Diario di Giostra: Dal 1946 ad oggi

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Dal 1946 ad Agosto 2021 si sono corse 121 Giostre e assegnati 122 Palii (1 ex-aequo nel 1957). Di queste:

  • 2 a Roma: Olimpiadi 1960 e Campionati Europei di Atletica 1974;
  • 3 abbinate alla Lotteria Nazionale negli anni 1992, 1996 e 1997;
  • 1 edizione speciale, di solidarietà per il Comune di Norcia, il 6 ottobre 2019;
  • 3 Giostre non si sono svolte e i Palii non sono stati assegnati: 1969 a causa di un violento nubifragio, 1984 per la pioggia, edizione speciale in onore del Presidente della Repubblica Sandro Pertini e 1997 a causa del terremoto di due giorni prima;
  • 1 palio è stato revocato nella Giostra della Rivincita 2002, vinta dallo Spada, vittoria poi annullata a seguito dei controlli antidoping sul cavallo, e il Palio è stato assegnato al Rione secondo classificato: l'Ammanniti;
  • Dal 1946 al 1978 si è corsa una Giostra l’anno, ad eccezione del 1960 (Edizione Olimpica a Roma), del 1969 (Non disputata a causa di un violento nubifragio) e del 1974 (Edizione Europei di Atletica a Roma);
  • Nel 1984 si sarebbe dovuto celebrare l’arrivo a Foligno del Presidente della Repubblica Sandro Pertini con una Giostra in suo onore, ma a causa del maltempo non venne effettuata;
  • Dal 1979 al 1999 si sono corse 2 Giostre l’anno, denominate Sfida e Rivincita, la seconda e la terza Domenica di Settembre, ad eccezione degli anni 1992 – 1996 – 1997 in cui è stata corsa una Giostra aggiuntiva abbinata alla Lotteria Nazionale; nel 1997 non si è disputata la Giostra della Rivincita a causa del terremoto;
  • Dal 2000 a oggi le due Giostre si corrono a metà Giugno e a metà Settembre, la prima di Sabato sera, in notturna, la seconda di Domenica pomeriggio.

1946-1950

1946

A Foligno, per festeggiare l'80° anniversario della "Società Operaia di Mutuo Soccorso", Emilio De Pasquale suggerisce la "riesumazione" di un antico gioco cavalleresco disputato in Piazza Grande la sera del 10 febbraio 1613. "Stimolo Generoso di Virtute", così lo aveva chiamato Ettore Tesorieri, patrizio di Andria e cancelliere della Città. Tre secoli dopo De Pasquale, anche lui di Andria, non manca all'appuntamento con la storia e ci consegna la Giostra della Quintana. La Giostra doveva festeggiare solo quella ricorrenza, ma il grande successo della prima edizione ha fatto in modo che la festa si ripetesse ogni anno fino ad oggi.
La prima Giostra si disputa il 15 settembre, il regolamento è composto da 7 articoli, la pista è ovale e la statua del Dio Marte viene posizionata sulla dirittura davanti alla Tribuna Centrale. Il tempo massimo per completare il percorso è di tre minuti. La sera prima della Giostra, a Palazzo Trinci, viene letto il Bando scritto dall'avvocato Giuseppe Mancini, che invita alla concordia, per lenire le ferite lasciate dalla guerra. Subito dopo i personaggi in costume sfilano per le vie del centro cittadino tra lo stupore dei folignati. Al Campo de li Giochi i prezzi dei biglietti d'ingresso sono: 250 lire per le tribune, 100 per le gradinate e 50 per i posti al campo. Vince Gianlivio Sorbi su Isabella per il rione Croce Bianca, ed i cavalli di Giostra sono tutti rimediati sul posto. Tra loro c'è Morello, cavallo stanco e triste, che durante l'anno percorre la via che porta al cimitero trainando il carro funebre. Non vincerà mai la Giostra, ma la sua versatilità lo rende un cavallo memorabile. Non mancano le polemiche. La Gazzetta di Foligno, settimanale cattolico fondato da monsignor Michele Faloci Pulignani, concede ampio spazio alla manifestazione; l’Unità, giornale del partito comunista, critica l'organizzazione con la penna di Tito Marziale, che ricorre all'immagine del "cavallo di Troia" associandola alla Quintana, rea di aver riportato alla ribalta personaggi del passato regime. La Quintana, pensata come edizione unica, piace alla gente e viene riproposta anche l'anno successivo.
Lo straordinario successo di quel settembre '46, convinse quel pool di temerari che, forse, quella strana gara equestre, nata per scommessa, poteva avere un avvenire. I folignati, infatti, avevano accolto entusiasti la Quintana e, seppur in presenza di una città devastata, letteralmente, dalla guerra ed alle prese con una difficilissima ripresa, avevano voglia di ripartire, di creare nuove occasioni di coesione e socialità. E la Giostra della Quintana rispondeva a questa ansia di mettersi alle spalle uno dei periodi più tristi della storia della città. Ed è in questo contesto che la tenzone barocca, ovviamente declinata nella sua versione novecentesca, conobbe il suo primo cavaliere "plurivittorioso". Alberto Moretti era il suo nome; il Rione Ammanniti la sua contrada.
Certo, i "magnifici dieci" di quegli anni pioneristici, erano lontani anni luce dai binomi stellari dei giorni nostri, ma affrontare una gara come la Quintana (che ancora non conosceva "l'otto" attuale, ma un più rassicurante "zero"), con cavalli che, nella migliore delle ipotesi, fino al giorno prima della competizione erano intenti al trasporto di carretti od altro e, cosa non secondaria, cercare di infilare gli anelli, non rappresentava certamente una passeggiata. Ed Alberto Moretti fu il primo grande interprete di quei momenti. Nel 1947 il Gagliardo, in sella a "Vaporetto" (già dai nomi di questi cavalli, si intuiva la loro origine più che proletaria), regalò all'Ammaniti il primo palio della sua storia. Le cronache del tempo, la ricordano come una gara molto combattuta, giocata, fino alla fine, sul computo dei bersagli più o meno centrati. Dopo due anni di stop, nel 1950, Moretti concesse il bis. Sempre in qualità di Gagliardo dell'Ammanniti, questa volta insieme a Faro, Alberto Moretti regolò una concorrenza che cominciava a farsi più agguerrita. Era nata la prima "star" della Giostra della Quintana, il primo cavaliere di una sequela di plurivittoriosi che qualche anno più tardi, avrebbe annoverato, tra le sue fila, nomi come quelli di Marcello Formica e Paolo Giusti.
Negli anni successivi, abbandonato l'agonismo, Alberto Moretti rimase ne] mondo quintanaro nella veste autorevole di magistrato dell'Ente Giostra della Quintana. Lo ricordiamo attivissimo, sia durante il periodo di presidenza dell'ispettore Raffaeli che in quello di Ariodante Picuti, ascoltato consigliere di questi ultimi, nonché promotore ed animatore di moltissime iniziative messe in campo dall'Ente in quel periodo.
Rilevante, anche la sua monumentale raccolta di ricordi sulla Giostra. Un archivio immenso, fatti di fotografie, articoli, studi e pubblicazioni varie che amava mettere a disposizione di chi si poneva al cospetto della Quintana con il dovuto rispetto e ne volesse ricostruire la sua storia recente. Alberto Moretti è stato tutto ciò: il primo monumento vivente della Giostra della Quintana di Foligno.


1947

A Foligno nasce il primo Comitato Centrale ed il vice presidente, monsignor Luigi Faveri propone la benedizione del vescovo in Piazza per i cavalli e i cavalieri. Vengono istituite le cariche di primo magistrato e dei consoli del comune. Il primo capitano del popolo è Marcello Formica, mentre Emilio De Pasquale viene nominato primo magistrato. Maestro di Campo è Vinicio Taleri e vince la Giostra Alberto Moretti, Gagliardo del rione Ammanniti, in sella a Vaporetto.


1948

L'Ente Giostra diventa autonomo. Il Corteo diventa ancora più ricco e spettacolare grazie alla presenza di oltre 150 cavalli. Alcuni di questi hanno in groppa le bellezze folignati e sono guidati dai palafrenieri. Il campione Alberto Moretti sbaglia un anello, arriva puntuale la protesta che si concretizza nel rifiuto di sfilare a cavallo all'uscita del Campo. Vince la Giostra il Fedele di Croce Bianca, Mario Gregori su Blu, fermando il cronometro sul tempo di 1 minuto e 40 secondi.


1949

La Quintana continua la sua ascesa e molti commercianti raccolgono l'invito a promuovere la Giostra. I pittori Cristiano e Blasetti dipingono il Gonfalone dell'Ente. Vengono istituiti i Capitani di Contrada, la scelta dei costumi non sempre è rigorosa, mentre sono bellissime le bandiere e gli addobbi, e i tamburini riscuotono sempre maggior successo. Le cronache raccontano con enfasi che gli organizzatori lavorano con "slancio, fede, gioia e sacrificio". Arrivano anche le multe per indisciplina e quelle per i cavalieri, alcuni rioni pagano da 5 a 20mila lire. La Giostra è del Pertinace del Cassero, messer Agostino Ronci su Stella.


1950

La Quintana si butta alla ricerca di sponsor, ma i commercianti, gli imprenditori e gli agricoltori rispondono solo con qualche spicciolo. Viene approvato il nuovo regolamento tecnico e arriva la prima rivoluzione al Campo de li Giochi: dal tracciato ovale si passa alla pista ad otto. Vince ancora Alberto Moretti, questa volta in sella a Faro. Giulio Andreotti invia 500mila lire di contributo, somma decisamente inferiore a quella richiesta dagli organizzatori.



1951-1960

1951

Compaiono le targhe di travertino per delimitare i confini dei 10 rioni e nel Corteo fanno bella mostra di sé le prime corazze. Il Presidente dell'Ente, Colonnello Mirko Modestini registra dal notaio Agostino Salmareggi l'atto costitutivo dell'Ente Autonomo Giostra della Quintana. Marcello Formica vince la sua prima Giostra in sella a Violetta detta "Bisteccona", per il rione Croce Bianca.


1952

Il Comune decide di illuminare il suo Palazzo e Palazzo Trinci, gli altri edifici vengono illuminati grazie all’Ente Giostra. E' l'anno del nuovo regolamento tecnico, gli articoli passano da 7 a 17 ed il tempo massimo per completare la tornata viene fissato in 2 minuti e 20 secondi. Prima volta in cui si rende necessaria la terza tornata, tra Contrastanga e Spada; la Giostra la vince Remigio Cinti, Audace del rione Spada, in sella a Piccolo, futuro campione con sei allori.


1953

Il Pugilli vince la Quintana con Aurelio Ravagli su Violetta. Ravagli accetta di giostrare all'ultimo minuto, sostituendo il cavaliere titolare infortunato. Le prove del sabato sono disastrose e il nuovo Moro non infila neppure un anello. Il giorno dopo, in gara, Ravagli, in sella a Violetta, infila i 9 anelli e si ritrova a disputare la tornata di spareggio con il Giotti. Ancora tre anelli e arriva l'insperata vittoria.


1954

Nasce la prima commissione tecnica presieduta dal maresciallo Giovanni Gregori. Il nuovo organismo dovrà occuparsi della scelta dei cavalli di Giostra facendo da tramite con i proprietari. E' l'anno della prima donna Priore della storia della Quintana: guida il Contrastanga la "pasionaria" Anita Chiucchi. La Giostra è ancora del Croce Bianca con il binomio Marcello Formica e Piccolo, che fermano il cronometro sul tempo di 1'47" e 2/5.


1955

Marcello Formica "aiuta" gli ascolani a far nascere una manifestazione simile alla Quintana e una delegazione dell'Ente si reca alla prima edizione. Il Comitato Centrale cambia ancora e insieme ai 10 priori ci sono anche 9 magistrati.
Paolo Giusti esordisce nella Giostra della Quintana, con il Rione Contrastanga, ad appena 12 anni. Il giovane Furente conclude la sua prima prova al Campo de li Giochi infilando due anelli nel tempo di 2',37" e 4/5, incorrendo in una penalità di venti punti per aver concluso il percorso due secondi oltre il tempo massimo, a causa dell'uscita dal tracciato di gara. Nel presentarlo, il Priore del Rione, Anita Chiucchi, lo descrive come "un ragazzo, ma autentico cavaliere, che rimpiazzerà il posto e la tradizione lasciatagli dal padre Cruciano" (anche lui Cavaliere di Giostra per lo stesso Rione, morto colpito da un calcio del cavallo che stava addestrando). A Paolo Giusti viene concesso di gareggiare con una lancia lievemente più leggera delle altre, in considerazione della giovane età.
La vittoria è ancora di Marcello Formica, su Piccolo, per il rione Croce Bianca.


1956

Per la prima volta viene istituito il montepremi; si cercano contromisure allo strapotere di Piccolo e viene introdotto il sorteggio dei cavalli di Giostra. La vittoria tocca ancora una volta a Marcello Formica che regala il sesto palio al rione Croce Bianca.


1957

A Foligno si discute sul Corteo: i Rioni chiedono e ottengono un Corteo con transito rionale. Sfilano anche i cavalieri di Giostra, ma la loro partecipazione non è certa: un ipotetico affaticamento potrebbe compromettere la forma fisica e la concentrazione per la Gara.
Si deve ricorrere ancora alla terza tornata per stabilire il vincitore: Paolo Giusti del Contrastanga, su Rascel, conclude le tre tornate senza penalità; l’ultima con un tempo di 1’55’’ mentre Marcello Formica del Croce Bianca, su Piccolo, compie l’ultima tornata nel tempo (record) di 1’47’’, ma incorre in una penalità per "imprecisione di percorso". La cronaca della gara, inoltre, riporta che Formica, al secondo giro della terza tornata, avrebbe colpito la statua e non infilato l’anello, ma alla Giuria ne consegna comunque tre. La Gazzetta di Foligno ipotizza che l’anello, sbalzato dal braccio della Statua a causa del colpo preso, sia andato a finire addosso al Cavaliere che potè così consegnarlo alla Giuria. Formica non accetta la penalità e presenta denuncia in Tribunale, sostenuto dal Priore, Marina Gianformaggio, contro l’Ente Giostra, per "errata interpretazione del regolamento di Giostra", e querela la Gazzetta. L’Ente si difende ricordando l’inappellabilità del verdetto della Giuria ma comunque, nell’Aprile dell’anno successivo, per evitare il proseguimento dell’iter processuale, stabilisce di assegnare la vittoria "ex-aequo".
A questo punto insorge il Contrastanga, alla sua prima vittoria, rifiutandosi di riconoscere il verdetto e riconsegnando il Palio e la Coppa vinti il settembre precedente. Dopo lunghe trattative e discussioni, l’Ente Giostra fa preparare due nuovi Palii da consegnare ad entrambi i Rioni, ma Anita Chiucchi, Priore del Contrastanga, rifiuta il palio: "La vittoria", dice "non si divide con nessuno". Alla fine si raggiunge il tanto atteso accordo: un palio ciascuno ma un’inimicizia che durerà negli anni.


1958

Sul tracciato del Campo de li Giochi appaiono le bandierine che delimitano il percorso ed il regolamento subisce un'ulteriore modifica. I cavalieri di Giostra sono costretti a giostrare con parrucca, pizzetto e baffi, rigorosamente finti. Vince ancora una volta Marcello Formica in sella a Piccolo per il rione Croce Bianca.
Marcello Formica, dopo aver vinto il Palio, annuncia il ritiro. Rimarrà però fermo solo un anno, tornando a difendere i colori biancorossi nel 1960.


1959

La nuova sede dell’Ente e' in Corso Cavour, il salotto cittadino. Marcello Formica non è della partita e la Giostra torna nelle mani di Paolo Giusti, ancora in sella a Rascel, per il Contrastanga della Chiucchi.


1960

<poem> Edizione speciale della Giostra della Quintana al Circo Massimo di Roma, nell'ambito delle manifestazioni collaterali alle Olimpiadi. Vince Marcello Formica del Croce Bianca, ancora su Piccolo. A Foligno scoppia la polemica sulla nomina a Presidente dell'Ente del senatore Achille Cruciani del Movimento Sociale Italiano. Scendono in campo le forze politiche e viene nominato il senatore Giuseppe Salari. La Giostra viene vinta da Gino Ricci su Rondinella per il rione Cassero. <poem>


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