare la tornata di spareggio con il Giotti. Ancora tre anelli e arriva l'insperata vittoria.


1954

Nasce la prima commissione tecnica, presieduta dal maresciallo Giovanni Gregori. Il nuovo organismo dovrà occuparsi della scelta dei cavalli di Giostra facendo da tramite con i proprietari.
E' l'anno della prima donna Priore della storia della Quintana: guida il Contrastanga la "pasionaria" Anita Chiucchi.
La Giostra è ancora del Croce Bianca con il binomio Marcello Formica e Piccolo, che fermano il cronometro sul tempo di 1'47" e 2/5.


1955

Marcello Formica "aiuta" gli ascolani a far nascere una manifestazione simile alla Quintana e una delegazione dell'Ente si reca alla prima edizione.
Il Comitato Centrale cambia ancora e insieme ai 10 priori ci sono anche 9 magistrati.
Paolo Giusti esordisce nella Giostra della Quintana, con il Rione Contrastanga, ad appena 12 anni. Il giovane Furente conclude la sua prima prova al Campo de li Giochi infilando due anelli nel tempo di 2',37" e 4/5, incorrendo in una penalità di venti punti per aver concluso il percorso due secondi oltre il tempo massimo, a causa dell'uscita dal tracciato di gara. Nel presentarlo, il Priore del Rione, Anita Chiucchi, lo descrive come "un ragazzo, ma autentico cavaliere, che rimpiazzerà il posto e la tradizione lasciatagli dal padre Cruciano" (anche lui Cavaliere di Giostra per lo stesso Rione, morto colpito da un calcio del cavallo che stava addestrando). A Paolo Giusti viene concesso di gareggiare con una lancia lievemente più leggera delle altre, in considerazione della giovane età.
La vittoria è ancora di Marcello Formica, su Piccolo, per il rione Croce Bianca.


1956

Per la prima volta viene istituito il montepremi; si cercano contromisure allo strapotere di Piccolo e viene introdotto il sorteggio dei cavalli di Giostra.
La vittoria tocca ancora una volta a Marcello Formica che regala il sesto palio al rione Croce Bianca.


1957

A Foligno si discute sul Corteo: i Rioni chiedono e ottengono un Corteo con transito rionale. Sfilano anche i cavalieri di Giostra, ma la loro partecipazione non è certa: un ipotetico affaticamento potrebbe compromettere la forma fisica e la concentrazione per la Gara.
Si deve ricorrere ancora alla terza tornata per stabilire il vincitore: Paolo Giusti del Contrastanga, su Rascel, conclude le tre tornate senza penalità; l’ultima con un tempo di 1’55’’ mentre Marcello Formica del Croce Bianca, su Piccolo, compie l’ultima tornata nel tempo (record) di 1’47’’, ma incorre in una penalità per "imprecisione di percorso".
La cronaca della gara, inoltre, riporta che Formica, al secondo giro della terza tornata, avrebbe colpito la statua e non infilato l’anello, ma alla Giuria ne consegna comunque tre.
La Gazzetta di Foligno ipotizza che l’anello, sbalzato dal braccio della Statua a causa del colpo preso, sia andato a finire addosso al Cavaliere che potè così consegnarlo alla Giuria. Formica non accetta la penalità e presenta denuncia in Tribunale, sostenuto dal Priore, Marina Gianformaggio, contro l’Ente Giostra, per "errata interpretazione del regolamento di Giostra", e querela la Gazzetta.
L’Ente si difende ricordando l’inappellabilità del verdetto della Giuria ma comunque, nell’Aprile dell’anno successivo, per evitare il proseguimento dell’iter processuale, stabilisce di assegnare la vittoria "ex-aequo". A questo punto insorge il Contrastanga, alla sua prima vittoria, rifiutandosi di riconoscere il verdetto e riconsegnando il Palio e la Coppa vinti il settembre precedente.
Dopo lunghe trattative e discussioni, l’Ente Giostra fa preparare due nuovi Palii da consegnare a entrambi i Rioni, ma Anita Chiucchi, Priore del Contrastanga, rifiuta il palio: "La vittoria", dice "non si divide con nessuno".
Alla fine, si raggiunge il tanto atteso accordo: un palio ciascuno, ma un’inimicizia che durerà negli anni.


1958

Sul tracciato del Campo de li Giochi appaiono le bandierine che delimitano il percorso e il regolamento subisce un'ulteriore modifica. I cavalieri di Giostra sono costretti a giostrare con parrucca, pizzetto e baffi, rigorosamente finti. Vince ancora una volta Marcello Formica in sella a Piccolo per il rione Croce Bianca.
Marcello Formica, dopo aver vinto il Palio, annuncia il ritiro. Rimarrà però fermo solo un anno, tornando a difendere i colori biancorossi nel 1960.


1959

La nuova sede dell’Ente è in Corso Cavour, il salotto cittadino.
Marcello Formica non è della partita e la Giostra torna nelle mani di Paolo Giusti, ancora in sella a Rascel, per il Contrastanga della Chiucchi.


1960

Edizione speciale della Giostra della Quintana al Circo Massimo di Roma, nell'ambito delle manifestazioni collaterali alle Olimpiadi.
Vince Marcello Formica del Croce Bianca, ancora su Piccolo.
A Foligno scoppia la polemica sulla nomina a Presidente dell'Ente del senatore Achille Cruciani del Movimento Sociale Italiano. Scendono in campo le forze politiche e viene nominato il senatore Giuseppe Salari.
La Giostra viene vinta da Gino Ricci, su Rondinella, per il rione Cassero.



1961-1970

1961

Per la prima volta il Gonfalone della città di Foligno sfila all'inizio del Corteo, e viene istituita la cerimonia della consegna delle chiavi della Città al Presidente dell'Ente.
Formica abbandona il rione Croce Bianca per passare al Giotti, dove risiede in via Corso Nuovo.
Torna alla vittoria il Furente di Contrastanga, Paolo Giusti, in sella a Sofia.


1962

La Quintana è investita ancora una volta dalle polemiche. Il Maestro di Campo, Alberto Moretti, ex cavaliere plurivittorioso, usa una ricetrasmittente per comunicare con box e giuria.
La Giostra è ancora di Paolo Giusti. Il Furente, in sella a Sofia, bissa il successo dell'anno prima e si aggiudica il quarto alloro personale.


1963

I due "nemici" Paolo Giusti e Marcello Formica vengono ingaggiati ad Ascoli Piceno, rispettivamente dai sestieri di porta Tufilla e porta Solestà. L'Ente non gradisce la partecipazione dei due campioni alla Giostra ascolana, copiata dalla singoiar tenzone di Foligno.
La Giostra è del Giotti, che conquista il suo primo alloro grazie a Marcello Formica in sella a Briosa, una cavalla grigia dal particolare mantello "moschettato".


1964

L'amministrazione comunale dedica una via alla Giostra della Quintana e all'Ente salta fuori la bizzarra proposta di far giostrare una donna, idea che, decisamente, non incontra favori.
Il Sindaco di Foligno entra nel Comitato Centrale. Ancora un clamoroso cambio di casacca: Paolo Giusti lascia il Contrastanga e approda al Morlupo di Otello Mariotti.
Giusti vince subito, in sella al mitico Draghetto.


1965

Da Assisi arrivano i menestrelli del Calendimaggio e la Quintana conosce le serenate. L'idea è vincente e i folignati riscoprono la bellezza dei vicoli del centro.
La Giostra ormai ha catturato tutti i cittadini e ogni anno si presenta sempre più avvincente.
La vittoria è ancora del Morlupo, con il binomio Paolo Giusti e Draghetto.


1966

La Quintana per la prima volta viene ripresa dalle telecamere della Rai e va in onda in differita alle ore 19. Il telecronista è il giovane Emilio Fede.
La Giostra del ventennale si apre con le accuse di doping lanciate da Otello Mariotti nei confronti di alcuni rioni.
Il Morlupo minaccia di disertare la gara poi la polemica rientra e il Baldo Paolo Giusti, su Draghetto, si aggiudica il terzo alloro consecutivo.


1967

La Quintana diventa oggetto delle attenzioni di troupe televisive internazionali.
Nasce il mito del "Gatto con gli Stivali". E' questo il soprannome coniato per il giovane Piero Cruciani che proprio in quell'anno regala il palio al rione Pugilli in sella a Diana.


1968

Muore monsignor Luigi Faveri, uno dei "riesumatori" della Giostra e rionale del Giotti.
Quest'anno viene consegnato alla storia grazie alla sfida con Faenza. Formica, Giusti, Ciancaleoni, Laureti e Piero Cruciani battono la squadra faentina guidata da Franco Ricci.
La Giostra è del Baldo del Morlupo, con Paolo Giusti in sella a Draghetto.


1969

Il Comitato Centrale si trova a fare i conti con la defezione delle ragazze folignati che sono costrette a subire i commenti poco opportuni di un gruppo di facinorosi tra il pubblico.
Il giorno della Giostra il cielo è sereno sopra al Campo de li Giochi. Ma quando i figuranti si siedono sul palco inizia a piovere. La decisione è quella di dare inizio alla Giostra e i maligni sostengono che sia un escamotage per non rimborsare i biglietti.
Parte Sergio Villa del rione Badia ma cade quasi subito: la Gara viene interrotta, perché la pioggia si trasforma in un nubifragio, e il Palio per la prima volta non viene assegnato.


1970

E' l'anno del campo di prova dei cavalieri di Giostra, lo spazio del secondo otto è quello dell'aeroporto in località "Parapalle".
Paolo Giusti centra il record della pista, ma la Giostra la vince Marcello Formica, su Baiardo, per il rione Cassero.



1971-1980

1971

Dopo l'esternazione del senatore Giuseppe Salari, l'Ente decide di mettere a disposizione dei rioni le sedi durante tutto il periodo della festa.
La giovane promessa Fabio Cruciani, Furente di Contrastanga inizia la sua carriera, ma la Giostra è ancora una questione tra Formica e Giusti.
Vince Paolo con il mitico Draghetto ancora per il rione Morlupo.


1972

Da più parti l'Ente viene invitato a rivedere la composizione del Corteo. Si interviene anche sui gruppi dei suoni e i primi riscontri sono positivi.
La Giostra è del binomio del rione Cassero: Marcello Formica su Baiardo.


1973

Marcello Formica si batte per abolire la norma che obbliga i cavalieri di Giostra a partecipare al Corteo del sabato sera e, per protesta, non partecipa alla gara.
Al Cassero, il priore Aldo Amoni ingaggia Gianfranco Ricci.
La Giostra la vince Paolo Giusti, in sella al leggendario Nabucco, per il rione Morlupo.


1974

E' l'anno della seconda trasferta romana e la Quintana, dopo il Circo Massimo, calca il campo di Piazza di Siena, in occasione degli Europei di Atletica.
A Foligno Carlino Suardi apre la taverna sotto il portico di Palazzo Candiotti.
Paolo Giusti e Nabucco del Morlupo centrano la prima "doppietta" della storia della Quintana vincendo sia a Roma che al Campo de li Giochi.


1975

Viene eliminata la diagonale a vuoto e si stabiliscono con precisione le misure del diametro interno degli anelli da utilizzare nelle tre tornate: 11 - 9 - 6.5 cm; precedentemente erano misure "forfettarie".
Il dottor Aldo Zama viene incaricato di seguire l'aspetto storico della Quintana e nasce così la prima Commissione Artistica.
E parte anche la Gara Gastronomica grazie all'intuito del regista televisivo Lino Procacci.
Al Campo la vittoria è del giovane Sergio Villa, su Sintassi, per il Rione Badia. Sergio interrompe il dominio ventennale dei "due nemici" Formica e Giusti.


1976

A Foligno intanto continuano ad arrivare i grandi personaggi della televisione ospiti della Gara Gastronomica: Maria Giovanna Elmi, Corrado, Mike Bongiorno, Gigi Proietti, Marina Morgan, che attirano l'attenzione dei folignati e fanno decollare il Concorso Gastronomico rionale.
In Campo non ce n'è per nessuno: il palio è del Pugilli grazie alle carriere velocissime di Marcello Formica e Cherie.


1977

Lino Procacci, come già in passato, non assegna il "Premio di Comportamento".
Il Contrastanga protesta e propone nuovi compiti per la Commissione Artistica e vince la Giostra con il giovane Fabio Cruciani su Alì.


1978

A Foligno, l'avvocato Ariodante Picuti è il nuovo Presidente dell'Ente Giostra.
Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio sono membri della giuria della Gara Gastronomica.
Nasce l'idea di una Quintana a maggio o a giugno, ma il vicesindaco Domenico Doni sostiene che il Comune non può garantire il necessario apporto.
Il Palio è di Piero Cruciani, in sella a Freccia, per il Rione Spada.


1979

Arriva il "Campo Prove" e nasce la Giostra della Rivincita nella terza domenica di Settembre.
La Quintana vola a Copenaghen per la Fiera del Turismo solo con pochi personaggi.
Al Campo, Mario Giacomoni frantuma il muro del minuto: in sella a Selmonsson, per il Rione Ammanniti, ferma il cronometro a 59"55°°.
La Sfida la vince Emilio Mordente, in sella a Tiberio, per il Rione La Mora, mentre la prima Rivincita è di Fabio Cruciani, in sella a Nabucco, per ii Contrastanga.


1980

In Giostra viene introdotta la somma dei tempi delle tre tornate. L'Ente acquista la sede per il Giotti e il Rione di Ciancaleoni propone di realizzare il Museo della Giostra.
Marcello Formica del Rione Pugilli corre le sue due ultime Quintane: vince la Sfida con Ringo e nella Rivincita, inseguendo il record, è vittima di una rovinosa caduta e il palio è ancora del Contrastanga, con Fabio Cruciani su Nabucco.
Si dimette il Presidente Picuti, ma ritorna sui suoi passi convinto dai dieci Priori.



1981-1990

1981

A Foligno, dopo tante accese riunioni, il Comitato Centrale chiude le frontiere e stabilisce che possono giostrare solo i cavalieri stranieri che già gareggiano per i Rioni.
Ritorna la "notte degli scherzi" che dà la stura alla grande goliardia quintanara.
Il grande Alberto Giubilo è ospite al Campo de li Giochi, e rimane affascinato dalla Giostra.
La Sfida è di Mario Giacomoni, in sella a Ursus, del Rione Ammanniti; la Rivincita è ancora di Fabio Cruciani, con Ringo, per il Contrastanga.


1982

A Foligno Anna Maria Rodante diventa presidente della Commissione Storico Artistica con il plebiscito del "Consiglio dei Cento". Anna Maria con decisione e grande impegno, in una sola estate cambia lo stile di tutti i costumi, grazie all'aiuto di sua madre, Ersilia Savina, e del costumista Alberto Malgarini.
A sorpresa, dopo essersi allenato durante l'estate per il Rione Contrastanga, Fabio Cruciani passa al Badia di Giampaolo Properzi, per un compenso di quattro milioni di Lire. Si tratta del primo Cavaliere a ricevere un compenso per la partecipazione alla Giostra della Quintana.
Il Contrastanga è costretto a ingaggiare, a pochi giorni dalla Giostra, Mauro Fondi detto "Lu Nicchiu".
Gianfranco Ricci vince la sua prima Giostra, in sella a Zirmia, per lo Spada.
Privo del necessario allenamento, Mauro Fondi del Contrastanga vince il Palio della Rivincita in sella a Stellina; per i rionali gialloblù si tratta di una "giusta vendetta".


1983

Importanti artisti sono scelti per dipingere i palii di Giostra: Pietro Annigoni e Remo Brindisi regalano due grandi opere.
Amedeo Ciancaleoni si divide tra il ruolo di Priore del Giotti e quello di Maestro di Campo.
Il presentatore Corrado è ospite della Giostra grazie ai buoni uffici del solito Lino Procacci.
Anna Maria Rodante scatena le polemiche dopo la dichiarazione in diretta RAI: "in città ci sono i quintanari e i folignati".
Sfida e Rivincita sono di Fabio Cruciani, su Veronica, per il Rione Badia del Priore Giampaolo Properzi.


1984

Aldo Zama spara a zero sulla Quintana, sostenendo che è piena di falsi storici; la Rodante si dimette e poi torna sui suoi passi.
Parte la prima convenzione con la Scuola Ippica per formare i cavalieri di Giostra.
Mauro Fondi vince la Sfida, in sella a Corallo de Florinas, per il Rione La Mora, la Rivincita è ancora del cavaliere nero, Gianfranco Ricci, con Piccolo Fiore, per il Rione Spada.
Il 5 ottobre il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, è a Foligno, ma la pioggia impedisce lo svolgimento della Giostra straordinaria organizzata per la sua visita.


1985

Muore Anita Chiucchi, la "pasionaria" del Rione Contrastanga.
Problemi finanziari nei Rioni portano alle dimissioni di Ariodante Picuti. Dimissioni respinte e via ai preparativi per il quarantennale.
Una drammatica caduta di Mauro Mazzocchi del Rione Pugilli, in sella ad Argo, causa l'irrimediabile azzoppamento del cavallo che deve essere abbattuto, e scoppia la polemica sulla sicurezza della pista.
La domenica successiva, Mazzocchi non se la sente di gareggiare, lasciando spazio all'esordiente Emanuele Filippucci.
Sfida e Rivincita sono del Rione Spada, con Gianfranco Ricci e Piccolo Fiore.


1986

Il Rione Badia non partecipa alle elezioni. Alla vice presidenza arriva Pierluigi Mingarelli, e viene fissato in un milione e mezzo di lire il tetto massimo per il rimborso spese dei cavalieri e, soprattutto, il vincolo che li lega per 18 mesi al Rione con cui hanno giostrato.
E' l'anno dello splendido Bolero IV, che porta alla vittoria il Fedele di Croce Bianca, Mauro Mazzocchi, sia nella Sfida che nella Rivincita.


1987

La Quintana ha bisogno di soldi e nasce l'idea di far pagare un biglietto a chi entra in città il sabato sera per assistere alla sfilata. L'idea rimane tale e ammirare il Corteo continua a non costare nulla.
Infuria la polemica politica perché il sindaco Stefanetti non saluta il Vescovo durante il Cerimoniale. La pioggia di critiche induce il Sindaco a chiedere un incontro a Monsignor Benedetti.
Cino Felici e Perla Blu regalano al Giotti un palio atteso ventiquattro anni; la Rivincita è del Contrastanga, con Andrea Petterini e Corsaro. Mauro Mazzocchi, nel frattempo passato al Croce Bianca, in sella a Bolero IV stabilisce il nuovo record di pista: 57"25°°.


1988

Fabio Bettoni critica il Corteo e la presidente della Commissione Artistica, Anna Maria Rodante, si dimette.
Nasce il "Palio dei Somari", quello di San Rocco, grazie al Rione Cassero.
La pista alimenta le polemiche dei cavalieri.
Inizia la leggenda di Paolo Margasini che vince Sfida e Rivincita in sella a Ettore de Perfugas per il Croce Bianca.
Paolo era stato ingaggiato il venerdì prima della Sfida, dopo la caduta di Piero Cruciani e l'infortunio di Bolero IV.


1989

Finalmente la Giostra della Quintana è inserita nel decreto sulle lotterie.
Per la prima volta si paga il biglietto (lOmila lire) per assistere al cerimoniale del sabato sera, ma i folignati lasciano vuote le tribune in Piazza.
Tengono sempre banco le polemiche sulla Pista di Gara.
La Sfida è ancora di Paolo Margasini, su Bolero IV, per il Croce Bianca, mentre la Rivincita consacra un nuovo campione: Gianluca Chicchini vince, in sella a Gordon, per il Cassero.


1990

La Lotteria Nazionale ancora non c'è e in Campo arriva invece puntuale uno striscione polemico.
Un'altra rovinosa caduta costa la vita a un cavallo: Fuego, lo splendido anglo-arabo-sardo dello Spada, montato da Gianfranco Ricci (di proprietà della scuderia Valentini-Margasini) si infortuna cadendo sulla curva piscina; viene abbattuto per la frattura di entrambe le zampe anteriori.
Il Rione Pugilli vince la Sfida con il velocissimo Emanuele Filippucci su Garrido, mentre la Rivincita e del binomio Gianni Vignoli e Malesia, per il Rione la Mora.



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