Nallo II Trinci: differenze tra le versioni

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Nallo II (... - 1321) fu il primo Signore di Foligno appartenente alla famiglia Trinci.<br>
Nallo II (... - 1321) fu il primo Signore di Foligno appartenente alla famiglia Trinci.<br>
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== Biografia e Note Storiche ==
== Biografia e Note Storiche ==
Nallo II di Trincia de' Trinci era uno dei personaggi di spicco tra i Guelfi di Foligno, e nel 1303 venne riconosciuto come loro capo. Nel 1305 sconfisse, prima in un assalto armato<ref><small>La notte del 24 giugno, le armate di Uffreduccio d'Alviano e del Conte di Coccorone (l'odierna Montefalco) nonché Gonfaloniere dei Perugini, si introdussero in città e all'alba, guidate da Nallo, assalirono il Palazzo del Comune, dove risiedeva il Gonfaloniere Corrado degli Anastasi.</small></ref>, poi in una competizione plebiscitaria, il cui risultato fu alterato con l’aiuto di vari esponenti delle famiglie nobili di Perugia e Spoleto, Corrado Anastasi, assumendo il governo della città in nome del Papa. Nallo II venne eletto Capitano del Popolo e Gonfaloniere di Giustizia (''Populus elegit in capitaneum populi Nallum domini Trincie, et ceperunt palatium populi cum turri etc…''), mentre gli Anastasi coi loro seguaci ripararono a Todi. Approfittando dell’assenza del Pontefice, che aveva spostato la Sede Pontificia in Francia, Nallo II si autoproclamò inoltre Signore di Foligno e dei suoi territori. Unanime consenso popolare salutò la nomina di Nallo; tuttavia per molto tempo ancora lo spirito ghibellino della città, che aveva degli impensati ritorni, procurò turbolenze e scontri con l'altra fazione, turbolenze forse con troppa fermezza represse dal Trinci con l'esito di provocare altre violenze tanto che lo stesso Pontefice dovette intervenire condannando l'intera città con varie pene rimesse poi da Clemente V nel 1311.<br>
Nallo II di Trincia de' Trinci era uno dei personaggi di spicco tra i Guelfi di Foligno, e nel 1303 venne riconosciuto come loro capo. Nel 1305 sconfisse, prima in un assalto armato<ref><small>La notte del 24 giugno, le armate di Uffreduccio d'Alviano e del Conte di Coccorone (l'odierna Montefalco) nonché Gonfaloniere dei Perugini, si introdussero in città e all'alba, guidate da Nallo, assalirono il Palazzo del Comune, dove risiedeva il Gonfaloniere Corrado degli Anastasi.</small></ref>, poi in una competizione plebiscitaria, il cui risultato fu alterato con l’aiuto di vari esponenti delle famiglie nobili di Perugia e Spoleto, Corrado Anastasi, assumendo il governo della città in nome del Papa. Nallo II venne eletto Capitano del Popolo e Gonfaloniere di Giustizia (''Populus elegit in capitaneum populi Nallum domini Trincie, et ceperunt palatium populi cum turri etc…''), mentre gli Anastasi coi loro seguaci ripararono a Todi. Approfittando dell’assenza del Pontefice, che aveva spostato la Sede Pontificia in Francia, Nallo II si autoproclamò inoltre Signore di Foligno e dei suoi territori. Unanime consenso popolare salutò la nomina di Nallo; tuttavia per molto tempo ancora lo spirito ghibellino della città, che aveva degli impensati ritorni, procurò turbolenze e scontri con l'altra fazione, turbolenze forse con troppa fermezza represse dal Trinci con l'esito di provocare altre violenze tanto che lo stesso Pontefice dovette intervenire condannando l'intera città con varie pene. Il 3 dicembre 1311 il pontefice Clemente V concesse loro il perdono per le violenze perpetrate ai danni dei Folignati.<br>
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Corrado Anastasi intanto, nel 1309, aiutato dai tuderti e dagli stessi fuoriusciti di Foligno e di Spoleto, era riuscito ad occupare questa città provocando un’immediata reazione di Perugia. L'Umbria si divise così in due campi avversi: da una parte la guelfa Perugia con Gubbio, Città di Castello, Camerino, Assisi, Foligno, Spello, Trevi, Montefalco, Bevagna e dall'altra parte le ghibelline Todi, Spoleto, Narni, Terni, Amelia, Sangemini. La guerra si protrasse con alterne vicende negli anni tra il 1310 e il 1313 e fu inasprita dall'intervento personale di Arrigo VII, che si era fermato a Todi nel suo viaggio di ritorno da Roma dopo l'incoronazione. Di questa favorevole occasione ne approfittò Corrado Anastasi per mettere in atto un ultimo tentativo (già ve ne erano stati due, infruttuosi) di rientrare a Foligno nel 1313. Fallito pure questo, Corrado si ritirò definitivamente a Borgo San Sepolcro, dove da lui “sorsero” gli Anastasi di quella città.<br>
Corrado Anastasi intanto, nel 1309, aiutato dai tuderti e dagli stessi fuoriusciti di Foligno e di Spoleto, era riuscito ad occupare questa città provocando un’immediata reazione di Perugia. L'Umbria si divise così in due campi avversi: da una parte la guelfa Perugia con Gubbio, Città di Castello, Camerino, Assisi, Foligno, Spello, Trevi, Montefalco, Bevagna e dall'altra parte le ghibelline Todi, Spoleto, Narni, Terni, Amelia, Sangemini. La guerra si protrasse con alterne vicende negli anni tra il 1310 e il 1313 e fu inasprita dall'intervento personale di Arrigo VII, che si era fermato a Todi nel suo viaggio di ritorno da Roma dopo l'incoronazione. Di questa favorevole occasione ne approfittò Corrado Anastasi per mettere in atto un ultimo tentativo (già ve ne erano stati due, infruttuosi) di rientrare a Foligno nel 1313. Fallito pure questo, Corrado si ritirò definitivamente a Borgo San Sepolcro, dove da lui “sorsero” gli Anastasi di quella città.<br>
Perugia, Gubbio e gli altri paesi vicini aiutarono Foligno in tale pericoloso frangente e la cittadinanza manifestò la sua piena solidarietà e fedeltà a Nallo che superò in tale modo una prova tanto decisiva per la sua Signoria che ne rimase consolidata. Questo fu anche il risultato della saggia politica adottata dal Trinci, il quale seppe inserirsi nell'ordinamento politico comunale, che non subì drastici cambiamenti, in quanto Nallo si limitò a presiedere al governo dello Stato e a regolare i rapporti tra le varie categorie di cittadini.<br>
Perugia, Gubbio e gli altri paesi vicini aiutarono Foligno in tale pericoloso frangente e la cittadinanza manifestò la sua piena solidarietà e fedeltà a Nallo che superò in tale modo una prova tanto decisiva per la sua Signoria che ne rimase consolidata. Questo fu anche il risultato della saggia politica adottata dal Trinci, il quale seppe inserirsi nell'ordinamento politico comunale, che non subì drastici cambiamenti, in quanto Nallo si limitò a presiedere al governo dello Stato e a regolare i rapporti tra le varie categorie di cittadini.<br>
Terminato questo lungo periodo di guerre, Nallo II poté dedicarsi maggiormente all’amministrazione del suo dominio ed edificò alcune cappelle nelle Chiese della città. Da sua moglie, Chiara Gabrielli, figlia di un nobile eugubino, ebbe numerosi figli.<br>
Terminato questo lungo periodo di guerre, Nallo II poté dedicarsi maggiormente all’amministrazione del suo dominio ed edificò alcune cappelle nelle Chiese della città. Da sua moglie, Chiara Gabrielli, figlia di un nobile eugubino, ebbe numerosi figli.<br>
A Nallo si deve la compilazione del primo libro degli Statuti del Comune di Foligno<ref><small>Gli Statuti emanati sotto i Trinci furono i seguenti: 1° libro da Nallo nei primi anni della sua Signoria; 2° libro da Ugolino nel 1338; 3° libro da Novello, Statuti del Popolo nel 1350; ai precedenti saranno poi aggiunte le "Costituzioni Egidiane" del Cardinale Egidio d'Albornoz il quale non intese modificare con ciò i sopradetti Statuti considerando le "Costituzioni" solo un’aggiunta ai medesimi.  Questa fu giudicata una Costituzione del tutto particolare e privilegiata giacché le "Costituzioni Egidiane" avevano ovunque valore al di sopra di ogni preesistente statuto locale cui si sostituivano.</small> </ref>: “''Statuta Comunis Fulginei''”, che manifestano chiaramente l'ispirazione dei Trinci, giacché vi si ribadisce, in  modo del tutto particolare, l’impegno all'osservanza delle costituzioni papali e la difesa dell'autorità ecclesiastica; inoltre gli statuti comunali sarebbero stati aggiornati per cancellare ogni traccia del recente passato regime ghibellino capeggiato dall’Anastasi.<br>
A Nallo si deve la compilazione del primo libro degli Statuti del Comune di Foligno<ref><small>Gli Statuti emanati sotto i Trinci furono i seguenti: 1° libro da Nallo nei primi anni della sua Signoria; 2° libro da Ugolino nel 1338; 3° libro da Novello, Statuti del Popolo nel 1350; ai precedenti saranno poi aggiunte le "Costituzioni Egidiane" del Cardinale Egidio d'Albornoz il quale non intese modificare con ciò i sopradetti Statuti considerando le "Costituzioni" solo un’aggiunta ai medesimi.  Questa fu giudicata una Costituzione del tutto particolare e privilegiata giacché le "Costituzioni Egidiane" avevano ovunque valore al di sopra di ogni preesistente statuto locale cui si sostituivano.</small> </ref>: “''Statuta Comunis Fulginei''”, che manifestano chiaramente l'ispirazione dei Trinci, giacché vi si ribadisce, in  modo del tutto particolare, l’impegno all'osservanza delle costituzioni papali e la difesa dell'autorità ecclesiastica; inoltre gli statuti comunali sarebbero stati aggiornati per cancellare ogni traccia del recente passato regime ghibellino capeggiato dall’Anastasi.<br>
Sembra che Foligno avrebbe potuto avere già i suoi Statuti a quel tempo, se Onorio III, con un suo breve del 26 agosto 1219, non avesse ordinato ai magistrati di Foligno di cancellarli perché contrari "''alla libertà, alla giurisdizione e all'onore della sede apostolica''"; ciò risulta dal "Libro delle Sottomissioni" del Comune di Perugia che testimonia come Foligno fosse già retta, nel 1201, da un regolare Statuto.<br>
Sembra che Foligno avrebbe potuto avere già i suoi Statuti a quel tempo, se Onorio III, con un suo breve del 26 agosto 1219, non avesse ordinato ai magistrati di Foligno di cancellarli perché contrari "''alla libertà, alla giurisdizione e all'onore della sede apostolica''"; ciò risulta dal "Libro delle Sottomissioni" del Comune di Perugia che testimonia come Foligno fosse già retta, nel 1201, da un regolare Statuto.<br>
Nallo mori nel 1321 e fu sepolto nella Cappella dell'Annunziata in S. Francesco, una delle tante Cappelle da lui edificate in Foligno.
Nallo mori nel 1321 e fu sepolto nella Cappella dell'Annunziata in S. Francesco, una delle tante Cappelle da lui edificate in Foligno.
[[Categoria:I Trinci]]


== Genealogia ==
== Genealogia ==
 
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! style="background: #FFCC00;"| '''Genealogia di Nallo II di Trincia de' Trinci, I° Signore di Foligno'''
! style="background: #FFCC00;"| <big>'''Genealogia dei Trinci (1/3)'''</big>
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=== Ascendenza ===
== Ascendenza ==
==== Corrado ====
=== Corrado ===
Dopo la caduta dell'Impero Romano, in Italia vennero introdotte molteplici leggi, e ciascuna famiglia aveva l'uso di indicare nei documenti pubblici la legge che seguiva. Da documenti rinvenuti, si trova che i Trinci professavano la legge longobarda. Corrado, indicato come il capostipite della casata dei Trinci che poi governarono Foligno, discendeva dai Trinci che edificarono il monastero di Santa Croce in Sassovivo, che fu capo di una cospicua congregazione di monaci sotto la regola di San Benedetto, e ne godette il padronato.<br>
Dopo la caduta dell'Impero Romano, in Italia vennero introdotte molteplici leggi, e ciascuna famiglia aveva l'uso di indicare nei documenti pubblici la legge che seguiva. Da documenti rinvenuti, si trova che i Trinci professavano la legge longobarda. Corrado, indicato come il capostipite della casata dei Trinci che poi governarono Foligno, discendeva dai Trinci che edificarono il monastero di Santa Croce in Sassovivo, che fu capo di una cospicua congregazione di monaci sotto la regola di San Benedetto, e ne godette il padronato.<br>
Fu al fianco di Papa Gregorio IX nelle contese contro Federico II di Svevia, e nel 1228 partecipò alla presa di Foligno da parte delle truppe pontificie. Quando nel 1240 Federico II penetrò in Umbria, e venne favorevolmente ricevuto a Foligno, Corrado dovette fuggire. Ebbe cinque figli: Corrado, Piacenza, Berardo, Trincia e Nallo.
Fu al fianco di Papa Gregorio IX nelle contese contro Federico II di Svevia, e nel 1228 partecipò alla presa di Foligno da parte delle truppe pontificie. Quando nel 1240 Federico II penetrò in Umbria, e venne favorevolmente ricevuto a Foligno, Corrado dovette fuggire. Ebbe cinque figli: Corrado, Piacenza, Berardo, Trincia e Nallo.


<poem>
====⇘ Nallo ====
::'''Nallo'''
Si sa soltanto che nel 1243 era vivo.
::Si sa soltanto che nel 1243 era vivo.
 
</poem>
====⇘ Piacenza ====
<br>
Sposata con Ranaldo Ranaldi.
<poem>
 
::'''Piacenza'''
====⇘ Berardo ====
::Sposata con Ranaldo Ranaldi.
Seguì il partito ghibellino, accompagnando Percivalle d'Oria alla guerra della marca d'Ancona. Dopo la battaglia di Tagliacozzo, nel Regno di Napoli, perduta nel 1268 dai ghibellini, si accostò al partito guelfo e tornò in patria.
</poem>
 
<br>
====⇘ Corrado ====
<poem>
Ghibellino, fu alla corte di Corradino di Svevia, Imperatore e Re di Sicilia, e del fratello Manfredi, reggente e successore nel Regno. Nel 1260 venne inviato, come il fratello, a sostenere il partito ghibellino nella marca d'Ancona. Dopo la morte di Manfredi, nella battaglia di Benevento nel 1266, passò all'armata navale di Corradino di Svevia contro Carlo I d'Angiò. A Tagliacozzo, nel 1268, Corradino fu catturato e quindi giustiziato da Carlo I; persa ogni speranza di far risorgere il partito ghibellino, tornò in Umbria con il fratello e aderì al partito guelfo. Nel 1288 fu Podestà di Foligno e nel 1289 fu Legato a Perugia, per comporre alcune discordie dei suoi concittadini.<br>
::'''Berardo'''
Da questo Corrado discesero:
::Seguì il partito ghibellino, accompagnando Percivalle d'Oria alla guerra della marca d'Ancona. Dopo la battaglia di Tagliacozzo, nel Regno di Napoli, perduta nel 1268 dai ghibellini, si accostò al partito guelfo e tornò in patria.
* '''Berardo''' - Fu alla presa di Assisi nel 1321
</poem>
* '''Rinaldo''' - Sposato con una Ottoni di Matelica
<br>
* '''Trincia''' - Nel 1386 fu Podestà di Firenze, si sposò due volte: con Giovanna Nicolini di Firenze e poi con Francesca degli Arcipreti di Perugia
<poem>
* '''Rinaldo''' - Fu Canonico della Cattedrale di Nocera, poi Rettore di Cassignano nell'Umbria. Vedovo della prima moglie (di cui si ignora il nome), si risposò con Concordia Ghislieri di Bologna
::'''Corrado'''
 
::Ghibellino, fu alla corte di Corradino di Svevia, Imperatore e Re di Sicilia, e del fratello Manfredi, reggente e successore nel Regno. Nel 1260 venne inviato, come il fratello, a sostenere il partito ghibellino nella marca d'Ancona. Dopo la morte di Manfredi, nella battaglia di Benevento nel 1266, passò all'armata navale di Corradino di Svevia contro Carlo I d'Angiò. A Tagliacozzo, nel 1268, Corradino fu catturato e quindi giustiziato da Carlo I; persa ogni speranza di far risorgere il partito ghibellino, tornò in Umbria con il fratello e aderì al partito guelfo. Nel 1288 fu Podestà di Foligno e nel 1289 fu Legato a Perugia, per comporre alcune discordie dei suoi concittadini.<br>
=== Trincia ===
::Da questo Corrado discesero:
::* Berardo - Fu alla presa di Assisi nel 1321
::* Rinaldo - Sposato con una Ottoni di Matelica
::* Trincia - Nel 1386 fu Podestà di Firenze, si sposò due volte: con Giovanna Nicolini di Firenze e poi con Francesca degli Arcipreti di Perugia
::* Rinaldo - Fu Canonico della Cattedrale di Nocera, poi Rettore di Cassignano nell'Umbria. Vedovo della prima moglie (di cui si ignora il nome), si risposò con Concordia Ghislieri di Bologna
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<br>
==== Trincia ====
Figlio di Corrado, Guelfo come il padre, rimase esule da Foligno fino al 1254. In quell'anno, con la benedizione di Papa Innocenzo IV, i Perugini fecero lega con i Monaldeschi di Orvieto, con gli Atti di Todi e con Bonifacio Fogliani, Rettore Pontificio del Ducato di Spoleto e nipote dello stsso Papa Innocenzo IV. Foligno fu presa e tolta ai Ghibellini, e Trincia vi fu nominato vicario del Rettore.<br>
Figlio di Corrado, Guelfo come il padre, rimase esule da Foligno fino al 1254. In quell'anno, con la benedizione di Papa Innocenzo IV, i Perugini fecero lega con i Monaldeschi di Orvieto, con gli Atti di Todi e con Bonifacio Fogliani, Rettore Pontificio del Ducato di Spoleto e nipote dello stsso Papa Innocenzo IV. Foligno fu presa e tolta ai Ghibellini, e Trincia vi fu nominato vicario del Rettore.<br>
Dieci anni dopo ne fu però espulso da Corrado degli Anastasi, capo dei Ghibellini della città. Nel 1259, Trincia riuscì ad essere eletto Podestà di Foligno, ma la cosa non gli permise di allonanare dalla città la famiglia rivale. Durante il suo governo, che non oltrepassò il limite consentito dagli Statuti, cercò di conciliare le vertenze dei propri concittadini con i Perugini (per supposte contravvenzioni ad alcuni patti risalenti al 1227), favorendo però i secondi a discapito dei primi in cambio di vsantaggi personali.<br>
Dieci anni dopo ne fu però espulso da Corrado degli Anastasi, capo dei Ghibellini della città. Nel 1259, Trincia riuscì ad essere eletto Podestà di Foligno, ma la cosa non gli permise di allonanare dalla città la famiglia rivale. Durante il suo governo, che non oltrepassò il limite consentito dagli Statuti, cercò di conciliare le vertenze dei propri concittadini con i Perugini (per supposte contravvenzioni ad alcuni patti risalenti al 1227), favorendo però i secondi a discapito dei primi in cambio di vsantaggi personali.<br>
Sposato con Caterina Ranieri di Perugia, ebbe tre figli: Nallo, Ugolino e Maddalena. Morì nel 1268.
Sposato con Caterina Ranieri di Perugia, ebbe tre figli: Nallo, Ugolino e Maddalena. Morì nel 1268.


[[Categoria:I Trinci]]
== Genealogia collaterale ==
 
=== Maddalena ===
=== Genealogia collaterale ===
==== Maddalena ====
Sorella di Nallo. Sposata con Buonconte, conte di Coccorone<ref><small>L'odierna Montefalco</small></ref>
Sorella di Nallo. Sposata con Buonconte, conte di Coccorone<ref><small>L'odierna Montefalco</small></ref>


==== Ugolino ====
=== Ugolino ===
Fratello di Nallo
Fratello di Nallo
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| [[File:Lente01.png|24px]] ''<small>Vedi Pagina dedicata:</small>'' [[Ugolino I]]
| [[File:PagDedicata.png|x30px]] ''<small>Vedi pagina dedicata:</small>'' [[Ugolino I Trinci]]
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[[Categoria:I Trinci]]
== Matrimonio e discendenza ==
Nallo II Trinci era sposato con Chiara di Cante Gabrielli di Gubbio.
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<poem style="border: 1px solid #7B7B7B; background-color: #F5FAFF; padding: 5px;">
<small>Cante dei Gabrielli di Gubbio (Gubbio, 1260 circa – Gubbio, 1335 circa), è stato un politico e condottiero italiano, appartenente alla antica famiglia dei Gabrielli di Gubbio.
Fu podestà di Firenze, Capitano generale della Lega Guelfa, Gonfaloniere pontificio, Signore di Gubbio, Pergola e Cantiano. Il suo nome è legato alle sentenze di condanna da lui emesse contro i maggiori esponenti di parte bianca<ref><small>I guelfi bianchi e i guelfi neri furono le due fazioni in cui si opposero, intorno alla fine del XIII secolo, i guelfi di Firenze, ormai il partito egemonico in città dopo la cacciata dei ghibellini.</small></ref>, tra cui Dante Alighieri, da qui fu anche detto "L'esiliatore di Dante".</small>
<small>Nella sua veste di podestà di Firenze, Cante Gabrielli emanò anche le due famose sentenze di condanna contro gente di parte bianca, tra cui Dante Alighieri: quella del 27 gennaio e quella del 10 marzo 1302, entrambe motivate dalle infamante accuse di concussione e baratteria, e registrate nel Libro del Chiodo del comune di Firenze. Con la prima sentenza Cante Gabrielli condannò Dante Alighieri, allora ambasciatore a Roma, a una multa di ottomila lire, al divieto a vita di partecipare al governo di Firenze, e all'esilio per due anni dalla Toscana, ''pro bono pacis''. Con la seconda sentenza, non avendo ottemperato a quanto stabilito in quella precedente, il poeta fu condannato al rogo (''igne comburatur sic quod moriatur''), nonché alla distruzione delle sue case e alla confisca dei suoi beni. Di fatto, la condanna equivaleva all'esilio perpetuo, per Dante come per altri tredici maggiorenti guelfi inclusi nella medesima sentenza, tra cui figurano ser Petracco, padre di Francesco Petrarca e alcuni esponenti di spicco di importanti famiglie fiorentine, tra cui quella dei Gherardini (che fu la maggiore destinataria del provvedimento per l'accusa di un trattato di alleanza con Siena), degli Altoviti e dei Falconieri.</small>
</poem>
Dall'unione di Nallo II Trinci con Chiara Gabrielli nacquero dieci  figli.


=== Discendenza ===
=== Vagnozio ===
Dall'unione con Chiara Gabrielli<ref><small>Figlia di Cante Gabrielli di Gubbio. I Gabrielli erano una famiglia feudale, tradizionalmente fedele alla Chiesa e apertamente schierata con il partito guelfo, originaria di Gubbio, considerata una delle più antiche d'Italia.</small></ref> nacquero dieci  figli.
 
==== Vagnozio ====
Sposato con Ottavia Orsini, morì nel 1350. Ebbe due figli, entrambi votati alla vita ecclesiastica.
Sposato con Ottavia Orsini, morì nel 1350. Ebbe due figli, entrambi votati alla vita ecclesiastica.


<poem>
====⇘ Francesco ====
::'''Francesco'''
Frate minore di San Francesco, poi della riforma istituita dal fratello. Morì a Foligno, con fama di uomo dotato di grande bontà.
::Frate minore di San Francesco, poi della riforma istituita dal fratello. Morì a Foligno, con fama di uomo dotato di grande bontà.
</poem>


<poem>
====⇘ Paolo ====
::'''Paolo'''
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{| style= "border: 1px solid #000000; border-radius: 5px; background-color:#f8f8f8;"
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| [[File:Lente01.png|24px]] ''<small>Vedi Pagina dedicata:</small>'' [[Beato Paoluccio Trinci]]
| [[File:PagDedicata.png|x30px]] ''<small>Vedi pagina dedicata:</small>'' [[Beato Paoluccio Trinci]]
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</poem>


==== Pietro ====
=== Pietro ===
Fu alla Corte Pontificia in Avignone, dove venne eletto Camerlengo del Sacro Collegio. Nel 1306 fu al fianco di Clemente V, Vescovo di Spoleto. Nel 1311 fu deputato, dal Concilio di Vienna, alla "collezione delle decime sopra le entrate degli ecclesiastici". Morì nel 1320.
Fu alla Corte Pontificia in Avignone, dove venne eletto Camerlengo del Sacro Collegio. Nel 1306 fu al fianco di Clemente V, Vescovo di Spoleto. Nel 1311 fu deputato, dal Concilio di Vienna, alla "collezione delle decime sopra le entrate degli ecclesiastici". Morì nel 1320.


==== Ciolo ====
=== Ciolo ===
Nel 1338 fu Podestà di Gualdo de' Cattani (Gualdo Cattaneo); sposato con Costanza di Andrea degli Atti di Todi.
Nel 1338 fu Podestà di Gualdo de' Cattani (Gualdo Cattaneo); sposato con Costanza di Andrea degli Atti di Todi.


==== Contessa ====
=== Contessa ===
Sposata con Filippo Biluardi di Foligno.
Sposata con Filippo Biluardi di Foligno.


==== Agata ====
=== Agata ===
Sposata con Lodovico Cardoli di Narni.
Sposata con Lodovico Cardoli di Narni.


==== Offredo ====
=== Offredo ===
Nel 1337 era Capitano e Giudice di Orvieto. Sposato con Cecilia da Lorzano.
Nel 1337 era Capitano e Giudice di Orvieto. Sposato con Cecilia da Lorzano.


==== Ugolino ====
=== Ugolino ===
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| [[File:Lente01.png|24px]] ''<small>Vedi Pagina dedicata:</small>'' [[Ugolino II]]
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==== Luciano ====
=== Luciano ===
Morì senza aver generato discendenti.
Morì senza aver generato discendenti.


==== Paolo ====
=== Paolo ===
Canonico di San Giovanni Profiamma, poi Canonico e Priore della Cattedrale di Foligno, fu eletto dal Clero Vescovo di Foligno nel 1326, e confermato da Papa Giovanni XXII. Nel 1340 fu ambasciatore di Robertto, Re di Napoli, presso Benedetto XII in Avignone. Nel 1352 fu amministratore del Monastero di Sassovivo. Morì nel 1363, con fama di uomo pio e caritatevole.
Canonico di San Giovanni Profiamma, poi Canonico e Priore della Cattedrale di Foligno, fu eletto dal Clero Vescovo di Foligno nel 1326, e confermato da Papa Giovanni XXII. Nel 1340 fu ambasciatore di Robertto, Re di Napoli, presso Benedetto XII in Avignone. Nel 1352 fu amministratore del Monastero di Sassovivo. Morì nel 1363, con fama di uomo pio e caritatevole.


==== Corrado ====
=== Corrado ===
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| [[File:Lente01.png|24px]] ''<small>Vedi Pagina dedicata:</small>'' [[Corrado I]]
| [[File:PagDedicata.png|x30px]] ''<small>Vedi pagina dedicata:</small>'' [[Corrado I Trinci]]
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[[Categoria:I Trinci]]
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<small>N.B.: Le immagini a corredo di queste pagine hanno uno scopo puramente illustrativo. Non sono in alcun modo collegate con l'iconografia, reale o presunta, dei fatti e dei personaggi a cui sono accostate.</small>
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== Note ==  
== Note ==  
<references />
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
<div style="column-count:3;-moz-column-count:3;-webkit-column-count:3">
<poem>
<poem>
<small>Archeo Foligno n° 2 - Marzo-Aprile 2007</small>
<small>Biografie dei Capitani Venturieri dell'Umbria - Ariodante Fabbretti - Montepulciano - 1843 - Tip. Angiolo Fumi</small>
<small>Bollettino della Pro Foligno - Anno 11º numero 2, Febbraio 2011</small>
<small>Compendio della Storia di Fuligno - Giuseppe Bragazzi - Foligno - 1858 - Tipografia Tomassini</small>
<small>Del Palazzo Trinci in Foligno - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Di Corrado Trinci, tiranno e mecenate umbro del quattrocento – Medardo Morici – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XI – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1905</small>
<small>Fragmenta Fulginatis Historiae - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Frammenti degli Annali di Spoleto dal 1305 al 1424 - Parruccio Zampolini</small>
<small>Gli affreschi del Palazzo Trinci a Foligno - Mario Salmi</small>
<small>Gli affreschi del Palazzo Trinci a Foligno - Mario Salmi</small>
<small>I Gabrielli da Gubbio e i Trinci da Foligno nella storia della Repubblica Fiorentina - G. degli Azzi</small>
<small>I Priori della Cattedrale di Foligno – Don Michele Faloci Pulignani – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XX – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1914</small>
<small>Il Vicariato dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Il Vicariato dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Le arti e le lettere alla Corte dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Prima edizione a stampa della Divina Commedia – Studi II - Piero Lai</small>
<small>Istoria della Famiglia Trinci - Durante Dorio - Foligno - 1638 - Agostino Alteri</small>
<small>Istoria della Famiglia Trinci - Durante Dorio - Foligno - 1638 - Agostino Alteri</small>
<small>Compendio della Storia di Fuligno - Giuseppe Bragazzi - Foligno - 1858 - Tipografia Tomassini</small>
<small>La Gazzetta di Foligno - 1988/89 - articoli di Federica Ferretti</small>
<small>La Gazzetta di Foligno - 1988/89 - articoli di Federica Ferretti</small>
<small>La cronaca del Trecento italiano - Carlo Ciucciovino </small>
<small>La cronaca del Trecento italiano - Carlo Ciucciovino </small>
<small>Di Corrado Trinci, tiranno ecc. – Medardo Morici – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XI – Unione Tipografica Cooperativa Perugia - 1905</small>
<small>Le arti e le lettere alla Corte dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Le concessioni del Cardinale Giovanni Vitelleschi al Comune di Foligno - Don Michele Faloci Pulignani</small>
<small>Novella cinquantesima quinta - Novelle - Matteo Bandello - Firenze - 1832 - Tipografia Borghi e compagni</small>
<small>Prima edizione a stampa della Divina Commedia Studi II - Piero Lai</small>
<small>Storia del Comune di Spoleto dal Secolo XII al XVII – Achille Sansi – Stabilimento di P. Sgariglia – Foligno - 1879</small>
<small>Storia del Comune di Spoleto dal Secolo XII al XVII – Achille Sansi – Stabilimento di P. Sgariglia – Foligno - 1879</small>
<small>Una contrastata impresa di Giacomo Trinci abate di Sassovivo (1412-1440) - Mario Sensi</small>
<small>Vita del Beato Paolo, detto Paoluccio, de' Trinci da Fuligno - – Lodovico Jacobilli - 1627 – Agostino Alteri – Foligno </small>
<small>Vite de’ Santi e Beati di Foligno – Lodovico Jacobilli – Agostino Alteri – Foligno - 1628</small>
<small>[http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale Wikipedia] per le note e le varie voci.</small>
<small>[http://www.protrevi.com/protrevi/manent.asp Pro Trevi – Famiglia Manenti]</small>
<small>[http://www.protrevi.com/protrevi/manent.asp Pro Trevi – Famiglia Manenti]</small>
[<small>http://www.wikideep.it/cat/trinci/ WikiDeep]</small>
<small>[http://www.santiebeati.it/dettaglio/90820 Santi e Beati]</small>
<small>[http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-elmi_%28Dizionario-Biografico%29/ Enciclopedia Treccani Online]</small>
<small>[http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-elmi_%28Dizionario-Biografico%29/ Enciclopedia Treccani Online]</small>
<small>I Priori della Cattedrale di Foligno – Don Michele Faloci Pulignani – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XX – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1914</small>
<small>[http://www.wikideep.it/cat/trinci/ WikiDeep]</small>
<small>[http://www.santiebeati.it/dettaglio/90820 Santi e Beati]</small>
<small>http://www.beatangelinadimarsciano.it/Paoluccio.htm</small>
<small>Vite de’ Santi e Beati di Foligno – Lodovico Jacobilli – Agostino Alteri – Foligno - 1628</small>
<small>https://www.santosepolcrofolignoonlus.it/</small>
<small>Bollettino della Pro Foligno - Anno 11º numero 2, Febbraio 2011</small>
<small>[http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale Wikipedia] per le note e le varie voci.</small>
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== Voci Correlate ==
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Versione attuale delle 09:09, 24 ott 2021

Nallo II (... - 1321) fu il primo Signore di Foligno appartenente alla famiglia Trinci.
Venne nominato Gonfaloniere di Giustizia e Capitano del Popolo il 24 giugno 1305. Morì nel 1321.

Stato
Titoli
Capitano del Popolo Gonfaloniere di Giustizia
Predecessore Successore
Corrado degli Anastasi Ugolino I de' Trinci
Inizio Signoria Fine Signoria
24 giugno 1305 1321
Ascendenza
Trincia di Corrado de' Trinci Caterina Ranieri
Consorte
Chiara di Cante Gabrielli da Gubbio
Discendenza
Vagnozio Offredo
Pietro Ugolino
Ciolo Luciano
Contessa Paolo
Agata Corrado

Biografia e Note Storiche

Nallo II di Trincia de' Trinci era uno dei personaggi di spicco tra i Guelfi di Foligno, e nel 1303 venne riconosciuto come loro capo. Nel 1305 sconfisse, prima in un assalto armato[1], poi in una competizione plebiscitaria, il cui risultato fu alterato con l’aiuto di vari esponenti delle famiglie nobili di Perugia e Spoleto, Corrado Anastasi, assumendo il governo della città in nome del Papa. Nallo II venne eletto Capitano del Popolo e Gonfaloniere di Giustizia (Populus elegit in capitaneum populi Nallum domini Trincie, et ceperunt palatium populi cum turri etc…), mentre gli Anastasi coi loro seguaci ripararono a Todi. Approfittando dell’assenza del Pontefice, che aveva spostato la Sede Pontificia in Francia, Nallo II si autoproclamò inoltre Signore di Foligno e dei suoi territori. Unanime consenso popolare salutò la nomina di Nallo; tuttavia per molto tempo ancora lo spirito ghibellino della città, che aveva degli impensati ritorni, procurò turbolenze e scontri con l'altra fazione, turbolenze forse con troppa fermezza represse dal Trinci con l'esito di provocare altre violenze tanto che lo stesso Pontefice dovette intervenire condannando l'intera città con varie pene. Il 3 dicembre 1311 il pontefice Clemente V concesse loro il perdono per le violenze perpetrate ai danni dei Folignati.

Corrado Anastasi intanto, nel 1309, aiutato dai tuderti e dagli stessi fuoriusciti di Foligno e di Spoleto, era riuscito ad occupare questa città provocando un’immediata reazione di Perugia. L'Umbria si divise così in due campi avversi: da una parte la guelfa Perugia con Gubbio, Città di Castello, Camerino, Assisi, Foligno, Spello, Trevi, Montefalco, Bevagna e dall'altra parte le ghibelline Todi, Spoleto, Narni, Terni, Amelia, Sangemini. La guerra si protrasse con alterne vicende negli anni tra il 1310 e il 1313 e fu inasprita dall'intervento personale di Arrigo VII, che si era fermato a Todi nel suo viaggio di ritorno da Roma dopo l'incoronazione. Di questa favorevole occasione ne approfittò Corrado Anastasi per mettere in atto un ultimo tentativo (già ve ne erano stati due, infruttuosi) di rientrare a Foligno nel 1313. Fallito pure questo, Corrado si ritirò definitivamente a Borgo San Sepolcro, dove da lui “sorsero” gli Anastasi di quella città.
Perugia, Gubbio e gli altri paesi vicini aiutarono Foligno in tale pericoloso frangente e la cittadinanza manifestò la sua piena solidarietà e fedeltà a Nallo che superò in tale modo una prova tanto decisiva per la sua Signoria che ne rimase consolidata. Questo fu anche il risultato della saggia politica adottata dal Trinci, il quale seppe inserirsi nell'ordinamento politico comunale, che non subì drastici cambiamenti, in quanto Nallo si limitò a presiedere al governo dello Stato e a regolare i rapporti tra le varie categorie di cittadini.
Terminato questo lungo periodo di guerre, Nallo II poté dedicarsi maggiormente all’amministrazione del suo dominio ed edificò alcune cappelle nelle Chiese della città. Da sua moglie, Chiara Gabrielli, figlia di un nobile eugubino, ebbe numerosi figli.
A Nallo si deve la compilazione del primo libro degli Statuti del Comune di Foligno[2]: “Statuta Comunis Fulginei”, che manifestano chiaramente l'ispirazione dei Trinci, giacché vi si ribadisce, in modo del tutto particolare, l’impegno all'osservanza delle costituzioni papali e la difesa dell'autorità ecclesiastica; inoltre gli statuti comunali sarebbero stati aggiornati per cancellare ogni traccia del recente passato regime ghibellino capeggiato dall’Anastasi.
Sembra che Foligno avrebbe potuto avere già i suoi Statuti a quel tempo, se Onorio III, con un suo breve del 26 agosto 1219, non avesse ordinato ai magistrati di Foligno di cancellarli perché contrari "alla libertà, alla giurisdizione e all'onore della sede apostolica"; ciò risulta dal "Libro delle Sottomissioni" del Comune di Perugia che testimonia come Foligno fosse già retta, nel 1201, da un regolare Statuto.
Nallo mori nel 1321 e fu sepolto nella Cappella dell'Annunziata in S. Francesco, una delle tante Cappelle da lui edificate in Foligno.

Genealogia

Genealogia di Nallo II di Trincia de' Trinci, I° Signore di Foligno


Ascendenza

Corrado

Dopo la caduta dell'Impero Romano, in Italia vennero introdotte molteplici leggi, e ciascuna famiglia aveva l'uso di indicare nei documenti pubblici la legge che seguiva. Da documenti rinvenuti, si trova che i Trinci professavano la legge longobarda. Corrado, indicato come il capostipite della casata dei Trinci che poi governarono Foligno, discendeva dai Trinci che edificarono il monastero di Santa Croce in Sassovivo, che fu capo di una cospicua congregazione di monaci sotto la regola di San Benedetto, e ne godette il padronato.
Fu al fianco di Papa Gregorio IX nelle contese contro Federico II di Svevia, e nel 1228 partecipò alla presa di Foligno da parte delle truppe pontificie. Quando nel 1240 Federico II penetrò in Umbria, e venne favorevolmente ricevuto a Foligno, Corrado dovette fuggire. Ebbe cinque figli: Corrado, Piacenza, Berardo, Trincia e Nallo.

⇘ Nallo

Si sa soltanto che nel 1243 era vivo.

⇘ Piacenza

Sposata con Ranaldo Ranaldi.

⇘ Berardo

Seguì il partito ghibellino, accompagnando Percivalle d'Oria alla guerra della marca d'Ancona. Dopo la battaglia di Tagliacozzo, nel Regno di Napoli, perduta nel 1268 dai ghibellini, si accostò al partito guelfo e tornò in patria.

⇘ Corrado

Ghibellino, fu alla corte di Corradino di Svevia, Imperatore e Re di Sicilia, e del fratello Manfredi, reggente e successore nel Regno. Nel 1260 venne inviato, come il fratello, a sostenere il partito ghibellino nella marca d'Ancona. Dopo la morte di Manfredi, nella battaglia di Benevento nel 1266, passò all'armata navale di Corradino di Svevia contro Carlo I d'Angiò. A Tagliacozzo, nel 1268, Corradino fu catturato e quindi giustiziato da Carlo I; persa ogni speranza di far risorgere il partito ghibellino, tornò in Umbria con il fratello e aderì al partito guelfo. Nel 1288 fu Podestà di Foligno e nel 1289 fu Legato a Perugia, per comporre alcune discordie dei suoi concittadini.
Da questo Corrado discesero:

  • Berardo - Fu alla presa di Assisi nel 1321
  • Rinaldo - Sposato con una Ottoni di Matelica
  • Trincia - Nel 1386 fu Podestà di Firenze, si sposò due volte: con Giovanna Nicolini di Firenze e poi con Francesca degli Arcipreti di Perugia
  • Rinaldo - Fu Canonico della Cattedrale di Nocera, poi Rettore di Cassignano nell'Umbria. Vedovo della prima moglie (di cui si ignora il nome), si risposò con Concordia Ghislieri di Bologna

Trincia

Figlio di Corrado, Guelfo come il padre, rimase esule da Foligno fino al 1254. In quell'anno, con la benedizione di Papa Innocenzo IV, i Perugini fecero lega con i Monaldeschi di Orvieto, con gli Atti di Todi e con Bonifacio Fogliani, Rettore Pontificio del Ducato di Spoleto e nipote dello stsso Papa Innocenzo IV. Foligno fu presa e tolta ai Ghibellini, e Trincia vi fu nominato vicario del Rettore.
Dieci anni dopo ne fu però espulso da Corrado degli Anastasi, capo dei Ghibellini della città. Nel 1259, Trincia riuscì ad essere eletto Podestà di Foligno, ma la cosa non gli permise di allonanare dalla città la famiglia rivale. Durante il suo governo, che non oltrepassò il limite consentito dagli Statuti, cercò di conciliare le vertenze dei propri concittadini con i Perugini (per supposte contravvenzioni ad alcuni patti risalenti al 1227), favorendo però i secondi a discapito dei primi in cambio di vsantaggi personali.
Sposato con Caterina Ranieri di Perugia, ebbe tre figli: Nallo, Ugolino e Maddalena. Morì nel 1268.

Genealogia collaterale

Maddalena

Sorella di Nallo. Sposata con Buonconte, conte di Coccorone[3]

Ugolino

Fratello di Nallo

Vedi pagina dedicata: Ugolino I Trinci

Matrimonio e discendenza

Nallo II Trinci era sposato con Chiara di Cante Gabrielli di Gubbio.

Cante dei Gabrielli di Gubbio (Gubbio, 1260 circa – Gubbio, 1335 circa), è stato un politico e condottiero italiano, appartenente alla antica famiglia dei Gabrielli di Gubbio.
Fu podestà di Firenze, Capitano generale della Lega Guelfa, Gonfaloniere pontificio, Signore di Gubbio, Pergola e Cantiano. Il suo nome è legato alle sentenze di condanna da lui emesse contro i maggiori esponenti di parte bianca[4], tra cui Dante Alighieri, da qui fu anche detto "L'esiliatore di Dante".

Nella sua veste di podestà di Firenze, Cante Gabrielli emanò anche le due famose sentenze di condanna contro gente di parte bianca, tra cui Dante Alighieri: quella del 27 gennaio e quella del 10 marzo 1302, entrambe motivate dalle infamante accuse di concussione e baratteria, e registrate nel Libro del Chiodo del comune di Firenze. Con la prima sentenza Cante Gabrielli condannò Dante Alighieri, allora ambasciatore a Roma, a una multa di ottomila lire, al divieto a vita di partecipare al governo di Firenze, e all'esilio per due anni dalla Toscana, pro bono pacis. Con la seconda sentenza, non avendo ottemperato a quanto stabilito in quella precedente, il poeta fu condannato al rogo (igne comburatur sic quod moriatur), nonché alla distruzione delle sue case e alla confisca dei suoi beni. Di fatto, la condanna equivaleva all'esilio perpetuo, per Dante come per altri tredici maggiorenti guelfi inclusi nella medesima sentenza, tra cui figurano ser Petracco, padre di Francesco Petrarca e alcuni esponenti di spicco di importanti famiglie fiorentine, tra cui quella dei Gherardini (che fu la maggiore destinataria del provvedimento per l'accusa di un trattato di alleanza con Siena), degli Altoviti e dei Falconieri.

Dall'unione di Nallo II Trinci con Chiara Gabrielli nacquero dieci figli.

Vagnozio

Sposato con Ottavia Orsini, morì nel 1350. Ebbe due figli, entrambi votati alla vita ecclesiastica.

⇘ Francesco

Frate minore di San Francesco, poi della riforma istituita dal fratello. Morì a Foligno, con fama di uomo dotato di grande bontà.

⇘ Paolo

Vedi pagina dedicata: Beato Paoluccio Trinci

Pietro

Fu alla Corte Pontificia in Avignone, dove venne eletto Camerlengo del Sacro Collegio. Nel 1306 fu al fianco di Clemente V, Vescovo di Spoleto. Nel 1311 fu deputato, dal Concilio di Vienna, alla "collezione delle decime sopra le entrate degli ecclesiastici". Morì nel 1320.

Ciolo

Nel 1338 fu Podestà di Gualdo de' Cattani (Gualdo Cattaneo); sposato con Costanza di Andrea degli Atti di Todi.

Contessa

Sposata con Filippo Biluardi di Foligno.

Agata

Sposata con Lodovico Cardoli di Narni.

Offredo

Nel 1337 era Capitano e Giudice di Orvieto. Sposato con Cecilia da Lorzano.

Ugolino

Vedi pagina dedicata: Ugolino II Trinci

Luciano

Morì senza aver generato discendenti.

Paolo

Canonico di San Giovanni Profiamma, poi Canonico e Priore della Cattedrale di Foligno, fu eletto dal Clero Vescovo di Foligno nel 1326, e confermato da Papa Giovanni XXII. Nel 1340 fu ambasciatore di Robertto, Re di Napoli, presso Benedetto XII in Avignone. Nel 1352 fu amministratore del Monastero di Sassovivo. Morì nel 1363, con fama di uomo pio e caritatevole.

Corrado

Vedi pagina dedicata: Corrado I Trinci

N.B.: Le immagini a corredo di queste pagine hanno uno scopo puramente illustrativo. Non sono in alcun modo collegate con l'iconografia, reale o presunta, dei fatti e dei personaggi a cui sono accostate.


Note

  1. La notte del 24 giugno, le armate di Uffreduccio d'Alviano e del Conte di Coccorone (l'odierna Montefalco) nonché Gonfaloniere dei Perugini, si introdussero in città e all'alba, guidate da Nallo, assalirono il Palazzo del Comune, dove risiedeva il Gonfaloniere Corrado degli Anastasi.
  2. Gli Statuti emanati sotto i Trinci furono i seguenti: 1° libro da Nallo nei primi anni della sua Signoria; 2° libro da Ugolino nel 1338; 3° libro da Novello, Statuti del Popolo nel 1350; ai precedenti saranno poi aggiunte le "Costituzioni Egidiane" del Cardinale Egidio d'Albornoz il quale non intese modificare con ciò i sopradetti Statuti considerando le "Costituzioni" solo un’aggiunta ai medesimi. Questa fu giudicata una Costituzione del tutto particolare e privilegiata giacché le "Costituzioni Egidiane" avevano ovunque valore al di sopra di ogni preesistente statuto locale cui si sostituivano.
  3. L'odierna Montefalco
  4. I guelfi bianchi e i guelfi neri furono le due fazioni in cui si opposero, intorno alla fine del XIII secolo, i guelfi di Firenze, ormai il partito egemonico in città dopo la cacciata dei ghibellini.

Bibliografia

Archeo Foligno n° 2 - Marzo-Aprile 2007
Biografie dei Capitani Venturieri dell'Umbria - Ariodante Fabbretti - Montepulciano - 1843 - Tip. Angiolo Fumi
Bollettino della Pro Foligno - Anno 11º numero 2, Febbraio 2011
Compendio della Storia di Fuligno - Giuseppe Bragazzi - Foligno - 1858 - Tipografia Tomassini
Del Palazzo Trinci in Foligno - Don Michele Faloci Pulignani
Di Corrado Trinci, tiranno e mecenate umbro del quattrocento – Medardo Morici – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XI – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1905
Fragmenta Fulginatis Historiae - Don Michele Faloci Pulignani
Frammenti degli Annali di Spoleto dal 1305 al 1424 - Parruccio Zampolini
Gli affreschi del Palazzo Trinci a Foligno - Mario Salmi
I Gabrielli da Gubbio e i Trinci da Foligno nella storia della Repubblica Fiorentina - G. degli Azzi
I Priori della Cattedrale di Foligno – Don Michele Faloci Pulignani – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XX – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1914
Il Vicariato dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani
Istoria della Famiglia Trinci - Durante Dorio - Foligno - 1638 - Agostino Alteri
La Gazzetta di Foligno - 1988/89 - articoli di Federica Ferretti
La cronaca del Trecento italiano - Carlo Ciucciovino
Le arti e le lettere alla Corte dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani
Le concessioni del Cardinale Giovanni Vitelleschi al Comune di Foligno - Don Michele Faloci Pulignani
Novella cinquantesima quinta - Novelle - Matteo Bandello - Firenze - 1832 - Tipografia Borghi e compagni
Prima edizione a stampa della Divina Commedia – Studi II - Piero Lai
Storia del Comune di Spoleto dal Secolo XII al XVII – Achille Sansi – Stabilimento di P. Sgariglia – Foligno - 1879
Una contrastata impresa di Giacomo Trinci abate di Sassovivo (1412-1440) - Mario Sensi
Vita del Beato Paolo, detto Paoluccio, de' Trinci da Fuligno - – Lodovico Jacobilli - 1627 – Agostino Alteri – Foligno
Vite de’ Santi e Beati di Foligno – Lodovico Jacobilli – Agostino Alteri – Foligno - 1628
Wikipedia per le note e le varie voci.
Pro Trevi – Famiglia Manenti
Santi e Beati
Enciclopedia Treccani Online
WikiDeep
http://www.beatangelinadimarsciano.it/Paoluccio.htm
https://www.santosepolcrofolignoonlus.it/

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