Ugolino II Trinci: differenze tra le versioni

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== Biografia e Note Storiche ==
== Biografia e Note Storiche ==
Il 13 gennaio 1343 morì Corrado di Nallo Trinci. Ugolino Novello, suo fratello, divenne Gonfaloniere di Giustizia e Capitano del Popolo di Foligno e ne fu Signore e Capitano Generale di parte Guelfa. Ugolino era uomo di gran prestigio: egli venne nominato Podestà da Firenze già nel 1342, ma fu costretto a declinare l’incarico e l’onore per la malattia mortale di suo fratello Corrado. Firenze lo nominò nuovamente Podestà il 20 dicembre dello stesso anno. Nel 1345, unitosi in lega con le città guelfe dell’Umbria, partecipò all’impresa di Castiglione Aretino, che si arrese ai Perugini diventando Castiglione Perugino. Nello stesso anno intervenne in una disputa tra gli abitanti di Colfiorito e quelli di Dignano, a causa dei confini nel Piano e nella valle di Pistia (Plestia); congiuntamente a Rodolfo Varani, signore di Camerino, compose amichevolmente il contenzioso e si pose la pace. Nel 1350 Ugolino promulgò il "''III Libro degli Statuti del Comune di Foligno''" e gli "''Statuti del Popolo''", e deve considerarsi il più mite della dinastia dei Trinci.<br>
Il 13 gennaio 1343 morì Corrado di Nallo Trinci. Ugolino Novello, suo fratello, divenne Gonfaloniere di Giustizia e Capitano del Popolo di Foligno e ne fu Signore e Capitano Generale di parte Guelfa. Ugolino era uomo di gran prestigio: egli venne nominato Podestà da Firenze già nel 1342, ma fu costretto a declinare l’incarico e l’onore per la malattia mortale di suo fratello Corrado. Firenze lo nominò nuovamente Podestà il 20 dicembre dello stesso anno. Nel 1345, unitosi in lega con le città guelfe dell’Umbria, partecipò all’impresa di Castiglione Aretino, che si arrese ai Perugini diventando Castiglione Perugino. Nello stesso anno intervenne in una disputa tra gli abitanti di Colfiorito e quelli di Dignano, a causa dei confini nel Piano e nella valle di Pistia (Plestia); congiuntamente a Rodolfo Varani, signore di Camerino, compose amichevolmente il contenzioso e si pose la pace. Nel 1350 Ugolino promulgò il "''III Libro degli Statuti del Comune di Foligno''" e gli "''Statuti del Popolo''", e deve considerarsi il più mite della dinastia dei Trinci.<br>
Durante la sua Signoria svolse opera costante per l'unione di tutti i Guelfi Umbri e dal 20 al 23 dicembre 1347 ospitò, nel suo palazzo di Foligno, Ludovico re di Ungheria, deciso a vendicare la morte di suo fratello Andrea, fatto uccidere da sua moglie Giovanna, Regina di Napoli, di passaggio per il territorio folignate. Ludovico lo insignì dal titolo di Cavaliere e lo condusse con sé col titolo di "Capitano di 1000 cavalli" nella guerra napoletana. Ugolino ammassò molti soldati, ai quali si aggiunsero i Perugini, guidati da Vinciolo Vincioli, e andarono al seguito del Re alla conquista del Regno di Napoli.<br>
Durante la sua Signoria svolse opera costante per l'unione di tutti i Guelfi Umbri.<br>
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Gli ambasciatori di Luigi d'Ungheria (uno di questi era il fratello bastardo del re: l'Arcivescovo di Ungheria, delle Cinquechiese), con 200 Ungheri e con i forzieri stracolmi d'oro, il 24 aprile 1347 arrivarono a Ferrara per chiedere il passaggio per il re che intendeva vendicare la morte di suo fratello Andrea, fatto uccidere da sua moglie Giovanna, Regina di Napoli. Obizzo d'Este li accolse squisitamente. L’Arcivescovo si recò poi da Mastino della Scala. Quindi passò per tutti i Signori della Romagna, e nel suo itinerario assoldò quanti più armati i suoi denari poterono comprare. Quando arrivò da Ugolino Trinci a Foligno, aveva già più di mille cavalieri. Uno degli ambasciatori tornò dal re per annunciargli che sarebbe stato ben ricevuto in tutto il suo passaggio e in Puglia. Il Vescovo delle Cinquechiese a Foligno fu ospite di Ugolino Trinci. Il tiranno di Foligno puntava sul successo di re Luigi d'Ungheria per rafforzare il proprio potere personale, infatti aveva già aiutato ser Lalle Camponeschi nella ribellione dell'Aquila. Vennero a Foligno, come ambasciatori, due giudici del seguito del Podestà di Perugia, messer Ridolfo Panciatichi di Pistoia. Anche Perugia decise per il monarca ungherese e a luglio gli inviò un contingente di militi al comando di Cecchino di messer Vinciolo Vincioli, per aiutarlo nella difesa dell'Aquila. La comitiva regale pervenne a Foligno il 20 dicembre. Qui, presso Ugolino Trinci, uno dei suoi primi alleati, lo raggiunsero ambasciatori del Papa che lo misero in guardia dall'estendere troppo la propria vendetta e dall'insignorirsi di Napoli senza l'avallo del Papa. Ma Luigi ne fece pochissimo conto.<br>
Luigi insignì Ugolino dal titolo di Cavaliere e lo condusse con sé col titolo di "Capitano di 1000 cavalli" nella guerra napoletana. Ugolino ammassò molti soldati, ai quali si aggiunsero i Perugini, guidati da Vinciolo Vincioli, e andarono al seguito del Re alla conquista del Regno di Napoli.<br>
Nel 1348 anche Foligno, come quasi tutte le città umbre, fu colpita per molti mesi dalla "peste nera", che mieté molte vittime in città e nel contado, calcolate nella ragione di oltre 100.000; fra le vittime più illustri vi fu Gentile da Foligno noto medico e autore di un trattato: "''Consilium de peste''". Riguardo tale gravissimo contagio così il Cantù ne descrisse i sintomi:  
Nel 1348 anche Foligno, come quasi tutte le città umbre, fu colpita per molti mesi dalla "peste nera", che mieté molte vittime in città e nel contado, calcolate nella ragione di oltre 100.000; fra le vittime più illustri vi fu Gentile da Foligno noto medico e autore di un trattato: "''Consilium de peste''". Riguardo tale gravissimo contagio così il Cantù ne descrisse i sintomi:  
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== Note ==  
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Ugolino II Trinci noto anche come Ugolino Novello (... – 1353) fu il quarto Signore di Foligno, dal 1343 fino alla sua morte. Era figlio di Nallo II e fratello di Corrado I, e fu seguito dal figlio Trincia a capo della Signoria. Altri suoi figli furono Corrado, anch'egli Signore di Foligno, e Rinaldo, Vescovo di Foligno. Sposato con Vittoria Montemarte, ebbe anche altri figli, tra cui Bianchina, intima amica di Santa Caterina da Siena.

Stato
Titoli
Capitano del Popolo Gonfaloniere di Giustizia
Predecessore Successore
Corrado I de' Trinci Trincia de' Trinci
Inizio Signoria Fine Signoria
13 gennaio 1343 1353
Ascendenza
Nallo II de' Trinci Chiara di Cante Gabrielli da Gubbio
Consorte
Vittoria di Petruccio da Montemarte
Discendenza
Giacomuccio Ottavia
Polissena Rinaldo
Trincia Corrado
Bianchina Nallo

Biografia e Note Storiche

Il 13 gennaio 1343 morì Corrado di Nallo Trinci. Ugolino Novello, suo fratello, divenne Gonfaloniere di Giustizia e Capitano del Popolo di Foligno e ne fu Signore e Capitano Generale di parte Guelfa. Ugolino era uomo di gran prestigio: egli venne nominato Podestà da Firenze già nel 1342, ma fu costretto a declinare l’incarico e l’onore per la malattia mortale di suo fratello Corrado. Firenze lo nominò nuovamente Podestà il 20 dicembre dello stesso anno. Nel 1345, unitosi in lega con le città guelfe dell’Umbria, partecipò all’impresa di Castiglione Aretino, che si arrese ai Perugini diventando Castiglione Perugino. Nello stesso anno intervenne in una disputa tra gli abitanti di Colfiorito e quelli di Dignano, a causa dei confini nel Piano e nella valle di Pistia (Plestia); congiuntamente a Rodolfo Varani, signore di Camerino, compose amichevolmente il contenzioso e si pose la pace. Nel 1350 Ugolino promulgò il "III Libro degli Statuti del Comune di Foligno" e gli "Statuti del Popolo", e deve considerarsi il più mite della dinastia dei Trinci.
Durante la sua Signoria svolse opera costante per l'unione di tutti i Guelfi Umbri.

Gli ambasciatori di Luigi d'Ungheria (uno di questi era il fratello bastardo del re: l'Arcivescovo di Ungheria, delle Cinquechiese), con 200 Ungheri e con i forzieri stracolmi d'oro, il 24 aprile 1347 arrivarono a Ferrara per chiedere il passaggio per il re che intendeva vendicare la morte di suo fratello Andrea, fatto uccidere da sua moglie Giovanna, Regina di Napoli. Obizzo d'Este li accolse squisitamente. L’Arcivescovo si recò poi da Mastino della Scala. Quindi passò per tutti i Signori della Romagna, e nel suo itinerario assoldò quanti più armati i suoi denari poterono comprare. Quando arrivò da Ugolino Trinci a Foligno, aveva già più di mille cavalieri. Uno degli ambasciatori tornò dal re per annunciargli che sarebbe stato ben ricevuto in tutto il suo passaggio e in Puglia. Il Vescovo delle Cinquechiese a Foligno fu ospite di Ugolino Trinci. Il tiranno di Foligno puntava sul successo di re Luigi d'Ungheria per rafforzare il proprio potere personale, infatti aveva già aiutato ser Lalle Camponeschi nella ribellione dell'Aquila. Vennero a Foligno, come ambasciatori, due giudici del seguito del Podestà di Perugia, messer Ridolfo Panciatichi di Pistoia. Anche Perugia decise per il monarca ungherese e a luglio gli inviò un contingente di militi al comando di Cecchino di messer Vinciolo Vincioli, per aiutarlo nella difesa dell'Aquila. La comitiva regale pervenne a Foligno il 20 dicembre. Qui, presso Ugolino Trinci, uno dei suoi primi alleati, lo raggiunsero ambasciatori del Papa che lo misero in guardia dall'estendere troppo la propria vendetta e dall'insignorirsi di Napoli senza l'avallo del Papa. Ma Luigi ne fece pochissimo conto.
Luigi insignì Ugolino dal titolo di Cavaliere e lo condusse con sé col titolo di "Capitano di 1000 cavalli" nella guerra napoletana. Ugolino ammassò molti soldati, ai quali si aggiunsero i Perugini, guidati da Vinciolo Vincioli, e andarono al seguito del Re alla conquista del Regno di Napoli.
Nel 1348 anche Foligno, come quasi tutte le città umbre, fu colpita per molti mesi dalla "peste nera", che mieté molte vittime in città e nel contado, calcolate nella ragione di oltre 100.000; fra le vittime più illustri vi fu Gentile da Foligno noto medico e autore di un trattato: "Consilium de peste". Riguardo tale gravissimo contagio così il Cantù ne descrisse i sintomi:

"...da noi per lo più manifestavasi febbre violenta poi delirio, stupore, insensibilità; la lingua ed il palato illividivano, fetidissimo il fiato, il sudore, le deiezioni, insaziabile la sete. A molti sopraggiungeva violenta peripneumonia con emorragie di pronto esito e macchie nere e sozzi gavaccioli rivelavano la cancrena. Alcuni cadevano come di colpo, i più perivano il primo giorno; fortunato cui succedevano ascessi esterni; ma rimedi umani non rimediavano il male ed il minimo contatto bastava a cominciarlo".

Trincia Trinci, il figlio primogenito, venne ordinato Cavaliere dal re d’Ungheria insieme a Ugolino. Secondo alcune fonti, Ugolino Trinci morì prima del 1349 e non è irrealistico pensare che la causa sia stata la peste. Provvedette comunque per tempo a quanto necessario perché Trincia gli fosse potuto succedere senza problemi alla guida di Foligno. Il 19 settembre 1346, Ugolino di Nallo Trinci appare designato come Vessillifero del Popolo, quindi Signore a tutti gli effetti di Foligno. Suo figlio Trincia risulta associato al potere. Ugolino lo fece già eleggere Gonfaloniere del Comune nel 1346 e, caso senza precedenti, un capitolo aggiunto allo Statuto Comunale riconosceva esplicitamente la Signoria dei Trinci. Silvestro Nessi, nella sua opera sulla famiglia Trinci, afferma in proposito:

"[...] difficilmente si potrà trovare qualcosa di simile per qualsiasi altra Signoria italiana, che esercitava di fatto, ma non di diritto, un eguale potere [...]".

Il capitolo aggiunto sancisce la carica di "preposto del popolo", il quale "assuma il titolo e sia da tutti appellato Vessillifero della Giustizia del Popolo di Foligno". Dopo aver decantato i meriti "degli egregi e magnifici militi signore Ugolino e signor Corrado, rispettivamente zio e fratello carnale dell’egregio e magnifico milite signore Ugolino Novello, e dei predetti Nallo e signor Corrado nipote, dei Trinci di Foligno, verisimilmente, per presunzione di natura, con la grazia di Dio, si spera e si crede fermamente in un infallibile progresso, e che allo stesso modo, per lui, essa città in giustizia e pace sia condotta e retta". Il documento continua subito con la disposizione fondamentale: "Pertanto, statuiamo e ordiniamo e, con il presente statuto e legge, confermiamo e vogliamo inviolabilmente osservare, derogando da altri statuti e ordinamenti precedentemente stabiliti, che detto nobile ed egregio milite signor Trincia, nato già dal predetto signor Ugolino del signor Nallo del signor Trincia Trinci della città di Foligno, per autorità del presente capitolo e statuto, sia e debba essere Gonfaloniere di Giustizia del Popolo di Foligno per tutti giorni della sua vita, finché esso vivrà".

Genealogia

Genealogia di Ugolino II di Nallo de' Trinci, IV° Signore di Foligno


Matrimonio e discendenza

Ugolino sposò Vittoria, figlia del conte Petruccio di Montemarte, conte di Titignano, che gli generò otto figli.

Nallo

Giacomuccio

Nel 1398 fu Podestà di Montefalco, incarico assegnatogli dal nipote, Ugolino III.

⇘ Manfredonio

⇘ Giacomo

Vedi pagina dedicata: Abate Giacomo Trinci

⇘ Lucrezia

Nel 1400 era monaca dell'ordine di San Domenico, in Santa Maria del Popolo, in Foligno, ove morì Badessa nel 1454.

Ottavia

Sposata con Antonio Merganti di Foligno.

Polissena

Sposata con Niccolò De Domo di Spoleto.

Rinaldo

Priore della Cattedrale di Foligno nel 1358. Eletto Vescovo di Foligno nel 1365, morì l'anno seguente.

Trincia

Vedi pagina dedicata: Trincia Trinci

Corrado

Vedi pagina dedicata: Corrado II Trinci

Bianchina

Vedi pagina dedicata: Bianchina Trinci

N.B.: Le immagini a corredo di queste pagine hanno uno scopo puramente illustrativo. Non sono in alcun modo collegate con l'iconografia, reale o presunta, dei fatti e dei personaggi a cui sono accostate.



Note


Bibliografia

Archeo Foligno n° 2 - Marzo-Aprile 2007
Biografie dei Capitani Venturieri dell'Umbria - Ariodante Fabbretti - Montepulciano - 1843 - Tip. Angiolo Fumi
Bollettino della Pro Foligno - Anno 11º numero 2, Febbraio 2011
Compendio della Storia di Fuligno - Giuseppe Bragazzi - Foligno - 1858 - Tipografia Tomassini
Del Palazzo Trinci in Foligno - Don Michele Faloci Pulignani
Di Corrado Trinci, tiranno e mecenate umbro del quattrocento – Medardo Morici – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XI – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1905
Fragmenta Fulginatis Historiae - Don Michele Faloci Pulignani
Frammenti degli Annali di Spoleto dal 1305 al 1424 - Parruccio Zampolini
Gli affreschi del Palazzo Trinci a Foligno - Mario Salmi
I Gabrielli da Gubbio e i Trinci da Foligno nella storia della Repubblica Fiorentina - G. degli Azzi
I Priori della Cattedrale di Foligno – Don Michele Faloci Pulignani – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XX – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1914
Il Vicariato dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani
Istoria della Famiglia Trinci - Durante Dorio - Foligno - 1638 - Agostino Alteri
La Gazzetta di Foligno - 1988/89 - articoli di Federica Ferretti
La cronaca del Trecento italiano - Carlo Ciucciovino
Le arti e le lettere alla Corte dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani
Le concessioni del Cardinale Giovanni Vitelleschi al Comune di Foligno - Don Michele Faloci Pulignani
Novella cinquantesima quinta - Novelle - Matteo Bandello - Firenze - 1832 - Tipografia Borghi e compagni
Prima edizione a stampa della Divina Commedia – Studi II - Piero Lai
Storia del Comune di Spoleto dal Secolo XII al XVII – Achille Sansi – Stabilimento di P. Sgariglia – Foligno - 1879
Una contrastata impresa di Giacomo Trinci abate di Sassovivo (1412-1440) - Mario Sensi
Vita del Beato Paolo, detto Paoluccio, de' Trinci da Fuligno - – Lodovico Jacobilli - 1627 – Agostino Alteri – Foligno
Vite de’ Santi e Beati di Foligno – Lodovico Jacobilli – Agostino Alteri – Foligno - 1628
Wikipedia per le note e le varie voci.
Pro Trevi – Famiglia Manenti
Santi e Beati
Enciclopedia Treccani Online
WikiDeep
http://www.beatangelinadimarsciano.it/Paoluccio.htm
https://www.santosepolcrofolignoonlus.it/

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