Utente:Postmaster/sandbox
La Riesumazione
Nel 1946, volendo celebrare gli 80[1] anni di vita del sodalizio, la “Società di Mutuo Soccorso fra gli operai, agricoltori ed altri cittadini di Foligno”, decise di far risorgere, tra le antiche tradizioni della Città, quella dell’Autunno Folignate, da svolgersi in occasione della rituale Fiera di Settembre. Emilio De Pasquale[2], "assiduo frequentatore della documentazione storica cittadina", già segretario di Monsignor Faloci, suggerì al segretario Feliciano Cecchini di inserire, tra le manifestazioni celebrative dell’80° anniversario della Società, la riesumazione di un antico torneo cavalleresco di cui gli presentò gli atti storici: la corsa alla Quintana effettuata in Foligno il 10 Febbraio del 1613, in occasione del Carnevale, descritta in ogni particolare dal cancelliere di quel tempo, Ettore Tesorieri. Le motivazioni che indussero le persone facenti parte del sodalizio, tra le quali anche cultori della storia della città, ad aderire con slancio alla proposta non furono dettate solo dal proposito iniziale, né da una chiara coscienza storico-rievocativa, che tuttavia venne sempre meglio delineandosi nel corso del tempo; tutti ne intuirono la dimensione, ma videro soprattutto la possibilità di ritrovare in quell’evento festivo un’occasione di raccordo e di armonia tra tutta la popolazione, nelle mura di una città provata e devastata dagli eventi bellici dell’ultimo conflitto mondiale. Nella riunione del Consiglio di Amministrazione della Società del 23 Giugno 1946, al punto 3 dell’Ordine del Giorno, venne stabilito che “la Giostra dell’Inquintana” sarebbe stata inserita tra le manifestazioni e si dette incarico al segretario di avviare i contatti con i rappresentanti delle banche ed i cittadini più facoltosi, allo scopo di assicurare adeguata copertura finanziaria. Il 23 Giugno 1946 è quindi ufficialmente la data di nascita della Giostra della Quintana nell’era moderna. Nel poco tempo a disposizione, venne creato il primo Comitato Centrale ed il primo Agosto fu dato a mezzo stampa l’annuncio ufficiale della manifestazione, che si sarebbe svolta Domenica 14 Settembre, preceduta dal Corteo Storico del Sabato sera.
Sulla Gazzetta di Foligno del 10 Agosto 1946 apparve questo articolo:
L’organizzazione aveva poco più di un mese per reclutare i Cavalieri ed i figuranti, suddividerli nei dieci Rioni, stilare un programma della manifestazione con un cerimoniale ed un regolamento della corsa, e dare infine inizio a quella che sarebbe diventata una tradizione. Vennero coinvolti i giovani del San Carlo che, entusiasticamente, si prestarono a partecipare come figuranti, mentre il neonato Comitato Centrale lavorava febbrilmente per delineare lo svolgimento della manifestazione. Ovviamente non tutto fu fatto e non tutto fu fatto bene, ma la manifestazione riuscì “meravigliosa e superiore ad ogni aspettativa” e, per preparare l’edizione successiva, stavolta c’era un intero anno a disposizione.
Ente Autonomo Giostra della Quintana
Le prime due edizioni della Giostra della Quintana vennero organizzate dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso; dal 1948 si costituì l’Ente Autonomo Giostra della Quintana che venne legalmente riconosciuto nel 1952 come Ente Morale non lucrativo. In linea di massima, la struttura generale dell’Ente Giostra attuale, non si discosta molto da quella che era negli anni 50; si sono delineati con più precisione scopi, incarichi e modalità elettive in conformità con i tempi. L’ultimo Statuto dell’Ente Giostra è datato 2009 e prevede le figure del Presidente[3] e del Vicepresidente, un Consiglio Direttivo, un Collegio Sindacale, un Comitato Centrale, composto dai Priori delle 10 contrade e responsabile delle Commissioni Artistica, Tecnica ed Elettorale ed un Comitato Scientifico, per lo studio e la conoscenza del periodo storico di riferimento. L’organo plenipotenziario con potere incondizionato di controllo e disciplina su tutte le precedenti figure è il Consiglio dei Cento, composto dai Priori e dai Consiglieri dei 10 Rioni, in numero massimo di 15 per ogni Rione, e da una rappresentanza, di diritto, del Comune di Foligno. Negli anni ’50 era un Comitato d’Onore, composto da personalità di spicco della società folignate, ad assolvere questa funzione. Sotto di esso c’era il Comitato Centrale, composto dai Priori, il Consiglio Direttivo, con Presidente e Vicepresidente ed altri membri, la Commissione Tecnica ed il Collegio dei Sindaci Revisori. Copia dello Statuto è scaricabile presso il sito ufficiale dell’Ente Giostra.
Data di svolgimento
Dal 1946 al 1978, salvo eccezioni, la Giostra della Quintana si è svolta ogni seconda Domenica di Settembre, preceduta dal Corteo Storico del Sabato sera. In questo periodo, la Giostra della Quintana di Foligno è stata chiamata per due volte a Roma per le manifestazioni collaterali delle Olimpiadi (1960 – Circo Massimo) e dei Campionati Europei di Atletica (1974 - Piazza di Siena).
Dal 1979 al 1999, salvo eccezioni, si sono svolte due Giostre, denominate Sfida e Rivincita, la seconda e terza Domenica di Settembre, con il Corteo Storico al Sabato antecedente la Giostra della Sfida. Il 14 Giugno 1992 si è svolta un'edizione speciale della Giostra della Quintana, legata alla Lotteria Nazionale. L'abbinamento della Giostra con la Lotteria Nazionale si è ripetuta anche nel 1996, il 13 Luglio, e nel 1997, il 12 Luglio.
Dal 2000 ad oggi, sempre salvo eccezioni, si svolgono due Giostre, una a metà Giugno, di Sabato sera, preceduta dal Corteo Storico il Venerdì, l’altra a metà Settembre, di Domenica pomeriggio, preceduta dal Corteo Storico il Sabato.
Il Campo de li Giochi
L’impianto di via Nazario Sauro, oggi intitolato ai due grandi della Quintana, Marcello Formica e Paolo Giusti, venne completato nel 1929, anno VII dell’era fascista, ed inaugurato l’anno successivo come Stadio del Littorio. Nel 1936 venne intitolato a Dandolo Gramellini, folignate che cadde in combattimento durante la "guerra di Spagna". Dopo la Liberazione divenne semplicemente Stadio Comunale e scomparve il busto dedicato a Gramellini che si trovava all'ingresso. Durante la lettura del Bando, veniva chiamato “Campo de li Giochi” fin dal 1946, ma è solo di recente che ha assunto questa denominazione in via ufficiale. Fino al 1983, anno in cui venne completato il nuovo Stadio Comunale in loc. Santo Pietro, oggi dedicato ad Enzo Blasone, la Quintana ha condiviso l’uso del campo con il Foligno Calcio, ragion per cui i cavalli dovevano galoppare sull’erba e su un terreno facilmente allentabile dalle piogge, causa di numerose e a volte drammatiche cadute. Nonostante il trasferimento del Foligno Calcio nel nuovo impianto, l’uso promiscuo del vecchio stadio proseguirà fino alla fine degli anni '90 per l’utilizzo del campo da parte di squadre minori. Conseguito finalmente l’uso esclusivo del terreno per la Giostra della Quintana, si sono potute apportare importanti modifiche al circuito di gara: la pista è in terra battuta, sopraelevata rispetto al resto del campo e con le curve leggermente paraboliche, condizioni che hanno permesso di raggiungere tempi di Giostra mai registrati prima e di limitare notevolmente le cadute, che erano invece frequenti negli anni precedenti.[4]
Il Bando di Giostra
Il Bando ai Cittadini, compilato con stile dell’epoca dall’avvocato Giuseppe Mancini, venne letto la sera di sabato 14 settembre 1946, prima dell’inizio del Corteo Storico.
"Nobili et illustrissimi messeri et magnifiche madonne e voi tutti popolo di Foligno, che in cittade vivete o fuor di mura, per le verdi contrade e le montagne tutte, udite!
Al campo delli giochi scendono armati d'antica lancia, a dorso di focoso destriero, i dieci cavalier di nostra gente, che in gara d'honore e di virtude, alla vittoria per sé e per lor rione drizzan la galoppante corsa! Non patir danno in singolar tenzone, ma sfida aperta al simulacro di guerra, che li padri nostri antiqui costrussero e chiamarono Quintana!
L'honor de la vittoria al cavalier cui benigna sarà Fortuna e buona destrezza aiuterà al cimento: non solo honore, ma anco segno di meritato premio e al suo Rione il Palio cittadino e nel tempo la fama di tanta conquista!
Udite o cittadini!
Dieci rioni in gran tenzone: ciascuno a un cavalier affida e a un bizzarro destriero la propria sorte; e voi incitate a gran voce gridando per l'uomo vostro; lo quale volitando incalza destino e bendata fortuna l'anello infilando nella man di Marte, che assicura vittoria a chi la merita!
Udite o cittadini, ed accorrete!
Non l'un contro l'altro, ma tutti in gara, ognun per sé, e la volontade di vittoria in tutti!
Voi dei Pugilli e del rion La Spada, voi che abitate il Rion de la Mora e degli Ammanniti; o che dei corruschi color vi esaltate del Morlupo e de la Croce Bianca; voi che lo stendardo amate o dei Giotti o di Badia, o che vivete in Cassero o in Rion di Contrastanga!
Tutti al campo delli giochi a rituffar nei secoli le menti esacerbate e rinnovate trarle dalla tenzone della virtude e dell'honore!"
Nel 1947 venne redatto, sempre dall’avvocato Mancini, un altro Bando; nel 1948 venne scelto un altro testo ancora, ma l’anno successivo venne ripreso il Bando del 1947 che è quello riproposto ogni anno fino ad oggi, seppur con delle minime modifiche.
Bando sopra la pubblica Giostra da porsi in Fuligno
Madonne e Messeri che in Foligno vivete,
o dentro le mura o fuor per le campagne amene, udite!
Dame superbe in preziosi broccati
coi lor sorrisi alle genti intorno,
e scintillar di lance e di cruenti sproni
e saettar di focosi destrieri
e lor nitrire nel divorar lo spazio
e gran virtute dei cavalieri eletti;
e nembi di polve e volitar di piume
e grida e gioia et urla di Vittoria,
ecco vi attendono al Campo de li Giochi,
nel corruscar del vespro settembrino![5]
Ecco tra Voi rinnovellata torna la tenzone
della virtute e de l'honore
che in premio porge al più bravo, tra i bravi
de cavalieri vostri in campo,
prezioso palio e sorriso di Madonna illustre.
Qual dè Rioni appagherà il desio
di tor di mano al Cavalier di Croce Bianca[6]
il lauro cinto in ultima tenzone?
Ciascun de cavalieri nel maneggiar di lancia
alla corsa furente di veloce destriero
l'arma sua drizza alla desiata vittoria.
E ciascun di Voi ha il cavaliere eletto,
cui Fortuna e Valore
daranno il vanto di altissimo honore.
Tutti accorrete e rimirate i prodi!
Tutti scendete ne le Piazze,
ne le Vie e nel Campo de li Giochi!
E fate festa a cavalieri vostri!
Tutte accorrete, o genti dei Rioni,
tutte accorrete a gioir di Vittoria,
anco se arride altrui,
che la concordia e l'amor de la Cittade tutta,
son pur vittoria e bella e grande!!!
Agli inizi era il Maestro di Campo a dare lettura del Bando, sia prima del Corteo che prima dell’inizio della Giostra. Poi per qualche anno fu il Sindaco della Città ad assumersi tale incombenza finchè, nel 1984, il compito passò a chi spettava di diritto, ovvero al Banditore, figura che esisteva nel ‘600 e che viene, da oltre 25 anni, impareggiabilmente interpretata da Claudio Pesaresi[7]
Il Corteo Storico
A differenza della Giostra, il Corteo non è una replica o una rivisitazione di un evento svoltosi nel '600, ma si tratta di un elemento introdotto nel 1946 come presentazione al pubblico della manifestazione dal punto di vista scenico e spettacolare. In esso confluiscono costumi e bandiere, Dame e Cavalieri, cavalli e carri, tamburini, trombettieri e sbandieratori e tutti quegli elementi che contribuiscono a rappresentare uno spaccato della realtà dell'epoca, in una scenografia di addobbi, luminarie e colori, che fanno calare il pubblico nell'atmosfera seicentesca. Il primo Corteo Storico, del 14 Settembre 1946, era composto da circa 90 personaggi in costume: [...] "da Palazzo Trinci si snoda il corteo dei dieci Rioni: Tamburini in testa, seguiti dal Maestro di Campo, dai Capitani del Popolo e dai dieci rappresentanti dei Rioni, partecipanti alla Giostra, a cavallo, guidati da un Palafreniere. A chiudere il carro trionfale, dove in piedi ed in perfetto costume del tempo, sono i Trombettieri e le dieci Dame dei Rioni con le lance che all’indomani avrebbero dovuto consegnare ciascuna al proprio Cavaliere prima della corsa ed il Palio destinato in premio al Rione vincente." Precedentemente, a mezzo stampa o con manifesti affissi in Città, i cittadini residenti lungo le vie del percorso del Corteo, vennero pregati di "addobbare le finestre ed i balconi, possibilmente illuminandoli con fiaccole o lampioncini". Si prescriveva inoltre di "tenere sgombre le strade del percorso da veicoli od altro e di mantenersi sui marciapiedi o lungo i muri, evitando intralci al procedere del Corteo." La composizione del Corteo era molto diversa da quella che siamo abituati a vedere oggi; anch'essa ha subito modifiche e variazioni, sia per quanto riguarda la composizione dei singoli Rioni, l'ordine di sfilata ed il numero di figuranti, che per quanto riguarda l'attinenza dei costumi al periodo storico di riferimento. Non era infatti inusuale, nei primi anni, vedere capi d'abbigliamento di periodi storici diversi anche addosso ad uno stesso figurante. Nel 1949 viene istituita una Commissione per valutare l’insieme storico, artistico e disciplinare, ovvero l’aderenza dei costumi al periodo storico, la disciplina, la disinvoltura e la marzialità dei figuranti: “Il Corteo non è né un funerale, né un gregge, né una mascherata carnevalesca; ma va inteso nel suo senso storico”, si legge nel testo del regolamento Artistico. La stragrande maggioranza dei costumi venivano affittati a Roma, a Cinecittà o nei teatri della Capitale, e spesso la foggia non corrispondeva al periodo storico di riferimento, ed abbracciava vari secoli prima e dopo il ‘600. La severità nei giudizi della Commissione Storico-Artistica ha senz’altro prodotto nel tempo ottimi risultati; oggi, infatti, c'è una grande attenzione riguardo il confezionamento dei costumi che si attengono rigorosamente al periodo storico, ovvero ad un periodo in cui Foligno era parte dello Stato Pontificio ed in cui era forte l'influenza spagnola; oggi ogni Rione ha la sua sartoria e i costumi sono tutti di proprietà. Per quanto riguarda il Corteo, attualmente è disciplinato da un Regolamento che stabilisce, entro una certa tolleranza, la composizione e la struttura delle rappresentanze rionali: Apre il Gruppo Politico, ovvero il Priore con il Consiglio e il suo seguito di valletti. Segue il Gruppo Nobiliare, nel quale figurano gentiluomini, le Dame e la Dama di Giostra, con il seguito di paggi e valletti. Il Gruppo Equestre è determinato dalla presenza del Cavaliere di giostra con il suo padrino, il portalancia, il portanome ed altri cavalieri di scorta. Ogni Rione esibisce una compagine di tamburini e di trombettieri. L’Alfiere rionale, in genere, apre tutto il gruppo, che può essere anche preceduto dal porta-targhe, dove sono raffigurati gli stemmi di ciascun Rione. Dopo la lettura del Bando, il Corteo, governato dai Cerimonieri del Comitato Centrale con la collaborazione di quelli rionali percorre le strade cittadine, secondo un itinerario ben preciso, lungo il quale sono disseminati archi trionfali e luminarie particolari. Sono circa un migliaio le persone che in costume danno vita a questo momento così spettacolare e così ricco di suoni e di colori. Di particolare rilevanza è la presenza obbligatoria nel Corteo del Comitato Centrale, che è anche detto undicesimo Rione, non competitivo. Per essere più precisi, la definizione Comitato Centrale riguarda il Corpo di Magistrature al completo di tutti i membri di diritto e designati. Ma i Priori rionali sfilano con il proprio Rione, quindi, nell’ambito del Corteo, appare in pubblico il Direttivo dell'Ente, formato da Presidente, vice-Presidente e i dieci magistrati del Consiglio, e gli altri appartenenti ad esso, secondo quanto stabilisce la normativa. In questo Gruppo sono presenti il Gonfalone della città e dell’Ente ed una Rappresentanza delle Pubbliche Istituzioni, cioè il Sindaco ed alcuni assessori. Anche il Comitato Centrale è accompagnato dalla compagine di tamburini, di trombettieri e di altro personale nobiliare e subalterno. L'ordine di sfilata dei Rioni è stabilito in base al piazzamento nella Giostra precedente.
Galleria foto Corteo Storico
Regolamento di Giostra
Nel corso degli anni, il Regolamento di Giostra ha subito diverse modifiche, alcune minori, altre di maggior impatto, dettate perlopiù dalla necessità di adeguamento alle nuove situazioni man mano che si presentavano. Ad esempio, le prime Giostre si correvano su una pista ovale e la Statua era posta sotto la tribuna. La modifica del tracciato, da un ovale ad un “8”, si deve, più che alla volontà di aumentare la difficoltà, all’accoglimento delle proteste del pubblico che per la gran parte non riusciva a vedere il momento dell’infilzamento dell’anello. Si è anche dovuto tener conto della crescente bravura dei Cavalieri, delle nuove tecnologie e dei vari ricorsi che sono stati presentati nel corso degli anni contro un Regolamento che lasciava spazio ad interpretazioni. Il primo regolamento tecnico era molto scarno:
1) I tre giri del percorso devono essere percorsi nel tempo massimo di 2’30’’. 2) Per ogni anello infilato al galoppo e lasciato cadere a terra, oltre il limite prescritto (bandierina n.4) vengono assegnati punti 30. 3) I Cavalieri a parità di punteggio, ripeteranno la gara, con anelli di diametro inferiore; verificandosi ancora la parità di punteggio si terrà conto del minor tempo impegnato. Penalità: 1) Per ogni minuto secondo impiegato in più del tempo massimo, penalità: punti 0.50 2) Caduta della lancia, penalità: Fuori Gara 3) Caduta del Cavallo e del Cavaliere, penalità: punti 15 4) Caduta del solo Cavaliere, penalità: punti 30 5) Caduta di qualsiasi oggetto di vestiario e rottura di bardature in genere, verificatesi durante il percorso, penalità: punti 10 6) Il Cavaliere deve effettuare il percorso entro la pista; ogni scarto dalla pista, penalità: punti 10 7) Lo scarto dalla pista per più di 3 volte, penalità: Eliminazione 8) Si terrà conto con modalità che verranno ulteriormente diramate dall’assetto, compostezza e disciplina del Cavaliere. Per la validità del percorso è tassativamente prescritto di compiere evoluzioni all’esterno degli appositi segnali (bandierine) girando da sinistra rispetto alla direzione del percorso.
Come già detto, la pista era un ovale e, rispetto ad oggi, numerose altre erano le differenze: le bandierine erano solo 4, che bisognava lasciarsi a sinistra nelle curve del percorso, gli anelli erano “nudi”, ovvero non avevano il pennacchio bicolore che presentano oggi, inoltre il loro diametro interno era “forfettario”, le misure non erano specificate nel Regolamento (cosa che avverrà solo nel 1975). C’era una tornata eliminatoria ed uno spareggio ed il tempo contava solo nello spareggio, con una precisione al quinto di secondo; contavano gli anelli lasciati cadere a terra dopo il traguardo, particolare che in seguito verrà rivisto con buone ragioni. Nel 1948, la voce 8 delle penalità viene sostituita con: “L’intero tragitto dovrà essere percorso al galoppo. Un momentaneo arresto al trotto, per vizio del Cavallo (a giudizio della Giuria) e non per volontà del Cavaliere, sarà esente da penalità.” Viene ritoccato anche il regolamento tecnico, in considerazione dell’aggiunta delle bandierine lungo il percorso e dei nastri che adornano gli anelli: vengono introdotti 10 punti di penalità per l’abbattimento di una bandierina e l’eliminazione per l’abbattimento di 3 o più bandierine; inoltre “catturare” l’anello per i nastri anziché infilandolo viene considerato nullo. Infine, non viene più fatta distinzione sui motivi che portano all’interruzione del galoppo, ma si assegnano 15 punti di penalità in ogni caso. Si specifica che, per ragioni organizzative, il percorso non può variare dalla forma ad “ellisse”; questa era in pratica una risposta alle proteste degli spettatori per la scarsa visibilità. Si evidenzia che il verdetto della giuria è inappellabile, ma questo non eviterà clamorose proteste, come vedremo in seguito. Nel 1950, contrariamente a quanto esposto l’anno precedente, il percorso diventa un 8, con la statua posta al centro del campo. Nel 1952, per la prima volta, due binomi ottengono lo stesso punteggio e lo stesso tempo nella tornata di spareggio: (1’50’’ e 2/5). Si rende necessaria una terza tornata che vinse Remigio Cinti dello Spada, davanti a Cruciano Giusti del Contrastanga. Nel 1953 il Regolamento inizia a farsi più corposo; si specifica che il percorso ha la forma di un “8”, si abbassa il tempo massimo a 2’20’’ e si stabilisce che gli anelli infilati dovranno essere trattenuti sulla lancia e presentati alla Giuria al termine del percorso; l’errore di percorso rettificato costerà 10 punti di penalità, mentre in caso di non rettifica c’è l’eliminazione. Nel 1958 i margini della pista sono contrassegnati da bandierine, il cui abbattimento o danneggiamento costano penalità al Cavaliere. Nel frattempo la terza tornata è diventata abituale, stante la crescente bravura dei Cavalieri di Giostra. Il diametro interno degli anelli verrà indicato con precisione in occasione della Giostra del 1975: le misure dovranno essere esattamente 11, 9 e 6,5 cm. Inoltre, anche se non era mai stato espressamente indicato nel Regolamento, la corsa prevedeva di percorrere una diagonale a vuoto per giungere all’arrivo dalla stessa direzione da cui si era svolta la partenza; dal 1975 questa diagonale viene abolita ed il Cavaliere può dirigersi verso l’arrivo, dalla direzione opposta rispetto alla partenza, subito dopo il terzo anello. Il lento abbassamento dei tempi, che aveva portato i Cavalieri migliori a compiere il giro in 1’15’’2°° (record del 1973; il tempo inizia ad essere cronometrato anche con i centesimi di secondo) subirà un repentino abbassamento: è infatti del 1979 il primo record di pista inferiore al minuto: 59’’55°° di Mario Giacomoni dell’Ammanniti. Dal 1980 si prende in considerazione il tempo complessivo delle tre tornate per stabilire il vincitore e non più il solo tempo dell’ultima. L’ultima modifica al Regolamento è del 2016 quando, vista l’abilità dei Cavalieri che ormai non sbagliavano più il primo anello, si decise di restringerli ad 8, 6 e 5 cm di diametro interno. Il percorso si sviluppa per una lunghezza di 754 metri, su una pista delimitata da 44 bandierine, e si compone di un ovale e due diagonali da percorrere al galoppo; ad ogni tornata bisogna infilare con una lancia i tre anelli appesi al braccio della Statua della Quintana, posizionata al centro del Campo. Questo è il regolamento attuale:
Art. 01
Ogni Rione farà gareggiare un cavaliere che dovrà percorrere al galoppo il tracciato a forma di “8”, delimitato a destra e a sinistra da 44 bandiere.
Art. 02
Possono giostrare cavalieri professionisti o dilettanti con cavalli di ogni razza e paese. Il cavaliere di Giostra di ogni Rione è obbligato a partecipare alle manifestazioni precedenti le gare (arruolamento, corteo storico); cavaliere e cavallo ritenuto idoneo dalla commissione sanitaria, dovranno essere iscritti presso la giuria almeno trenta minuti prima dell’inizio della gara. Il cambiamento del cavaliere rispetto a quello che ha partecipato alle manifestazioni può avvenire solo per cause di forza maggiore che dovranno essere motivate e documentate. Decide, al riguardo,la giuria di gara. Il giudizio della Giuria di gara è inappellabile.
Art. 03
Il cavaliere deve compiere l’intero percorso al galoppo ed infilare con la lancia di prescrizione tre anelli che devono restare infilati alla lancia. La lancia con gli anelli infilati sarà presentata alla giuria di gara per la convalida della tornata.
Art. 04
Gli anelli della prima tornata saranno del diametro interno di centimetri 8 (otto).
Art. 05
A parità di punteggio i cavalieri ripeteranno il percorso con tre anelli del diametro interno di centimetri 6 (sei).
Art. 06
I cavalieri restanti in gara, verificandosi ancora parità di punteggio, ripeteranno il percorso con anelli del diametro interno di centimetri 5 (cinque). Nel caso in cui permanesse tale parità, la classifica sarà fatta in base alla somma dei tempi impiegati nelle tre tornate.
Art. 07
Qualora a parità di punteggio si dovesse registrare uguale somma dei tempi, espressi in millesimi di secondo, tra due o più cavalieri, dovrà essere effettuato uno spareggio, con ordine di partenza a sorteggio, con anelli del diametro interno di centimetri 5 (cinque). Per ogni anello consegnato alla giuria infilato nella lancia, verranno assegnati punti 30. Una volta iniziata la gara, qualora per qualsiasi motivo venisse sospesa, per la proclamazione del vincitore e della classifica, viene considerata valida la classifica delle tornate completamente disputate. In caso di rinvio prima dell’inizio oppure in caso di sospensione durante lo svolgimento, la Giostra viene rinviata alla data successiva conformemente a delibera del Comitato centrale.
Art. 08
L’ordine di partenza viene stabilito con le seguenti modalità: a – prima tornata: estrazione a sorte effettuata in occasione dell’arruolamento. b – seconda tornata: in ordine inverso dei tempi conseguiti nella prima tornata, inizierà per primo il cavaliere che avrà impiegato il tempo maggiore. c – terza tornata: si applica lo stesso criterio di cui al punto b, sommando il tempo della prima e della seconda tornata.
Art. 09
Il tempo massimo viene stabilito dai componenti della giuria, la mattina del giorno in cui si svolge la gara, previo sopralluogo al Campo de li Giochi, per verificare lo stato della pista. Il Presidente, il Vice Presidente ed i Magistrati, sentito il parere della Giuria di gara, hanno facoltà di rinviare o sospendere la Giostra.
Art. 10
Il tempo viene calcolato dal momento in cui il petto del cavallo supera i pali di partenza, fino a quello in cui attraversa i pali di arrivo.
Art. 11
Le lance di gara e le bandierine, vengono controllate e punzonate dalla giuria nei giorni antecedenti la Giostra, presso la sede dell’Ente Giostra. Esse devono avere le seguenti caratteristiche: - lunghezza millimetri 3150 - diametro millimetri 24-26 - peso chilogrammi 2,00-3,00 - impugnatura a millimetri 1600-1700 dal puntale - bandierina da millimetri 220x150 a millimetri 280 dal puntale. Il controllo della punzonatura della lancia di gara e delle bandierine sarà effettuata dalla giuria al Campo, all’ingresso di ciascun Rione. Le lance saranno raccolte in una rastrelliera sotto il controllo diretto di una persona in costume, scelta dalla giuria; la lancia e/o labandierina può essere sostituita durante la gara con un’altra, purché punzonata e esibita per convalida alla giuria.I cavalieri dovranno indossare durante le sessioni di prove ufficiali, le attività di addestramento e durante la gara un corpetto protettivo omologato. Il costume di gara dei cavalieri dovrà essere presentato, nello stesso luogo e nella stessa data di cui al primo comma, alla giuria di gara integrata dal presidente della commissione artistica o da suo delegato, ai fini della convalida del costume.
Art. 12
Il cavaliere, in costume d’epoca, con il cavallo di gara, partecipa obbligatoriamente al giro d’onore. Per la cerimonia del giro d’onore è consentito l’ingresso al Campo di gara di tre addetti ai box per ogni Rione. Terminato il giro d’onore i cavalieri lancia in mano porgeranno il saluto rivolti alla tribuna figuranti. Il cavaliere gareggia in costume d’epoca completato di mantello o mantellina, corpetto protettivo di cui al precedente art. 11), di stivali e di cappello d’epoca supportato da casco protettivo che rispetti le vigenti normative di sicurezza; resta facoltativo l’uso dei guanti d’epoca, degli speroni da equitazione mozzati e non stellati. E’fatto obbligo a chiunque accompagni in Campo i cavalli di Giostra di indossare un costume adeguato all’epoca storica di riferimento. Tutte le persone addette ai box, devono essere inscritte nel libro dei soci dei rispettivi Rioni.
Art. 13
La bardatura del cavallo è libera, ma con coperta sottosella completata dallo stemma del Rione.
Art. 14
All’inizio della prima tornata e al termine di tutte le altre, il cavaliere deve presentarsi alla giuria di gara accompagnato dal maestro di Campo.
Art. 15
La giuria di gara entra nel pieno delle sue funzioni all’ingresso in Campo de li Giochi del primo figurante componente il Corteo Storico.
Art. 16
La gara inizia nel momento in cui il maestro di Campo abbassa la bandierina, dopo che avrà ricevuto il benestare dai giudici di curva e dalla giuria di gara. Il cavaliere dovrà superare la linea di partenza entro 120 secondi dal via.Per questa operazione potranno assistere il cavaliere tre addetti ai box i quali dovranno lasciare il campo nel momento in cui il cavaliere supera la linea di partenza. La giuria non deve convalidare la partenza se rileva irregolarità sul percorso di gara nei 120 secondi (es. abbattimento bandierine). La gara si considera conclusa nel momento in cui il binomio taglia il traguardo. Il punteggio viene assegnato alla consegna degli anelli dal cavaliere a cavallo di fronte al tavolo della Giuria.
Art. 17
Il cavaliere e il cavallo che abbiano compiuto la prima prova e non possano partecipare alle successive, per qualsiasi ragione, non possono essere sostituiti.
Art. 18
Il cavallo eliminato dalla gara non può essere utilizzato da altro Rione.
Art. 19
La giuria di gara, nominata dal Comitato Centrale in composizione ristretta, è costituita da: - un presidente - nove giudici ordinari (tre di loro verranno indicati dalla Commissione tecnica, due si collocheranno all’interno delle curve e uno nei pressi della statua al fine di un corretto controllo delle curve e del posizionamento degli anelli. In caso di impedimento o di assenza di un giudice, il presidente della giuria nomina il sostituto fra i giudici supplenti. In caso di votazione, stante il risultato di parità, il voto del presidente vale doppio. Il Comitato centrale nomina altresì sette commissari di percorso (compreso il maestro di Campo), i quali collaborano con la giuria di gara avendo le seguenti attribuzioni; quattro di loro, commissari di curva, dovranno: 1. segnalare alla giuria le penalità nelle quali i concorrenti sono incorsi, in riferimento al percorso; 2. provvedere a far ricollocare correttamente ed esattamente al loro posto le bandierine eventualmente abbattute o spostate; 3. provvedere a controllare lo stato del fondo della pista, specialmente nelle curve, facendo effettuare agli addetti gli interventi necessari. Due di questi quattro commissari dovranno essere eletti su indicazione della Commissione tecnica, con specifiche competenze per quanto previsto al punto 3. Due di loro, “commissari agli anelli”, hanno il compito specifico del corretto posizionamento della statua e della corretta sistemazione degli anelli durante la gara. Al maestro di Campo, oltre alle funzioni di cui agli articoli 14 e 16, è affidato il collegamento tra la giuria di gara e gli altri commissari
Art. 20
Il servizio di cronometraggio è effettuato dalla Fic (Federazione italiana cronometristi), con rilevamento dei tempi al centesimo e al millesimo di secondo.
Art. 21
La giuria adotta tutte le decisioni e impartisce le disposizioni che saranno da essa ritenute opportune per il migliore svolgimento della gara. Ha facoltà, altresì, di iniziativa in tutti quei casi in cui dovessero riscontrarsi irregolarità, assicurandosi in particolare dell’identità dei cavalieri, della regolarità della lancia di gara e dell’abbigliamento. Spetta alla giuria di gara, prima dell’inizio della stessa, controllare che l’altezza da terra al braccio della statua, dove viene appeso l’anello, sia da metri 2,03 a metri 2,05.
Art. 22
Nel caso in cui la Commissione sanitaria nominata dall’Ente Giostra riscontri a vista una menomazione fisica di un cavallo, essa decide sulla idoneità o meno del cavallo di gara. Il parere della Commissioneè vincolante nel caso di giudizio di non idoneità del cavallo alla gara e la giuria deve escludere il cavallo dalla gara stessa.
Art. 23
E’proibito prestare aiuto, dalla linea di partenza fino alla consegna degli anelli, al cavallo e al cavaliere di Giostra.
Art. 24
Le bandierine delimitanti il percorso si considerano penalità solo quando, urtate dal binomio in gara, vengono abbattute e si adagiano a terra. Le bandierine abbattute devono essere immediatamente rimosse. La bandierina si intende adagiata a terra anche quando tocca il terreno solo con la testa, intendendosi per testa la parte dove è legata la bandierina in stoffa. L’abbattimento costituisce penalità anche quando la bandierina urtata non cade subito, ma comunque prima che il cavaliere tagli il traguardo. Le bandierine abbattute, prima che il cavallo tagli la linea di partenza, oppure dopo che abbia tagliato la linea di arrivo, non sono da considerarsi penalità. Quando le bandierine, essendo urtate dal cavallo e/o cavaliere, si inclinano con la proiezione perpendicolare della testa della bandierina all’interno della pista, i giudici collocati all’interno delle curve e/o i commissari di percorso devono rimuovere la bandierina inclinata ed in questo caso senza che ciò costituisca penalità per il Rione giostrante.
Art. 25
Le bandierine lungo il percorso sono l’unico riferimento di delimitazione; in caso di uscita di pista, il rientro dovrà avvenire prima della bandierina successiva a quella di uscita, pena la squalifica. Il rientro in pista nello stesso punto di uscita si considera errore di percorso rettificato. Il numero delle bandierine previste lungo il percorso tracciato di gara è 44 posizionate come risulta dalla planimetria già approvata dal Comitato centrale. Le anime che sostengono le bandierine devono scrupolosamente essere: della stessa lunghezza, dello stesso diametro, dello stesso spessore, dello stesso tipo di materiale plastico. Tali anime, al centro, per la lunghezza di 5 centimetri, devono essere visibilmente colorate, in modo tale che, quando inserite nel supporto conficcato nel terreno, si inseriscano sino al punto contrassegnato.
Art. 26
Penalità
a) cambiamento di andatura, arresto o difesa | - Punti 15 |
b) abbattimento di bandiera che delimita la pista | - Punti 10 |
c) errore di percorso rettificato | - Punti 10 |
d) mancanza o perdita della coperta sottosella | - Punti 10 |
e) perdita di qualsiasi oggetto di vestiario | - Punti 5 |
f) ogni secondo impiegato in più del tempo massimo | - Punti 5 |
g) uso da parte del cavaliere di vestito o parte di esso non approvati al momento della punzonatura | - Punti 5 |
h) ingresso nelle diagonali nel giro d’onore | - Centesimi 20 di secondo |
i) percorso contrario a quello del maestro di campo durante il giro d’onore | - Centesimi 30 di secondo |
Eliminazione
a) caduta del cavallo o del cavaliere o di entrambi
b) arresto o difesa del cavallo, che non permette di superare la linea di partenza, entro 120 secondi dal via
c) arresto o difesa del cavallo, superiore a 60 secondi, durante la gara
d) errore di percorso non rettificato
e) tempo limite superiore
f) aiuti al cavaliere o al cavallo durante la gara, come citato precedentemente
g) perdita della lancia
h) lancia non presentata alla giuria, a fine di ogni prova, per il controllo degli anelli infilati
i) terza difesa, arresto e cambiamento di andatura, terza bandiera abbattuta, terzo errore di percorso rettificato
j) gesti o parole che offendono platealmente la giuria o gli spettatori
k) mancata partecipazione al giro d’onore con il cavallo di gara
Il Cerimoniale al Campo de li Giochi non può subire interruzioni per attendere un Rione ritardatario.
Art. 27
Il vincitore, in base alla classifica presentata dalla giuria di gara, viene proclamato tale e riceve il Palio dal presidente dell’Ente Giostra. La classifica può subire variazioni, solo e soltanto, dopo l’esito dei test anti-doping, effettuato come previsto dal Regolamento per il controllo e tutela dell’animale, depositato presso l’Ente Giostra della Quintana di Foligno.
Art. 28
Il rione il cui cavallo risulterà positivo al test anti doping, post gara, sarà retrocesso all’ultimo posto in classifica con restituzione immediata del palio e/o del premio vinto che verranno assegnati al rione successivo risultante dalla classifica ufficiale. Per l’ordine di sfilata, in caso di ex aequo, verrà effettuato un sorteggio.
Art. 29
L’Ente Giostra Quintana non è responsabile di eventuali danni che possano accadere ai cavalli, ai cavalieri o che, da questi, possano essere causati.
Art. 30
Per tutto quanto non previsto dal presente regolamento, la giuria adotta, con giudizio inappellabile, tutte le decisioni, compresa quella della sospensione della gara per fatti incompatibili con il proseguimento momentaneo della stessa. La giuria, con giudizio inappellabile, può decidere altresì la ripetizione di una tornata da parte di un cavaliere, nel caso abbia accertato fatti eccezionali che impediscono lo svolgimento regolare della gara.
Art. 31
Durante la gara, l’eventuale reclamo deve essere presentato alla giuria dal priore o dal suo vice. E’vietato a chiunque l’ingresso in campo per sollecitare l’esito del reclamo. La giuria può convocare il reclamante per chiarimenti. La giuria dovrà decidere su eventuali reclami, prima di dare il via alla tornata successiva. In caso di reclamo relativo alla terza tornata lo stesso dovrà essere presentato prima della consegna del palio.
Art. 32
Se uno o più rioni, con i propri figuranti, ritardano il regolare svolgimento della gara per dimostrare protesta o, addirittura, abbandonano il Campo de li giochi, sono passibili delle seguenti sanzioni:
a) il collocamento all’ultimo posto in classifica
b) deferimento dell’intero Consiglio Rionale alla Commissione di Disciplina.
c) Radiazione dall’elenco dei soci inscritti all’Ente Giostra della Quintana di Foligno dei figuranti direttamente responsabili.
- ↑ In qualche testo è riportato come l'85° anniversario, ma una copia del documento originale, pubblicata in uno dei testi che fanno parte della Bibliografia, specifica senza ombra di dubbio che si tratta dell'80°.
- ↑ In alcuni testi è citato come Emilio De Pasquali
- ↑ L'attuale Presidente è Domenico Metelli.
- ↑ L’artefice di questa opera è Marco Cardinali, presidente della Commissione Tecnica dal 2000.
- ↑ Nell’edizione di Giugno la frase diventa “nel corruscar dell’aere vespertino!”
- ↑ Ad ogni lettura del Bando si sostituisce il nome del Rione con quello del vincitore dell’ultima edizione.
- ↑ Claudio Pesaresi, attore, regista e rappresentante legale della compagnia teatrale “Al Castello” di Foligno, con sede in S.Eraclio.