I Trinci nella Chiesa: differenze tra le versioni
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=== Giacomo Trinci === | === Giacomo Trinci === | ||
Figlio di Giacomuccio Trinci, nipote di Trincia e Corrado II.<br> | |||
Nel 1392 era monaco di Santa Croce in Sassovivo; nel 1402 Priore di Sant'Egidio in Orvieto; nel 1405 Priore di San Giacomo a Orte; nel 1410 Priore di San Liberato in Mugnano. Nel 1411 fu eletto, da suo cugino Ugolino III, Abate di Sassovivo. Nel 1421 Papa Martino V lo costituì collettore di un'imposta sullo Stato Ecclesiastico. Nel 1424 fu eletto Rettore della Sabina; nel 1426 fu Governatore di Rieti, nel 1427 venne eletto commendatario del monastero dei Santi Fedanzio e Terenzio, nella diocesi di Todi.<br> | Nel 1392 era monaco di Santa Croce in Sassovivo; nel 1402 Priore di Sant'Egidio in Orvieto; nel 1405 Priore di San Giacomo a Orte; nel 1410 Priore di San Liberato in Mugnano. Nel 1411 fu eletto, da suo cugino Ugolino III, Abate di Sassovivo. Nel 1421 Papa Martino V lo costituì collettore di un'imposta sullo Stato Ecclesiastico. Nel 1424 fu eletto Rettore della Sabina; nel 1426 fu Governatore di Rieti, nel 1427 venne eletto commendatario del monastero dei Santi Fedanzio e Terenzio, nella diocesi di Todi.<br> | ||
Aveva acquistato il castello di Penna, nella diocesi di Amelia, e avuto in dono, da Martino V, il castello di Andolina, nella diocesi di Nocera.<br> | Aveva acquistato il castello di Penna, nella diocesi di Amelia, e avuto in dono, da Martino V, il castello di Andolina, nella diocesi di Nocera.<br> | ||
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Deciso a vendicarsi di Corrado, che non l'aveva difeso come avrebbe desiderato, nel 1439 si unì al Cardinale Vitelleschi per tradire Corrado e partecipare quindi attivamente alla rovina della propria famiglia. Ma le cose non andarono tutte secondo i suoi piani: venne arrestato dal Cardinale e tradotto nel carcere di Tor di Nona, a Roma, dove morì nel 1442. | Deciso a vendicarsi di Corrado, che non l'aveva difeso come avrebbe desiderato, nel 1439 si unì al Cardinale Vitelleschi per tradire Corrado e partecipare quindi attivamente alla rovina della propria famiglia. Ma le cose non andarono tutte secondo i suoi piani: venne arrestato dal Cardinale e tradotto nel carcere di Tor di Nona, a Roma, dove morì nel 1442. | ||
=== Lucrezia Trinci === | |||
Figlia di Giacomuccio Trinci, nipote di Trincia e Corrado II, sorella di Giacomo.<br> | |||
Nel 1400 era monaca dell'ordine di San Domenico, in Santa Maria del Popolo, in Foligno, ove morì Badessa nel 1454. | |||
=== Antonio Trinci === | |||
Figlio di Ugolino III Trinci e Costanza Orsini, fratello di Corrado III e Niccolò Trincia.<br> | |||
Nel 1414 era Canonico della Cattedrale di Foligno e Priore di San Giovanni Profiamma; monaco di Sassovivo nel 1415; nel 1418 fu eletto, da Papa Martino V, Abate commendatario del monastero di San Crispoldo dell'ordine di San Benedetto nel piano di Bettona. Morì intorno al 1430. | |||
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Versione delle 10:25, 15 ott 2021
Allora i Trinci erano nel maggior splendore della loro potenza, e come nel campo civile godevano la supremazia incontestata quali Vicarii della Chiesa Romana, così nel campo ecclesiastico erano in possesso dei primi posti. Erano loro i migliori benefìci, e abbiamo veduto succedersi diversi Priori nel Duomo, e quattro Vescovi, anche se l'ultimo di questi fu un intruso.
I Trinci Vescovi di Foligno
Dal testo "I Priori della Cattedrale di Foligno" di Monsignor Michele Faloci Pulignani, abbiamo una documentazione di come venivano eletti i Vescovi in quel periodo:
Si sa che fino al sec. XIV il Priore[1] e il Capitolo[2] sceglievano il soggetto, e lo presentavano al Papa, il quale lo eleggeva, e lo investiva del Beneficio Episcopale. Era stato eletto Vescovo Federico Frezzi di Foligno, Domenicano, il 16 Febbraio del 1404. Uno dei famigli di Ugolino III Trinci, Signore di Foligno, dinanzi all'altar maggiore della Chiesa di S. Domenico, presentò la Bolla pontificia di nomina al neo-eletto. [...] Il giorno 13 prese possesso, e il giorno 17 fu consacrato nella Cattedrale, nella quale "praefatus dominus episcopus, in sua consecratione iuravit per animam suam, ponendo manum suam supra pectus suum, iuxta formam iuramenti literarum apostolicarum praesentibus domino Venerabili viro Domino Raynaldo Corradi priore maioris Ecclesiae Fulgin. D. Luca Matheoli, D. Iacobo Berti, Canonicis etc."
Paolo Trinci
Paolo Trinci, figlio di Nallo II Trinci e Chiara Gabrielli, nipote di Ugolino I, fratello di Corrado I e Ugolino II, zio di Trincia e di Corrado II, fu Vescovo di Foligno dal 16 agosto 1326 al 1363, anno in cui morì.
Venne eletto Vescovo dal Clero di Foligno il 22 luglio 1326, e confermato da Papa Giovanni XXII il 16 agosto dello stesso anno. La documentazione rinvenuta ci dice che aveva ventisette anni al momento della sua elezione (27 annum agens). Secondo il Dorio e lo Jacobilli, egli fu precedentemente "Canonico della Basilica di San Giovanni Profiamma, e poi Canonico e Priore della Cattedrale di Foligno" dal 1307 al 1326; questa affermazione, nota Monsignor Faloci-Pulignani, è poco credibile, in quanto Paolo Trinci avrebbe avuto otto anni quando sarebbe stato eletto Priore. In aggiunta a questo, nel documento che ne attesta l'elezione a Vescovo, è indicato come "Canonicus Fulginei in minoribus constitutus", cioè era un Canonico[3] del grado più semplice.
Rinaldo Trinci I
Rinaldo Trinci I, figlio di Ugolino II Trinci e Vittoria Montemarte, fratello di Trincia e di Corrado II, nipote del Vescovo Paolo Trinci, zio di Ugolino III e di Giacomo Trinci, che fu Abate del Monastero di S. Croce in Sassovivo, fu Vescovo di Foligno dal 25 marzo 1363 al 1364, anno in cui morì.
Fu Priore di San Feliciano dal 1358 al 1363, anno in cui morì il Vescovo Paolo Trinci. Non indugiarono i Canonici a eleggere il successore, e il 20 marzo di quest'anno scelsero il nipote del Vescovo Paolo, Rinaldo, che fu confermato il 25 marzo dal Papa Urbano V. Era ancora Diacono[4], ma morì poco tempo dopo, poiché il 25 Gennaio dell'anno seguente, lo stesso Papa aveva confermato come suo successore il Vescovo Giovanni Angeletti.
Onofrio Trinci
Onofrio Trinci, figlio di Trincia Trinci e Giacoma d'Este, fratello di Ugolino III, nipote di Corrado II e del Vescovo Rinaldo, zio di Niccolò Trincia e Corrado III, fu Vescovo di Foligno dal 3 settembre 1397 al 2 aprile 1403, quando morì.
Il 29 settembre del 1400 presenziò alla nomina di Rinaldo di Corrado III Trinci (Futuro Vescovo "intruso" di Foligno), quindi suo pronipote, a Priore della Cattedrale di Foligno.
Rinaldo Trinci II
Rinaldo Trinci II, figlio di Corrado III Trinci e Costanza "Tanza" Orsini, nipote di Niccolò Trincia Trinci, fu fatto eleggere "a viva forza" Vescovo di Foligno da suo padre nel 1437. Pur non riconosciuto da Papa Eugenio IV, che aveva invece eletto Cristoforo Boscari, monaco di Sassovivo, rimase al governo della diocesi fino alla caduta della sua famiglia, nel settembre 1439.
Fu Priore di San Magno e Canonico della Cattedrale di Foligno nel 1398. Il 29 settembre 1400, dopo la morte del suo predecessore, i Canonici si radunarono in Capitolo, e non essendosi probabilmente trovati d'accordo nella scelta, la delegarono al Vicario del Vescovo D. Paolo Colutii, il quale scelse "D. Raynaldum Corradi de Trinciis". L'atto legale, secondo lo Jacobilli, fu rogato il 1° Ottobre, e in esso si legge che questa nomina ebbe luogo nel Coro della Cattedrale, alla presenza del Vescovo Onofrio Trinci, il quale sedeva nella sua Cattedra Episcopale.
Il 16 febbraio 1404 presenziò all'elezione del nuovo vescovo, Federico Frezzi.
Egli rinunciò alla carica di Priore prima del 15 marzo 1407, perchè un documento rinvnuto che porta quella data, è a firma del suo successore, Paolo Palmaroni. Nel 1430 fu eletto Priore di S. Salvatore, fino ai fatti già citati del 1437.
Rinaldo Trinci è una figura notevole di quei tempi, per la parte presa nelle vicende politiche di quella famiglia, con la quale divise la gloria e la catastrofe. Egli unì il suo nome alla campana maggiore del Duomo, la quale ebbe una storia singolare:
Il 7 Marzo 1402, d'accordo con i suoi Canonici, deliberò di stornare un fondo della Chiesa per provvederla di questa campana maggiore, ma il lavoro non si compì che nel 1438, quando egli non era più Priore, ma quando i Canonici, alla vigilia della rovina della famiglia, lo avevano eletto Vescovo di Foligno. La campana doveva essere un monumento religioso, patriottico, artistico. Vi erano le immagini della Madonna, di S. Feliciano, di S. Michele, di S. Pietro Crisci, vi era il blasone dei Trinci, e vi si leggeva questa iscrizione: "Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat. Hoc opus factum fuit tempore Dni[5] Raynaldi de Trincis Electi Fulgin. MCCCCXXXVIII, Mentem sanctam Spontaneam. Honorem. Deo et Patriae Liberatione. Christus Fa. Ioanes Simonis ...".
La campana pesava 8.500 libbre e in quell'anno 1438, quando i Folignati ebbero il sopravvento sugli Spoletini nella guerra per la liberazione dell'Abate Tomacelli[6], tra i trofei che portarono in Foligno dall'espugnata Spoleto, portarono anche il martello della campana maggiore del Comune di quella città. Il martello "fu posto nella campana maggiore di San Feliciano nostro"; dopo la pace del 1444 gli Spoletini riebbero il loro batocco.
I Trinci Priori della Cattedrale
Corrado Trinci
Priore della Cattedrale di San Feliciano in Foligno dal 1224 al 1225. Di lui lo Jacobilli scrive: "Corrado, figlio di Trincio Trinci, Capo della fattione Ecclessiastica di Foligno, fu del 1224 creato Priore di questa Catedrale, essendo Canonici Adamo, Anselmo, Bonascentre, e Filippo di Foligno".
Teoduccio Trinci
Priore della Cattedrale di San Feliciano in Foligno dal 1326 al 1334, ne ignoriamo ascendenza e parentele.
Fu eretta a suo tempo nella Chiesa Cattedrale la "Compagnia della Carità", detta dei Preti, nella Cappella del Beato Pietro Crisci, e ne fu fondatore Corradino di Rinalduccio Trinci, Canonico della Cattedrale, e Priore di S. Salvatore. La fondazione della Cappella fu approvata da Paolo Trinci Vescovo di Foligno, ma non esistono più né le tavole di fondazione, né l'approvazione vescovile. Il pio istituto, con oneri di carità e di religione, sali a tale prestigio che, durante il XIV, il XV e parte del XVI secolo, nella maggior parte dei testamenti si faceva sempre un legato a questa Società. Ad essa diede forma legale il Vescovo Bettini, nella seconda metà del XV secolo.
Ruggero Trinci
Priore della Cattedrale di San Feliciano in Foligno dal 1347 al 1358. Di questo Priore così scrive il Dorio: "Ruggiere primogenito del sopranominato Berardo 15 (Trinci) detto settimo, fu del 1316 eletto Canonico della Collegiata Chiesa di S. Salvatore; del 1319 Canonico della Collegiata Chiesa di S. Giovanni Profiamma^ e del 1347 Priore della Cattedrale di Foligno; e morì in tal dignità l'an. 1358".
Dovrebbe trattarsi del figlio di Berardo di Corrado Trinci, il quale era fratello di Trincia, padre del primo Gonfaloniere Nallo II; in altre parole, un lontano parente dei Trinci Signori di Foligno.
Il suo nome compare in una sentenza del 21 Febbraio 1356:
Era sorta una sommossa popolare degli abitanti di Limigiano contro il Monastero di S. Angelo eretto in quel Castello, ed appartenente ai Monaci di Sassovivo. Quegli abitanti avevano invaso armata mano il Monastero, avevano ucciso l'Abate Francesco ed alcuni Monaci, ed avevano messo tutto a sacco e a fuoco. Fu incaricato dalla S. Sede a far processo a quei facinorosi il Priore Ruggero, e poiché dagli atti risultarono vere quelle ribalderie, egli li condannò, li scomunicò, e li sottopose nella sua veste di delegato della S. Sede ad altre gravi pene. La sua sentenza ha la data 21 Febbraio 1356, ed esistono gli atti con i quali gli uomini di Limigiano ricorsero contro questa sentenza, che ad essi parve ingiusta.
Michele Faloci Pulignani - I Priori della Cattedrale di Foligno.
Nell'anno 1355 questo Priore ricevette un altro incarico politico-religioso di molto valore. Gli Spoletini erano in discordia tra loro, e il Cardinale Egidio Albornoz non trovò altro modo di conciliarli, che chiamarli dinanzi a sé. Ne fece citare oltre seicento, e la citazione ordinò che fosse affissa alla Cattedrale di Foligno:.
"Venerabili et circumspecto viro domino Rogerio Domini Berardi de Trincis Decretorum Doctori Priori Ecclesiae Fulginat".
Il Priore Ruggero non dovette limitarsi all'affissione dell'atto, ma certamente di persona, o con lettera, dovette indurre i cittadini di Spoleto ad accettare l'invito, che di fatto fu accettato, poiché il 4 Febbraio di quell'anno 1355, il Cardinale Albornoz era in Foligno, ed erano dinanzi a lui i rappresentanti di Spoleto, i quali aderirono alle idee pacificatrici dell'illustre porporato.
Francesco Trinci
Di questo Priore, lo Jacobilli scrisse: "Si crede del 1363 ne fosse Priore Francesco di Rodolfo Trinci; sino al 1399 che Morì". Non ne conosciamo ascendenza e parentele. Una ricerca condotta da Monsignor Faloci Pulignani, ha appurato che nel 1373 esistevano due "Francesco, Priore di Foligno", ambedue eletti a Vescovo, uno di Acqui e l'altro di Amelia; le documentazioni delle promozioni alla carica vescovile sono diverse, come pure diverse sono le date di morte.
Altri Trinci nella Chiesa
Pietro Trinci
Figlio di Nallo II Trinci e Chiara Gabrielli, fratello di Corrado I e Ugolino II, zio del Beato Paoluccio Trinci.
Venne eletto Camerlengo del Sacro Collegio alla Corte Pontificia in Avignone; nel 1306 fu eletto Vescovo di Spoleto da Papa Clemente V. Nel 1311 venne deputato dal Concilio di Vienna alla collezione delle decime sopra le entrate degli ecclesiastici. Morì nel 1320.
Rinaldo Trinci
Figlio postumo di Corrado I Trinci e Agnese Baglioni, nipote di Ugolino II. Nel 1391 era monaco Benedettino in S. Croce di Sassovivo.
Corrado Trinci
Figlio postumo di Corrado I Trinci e Agnese Baglioni, nipote di Ugolino II, gemello di Rinaldo. Nel 1381 era monaco in S. Croce di Sassovivo col nome di Trojano, Abate di Gallano nel 1390, Cappellano di Bonifacio IX nel 1393. Nel 1394 fu eletto Abate di Sassovivo con l'impegno della sua famiglia, ma per le vertenze col Cardinale Pileo da Prata, che aveva il monastero in commenda, non ne ebbe il possesso che nel 1397. Morì nel 1402.
Francesco Trinci
Figlio di Vagnozio Trinci e Ottavia Orsini, nipote di Corrado I e Ugolino II, fratello del Beato Paoluccio Trinci. Fu frate minore di San Francesco, poi della riforma istituita dal fratello. Morì a Foligno, con fama di uomo dotato di grande bontà.
Paolo Trinci
Vedi pagina dedicata: Beato Paoluccio Trinci |
Giacomo Trinci
Figlio di Giacomuccio Trinci, nipote di Trincia e Corrado II.
Nel 1392 era monaco di Santa Croce in Sassovivo; nel 1402 Priore di Sant'Egidio in Orvieto; nel 1405 Priore di San Giacomo a Orte; nel 1410 Priore di San Liberato in Mugnano. Nel 1411 fu eletto, da suo cugino Ugolino III, Abate di Sassovivo. Nel 1421 Papa Martino V lo costituì collettore di un'imposta sullo Stato Ecclesiastico. Nel 1424 fu eletto Rettore della Sabina; nel 1426 fu Governatore di Rieti, nel 1427 venne eletto commendatario del monastero dei Santi Fedanzio e Terenzio, nella diocesi di Todi.
Aveva acquistato il castello di Penna, nella diocesi di Amelia, e avuto in dono, da Martino V, il castello di Andolina, nella diocesi di Nocera.
Nel 1431 si impadronì, con la violenza, del castello di San Pietro; venne sorpreso a Montorio dal Gonfaloniere di Orte che lo obbligò a restituirlo, comminandogli anche una multa.
Divenne ricco a forza di estorsioni e prepotenze, e generò ben otto figli illegittimi.
Nel 1434 Papa Eugenio IV lo fece processare, ma venne assolto, senza alcun intervento da parte dell'allora Signore di Foligno Corrado III, figlio di suo cugino Ugolino III.
Deciso a vendicarsi di Corrado, che non l'aveva difeso come avrebbe desiderato, nel 1439 si unì al Cardinale Vitelleschi per tradire Corrado e partecipare quindi attivamente alla rovina della propria famiglia. Ma le cose non andarono tutte secondo i suoi piani: venne arrestato dal Cardinale e tradotto nel carcere di Tor di Nona, a Roma, dove morì nel 1442.
Lucrezia Trinci
Figlia di Giacomuccio Trinci, nipote di Trincia e Corrado II, sorella di Giacomo.
Nel 1400 era monaca dell'ordine di San Domenico, in Santa Maria del Popolo, in Foligno, ove morì Badessa nel 1454.
Antonio Trinci
Figlio di Ugolino III Trinci e Costanza Orsini, fratello di Corrado III e Niccolò Trincia.
Nel 1414 era Canonico della Cattedrale di Foligno e Priore di San Giovanni Profiamma; monaco di Sassovivo nel 1415; nel 1418 fu eletto, da Papa Martino V, Abate commendatario del monastero di San Crispoldo dell'ordine di San Benedetto nel piano di Bettona. Morì intorno al 1430.
N.B.: Le immagini a corredo di queste pagine hanno uno scopo puramente illustrativo. Non sono in alcun modo collegate con l'iconografia, reale o presunta, dei fatti e dei personaggi a cui sono accostate.
Note
- ↑ Priore è il titolo che spetta al presidente del Capitolo della Cattedrale, organo collegiale formato da 12 presbiteri chiamati Canonici. In passato il Priore del Capitolo della Cattedrale era quasi un contraltare del Vescovo, gerarchicamente veniva subito dopo di lui e spesso ci si scontrava.
- ↑ Il Capitolo, o Collegio, nella Chiesa cattolica, è un'assemblea di presbiteri o di religiosi, dotata di personalità giuridica e di autorità normativa. Oggi il Capitolo ha un’importanza molto limitata, con funzioni essenzialmente cerimoniali, ma in passato era l’organo deputato alla cura della Cattedrale, che solo dagli anni ‘60 ha un parroco vero e proprio.
- ↑ Un canonico, nella Chiesa cattolica, è un chierico membro del capitolo di una chiesa cattedrale, concattedrale o collegiata. Il termine Chierico è utilizzato prevalentemente per riferirsi ai membri del clero della Chiesa cattolica. Sono chierici della Chiesa cattolica i diaconi, i preti e i vescovi.
- ↑ Il Diacono è il ministro di culto che ha ricevuto il primo grado del sacramento dell'ordine in alcune confessioni cristiane.
- ↑ Abbreviazione di "Domini"
- ↑ Vedi pagina dedicata: La fine della Signoria dei Trinci
Bibliografia
Con il prezioso contributo di Fabio Massimo Mattoni
Archeo Foligno n° 2 - Marzo-Aprile 2007
Biografie dei Capitani Venturieri dell'Umbria - Ariodante Fabbretti - Montepulciano - 1843 - Tip. Angiolo Fumi
Bollettino della Pro Foligno - Anno 11º numero 2, Febbraio 2011
Compendio della Storia di Fuligno - Giuseppe Bragazzi - Foligno - 1858 - Tipografia Tomassini
Del Palazzo Trinci in Foligno - Don Michele Faloci Pulignani
Di Corrado Trinci, tiranno e mecenate umbro del quattrocento – Medardo Morici – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XI – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1905
Fragmenta Fulginatis Historiae - Don Michele Faloci Pulignani
Frammenti degli Annali di Spoleto dal 1305 al 1424 - Parruccio Zampolini
Gli affreschi del Palazzo Trinci a Foligno - Mario Salmi
I Gabrielli da Gubbio e i Trinci da Foligno nella storia della Repubblica Fiorentina - G. degli Azzi
I Priori della Cattedrale di Foligno – Don Michele Faloci Pulignani – Bollettino della Regia deputazione di Storia Patria per l’Umbria – Volume XX – Unione Tipografica Cooperativa – Perugia - 1914
Il Vicariato dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani
Istoria della Famiglia Trinci - Durante Dorio - Foligno - 1638 - Agostino Alteri
La Gazzetta di Foligno - 1988/89 - articoli di Federica Ferretti
La cronaca del Trecento italiano - Carlo Ciucciovino
Le arti e le lettere alla Corte dei Trinci - Don Michele Faloci Pulignani
Le concessioni del Cardinale Giovanni Vitelleschi al Comune di Foligno - Don Michele Faloci Pulignani
Novella cinquantesima quinta - Novelle - Matteo Bandello - Firenze - 1832 - Tipografia Borghi e compagni
Prima edizione a stampa della Divina Commedia – Studi II - Piero Lai
Storia del Comune di Spoleto dal Secolo XII al XVII – Achille Sansi – Stabilimento di P. Sgariglia – Foligno - 1879
Una contrastata impresa di Giacomo Trinci abate di Sassovivo (1412-1440) - Mario Sensi
Vite de’ Santi e Beati di Foligno – Lodovico Jacobilli – Agostino Alteri – Foligno - 1628
Pro Trevi – Famiglia Manenti
Santi e Beati
Enciclopedia Treccani Online
[http://www.wikideep.it/cat/trinci/ WikiDeep]
Wikipedia per le note e le varie voci.
Voci Correlate
- Abate Giacomo Trinci
- Beato Paoluccio Trinci
- Bianchina Trinci
- Corrado I Trinci
- Corrado II Trinci
- Corrado III Trinci
- I Trinci nella Chiesa
- L'eccidio di Nocera
- La Famiglia Trinci
- La fine della Signoria dei Trinci
- Marsobilia Trinci
- Nallo II Trinci
- Niccolò Trincia Trinci
- Palazzo Trinci
- Trincia Trinci
- Ugolino I Trinci
- Ugolino II Trinci
- Ugolino III Trinci