Nallo II Trinci: differenze tra le versioni

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== Note biografiche ==
== Biografia e Note Storiche ==
Era uno dei personaggi di spicco tra i Guelfi di Foligno, e nel 1303 venne riconosciuto come loro capo. A seguito della morte del Papa, Benedetto XI, e della decisione del successore, Clemente V - eletto nel conclave di Perugia ai primi di giugno del 1305 - di non abbandonare la Francia ove risiedeva, Nallo risolse di "''assoggettarsi totalmente la patria''". Forse previde l'intenzione del nuovo Papa di non venire in Italia, o forse temette che la lontananza della sede Pontificia potesse risultare dannosa per il partito guelfo; è anche probabile che volesse approfittare dell'occasione per liberarsi dalla soggezione della Chiesa.<br>
Nallo II di Trincia de' Trinci era uno dei personaggi di spicco tra i Guelfi di Foligno, e nel 1303 venne riconosciuto come loro capo. Nel 1305 sconfisse, prima in un assalto armato<ref><small>La notte del 24 giugno, le armate di Uffreduccio d'Alviano e del Conte di Coccorone (l'odierna Montefalco) nonché Gonfaloniere dei Perugini, si introdussero in città e all'alba, guidate da Nallo, assalirono il Palazzo del Comune, dove risiedeva il Gonfaloniere Corrado degli Anastasi.</small></ref>, poi in una competizione plebiscitaria, il cui risultato fu alterato con l’aiuto di vari esponenti delle famiglie nobili di Perugia e Spoleto, Corrado Anastasi, assumendo il governo della città in nome del Papa. Nallo II venne eletto Capitano del Popolo e Gonfaloniere di Giustizia (''Populus elegit in capitaneum populi Nallum domini Trincie, et ceperunt palatium populi cum turri etc…''), mentre gli Anastasi coi loro seguaci ripararono a Todi. Approfittando dell’assenza del Pontefice, che aveva spostato la Sede Pontificia in Francia, Nallo II si autoproclamò inoltre Signore di Foligno e dei suoi territori. Unanime consenso popolare salutò la nomina di Nallo; tuttavia per molto tempo ancora lo spirito ghibellino della città, che aveva degli impensati ritorni, procurò turbolenze e scontri con l'altra fazione, turbolenze forse con troppa fermezza represse dal Trinci con l'esito di provocare altre violenze tanto che lo stesso Pontefice dovette intervenire condannando l'intera città con varie pene rimesse poi da Clemente V nel 1311.<br>
La notte del 29 giugno, le armate di Uffreduccio d'Alviano e del Conte di Coccorone<ref><small>L'odierna Montefalco</small></ref> nonché Gonfaloniere dei Perugini, si introdussero in città e all'alba, guidate da Nallo, assalirono il Palazzo del Comune, dove risiedeva il Gonfaloniere Corrado degli Anastasi, costringendolo alla fuga insieme ai Ghibellini.<br>
Corrado Anastasi intanto, nel 1309, aiutato dai tuderti e dagli stessi fuoriusciti di Foligno e di Spoleto, era riuscito ad occupare questa città provocando un’immediata reazione di Perugia. L'Umbria si divise così in due campi avversi: da una parte la guelfa Perugia con Gubbio, Città di Castello, Camerino, Assisi, Foligno, Spello, Trevi, Montefalco, Bevagna e dall'altra parte le ghibelline Todi, Spoleto, Narni, Terni, Amelia, Sangemini. La guerra si protrasse con alterne vicende negli anni tra il 1310 e il 1313 e fu inasprita dall'intervento personale di Arrigo VII, che si era fermato a Todi nel suo viaggio di ritorno da Roma dopo l'incoronazione. Di questa favorevole occasione ne approfittò Corrado Anastasi per mettere in atto un ultimo tentativo (già ve ne erano stati due, infruttuosi) di rientrare a Foligno nel 1313. Fallito pure questo, Corrado si ritirò definitivamente a Borgo San Sepolcro, dove da lui “sorsero” gli Anastasi di quella città.<br>
Eletto Gonfaloniere di Giustizia e Capitano del Popolo, Nallo II si insediò di fatto come primo Signore di Foligno.<br>
Perugia, Gubbio e gli altri paesi vicini aiutarono Foligno in tale pericoloso frangente e la cittadinanza manifestò la sua piena solidarietà e fedeltà a Nallo che superò in tale modo una prova tanto decisiva per la sua Signoria che ne rimase consolidata.  Questo fu anche il risultato della saggia politica adottata dal Trinci, il quale seppe inserirsi nell'ordinamento politico comunale, che non subì drastici cambiamenti, in quanto Nallo si limitò a presiedere al governo dello Stato e a regolare i rapporti tra le varie categorie di cittadini.<br>
Il suo dominio fu inizialmente sottoposto a ripetuti attacchi da parte dei Ghibellini, guidati dagli Anastasi, ma morto Enrico VII a Buonconvento, la cui presenza in Italia aveva rianimato la fazione nemica, Nallo visse sicuro nel dominio e poté tramandarlo alla famiglia.
Terminato questo lungo periodo di guerre, Nallo II poté dedicarsi maggiormente all’amministrazione del suo dominio ed edificò alcune cappelle nelle Chiese della città. Da sua moglie, Chiara Gabrielli, figlia di un nobile eugubino, ebbe numerosi figli: Pietro, Paolo, Corrado VIII, Ugolino VIII, Luciano, Offredo II, Ciolo, Vagnotio, Agata e Contessa.<br>
A Nallo si deve la compilazione del primo libro degli Statuti del Comune di Foligno<ref><small>Gli Statuti emanati sotto i Trinci furono i seguenti: 1° libro da Nallo nei primi anni della sua Signoria; 2° libro da Ugolino nel 1338; 3° libro da Novello, Statuti del Popolo nel 1350; ai precedenti saranno poi aggiunte le "Costituzioni Egidiane" del Cardinale Egidio d'Albornoz il quale non intese modificare con ciò i sopradetti Statuti considerando le "Costituzioni" solo un’aggiunta ai medesimi.  Questa fu giudicata una Costituzione del tutto particolare e privilegiata giacché le "Costituzioni Egidiane" avevano ovunque valore al di sopra di ogni preesistente statuto locale cui si sostituivano.</small> </ref>: “''Statuta Comunis Fulginei''”, che manifestano chiaramente l'ispirazione dei Trinci, giacché vi si ribadisce, in modo del tutto particolare, l’impegno all'osservanza delle costituzioni papali e la difesa dell'autorità ecclesiastica; inoltre gli statuti comunali sarebbero stati aggiornati per cancellare ogni traccia del recente passato regime ghibellino capeggiato dall’Anastasi.<br>
Sembra che Foligno avrebbe potuto avere già i suoi Statuti a quel tempo, se Onorio III, con un suo breve del 26 agosto 1219, non avesse ordinato ai magistrati di Foligno di cancellarli perché contrari "''alla libertà, alla giurisdizione e all'onore della sede apostolica''"; ciò risulta dal "Libro delle Sottomissioni" del Comune di Perugia che testimonia come Foligno fosse già retta, nel 1201, da un regolare Statuto.<br>
Nallo mori nel 1321 e fu sepolto nella Cappella dell'Annunziata in S. Francesco, una delle tante Cappelle da lui edificate in Foligno.
 





Versione delle 08:38, 22 set 2021

Nallo II (... - 1321) fu il primo Signore di Foligno appartenente alla famiglia Trinci.
Venne nominato Gonfaloniere di Giustizia e Capitano del Popolo il 24 giugno 1305. Morì nel 1321.

Stato
Titoli
Capitano del Popolo Gonfaloniere di Giustizia
Predecessore Successore
Corrado degli Anastasi Ugolino I de' Trinci
Inizio Signoria Fine Signoria
24 giugno 1305 1321
Ascendenza
Trincia di Corrado de' Trinci Caterina Ranieri
Consorte
Chiara di Cante Gabrielli da Gubbio
Discendenza
Vagnozio Offredo
Pietro Ugolino
Ciolo Luciano
Contessa Paolo
Agata Corrado

Biografia e Note Storiche

Nallo II di Trincia de' Trinci era uno dei personaggi di spicco tra i Guelfi di Foligno, e nel 1303 venne riconosciuto come loro capo. Nel 1305 sconfisse, prima in un assalto armato[1], poi in una competizione plebiscitaria, il cui risultato fu alterato con l’aiuto di vari esponenti delle famiglie nobili di Perugia e Spoleto, Corrado Anastasi, assumendo il governo della città in nome del Papa. Nallo II venne eletto Capitano del Popolo e Gonfaloniere di Giustizia (Populus elegit in capitaneum populi Nallum domini Trincie, et ceperunt palatium populi cum turri etc…), mentre gli Anastasi coi loro seguaci ripararono a Todi. Approfittando dell’assenza del Pontefice, che aveva spostato la Sede Pontificia in Francia, Nallo II si autoproclamò inoltre Signore di Foligno e dei suoi territori. Unanime consenso popolare salutò la nomina di Nallo; tuttavia per molto tempo ancora lo spirito ghibellino della città, che aveva degli impensati ritorni, procurò turbolenze e scontri con l'altra fazione, turbolenze forse con troppa fermezza represse dal Trinci con l'esito di provocare altre violenze tanto che lo stesso Pontefice dovette intervenire condannando l'intera città con varie pene rimesse poi da Clemente V nel 1311.
Corrado Anastasi intanto, nel 1309, aiutato dai tuderti e dagli stessi fuoriusciti di Foligno e di Spoleto, era riuscito ad occupare questa città provocando un’immediata reazione di Perugia. L'Umbria si divise così in due campi avversi: da una parte la guelfa Perugia con Gubbio, Città di Castello, Camerino, Assisi, Foligno, Spello, Trevi, Montefalco, Bevagna e dall'altra parte le ghibelline Todi, Spoleto, Narni, Terni, Amelia, Sangemini. La guerra si protrasse con alterne vicende negli anni tra il 1310 e il 1313 e fu inasprita dall'intervento personale di Arrigo VII, che si era fermato a Todi nel suo viaggio di ritorno da Roma dopo l'incoronazione. Di questa favorevole occasione ne approfittò Corrado Anastasi per mettere in atto un ultimo tentativo (già ve ne erano stati due, infruttuosi) di rientrare a Foligno nel 1313. Fallito pure questo, Corrado si ritirò definitivamente a Borgo San Sepolcro, dove da lui “sorsero” gli Anastasi di quella città.
Perugia, Gubbio e gli altri paesi vicini aiutarono Foligno in tale pericoloso frangente e la cittadinanza manifestò la sua piena solidarietà e fedeltà a Nallo che superò in tale modo una prova tanto decisiva per la sua Signoria che ne rimase consolidata. Questo fu anche il risultato della saggia politica adottata dal Trinci, il quale seppe inserirsi nell'ordinamento politico comunale, che non subì drastici cambiamenti, in quanto Nallo si limitò a presiedere al governo dello Stato e a regolare i rapporti tra le varie categorie di cittadini.
Terminato questo lungo periodo di guerre, Nallo II poté dedicarsi maggiormente all’amministrazione del suo dominio ed edificò alcune cappelle nelle Chiese della città. Da sua moglie, Chiara Gabrielli, figlia di un nobile eugubino, ebbe numerosi figli: Pietro, Paolo, Corrado VIII, Ugolino VIII, Luciano, Offredo II, Ciolo, Vagnotio, Agata e Contessa.
A Nallo si deve la compilazione del primo libro degli Statuti del Comune di Foligno[2]: “Statuta Comunis Fulginei”, che manifestano chiaramente l'ispirazione dei Trinci, giacché vi si ribadisce, in modo del tutto particolare, l’impegno all'osservanza delle costituzioni papali e la difesa dell'autorità ecclesiastica; inoltre gli statuti comunali sarebbero stati aggiornati per cancellare ogni traccia del recente passato regime ghibellino capeggiato dall’Anastasi.
Sembra che Foligno avrebbe potuto avere già i suoi Statuti a quel tempo, se Onorio III, con un suo breve del 26 agosto 1219, non avesse ordinato ai magistrati di Foligno di cancellarli perché contrari "alla libertà, alla giurisdizione e all'onore della sede apostolica"; ciò risulta dal "Libro delle Sottomissioni" del Comune di Perugia che testimonia come Foligno fosse già retta, nel 1201, da un regolare Statuto.
Nallo mori nel 1321 e fu sepolto nella Cappella dell'Annunziata in S. Francesco, una delle tante Cappelle da lui edificate in Foligno.




Note

  1. La notte del 24 giugno, le armate di Uffreduccio d'Alviano e del Conte di Coccorone (l'odierna Montefalco) nonché Gonfaloniere dei Perugini, si introdussero in città e all'alba, guidate da Nallo, assalirono il Palazzo del Comune, dove risiedeva il Gonfaloniere Corrado degli Anastasi.
  2. Gli Statuti emanati sotto i Trinci furono i seguenti: 1° libro da Nallo nei primi anni della sua Signoria; 2° libro da Ugolino nel 1338; 3° libro da Novello, Statuti del Popolo nel 1350; ai precedenti saranno poi aggiunte le "Costituzioni Egidiane" del Cardinale Egidio d'Albornoz il quale non intese modificare con ciò i sopradetti Statuti considerando le "Costituzioni" solo un’aggiunta ai medesimi. Questa fu giudicata una Costituzione del tutto particolare e privilegiata giacché le "Costituzioni Egidiane" avevano ovunque valore al di sopra di ogni preesistente statuto locale cui si sostituivano.

Bibliografia

Gli affreschi del Palazzo Trinci a Foligno - Mario Salmi
Il Vicariato dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani
Le arti e le lettere alla Corte dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani
Prima edizione a stampa della Divina Commedia – Studi II - Piero Lai
Istoria della Famiglia Trinci - Durante Dorio - Foligno - 1638 - Agostino Alteri
Compendio della Storia di Fuligno - Giuseppe Bragazzi - Foligno - 1858 - Tipografia Tomassini
La Gazzetta di Foligno - 1988/89 - articoli di Federica Ferretti
La cronaca del Trecento italiano - Carlo Ciucciovino
Di Corrado Trinci, tiranno ecc. – Medardo Morici – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XI – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1905
Storia del Comune di Spoleto dal Secolo XII al XVII – Achille Sansi – Stabilimento di P. Sgariglia – Foligno - 1879
Pro Trevi – Famiglia Manenti
[http://www.wikideep.it/cat/trinci/ WikiDeep]
Enciclopedia Treccani Online
I Priori della Cattedrale di Foligno – Don Michele Faloci Pulignani – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XX – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1914
Santi e Beati
Vite de’ Santi e Beati di Foligno – Lodovico Jacobilli – Agostino Alteri – Foligno - 1628
Bollettino della Pro Foligno - Anno 11º numero 2, Febbraio 2011
Wikipedia per le note e le varie voci.


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