La riesumazione della Giostra della Quintana
Emilio De Pasquale[1] è unanimemente riconosciuto come il riesumatore della moderna Giostra della Quintana, colui cioè che, nel 1946, in occasione degli 80[2] anni di vita della “Società di Mutuo Soccorso fra gli operai, agricoltori ed altri cittadini di Foligno”, propose di inserire, tra le manifestazioni celebrative dell’anniversario della Società, la riedizione di un antico torneo cavalleresco di cui egli presentò gli atti storici: "la corsa alla Quintana", effettuata in Foligno il 10 Febbraio del 1613, in occasione del martedì grasso di Carnevale, descritta in ogni particolare dal cancelliere di quel tempo, Ettore Tesorieri[3]. Il De Pasquale proveniva dalla città pugliese di Andria (come il Tesorieri), veniva descritto come un "assiduo frequentatore della documentazione storica cittadina", ed era stato segretario di Monsignor Michele Faloci Pulignani (scomparso nel 1940). Difficile pensare a qualcuno con competenze msuperiori alle sue nel campo specifico.
Precedenti
Ad essere del tutto onesti, in particolare con la memoria di Monsignor Faloci Pulignani, dobbiamo precisare che non fu tutta farina del sacco di De Pasquale; la Giostra della Quintana era già stata "rispolverata", quarant'anni prima, proprio dall'erudito Monsignore, profondo conoscitore della storia cittadina.
Nel 1906 Monsignor Faloci Pulignani trascrisse e stampò proprio lo "Stimolo Generoso di Virtute", come nuptialia[4] in occasione del matrimonio Ubaldi-Amori.
Il testo "Stimolo generoso di virtute" venne elaborato nel 1613 da Ettore Tesorieri che, invitato dalle Autorità cittadine a proporre una manifestazione in grado di festeggiare degnamente il Carnevale, decise di mettere a frutto alcune ricerche effettuate negli anni precedenti presso gli archivi comunali, e di rispolverare un torneo cavalleresco di cui parlavano alcuni documenti risalenti al 1200 ed al 1400. In pratica, anche la Giostra del 1613, quella presa a modello nel 1946, fu in qualche modo una riesumazione. Il Tesorieri stilò una cronaca dettagliata di quella Giostra, che è giunta intatta fino a noi; si sa di altre Giostre tenutesi successivamente, ma delle quali ci sono giunti solo racconti frammentari.
Nel 1935, in un articolo di cronaca locale del giornale La Fiamma, con il titolo "Ripristiniamo la Giostra dell’Inquintana", venne proposta la ripresa della competizione equestre, come mezzo per richiamare forestieri e rendere più caratteristico il "Settembre Folignate": dell’antico gioco vennero descritte le caratteristiche e l’articolo si concluse con un invito alla Brigata del Turismo di ripristinare la Giostra dell’Inquintana.
A quel tempo, De Pasquale era già segretario di Monsignor Faloci (era infatti giunto a Foligno nel 1930), e fu proprio il prelato a parlargli del suo illustre concittadino, Ettore Tesorieri, e della Giostra del 1613. De Pasquale si mise alla ricerca del documento, lo scovò, e lo lesse con grande attenzione.
Non fu però il solo ad interessarsi alla Giostra della Quintana.
Nel 1934, sulla Gazzetta di Foligno, don Ferdinando Merli pubblicò un articolo dal titolo:
L'Inquintana: Giostra carnevalesca di Cavalieri Folignati
Se in Italia, com’ebbe a dire giustamente il Carducci, la cavalleria non attecchì, pur tuttavia si ebbero un pò dapertutto e in tutti i tempi, delle manifestazioni che ci ricordano, in qualche modo, la grande cavalleria di Francia. A che tante giostre e tanti tornei, se non per divertire il pubblico che accorreva sempre numeroso, e per risolvere questioni diverse d'onore e d'amore, sorte tra nobili e nobili, tra cavalieri e cavalieri? L’origine dell’Inquintana si perde, secondo alcuni, nelle tenebre del medio evo; ma di essa invero, non si ha notizia che dal 1461. Scopo precipuo della giostra, per esser questa ripresa ogni anno il 17 Gennaio, primo giorno di carnevale, dovette esser il semplice spasso popolare che si protraeva fino al giorno delle Ceneri. Ma da una memoria del 1613, in cui si parla di una contesa sorta tra i Priori della città, se il cavaliere d’onore debba tener più alla grazia del principe o al favore di una gentilissima dama, possiamo sospettare che altre gare sian sorte, per risolvere altre questioni d’amore e di gentilezza, come era costume in quei paesi, dove la cavalleria ebbe il suo naturale sviluppo.
[...]
C’è dunque da sospettare che, con la giostra dell’Inquintana, i nostri nobili folignati, dovettero risolvere chi sa quante e quali questioni. Ed anche le donne, da parte loro, avranno stimato degni del loro amore, quelli che avessero dato prova del loro valore nella giostra famosa. Proprio come accadeva ai tempi della grande cavalleria, di cui scrisse così argutamente Goffredo di Monmouth, nell'Historia regum Britanniae. Il 17 Gennaio di ogni anno, sulla piazza maggiore della città, veniva esposto il famoso fantoccio chiamato Inquintana o Saraceno, e che rimaneva lì per tutto il tempo di carnevale. La famiglia dei Baroni Gregori, che fin dal 1570, come leggiamo in un manoscritto favoritoci gentilmente dall'ultima erede, aveva acquistato a titolo oneroso, l’ufficio della custodia della Città con molti privilegi ad essa inerenti, ne era la gelosa custode e conservatrice. "Per tale oggetto", dice il manoscritto, "e per varie somme sborsate dalla suddetta famiglia Gregori alla Comune, viene da questa pagata annualmente la somma di scudi 54", come rilevasi dalla tabella sanzionata dalla Sacra Congregazione del buon governo.
Il fantoccio, che vien conservato ancora nel palazzo Gregori, rappresenta un guerriero più grande del naturale, finemente lavorato in un grosso tronco massiccio. Reca in testa il cimiero ed è armato di corazza. Nella mano destra stringe un breve tronco di legno; col braccio sinistro, regge lo scudo, su cui è intagliato lo stemma del Comune. Il fantoccio veniva posto su di un pernio girevole. "Al suono della campana del palazzo priorale", così leggiamo nel suindicato manoscritto, "li trombetti e i tamburini vanno in casa delli detti Gregori come in atto di ossequio". Sono le otto di sera; i nobili cavalieri entrano in campo. Oltre la magistratura, assiste un pubblico numerosissimo. Ciascun cavaliere, col suo bravo cappello piumato e col suo variopinto mantello, armato di tre lance giunge accompagnato da un padrino e da un trombetta. La giostra incomincia. I due cavalieri che avranno la fortuna di colpire più volte il viso del fantoccio, senza essere colpiti dal suo pugno armato, saranno premiati. Il 26 febbraio 1713, abbiamo i gareggianti divisi in due squadre, in quella dei Cavalieri del Sole e dei Cavalieri dell’Aurora. I cavalieri si chiamano Armidoro il vivace, Leonildo l'animoso, O*mondo[5] l’indefesso, Floridauro l’intrepido, Osman il sollecito, Areonte il forte. I premi fissati sono una collana ed una lancia spezzata[6].
Da un documento, pubblicato nel 1906, apprendiamo notizia di una singolarissima giostra che si svolse l'11 febbraio 1613. Scopo della giostra era di stabilire chi dei signori Priori avesse ragione, circa una questione sorta tra loro. Leggiamo: "Fra varie piacevoli questioni proposteci l’altrohieri in uno accorto non men, gradito ragionamento havuto con i molto illustri signori Priori di questa bella et nobilissima Città di Fuligno, fu a noi dalle Signorie loro domandato: Qual cosa in questo mondo sia di maggior contento a Cavalier d’onore. Al che rispondendosi diversamente, altri dicendo essere la conservazione della Grazia del suo Principe et altri il continuato favore di bellissima e gentilissima Dama, fu cagione, che fra noi nacque un ostinato, et strano litigio. Onde mossi i suddetti Signori, con raro accorgimento commandarono, che per via delle arme si terminasse; et con la vittoria non solo si dovesse 1’oscuro dubbio chiarire, nel riuniti gli animi in un voler concorde, accrescere le communi allegrezze del Carnevale. Però, se alcun valoroso cavaliere per qualunque de' due sopradetti poveri desii di combattere, non isdegna unir le sue con le nostre guerreggianti forze, perchè, oltre l’honore della Vittoria, conseguirà anche il segno del meritato premio. I1 campo et la giornata sono stati già pubblicati ne' bandi di commissione delli medesimi molto Ill.mi Signori." Venti erano i Capitoli che regolavano la giostra. Nel tredicesimo e nel quattordicesimo, erano stabiliti i punti che ogni cavaliere poteva riportare. Il 13°: "Chi ferirà in ciascuno degli occhi della Quintana guadagni quattro botte". Il 14°: "Chi ferirà alto nella testa, cioè dai cigli in su, tre botte; dai cigli in giù, sino alla bocca, due botte; et dalla bocca in giù una botta; e chi ferirà della testa fuori non sia botta". Cinque furono i cavalieri gareggianti, denominati il Turco, il Moro, il Confidente, il Saggio, il Fedele.
Primo vincitore fu il Cavalier Fedele, ossia Sig. Bartolomeo Gregori. Secondo fu il Cavalier Confidente, cioè il Sig. Cesare Bernabò. Al primo toccò, in premio, una Collana d'oro di scudi 6.50, ed al secondo un gioiello di scudi 1.50. Mastro di Campo era il Capitano Aurelio Consoli. Non sappiamo se i Magistrati, i giudici deputati e il cancelliere della comunità, furono sì o no soddisfatti della vittoria dei due Cavalieri. E' certo però che questa non dovette affatto chiarire l’oscuro dubbio dei contendenti, come si auguravano i Magistrati firmatari. Ognuno sarà rimasito con la propria opinione. Ma anche la giostra dell’Inquintana, come del resto tutte le cose di questo mondo, finì. L’1 gennaio del 1834, così il Mancinelli, l’Avv. Meschini, governatore distrettuale, notificando una lettera del Segretario di Stato in data 31 Gennaio dell'anno antecedente, ordinò di "togliersi l’uso di tenere appeso nella piazza pubblica un fantoccio durante il Carnevale, che non poche volte aveva dato causa a sconcerti, e massime perchè la sospensione del medesimo si faceva in un punto centrale della città e in luogo prossimo al Corpo di guardia". La famiglia dei Gregori protestò. Ecco 1’ultima parte della lettera che fu inviata al Vescovo della città. "Malgrado però quest'uso inveterato, questa consuetudine non mai interrotta, si pretende in quest’anno dalla Magistratura di impedire una tale esposizione all’odierno barone Brandolice Gregori, e quasi per via di fatto spogliarlo da tal privilegio. Bramando egli che sia mantenuto questo antico privilegio, si rivolge all’autorità di V.E.R. acciò si degni di ordinare, che venga osservato il solito, e siccome è imminente il detto giorno 17 Gennaro, però supplica degnarsi l’E.V.R. di abbassare prontamente gli ordini opportuni alla Magistratura di Fuligno, e ciò per evitare qualunque inconveniente potesse succedere sul volersi introdurre una novità in pregiudizio della famiglia Gregori, che è in possesso di tal prerogativa. Vari anni sono, il ricorrente sulle jattanze di questa comunità, si rivolse a Monsignor Spinola in allora Delegato di Perugia, e fu onorato del rescritto — che si osservi il solito — del quale ora si fa instanza all’ E.V.R.". Con i consueti ossequi, la famiglia Gregori chiudeva il suo bravo ricorso, che in realtà, approdò a nulla. Così dal 1834, il carnevale folignate perdé la sua vivace e caratteristica fisonomia. Ora il fantoccio è là, in casa Gregori, da tutti dimenticato; e non c'è chi pensi a riportarlo in piazza per altre giostre, com’hanno fatto, or non è molto, gli aretini, per il loro Saraceno.
[...]
Foligno, 4 agosto 1934 - XII
Don Ferdinando Merli[7]
Qualche anno dopo, nel 1939, Monsignor Faloci Pulignani riprese l'argomento, sempre sulla Gazzetta di Foligno:
I Rioni di Foligno
[...]
I ricordi di archivi e di biblioteche, ci dicono che i Rioni, nei quali era divisa la città, erano venti: ciascuno aveva un nome; ciascuno aveva uno stemma, ciascuno un territorio con un nome, che oggi è quasi indecifrabile, e che era custodito da qualche abitante dei Rioni stessi, e che veniva portato in processione in occasione di qualche festa politica, popolare e religiosa.
Oggi il lodevole desiderio di riesumare i gloriosi ricordi sacri e civili del passato ha indotto alcuni nostri amici a fare delle indagini sul passato di queste nostre tradizioni.
Si è veduto che probabilmente la divisione rimonta al secolo XIII, cioè verso l'anno 1291; che il Municipio era il custode di queste 20 Compagnie; che il disegno delle 20 bandiere e di questi 20 stemmi era affidato al Municipio che li aveva fatti dipingere nelle Sale Comunali; che nel 1748 Francesco Antonio Morichini aveva in certo qual modo legalizzato il numero, gli stemmi, e i colori delle bandiere.
[...]
In occasione della prossima festa di San Feliciano si è deciso di rinnovare le bandiere, secondo gli antichi ricordi diligentemente ricavati dall'antico, e di portarle in processione per la solennità del 24 Gennaio, lasciandoli esposti per alcuni giorni nell'interno della Cattedrale, come ricordi di un glorioso passato.
Ecco pertanto i nomi di queste 20 bandiere che nel centro hanno lo stemma del rispettivo Rione:
1° Via Pugilli o Poelle; 2° Ponte di Cesare; 3° Gli Spavagli; 4° Il Cassero; 5° Via Franceschi; 6° Via della Mora; 7° Via della Fonte del Campo; 8° Gli Spadagli; 9° Via Falconi; 10° I Giotti; 11° Via Spada; 12° Gli Ammanniti; 13° L'Isola Bella; 14° I Cipischi; 15° La Controstanga; 16° Il Borgo; 17° Via Morlupo; 18° La Piazza Vecchia; 19° Via della Croce Bianca; 20° Via Badia.
Foligno, 14 gennaio 1939 - XVII
Mons. Michele Faloci Pulignani
Nessuno dei due prelati ebbe però la soddisfazione di vedere realizzate le proprie aspirazioni riguardo la Giostra della Quintana: quello stesso anno infatti, con l'invasione della Polonia da parte delle forze del Terzo Reich di Hitler, ebbe inizio la catastrofica Seconda Guerra Mondiale; Mons. Faloci morì il primo ottobre 1940, mentre don Ferdinando Merli venne ucciso il 21 febbraio 1944, da partigiani slavi, nei pressi di Assisi, .
Gli 80 anni della Società di Mutuo Soccorso fra gli operai, agricoltori ed altri cittadini di Foligno
Nel 1946, il giovane Emilio De Pasquale (era nato nel 1918) faceva parte del Comitato che si costituì per festeggiare l’ottantesimo anno di vita della Società Operaia di Mutuo Soccorso: si voleva realizzare un evento eccezionale ed indimenticabile. La città cercava di lenire le ferite lasciate dalla guerra, ed era necessario ritrovare la concordia tra i cittadini. De Pasquale propose di replicare, per l’occasione, proprio quella Giostra del 1613 che ormai conosceva benissimo. La proposta fu accolta e, partendo da quel documento redatto con dovizia di particolari dal Tesorieri, e prendendo spunto dalle strutture organizzative del Palio di Siena, il Comitato organizzò la prima edizione della Giostra della Quintana. Le motivazioni che indussero le persone facenti parte del sodalizio, tra le quali anche cultori della storia della città, ad aderire con slancio alla proposta, non furono dettate solo dal proposito iniziale, né da una chiara coscienza storico-rievocativa, che tuttavia venne sempre meglio delineandosi nel corso del tempo; tutti ne intuirono la dimensione, ma videro soprattutto la possibilità di ritrovare, in quell’evento festivo, un’occasione di raccordo e di armonia tra tutta la popolazione, nelle mura di una città provata e devastata dagli eventi bellici dell’ultimo conflitto mondiale.
Nella riunione del Consiglio di Amministrazione della Società del 23 Giugno 1946, al punto 3 dell’Ordine del Giorno, venne stabilito che “la Giostra dell’Inquintana” sarebbe stata inserita tra le manifestazioni e si dette incarico al segretario di avviare i contatti con i rappresentanti delle banche e i cittadini più facoltosi, allo scopo di assicurare adeguata copertura finanziaria. Il 23 Giugno 1946 è quindi ufficialmente la data di nascita della Giostra della Quintana nell’era moderna. Nel poco tempo a disposizione, venne creato il primo Comitato Centrale e il primo Agosto fu dato a mezzo stampa l’annuncio ufficiale della manifestazione, che si sarebbe svolta Domenica 15 Settembre, preceduta dal Corteo Storico del Sabato sera.
L’organizzazione aveva poco più di un mese per reclutare i Cavalieri e i figuranti, suddividerli nei dieci Rioni, stilare un programma della manifestazione con un cerimoniale e un regolamento della corsa, e dare infine inizio a quella che sarebbe diventata una tradizione. Vennero coinvolti i giovani del San Carlo che, entusiasticamente, si prestarono a partecipare come figuranti.
Ai primi giorni del mese di Settembre i preparativi erano stati messi a punto: il campo dei giochi era pronto per la sfida e i cavalieri avevano iniziato le prove, sui muri del la città venne affisso il manifesto ufficiale del programma delle manifestazioni e nelle vetrine dei negozi apparve la locandina che annunciava la Giostra.
1946: La prima edizione della Giostra della Quintana
Quello che segue è il manifesto ufficiale del programma relativo alla Giostra.
SOCIETÀ' OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO - FOLIGNO
COMITATO FESTEGGIAMENTI “ AUTUNNO FOLIGNATE”
La Società operaia di mutuo soccorso di Foligno, rende noto che il 15 Settembre p.v. verrà effettuata nel Campo Sportivo la prima Giostra della Quintana, la quale si svolgerà secondo il programma seguente:
- 14 Settembre 1946
Grande fiaccolata con sfilamento folcloristico delle rappresentanze rionali, per le principali vie della città, seguendo il seguente itinerario: Palazzo Trinci - Piazza del Municipio - Corso Cavour- Viale Chiavellati - Via Benedetto Cairoli - Via Mazzini - Piazza S. Domenico - Via Principe Amedeo - Piazza Municipio - Palazzo Trinci
- 15 Settembre 1946
Le rappresentanze rionali, si riuniranno alle ore 14 nel cortile del Palazzo Trinci, ove sosteranno in attesa degli ordini che impartirà il Maestro di Campo. Il corteo avrà inizio alle ore 15,30. Precederanno i tamburini, seguirà il Maestro di Campo affiancato dai Capitani del Popolo. Faranno seguito i rappresentanti rionali nell'ordine seguente:
1°) Rione PUGILLI
2°) " LA SPADA
3°) " SPADAGLI[8]
4°) " FALCONI[8]
5°) " CROCE BIANCA
6°) " CONTRASTANGA
7°) " MORLUPO
8°) " AMMANNITI
9°) " PIAZZA VECCHIA[8]
10°) " GIOTTI
Chiuderà il corteo il carro trionfale recante il palio, le dame rionali ed i trombettieri. Dopo di che il corteo farà l'ingresso al campo e dopo aver compiuto il giro d'onore, ogni rione si schiererà al centro al posto già prestabilito per effettuare la Giostra. Speciali ordinanze saranno emanate dal locale Ufficio di P.S. e dal Comune per disciplinare, anche nei riguardi dell'ordine pubblico, tutto quanto concerne lo svolgimento della grande manifestazione.
Nonostante il diretto richiamo all’illustre antenata, la Giostra era profondamente differente: non si doveva più colpire il Belli Simulacrum ma infilare gli anelli che la Statua teneva sotto al pugno serrato. Quella Giostra non avrebbe dovuto essere replicata, ma il successo di quella prima edizione ce l’ha consegnata in tutta la sua bellezza. Oltre quattrocento anni fa la Giostra si disputò per dirimere “uno strano et hostinato litigio” cioè l’eterna lotta tra l’Amore e il Potere, attualissima anche ai giorni nostri. E proprio l’Amore e il Potere ricorrono, senza però confrontarsi, anche nella rievocazione riproposta da oltre settant’anni. Amore e Potere della Giostra che si realizzano, come si legge nel Bando dell’avvocato Giuseppe Mancini, nella “Concordia e l’amore della cittade tutta.”
Vedi pagina dedicata: La prima Giostra della Quintana dell'era moderna |
Alla prima Giostra, del 1946, assistettero 4.438 spettatori paganti, come risulta da documenti dell'epoca, così suddivisi:
Tribuna A - Uomini e Signorine N. 2.090 a L. 100 - L. 209.000;
Tribuna A - Ridotti N. 200 a L 50 - L. 10.000;
Gradinate intieri e ridotti N. 1.355 - L. 81.470;
Prato N. 730 a L. 30 - L. 23.970;
Totale incassato L. 324.440.
I biglietti di invito per le autorità erano dattiloscritti e non stampati e ne vennero spediti circa 20. Il testo del biglietto d'invito era il seguente:
COMITATO FESTEGGIAMENTI AUTUNNO FOLIGNATE, 6 Settembre 1946
Il 15 Settembre prossimo, per iniziativa della Società di Mutuo Soccorso, la città di Foligno rivedrà, dopo 346 anni, la "GIOSTRA DELLA QUINTANA ". Come allora, dieci cavalieri, in costume seicentesco, scenderanno in campo a contendersi il premio individuale, ed il Palio per il Rione cittadino, da ciascuno di essi rappresentato. La originale e grandiosa statua di Marte, dopo tre secoli di riposo, custodita gelosamente nel palazzo dei Baroni De Gregori, torna di nuovo bersaglio degli aggiustati colpi di lancia dei nuovi cavalieri.
Il Comitato dell'Autunno Folignate si onora di invitare l'Eccellenza Vostra a presenziare lo svolgersi del torneo.
Firmato: il Comitato promotore
Il Comitato dei Festeggiamenti Autunno Folignate, con l'incasso dei biglietti di ingresso al campo dei giochi dell’Edizione dell'anno 1946, dopo aver liquidato le spese sostenute per la Giostra, decise di devolvere la rimanenza in beneficenza. I membri del Comitato dei Festeggiamenti proposero di includere fra i beneficiari anche il Ricovero di mendicità di Foligno.
COMITATO FESTEGGIAMENTI AUTUNNO FOLIGNATE
On/le Direzione - RICOVERO DI MENDICITÀ FOLIGNO
Ho il piacere di comunicarLe che l'assemblea straordinaria dei Soci, riunitasi in data odierna, deliberava all'unanimità di elargire a favore dei ricoverati la somma di lire 10.000 (diecimila) con l’obblico da parte di cotesta Direzione, di voler somministrare ad ogni singolo ricoverato e per il periodo di un mese, un bicchiere di vino. Accludo pertanto assegno bancario per il suddetto importo, con preghiera di accusarcene ricevuta.
20 Ottobre 1946
IL SEGRETÀRIO
(Cecchini Feliciano)
La risposta del Presidente, Sig. Stinchi Giovanni, fu immediata dando assicurazione, al Segretario Cecchini Feliciano, della somministrazione del bicchiere di vino il più a lungo possibile.
RICOVERO PROVINCIALE DI MENDICITÀ “UMBERTO 1“ - FOLIGNO
Foligno 23 Ottobre 1946
Risposta al Foglio 19/Segr. del dì 20.X.1946
oggetto Beneficenza
Sig. SEGRETARIO DELLA SOCIETÀ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO FOLIGNO
Nell’assicurarLa che sarà fatto il più possibile per aderire al Suo desiderio di distribuire un bicchiere di vino al giorno a tutti i ricoverati per il massimo tempo possibile, dato che le presenze attuali sono di 61 inabili, ho il piacere di ringraziarLa a nome di tutti i beneficiati e La prego vivamente gradire, con il mio compiacimento per il particolare spirito di solidarietà umana, il mio personale ringraziamento.
Con ossequio
IL PRESIDENTE
(Stinchi Giovanni)
A questa lettera ufficiale, fece seguito la lettera di ringraziamento di uno degli ospiti dell'istituto:
SPETT. SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO di Foligno
Il sottoscritto Guido Mazzola 75enne ricoverato in questo locale Istituto folignate, a mezzo della presente ed in nome dei miei Compagni ricoverati faccio l'umile nostro ringraziamento per il gesto geniale e sensitivo del dono delle 10.000 (mila lire) votate da codesta Nobile e benefica Àssemblea a nostro riguardo. Vogliate gradire sempre i nostri riconoscenti Ossequi.
Per i compagni
Guido Mazzola - 28 Ottobre 1946
Visto il successo che ottenne la Giostra del 1946, si decise di ripeterla negli anni successivi, quindi il 18 maggio del 1947 si riunirono, nella sede della Società di Mutuo Soccorso, gli stessi organizzatori.
1947: La seconda edizione della Giostra della Quintana
Il Comitato Centrale Giostra della Quintana, nel 1947, si riuniva 3-4 volte al mese ed erano molti gli argomenti che venivano trattati. Iniziarono ad organizzarsi i Rioni e il Comitato Centrale iniziava a muovere i primi passi creando le varie commissioni e sottocommissioni. I componenti erano scelti fra gente facoltosa che potesse mettere a disposizione oltre al tempo libero anche il denaro per fronteggiare le prime spese della giostra.
SOCIETÀ - DI MUTUO SOCCORSO - FOLIGNO - GIOSTRA DELLA QUINTANA - Verbale N° 1
L'anno millenovecentoquarantasette addi 18 di maggio in Foligno, nei locali della propria sede si sono riuniti i Sigg/ri:
Barnocchi Geom. Luca, Faveri Mons. Luigi, Cecchini Feliciano, Botti Dott. Francesco, Galligari Avv. Giuseppe, Berrichillo Feliciano; componenti del comitato permanente della Giostra della Quintana per decidere il seguente ordine del giorno:
Ampliamento Comitato Centrale.
Apre la seduta il Presidente Sig. Barnocchi il quale, dopo aver ricordato ai presenti come fu organizzata la prima edizione della Giostra, propone l'ampliamento del comitato, cercando di ottenere l'adesione di elementi tecnici, capaci di collaborare in seno al Comitato, al fine di riuscire ad ottenere un risultato soddisfacente per il buon nome di Foligno.
Nella discussione sorta, si fanno vari nomi di persone adatte a tale scopo, ed infine su proposta dello stesso Presidente, vengono chiamati a far parte i Sig/ri:
1°) Bambini Col. Ruggero;
2°) Pagliuca Col. Achille;
3°) Alpini Col. Benedetto;
4°) Ciri Domenico;
5°) Carosi Omero;
6°) Salvati Guglielmo;
7°) De Pasquali Emilio;
8°) Pelletti Prof. Eno;
9°) Scaramucci Prof. Ugo;
10°) Fratta Luigi;
11°) Viola Col. Antonio;
12°) Mancini Dott. Carlo;
13°) Gregori Gregorio;
14°) Diano Prof. Eugenio;
tutti scelti secondo le diverse attitudini tecniche necessarie per una perfetta organizzazione della Quintana.
Il Comitato approvando tale lista incarica il Segretario ad inviare ai detti regolare invito con preghiera di accettazione.
Sono le ore 12 ed esaurita la discussione la seduta tolta.
Il Segretario Feliciano Cecchini - Il Presidente Barnocchi Luca
Si formarono i 10 Rioni con i Capi Consoli (Priori) e le varie commissioni in seno al Comitato Centrale.
SOCIETÀ - OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO - FOLIGNO - GIOSTRA DELLA QUINTANA - Verbale N°2
L'anno millenovecentoquarantasette addì 25 del mese di maggio in Foligno presso la sede, si sono riuniti i Sigg.: Barnocchi Geom. Luca, Faveri Mons Luigi (delega), Cecchini Feliciano, Galligari Avv. Giuseppe, Botti Dott. Francesco, Berrichillo Feliciano, Viola Col. Antonio, Bambini Col. Ruggero, Pelletti Prof. Eno, Scaramucci Prof. Ugo. Mancini Dott Carlo, Salvati Guglielmo, Carosi Omero, Fratta Luigi, Ciri Domenico, De Pasquali Emilio e Gregori Gregorio per discutere il seguente ordine del giorno:
1°) Accettazione dei nuovi componenti al Comitato;
2°) Suddivisione del comitato in sottocomitali addetti alle varie branche di organizzazione;
3°) Varie.
Apre la seduta il Presidente Sig. Barnocchi il quale invita il segretario a riferire ai presenti sull’esito degli inviti già inoltrati ai proposti. Il segretario comunica che tutti accettano l'incarico fuori che i Signori: Pagliuca Col. Achille e Alpini Col. Benedetto. I nuovi eletti sono presenti tutti alla riunione, ben lieti di far parte del Comitato Centrale e di portare il loro modesto contributo per una perfetta riuscita della manifestazione. Si passa quindi alla suddivisione in sezioni organizzative, cosi composte:
Sezione artistica e folcloristica: Viola Col. Antonio, Scaramucci Prof. Ugo, De Pasquali Emilio, Pelletti Prof. Eno, Fratta Luigi, Diano Prof. Eugenio;
Sezione tecnica: Bambini Col. Ruggero, Ciri Domenico, Omero Carosi, Salvati Guglielmo, Gregori Gregorio;
Sezione stampa e propaganda: Faveri Mons. Luigi, Galligari Avv. Giuseppe, Mancini Dott. Carlo;
Sezione organizzativa: Barnocchi Geom. Luca, Botti Dott. Francesco, Berrichillo Feliciano, Cecchini Feliciano.
Approvata tale suddivisione ciascuno dei presenti accetta tale incarico. Sono le 12.30 e la seduta è tolta.
Il Segretario Cecchini - Il Presidente Barnocchi
I costumi della Giostra del 1947 furono presi in affitto dalla ditta Nofri di Roma. Dagli 80 personaggi dell'edizione del 1946, si passò nel 1947 a 200 e quello che segue è il programma della Giostra del 1947:
GIORNO 13 SETTEMBRE
Ore 19,30 ammassamento dei Rioni in Piazza del Grano - Ore 21 Lettura del Bando, da palazzo Trinci - Ore 21,30 Sfilamento del corteo, da palazzo Trinci fiaccolata osservando l’intinerario seguente: Palazzo Trinci, Via XX Settembre, Via F. Ciri, Via S. Giov. Dell’Acqua, Via Palestro, Via A. Gramsci, Piazza S. Domenico, Via Mazzini, Via Garibaldi, Porta Ancona, Via G. Oberdan, Porta S. Felicianetto, Porta Romana, Corso Cavour, Largo Carducci, Piazza della Repubblica, Palazzo Trinci.
GIORNO 14 SETTEMBRE
Ore 15-Ammassamento dei Rioni in Piazza del Grano. Ore 16,30 sfilata del corteo, che partendo dal Palazzo Trinci, Largo Carducci, Corso Cavour, raggiungerà lo stadio comunale per l’ingresso da Via N. Sauro. Ore 17 Inizio della Giostra.
L'utile netto della Giostra (£. 276.606,00) venne suddiviso tra il Comitato Centrale e i dieci Rioni, in base ai premi vinti e agli eventuali debiti pregressi.
1948: La terza edizione della Giostra della Quintana
Nel 1948, la Commissione Artistica, per realizzare i costumi della Giostra della Quintana prese in esame i quadri del primo seicento esposti nelle pinacoteche e chiese di Foligno, Assisi, Spello, Perugia e Spoleto. Il Dott. Francesco Botti e il Prof. Ugo Scaramucci studiarono alcuni particolari dei quadri, ne fecero dei bozzetti e consigliarono i Rioni di prenderli in visione presso il Comitato Centrale per confezionare i costumi.
NORME PER LA SFILATA IN COSTUME
1°) I costumi dovranno essere del primo SEICENTO; presso la sede del Comitato Centrale gli interessati potranno prendere visione di riproduzioni di quadri dell'epoca.
2°) Si consiglia di consultare l'enciclopedia Treccani alle voci: Costumi (Storia del Seicento - Rubena - Caravaggio - Velasquez - Vam Ryck e testi di storia della pittura del 600).
3°) Ogni Rione può scegliere per i costumi un colore predominante richiamandosi al suo stendardo.
4°) Chi prenderà parte alla sfilata dovrebbe portare il costume con disinvoltura: si consiglia pertanto di indossarlo spesso prima della sfilata.
5°) Il Comitato Centrale si riserva di esaminare, prima della sfilata i costumi dei singoli rioni per le modifiche indispensabili.
6°) Saranno esclusi RIGOROSAMENTE gli oggetti posticci: tamburi di cartone, uccelli impagliati, armi di legno ecc.
7°) Veicoli e portantine saranno ammessi previo esame del Comitato Centrale. Comunque, poiché è quasi impossibile procurarsi decorosi veicoli uguali a quelli dell'epoca, si consiglia di procurarsi piuttosto CAVALLI che veicoli.
8°) Ogni Rione sceglierà un suo segnale per i trombettieri.
LA COMMISSIONE ARTISTICA
Venne abolita la fiaccolata durante il Corteo Storico e i prezzi di ingresso al Campo subirono un aumento. Nella terza edizione della Giostra della Quintana, nacque la prima contestazione; infatti il Cavaliere Alberto Moretti, del Rione Ammanniti, non era daccordo con le decisioni della Giuria di Campo, come da verbale N° 8 del 20 settembre 1948: "Mozione A 1 presentata dal membro Sig. Dolci, così concepita: Esclusione per 1 anno dalla gara del Cavaliere A. Moretti e del palafraniere G. Meloni." Non sappiamo cosa sia successo, ma di sicuro Aberto Moretti, l'anno successivo, era regolarmente in sella al suo cavallo e partecipò alla terza edizione della Giostra.
1949: La quarta edizione della Giostra della Quintana
Nel 1949, il Comitato centrale della Giostra della Quintana decise di esporre le bandiere rionali sul balcone del palazzo Comunale mentre il campanone suonava a distesa. Tale usanza si protrasse fino agli anni '70. Di seguito pubblichiamo il programma e le norme di comportamento stilato dalla Commissione artistica che, con le esperienze delle passate edizioni, cercava di far capire ai Rioni il comportamento che dovevano avere i personaggi in costume penalizzando i trasgressori con multe in denaro.
OBBLIGAZIONE DI GARANZIA
Entro il giorno 23 Agosto c.m. ogni contrada dovrà far pervenire, come per i passati anni, un'obbligazione a titolo di garanzia per un importo di £ 30.000 (trentamila ), firmata da persone solvibili. Oppure una lettera impegnativa, firmata dal Magnifico Priore della contrada.
REGOLAMENTO TECNICO
Allegata al presente ordine del giorno, trasmettiamo fin da questo momento copia del regolamento tecnico, redatto dall'apposita commissione, e preghiamo i Cavalieri concorrenti di volersi attenere scrupolosamente alle norme in esso contenute.
GIURIA ARTISTICA E TECNICA
Per evitare noie e malumori, questo Comitato, come ha fatto per il passato, anche quest’anno ha provveduto alla nomina di membri delle due commissioni elementi estranei alla nostra città.
IMPORTANTISSIMO:
TUTTE LE CONTRADE SONO PREGATE DI ATTENERSI SCRUPOLOSAMENTE ALL'EPOCA PER LA SCELTA DEI COSTUMI E DELLE ATTREZZATURE VARIE. SI RIPETE UNA VOLTA PER SEMPRE: L’EPOCA DELLA GIOSTRA VA DAL 1600 AL 1640.
IL SEGRETARIO
(Emilio de 'Pasquali)
PARTE COREOGRAFICA DISCIPLINARE
REGOLAMENTO
Per la coreografia e per la disciplina la Giuria terrà conto di quanto segue, pertanto si pregano i magnifici Priori voler divulgare il più possibile ai partecipanti al corteo storico questa parte la quale non è una norma,come per la parte artistica, ma è un vero e proprio regolamento.
1° La giuria assegnerà un punteggio, a suo giudizio, per i costumi e per tutto ciò che riguarda la parte storico artistica.
PUNTI 100 E’ IL PUNTEGGIO MASSIMO.
2° Penalità. La giuria sarà munita di apposito foglio sul quale verranno segnati i punti da togliere, per penalità, al punteggio raggiunto per la parte Storico artistica.
PUNTI 3 DI PENALITÀ’ per ogni minuto di ritardo su ogni orario fissato per gli amassamenti (ore 11.30 palazzo Trinci sabato) (ore 19.30 Piazza del Grano Domenica).
Può darsi il caso di un Rione che entrando in luogo di ammassamento all’ora precisa, sia seguito da un altro Rione a distanza immediata: nessuna penalità verrà comminata al secondo Rione. Per distanza immediata s’intende il massimo di un minuto dall’ultimo del primo Rione al 1° del secondo rione.
L'ora è determinata insindacabilmente dalla Giuria i cui membri accorderanno gli orologi precedentemente.
PUNTI 10 di penalità (10 di Sabato e 10 la Domenica) per mancanza del giusto senso di disinvoltura e marzialità.
Il corteo non è nè un funerale ne un gregge, ne una mascherata carnevalesca, ma va inteso nel suo senso storico.
Segue il programma della Giostra della Quintana 1949:
ENTE AUTONOMO GIOSTRA DELLA QUINTANA COMITATO CENTRALE FOLIGNO
ORDINE DEL GIORNO N° 1 del 15 Agosto 1949
Si porta a conoscenza, e per opportuna norma, di cotesta vetusta contrada le seguenti disposizioni deliberate ed emanate dal Consiglio direttivo del comitato Centrale.
DATA DELLA GIOSTRA DELLA QUINTANA
SABATO 10 SETTEMBRE:
Ore 11.30 raduno delle rappresentanze rionali, composte da due tamburini, due trombettieri, un porta bandiera con bandiera e 4 alabardieri, (per ciascuna contrada ), nel cortile del Palazzo Trinci, da dove alle ore 12,00 precise, preannunciate dal suono festoso del campanone del Comune, usciranno per portarsi alla residenza Municipale, ai balconi della quale, esporranno i relativi vessilli rionali.
Ore 19.30 Ammassamento delle 10 contrade in Piazza del Grano.
Ore 21,00 Lettura del bando dal palazzo Comunale.
Ore 21,15 Sfilata del festoso corteo storico per il noto itineràrio.
DOMENICA 11 SETTEMBRE 1949:
Ore 15,30 Ammassamento dei 10 cortei Rionali in Piazza del grano.
Ore 16,30 Benedizione dei cavalli e inizio sfilata del corteo, che si porterà al campo sportivo per la giostra.
ORE 17,30 Inizio della Giostra.
ORE 18,30 Premiazione dei vincitori.
ORE 19,00 Rientro dei cortei rionali a Piazza del grano, da dove proseguiranno per le rispettive sedi rionali. PREMI VARI: verranno comunicati con altra ordinanza, di imminente pubblicazione.
RIONI IN GARA PER ORDINE DI PARTENZA:
CROCE BIANCA
SPADA
MORA
AMMANNITI
BADIA
CONTRASTANGA
GIOTTI
PUGILLI
MORLUPO
CASSERO
1950: La quinta edizione della Giostra della Quintana
Nel 1950 venne modificato il tracciato di gara, si passò dalla forma di un ovale ad un otto. Marcello Formica corse per la prima volta per il Rione Croce Bianca, Mons. Luigi Faveri venne nominato Vescovo di Tivoli.
COMITATO CENTRALE
Consiglio Direttivo:
Col. Mirko Modcstini - Presidente;
Avv. Leonello Leonelli - Vice Presidente;
Prof. Alfredo Bucci - Segretario;
Rag. Siro Remoli - Cassiere;
Sig. Lamberto Dolci - Economo;
Ins. Emilio De Pasquali - Consigliere;
Sig. Eteulogio "Lillo" Fazi - Consigliere;
Avv. Giuseppe Galligari - Consigliere;
Sig. Feliciano Berichillo - Consigliere.
MAESTRO DI CAMPO
Sig. Aurelio Ravagli
MAESTRO DELLE CONTRADE
Prof. Eugenio Diano
Ormai il meccanismo era oliato e la Giostra della Quintana camminava sulle sue proprie gambe. E' grazie a questi pionieri che oggi possiamo assistere al magnifico spettacolo della Giostra come la conosciamo.
Galleria fotografica 1946-1950
Note
- ↑ In alcuni testi è citato come Emilio De Pasquali.
- ↑ In qualche testo è riportato come l'85° anniversario.
- ↑ O anche Thesorieri.
- ↑ Nuptialia è un genere letterario che raggruppa scritti diversi (carmi, epistolari, orazioni, rime e poesie, ecc.) composti o pubblicati in occasione delle nozze di personalità, in particolar modo dell'aristocrazia. Tale genere è stato praticato, soprattutto, fra la fine del XV e l'inizio del XX secolo.
- ↑ Il nome completo è illeggibile.
- ↑ Soldato scelto al servizio di sovrani o personaggi di alto rango.
- ↑ Professore al liceo classico di Foligno, simpatizzante del fascismo dalla prima ora, venne ucciso la notte del 21 febbraio 1944 da un commando di partigiani slavi.
- ↑ 8,0 8,1 8,2 A un certo punto, tra l'affissione dei manifesti e la sera del Corteo Storico, si è deciso di sostituire questi tre Rioni con gli attuali Badia, Cassero e La Mora, ma non abbiamo trovato alcun documento che ne attestasse i motivi.
Bibliografia
"I Rioni di Foligno - Tradizione e Storia" - Bruno Martinelli - Associazione Orfini-Numeister - Foligno 1994
"Rione Spada - Giostra della Quintana 1946" - Gabriele Brinci - Ente Giostra della Quintana - Foligno 2007
"Giostra della Quintana 1946 - I protagonisti" - Gabriele Brinci - Ente Giostra della Quintana - Foligno 1996
"1946:nonsoloquintana" - Lanfranco Cesari, Domenico Doni, Franco Bosi - Foligno 1996
"Discorso della Città di Foligno - Cronologia dei Vescovi, Governatori, e Podestà, ch'hanno retto essa Città." - Lodovico Jacobilli - Foligno 1646
La Gazzetta di Foligno
Ente Giostra della Quintana
Sito "Quintana di Foligno"
"Qui - Brochure ufficiale della Giostra della Quintana di Foligno"
"Il Cittadino" - Periodico di costume, arte, cultura e turismo
Con il gentile contributo di Ivano Bruschi e Silvio Ceccarelli
Rione Ammanniti
Rione Badia
Rione Cassero
Rione Contrastanga
Rione Croce Bianca
Rione Giotti
Rione La Mora
Rione Morlupo
Rione Pugilli
Rione Spada
Voci Correlate
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- Diario di Giostra: Dal 1946 ad oggi
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