Nallo II Trinci: differenze tra le versioni

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* Trincia - Nel 1386 fu Podestà di Firenze, si sposò due volte: con Giovanna Nicolini di Firenze e poi con Francesca degli Arcipreti di Perugia
* Trincia - Nel 1386 fu Podestà di Firenze, si sposò due volte: con Giovanna Nicolini di Firenze e poi con Francesca degli Arcipreti di Perugia
* Rinaldo - Fu Canonico della Cattedrale di Nocera, poi Rettore di Cassignano nell'Umbria. Vedovo della prima moglie (di cui si ignora il nome), si risposò con Concordia Ghislieri di Bologna
* Rinaldo - Fu Canonico della Cattedrale di Nocera, poi Rettore di Cassignano nell'Umbria. Vedovo della prima moglie (di cui si ignora il nome), si risposò con Concordia Ghislieri di Bologna
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Sposato con Caterina Ranieri di Perugia, ebbe tre figli: Nallo, Ugolino e Maddalena. Morì nel 1268.
Sposato con Caterina Ranieri di Perugia, ebbe tre figli: Nallo, Ugolino e Maddalena. Morì nel 1268.


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=== Genealogia collaterale ===
==== Maddalena ====
Sposata con Buonconte, conte di Coccorone<ref><small>L'odierna Montefalco</small></ref>
 
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=== Discendenza ===


== Note ==  
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Versione delle 10:37, 22 set 2021

Nallo II (... - 1321) fu il primo Signore di Foligno appartenente alla famiglia Trinci.
Venne nominato Gonfaloniere di Giustizia e Capitano del Popolo il 24 giugno 1305. Morì nel 1321.

Stato
Titoli
Capitano del Popolo Gonfaloniere di Giustizia
Predecessore Successore
Corrado degli Anastasi Ugolino I de' Trinci
Inizio Signoria Fine Signoria
24 giugno 1305 1321
Ascendenza
Trincia di Corrado de' Trinci Caterina Ranieri
Consorte
Chiara di Cante Gabrielli da Gubbio
Discendenza
Vagnozio Offredo
Pietro Ugolino
Ciolo Luciano
Contessa Paolo
Agata Corrado

Biografia e Note Storiche

Nallo II di Trincia de' Trinci era uno dei personaggi di spicco tra i Guelfi di Foligno, e nel 1303 venne riconosciuto come loro capo. Nel 1305 sconfisse, prima in un assalto armato[1], poi in una competizione plebiscitaria, il cui risultato fu alterato con l’aiuto di vari esponenti delle famiglie nobili di Perugia e Spoleto, Corrado Anastasi, assumendo il governo della città in nome del Papa. Nallo II venne eletto Capitano del Popolo e Gonfaloniere di Giustizia (Populus elegit in capitaneum populi Nallum domini Trincie, et ceperunt palatium populi cum turri etc…), mentre gli Anastasi coi loro seguaci ripararono a Todi. Approfittando dell’assenza del Pontefice, che aveva spostato la Sede Pontificia in Francia, Nallo II si autoproclamò inoltre Signore di Foligno e dei suoi territori. Unanime consenso popolare salutò la nomina di Nallo; tuttavia per molto tempo ancora lo spirito ghibellino della città, che aveva degli impensati ritorni, procurò turbolenze e scontri con l'altra fazione, turbolenze forse con troppa fermezza represse dal Trinci con l'esito di provocare altre violenze tanto che lo stesso Pontefice dovette intervenire condannando l'intera città con varie pene rimesse poi da Clemente V nel 1311.
Corrado Anastasi intanto, nel 1309, aiutato dai tuderti e dagli stessi fuoriusciti di Foligno e di Spoleto, era riuscito ad occupare questa città provocando un’immediata reazione di Perugia. L'Umbria si divise così in due campi avversi: da una parte la guelfa Perugia con Gubbio, Città di Castello, Camerino, Assisi, Foligno, Spello, Trevi, Montefalco, Bevagna e dall'altra parte le ghibelline Todi, Spoleto, Narni, Terni, Amelia, Sangemini. La guerra si protrasse con alterne vicende negli anni tra il 1310 e il 1313 e fu inasprita dall'intervento personale di Arrigo VII, che si era fermato a Todi nel suo viaggio di ritorno da Roma dopo l'incoronazione. Di questa favorevole occasione ne approfittò Corrado Anastasi per mettere in atto un ultimo tentativo (già ve ne erano stati due, infruttuosi) di rientrare a Foligno nel 1313. Fallito pure questo, Corrado si ritirò definitivamente a Borgo San Sepolcro, dove da lui “sorsero” gli Anastasi di quella città.
Perugia, Gubbio e gli altri paesi vicini aiutarono Foligno in tale pericoloso frangente e la cittadinanza manifestò la sua piena solidarietà e fedeltà a Nallo che superò in tale modo una prova tanto decisiva per la sua Signoria che ne rimase consolidata. Questo fu anche il risultato della saggia politica adottata dal Trinci, il quale seppe inserirsi nell'ordinamento politico comunale, che non subì drastici cambiamenti, in quanto Nallo si limitò a presiedere al governo dello Stato e a regolare i rapporti tra le varie categorie di cittadini.
Terminato questo lungo periodo di guerre, Nallo II poté dedicarsi maggiormente all’amministrazione del suo dominio ed edificò alcune cappelle nelle Chiese della città. Da sua moglie, Chiara Gabrielli, figlia di un nobile eugubino, ebbe numerosi figli.
A Nallo si deve la compilazione del primo libro degli Statuti del Comune di Foligno[2]: “Statuta Comunis Fulginei”, che manifestano chiaramente l'ispirazione dei Trinci, giacché vi si ribadisce, in modo del tutto particolare, l’impegno all'osservanza delle costituzioni papali e la difesa dell'autorità ecclesiastica; inoltre gli statuti comunali sarebbero stati aggiornati per cancellare ogni traccia del recente passato regime ghibellino capeggiato dall’Anastasi.
Sembra che Foligno avrebbe potuto avere già i suoi Statuti a quel tempo, se Onorio III, con un suo breve del 26 agosto 1219, non avesse ordinato ai magistrati di Foligno di cancellarli perché contrari "alla libertà, alla giurisdizione e all'onore della sede apostolica"; ciò risulta dal "Libro delle Sottomissioni" del Comune di Perugia che testimonia come Foligno fosse già retta, nel 1201, da un regolare Statuto.
Nallo mori nel 1321 e fu sepolto nella Cappella dell'Annunziata in S. Francesco, una delle tante Cappelle da lui edificate in Foligno.

Genealogia

Genealogia dei Trinci (1/3)
File:Genealogia01.jpg

Ascendenza

Corrado

Dopo la caduta dell'Impero Romano, in Italia vennero introdotte molteplici leggi, e ciascuna famiglia aveva l'uso di indicare nei documenti pubblici la legge che seguiva. Da documenti rinvenuti, si trova che i Trinci professavano la legge longobarda. Corrado, indicato come il capostipite della casata dei Trinci che poi governarono Foligno, discendeva dai Trinci che edificarono il monastero di Santa Croce in Sassovivo, che fu capo di una cospicua congregazione di monaci sotto la regola di San Benedetto, e ne godette il padronato.
Fu al fianco di Papa Gregorio IX nelle contese contro Federico II di Svevia, e nel 1228 partecipò alla presa di Foligno da parte delle truppe pontificie. Quando nel 1240 Federico II penetrò in Umbria, e venne favorevolmente ricevuto a Foligno, Corrado dovette fuggire. Ebbe cinque figli: Corrado, Piacenza, Berardo, Trincia e Nallo.

Nallo

Si sa soltanto che nel 1243 era vivo.

Piacenza

Sposata con Ranaldo Ranaldi.

Berardo

Seguì il partito ghibellino, accompagnando Percivalle d'Oria alla guerra della marca d'Ancona. Dopo la battaglia di Tagliacozzo, nel Regno di Napoli, perduta nel 1268 dai ghibellini, si accostò al partito guelfo e tornò in patria.

Corrado

Ghibellino, fu alla corte di Corradino di Svevia, Imperatore e Re di Sicilia, e del fratello Manfredi, reggente e successore nel Regno. Nel 1260 venne inviato, come il fratello, a sostenere il partito ghibellino nella marca d'Ancona. Dopo la morte di Manfredi, nella battaglia di Benevento nel 1266, passò all'armata navale di Corradino di Svevia contro Carlo I d'Angiò. A Tagliacozzo, nel 1268, Corradino fu catturato e quindi giustiziato da Carlo I; persa ogni speranza di far risorgere il partito ghibellino, tornò in Umbria con il fratello e aderì al partito guelfo. Nel 1288 fu Podestà di Foligno e nel 1289 fu Legato a Perugia, per comporre alcune discordie dei suoi concittadini.
Da questo Corrado discesero:

  • Berardo - Fu alla presa di Assisi nel 1321
  • Rinaldo - Sposato con una Ottoni di Matelica
  • Trincia - Nel 1386 fu Podestà di Firenze, si sposò due volte: con Giovanna Nicolini di Firenze e poi con Francesca degli Arcipreti di Perugia
  • Rinaldo - Fu Canonico della Cattedrale di Nocera, poi Rettore di Cassignano nell'Umbria. Vedovo della prima moglie (di cui si ignora il nome), si risposò con Concordia Ghislieri di Bologna

Trincia

Figlio di Corrado, Guelfo come il padre, rimase esule da Foligno fino al 1254. In quell'anno, con la benedizione di Papa Innocenzo IV, i Perugini fecero lega con i Monaldeschi di Orvieto, con gli Atti di Todi e con Bonifacio Fogliani, Rettore Pontificio del Ducato di Spoleto e nipote dello stsso Papa Innocenzo IV. Foligno fu presa e tolta ai Ghibellini, e Trincia vi fu nominato vicario del Rettore.
Dieci anni dopo ne fu però espulso da Corrado degli Anastasi, capo dei Ghibellini della città. Nel 1259, Trincia riuscì ad essere eletto Podestà di Foligno, ma la cosa non gli permise di allonanare dalla città la famiglia rivale. Durante il suo governo, che non oltrepassò il limite consentito dagli Statuti, cercò di conciliare le vertenze dei propri concittadini con i Perugini (per supposte contravvenzioni ad alcuni patti risalenti al 1227), favorendo però i secondi a discapito dei primi in cambio di vsantaggi personali.
Sposato con Caterina Ranieri di Perugia, ebbe tre figli: Nallo, Ugolino e Maddalena. Morì nel 1268.

Genealogia collaterale

Maddalena

Sposata con Buonconte, conte di Coccorone[3]

Ugolino

Vedi Pagina dedicata: Ugolino I

Discendenza

Note

  1. La notte del 24 giugno, le armate di Uffreduccio d'Alviano e del Conte di Coccorone (l'odierna Montefalco) nonché Gonfaloniere dei Perugini, si introdussero in città e all'alba, guidate da Nallo, assalirono il Palazzo del Comune, dove risiedeva il Gonfaloniere Corrado degli Anastasi.
  2. Gli Statuti emanati sotto i Trinci furono i seguenti: 1° libro da Nallo nei primi anni della sua Signoria; 2° libro da Ugolino nel 1338; 3° libro da Novello, Statuti del Popolo nel 1350; ai precedenti saranno poi aggiunte le "Costituzioni Egidiane" del Cardinale Egidio d'Albornoz il quale non intese modificare con ciò i sopradetti Statuti considerando le "Costituzioni" solo un’aggiunta ai medesimi. Questa fu giudicata una Costituzione del tutto particolare e privilegiata giacché le "Costituzioni Egidiane" avevano ovunque valore al di sopra di ogni preesistente statuto locale cui si sostituivano.
  3. L'odierna Montefalco

Bibliografia

Gli affreschi del Palazzo Trinci a Foligno - Mario Salmi
Il Vicariato dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani
Le arti e le lettere alla Corte dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani
Prima edizione a stampa della Divina Commedia – Studi II - Piero Lai
Istoria della Famiglia Trinci - Durante Dorio - Foligno - 1638 - Agostino Alteri
Compendio della Storia di Fuligno - Giuseppe Bragazzi - Foligno - 1858 - Tipografia Tomassini
La Gazzetta di Foligno - 1988/89 - articoli di Federica Ferretti
La cronaca del Trecento italiano - Carlo Ciucciovino
Di Corrado Trinci, tiranno ecc. – Medardo Morici – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XI – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1905
Storia del Comune di Spoleto dal Secolo XII al XVII – Achille Sansi – Stabilimento di P. Sgariglia – Foligno - 1879
Pro Trevi – Famiglia Manenti
[http://www.wikideep.it/cat/trinci/ WikiDeep]
Enciclopedia Treccani Online
I Priori della Cattedrale di Foligno – Don Michele Faloci Pulignani – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XX – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1914
Santi e Beati
Vite de’ Santi e Beati di Foligno – Lodovico Jacobilli – Agostino Alteri – Foligno - 1628
Bollettino della Pro Foligno - Anno 11º numero 2, Febbraio 2011
Wikipedia per le note e le varie voci.


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