Biblioteche
Il libro a Foligno è stato oltre che un mezzo di informazione e di comunicazione, anche un oggetto di produzione. A Pale, lungo il corso del fiume Menotre, sorsero le più antiche cartiere d'Italia e a Foligno furono allestiti i torchi di una delle più antiche tipografie italiane, quella di Numeister-Orfini, da cui uscì la prima edizione della Divina Commedia. Un primo quadro della situazione bibliotecaria folignate possiamo averlo dal Compendio della storia di Fuligno scritto da Giuseppe Bragazzi nel 1859. Questi notava, tra le altre, la Biblioteca del Seminario dono del benemerito Jacobilli "una volta ricca di ottomila volumi, fra i quali molti preziosi manoscritti. V'è in fine un'altra Biblioteca formata di depositi di particolari, i quali, senza perdere la proprietà, permettono, durante il tempo del deposito, che si leggano da chiunque acceda al locale dove sono riuniti".
Biblioteca Comunale "Dante Alighieri"
La nuova Biblioteca Comunale, costituita nell'ex convento di San Niccolò, cominciò ad essere trasferita già nel 1879 in un locale delle Scuole Comunali e nel 1890 nel Convento di Sant'Anna. Nel 1876 si era arricchita con il deposito temporaneo (decennale) della Biblioteca Jacobilli, ma nel 1884, avvenne, in anticipo, la restituzione. I primi problemi dei neobibliotecari sono legati alla carenza di materiale bibliografico moderno e popolare che non consente l'apertura al pubblico del servizio.Nel 1888 Leandro Ceccarelli, direttore, precisava che era stato fatto l'inventario di tutte le opere presenti, sia a stampa che manoscritte giungendo a quasi 10.000 volumi. Intanto erano avvenute consistenti modifiche patrimoniali. Nel 1878 erano stati scambiati con il libraio Rossi di Roma 380 non meglio precisati doppi, in cambio di volumi del Graevius, Lallengre, ecc. e dei 250 volumi della Collezione dei Classici Italiani. Nel 1920 verrà acquistata la Biblioteca del prof. Antonio Mancinelli costituita, in particolare, da preziosissime trascrizioni d'archivio. Ma ormai la storia continua nel segno di mons. Faloci, studioso di fama internazionale che riuscirà a riportare Palazzo Trinci alla proprietà comunale trovando così degna sede alla Biblioteca. Non solo: il Faloci donerà al Comune il suo ricco patrimonio bibliografico costituito da quasi 25.000 volumi, da 266 preziosi manoscritti e il catalogo completo delle sue opere.
Tra le altre dotazioni vanno ricordate: 31 preziosi disegni del '600 per macchine di altare, i 600 disegni e taccuini di appunti dell'architetto Giuseppe Piermarini, le 1.200 lastre originali del fotografo Rinaldo Laurentini, i circa 1.000 disegni tecnici relativi alla progettazione dello stabilimento per la lavorazione dello zucchero di Foligno.
Nel 1998, la Biblioteca Comunale è stata collocata in un nuovo edificio nel centro della città, a ridosso di Palazzo Trinci, con ingresso in piazza del Grano. Attigua è anche la Biblioteca dei Ragazzi. Nel 2009, nel corso delle Celebrazioni Dantesche, in ricordo della Prima Edizione a stampa della Divina Commedia avvenuta a Foligno nel 1472, la Biblioteca è stata intitolata a Dante Alighieri. Così sulla facciata della Biblioteca, in piazza del Grano, sono state collocate, sulla base di un supporto d’acciaio, lastre in pietra dove compare la prima e l’ultima pagina della Divina Commedia.
La Biblioteca Comunale Dante Alighieri, distribuita su quattro piani più un piano interrato, dispone di:
- circa 150.000 Volumi
- 1.638 Cinquecentine
- 2.200 testate periodiche
- 2.667 Edizioni del '600
- 1.228 Lastre Laurentini
- 712 Manoscritti
- 3.863 Edizioni del '700
- 25.000 Fotografie
- 229 Incunaboli
- oltre 400 Stampe antiche
- Fondo Faloci Pulignani, con oltre 25.000 documenti catalogati in SBN
- Fondo Mancinelli
- Codici
- Disegni Giuseppe Piermarini
- Lastre Rinaldo Laurentini
- Fototeca
- Fondi antichi e fondi dei conventi soppress
- Fondo moderno. Monografie
- Fondo moderno. Periodici
- Stampe e incisioni
La Biblioteca dei ragazzi mette a disosizione:
- circa 9000 volumi
- periodici
- fumetti
- libri a lettura facilitata
- libri in lingua straniera
Sezione di Archivio di Stato di Foligno
Istituito nel 1957 con sede in Palazzo Trinci, presso l'Archivio di Stato si conservano 1.165 pergamene del Fondo Diplomatico: di particolare interesse i privilegi confirmatori di papi e imperatori, tra cui quello di Innocenzo II del 1138.
Notevole la raccolta dell'"Archivio delle 6 Chiavi", che conserva la parte più antica della documentazione folignate, così chiamata per il fatto che nel 1478 il Consiglio Comunale decise di far costruire una cassa per custodirvi i documenti più importanti e dispose che della serratura fossero fatte sei chiavi da distribuire ai sei Priori della città.
Interessante la raccolta degli Statuti Comunali e delle Corporazioni, facenti parte del fondo chiamato Archivio Priorale. Scarsissima e indiretta è la documentazione relativa al periodo della Signoria dei Trinci (1305-1439), abbondanti sono invece le fonti a partire dalla seconda metà del secolo XV. Notevole è anche l'Archivio Notarile (1341-1889) con oltre 5.000 pezzi.
Tra gli altri fondi vanno menzionati: gli Archivi della Congregazione di Carità (1400-1916), l'Archivio Benedetti Roncalli, l'Archivio dell'Accademia Fulginia (1759-1831).
Biblioteca Lodovico Jacobilli
La Biblioteca Jacobilli fu costituita nel 1662 per la donazione della biblioteca privata di Lodovico Jacobilli (1538-1664) al seminario vescovile.
Al 1654 risale l' "Inventario dei libri di me Lodovico Jacobilli", da cui risultano 7.560 opere e manoscritti. Un anno prima lo Jacobilli aveva arricchito la sua raccolta con la donazione degli eredi dello storico Durante Dorio.
La biblioteca fu così trasferita dalla casa del proprietario in piazza Niccolini al seminario nei pressi del Parco dei Canapè. Nel 1875 fu riunita alla Biblioteca Comunale essendo stati ceduti all'amministrazione pubblica i locali del nuovo seminario nel convento di S.Agostino. Il deposito decennale ebbe termine un anno prima per interessamento del Faloci Pulignani. La biblioteca si era arricchita nel 1762 del fondo del priore Turchi, nel 1864 della donazione del vescovo Belletti. Nel 1890 fu acquistata la Libreria Tommassini, nel 1892 ebbe in eredità la biblioteca dell'arciprete Mancini.
Il patrimonio della biblioteca è costituito da 60.000 volumi, 6.870 opuscoli, 85 incunaboli, 1.500 cinquecentine, 1.500 seicentine e molti periodici.
Il fondo dei 563 manoscritti è fonte unica per la storia del '600 umbro.
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